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Propulsione navale nucleare

Il giornalista poteva anche risparmiarsi di tirare in ballo Schettino.
Non solo Australia e Nuova Zelanda non accettano navi a propulsione nucleare, come già detto, gli stessi porti italiani non ne ammetterebbero l'accesso.
Sara importante anche conquistare la fiducia dell'opinione pubblica, dei passeggeri.
 
Il giornalista poteva anche risparmiarsi di tirare in ballo Schettino.
Non solo Australia e Nuova Zelanda non accettano navi a propulsione nucleare, come già detto, gli stessi porti italiani non ne ammetterebbero l'accesso.
Sara importante anche conquistare la fiducia dell'opinione pubblica, dei passeggeri.
Sui porti italiani sei sicuro?
Mi risulta che recentemente la G.Ford e' stata a trieste recentemente ed un sottomarino nucleare USA nel porto di napoli a febbraio.
In più la nostra marina sta valutando l'ipotesi di una portaerei nucleare.
Comunque la vedo come una possibilità per le navi cargo, anche se un alimentazione nucleare sarebbe tecnicamente perfetta per una grande nave da crociera, dubito questa farebbe il pieno di passeggeri facilmente.
Troppi pregiudizi e paure.
 
Non sono stato preciso nel commento, alcune città in Italia sono denuclearizzate, altre pur non essendo dichiarate ufficialmente, vieterebbero i movimenti di armi nucleari o mezzi a propulsione nucleare
Per quanto riguarda Napoli......


Poi è tutto relativo visto che gli ospedali, cantieri ed altre attività utilizzano materiale nucleare e che automezzi circolano con questo materiale.
 
Parere strettamente personale: l'idea non mi piace, non salirei su una nave simile, e nemmeno vorrei averla vicina in porto.

E pensare che ai tempi delle superiori (ormai parecchi anni fa) ero un fan di queste tecnologie. Poi la vita mi ha fatto cambiare idea.

Ciao
 
Parere strettamente personale: l'idea non mi piace, non salirei su una nave simile, e nemmeno vorrei averla vicina in porto.

E pensare che ai tempi delle superiori (ormai parecchi anni fa) ero un fan di queste tecnologie. Poi la vita mi ha fatto cambiare idea.

Ciao
Un esempio del fatto di vincere la fiducia della gente.
 
io invece ero un adolescente ai tempi dei fatti di Chernobyl e la successiva caccia alle streghe. cresciuto indottrinato che il nucleare era brutto e cattivo e che nucleare = bomba atomica oppure nucleare= morte per tumore per tutti.

poi i fatti hanno dimostrato il contario e abbiamo quindi capito che per ideologia ed ignoranza ci siamo tirati la zappa sui piedi da soli, più volte.
 
molto interessante...

specialmente a fine video...

"Con appena 26 tonnellate all'anno di uranio leggermente arricchito
si evitano di bruciare il carico di 150 petroliere
da 10 000 tonnellate di portata
o 2 300 000 tonnellate di carbone"


..e sono performance di fine anni 70...
 
Davvero interessante Massimiliano.

È vero il nucleare spaventa, ma quante sono le morti causate solo in Italia in un anno per l'inquinamento?
Un "mostro" strisciante che lascia sul campo un numero enorme di decessi ogni anno, ma che sembra non spaventare più di tanto.
 
Per me invece il nucleare è follia..in caso di disastro sarebbe troppo grave...le scorie? Poi i costi e le tempistiche sono fuori logica...il futuro è solo delle rinnovabili.
 
le rinnovabili non possono garantire stabilità di rete. nelle nazioni dove hanno abbondanza di idroelettrico possono fare a meno tranquillamente del nucleare. ma noi e molti altri paesi no. quindi o andiamo avanti con le fonti fossili, con le conseguenze ben più gravi o non c'è alternativa.
un corretto mix eenrgetico prevede certamente le rinnovabili, unitamente al nucleare. gli altri temi sollevati trovano abbondantissime ed esaurienti risposte, basta aver la volontà di informarsi al di là delle ideologie.
 
le rinnovabili non possono garantire stabilità di rete. nelle nazioni dove hanno abbondanza di idroelettrico possono fare a meno tranquillamente del nucleare. ma noi e molti altri paesi no. quindi o andiamo avanti con le fonti fossili, con le conseguenze ben più gravi o non c'è alternativa.
un corretto mix eenrgetico prevede certamente le rinnovabili, unitamente al nucleare. gli altri temi sollevati trovano abbondantissime ed esaurienti risposte, basta aver la volontà di informarsi al di là delle ideologie.
Concordo che il nucleare e' meglio del fossile.
Unico appunto, l'idroelettrico in italia e' abbastanza diffuso produce circa il 15% di tutta l'energia e rappresenta quasi il 40% delle rinnovabili.
Ed a tal proposito vorrei utilizzarlo come esempio che nessun metodo di produzione energetico e' assolutamente scevro da rischi.... il Vajont ne e' un tragico ricordo.
 
Solo in Italia, caso non unico, e nel resto del mondo?
Anni 70, ricordo vagamente, ma internet aiuta: centinaia di migliaia di morti senza contare i danni.


Senza contare i disastri ambientali che han creato la formazioni di grandi bacini idroelettrici.
 
Ed a tal proposito vorrei utilizzarlo come esempio che nessun metodo di produzione energetico e' assolutamente scevro da rischi.... il Vajont ne e' un tragico ricordo.
il vajont è stato il risultato di una condotta criminale da parte della Sade. erano stati avvertiti con largo anticipo dal più famoso geologo del tempo, il Prof Muller de università di salisburgo, che quel impianto non doveva venir messo in azione, ma in nome dei profitti (complice anche la nazionalizzazione degli impianti che era ormai imminente) hanno voluto scientemente provocare la tragedia.

io ho una baita di montagna praticamente prospicente ad una diga di grandi dimensioni, avuta in eredità dai miei nonni; mai il benchè minimo rischio.
 
Innanzitutto grazie per l'interessantissimo video

Cerco di spiegare il perché delle mie idee, e rispetto comunque quelli che le hanno completamente differenti. Così come concordo che il fossile è un grosso problema e causa tante morti silenziose.

Come detto alle superiori ero un fan del nucleare, e sono stato vicino a scegliere quella specializzazione all'ITIS, ma poi soprattutto per ragioni logistiche scelsi Telecomunicazioni.
Di telecomunicazioni mi sono occupato per 38 anni, di cui circa 20 di progettazione. Ora da poco più di un anno mi occupo di risk management. In generale il rischio è il prodotto della probabilità x l'impatto che un evento può accadere. Probabilità di incidenti nucleari? Sicuramente molto basso. Impatto di un incidente nucleare: elevatissimo. Le regole del Risk Management in genere indicano di cercare di evitare del tutto (e non solo ridurre la probabilità) le situazioni ad altissimo impatto.

Negli anni di progettazione ho imparato una cosa: cerchi di prevedere tutte le esigenze ed imprevisti, ma la situazione che non hai previsto ci scappa, per colpa tua, perché non ci hai pensato, o perché non ti hanno passato tutte le informazioni.
Il disastro dello shuttle Challenger è successo perché nessuno aveva pensato al requisito di temperatura sotto zero, in Florida è sempre bel tempo. Peccato che la notte precedente incredibilmente la temperatura ambiente è scesa a -5 ed ha danneggiato le guarnizioni dei booster.
Il Vajont è successo perché lo scemo di turno non ha voluto ascoltare gli esperti ed ha voluto cercare di fare più soldi.

Chernobil, sebbene reattore costruito male, non sarebbe successo se lo scemo di turno (il direttore dei test) non avesse fatto di testa sua anziché seguire il protocollo che gli avevano dato.
Fukushima era ben progettata, ma per un terremoto leggermente più basso di quello che poi si è verificato....

Ora la riflessione che faccio io è: chi ti protegge dall'evento o condizione a cui nessuno ha pensato? Chi ti protegge dallo scemo di turno che decide di fare di testa sua una cosa sbagliata?

Veniamo a problemi più recenti, sempre in Ucraina. Chi ti protegge dai bombardamenti in casi di guerra? E dagli attentatori?

Sono tutte condizioni che possono determinare impatti devastanti.

Secondo me l'Italia ha perso una occasione d'oro, doveva investire molto di più sul solare ma non solo nel realizzare impianti ma anche nella ricerca, sviluppo e produzione. Un paese come il nostro, con tutto il sole che abbiamo, con tutte le università che abbiamo, doveva fare un investimento strategico anche per rendersi più indipendente possibile dai paesi esteri. E pensare che circa 15 anni fa vidi un documentario su un canale National Geografic in Hotel ad Amsterdam, proprio su queste tematiche. Alla fine concludeva dicendo: il futuro verrà da qui: "Italia, centro ricerche della Casaccia, impianti solari a sale liquido". Ma poi credo non si sia fatto più nulla.
Sebbene tifo per il solare, sono formalmente contrario ai campi pieni di pannelli solari: togliamo alberi per mettere pannelli? Assolutamente no, altro consumo di suolo. Prendete google maps e vede quanti edifici ci sono con tetti inutilizzati, prima riempirei quelli. Un esempio per i romani: Centro Commerciale Da Vinci, una svalangata di capannoni con aria condizionata a palla senza nemmeno un pannello.
Per carità anche il solare ha i suoi impatti e rischi: ma se tiranno una bomba o qualcuno fa lo una cosa sbagliata al massimo resti senza energia ma non fai casini per decenni. E lo smaltimento dei pannelli? Per non parlare delle batterie. Tutti problemi non da poco, ma personalmente penso siano tutti rischi che si possono affrontare e mitigare (non si eliminano nemmeno questi) più facilmente rispetto al nucleare.

Non mi dilungo oltre. Non vorrei sembrare polemico. Solo per spiegare le mie riflessioni.

Ciao
 
Innanzitutto grazie per l'interessantissimo video

Cerco di spiegare il perché delle mie idee, e rispetto comunque quelli che le hanno completamente differenti. Così come concordo che il fossile è un grosso problema e causa tante morti silenziose.

Come detto alle superiori ero un fan del nucleare, e sono stato vicino a scegliere quella specializzazione all'ITIS, ma poi soprattutto per ragioni logistiche scelsi Telecomunicazioni.
Di telecomunicazioni mi sono occupato per 38 anni, di cui circa 20 di progettazione. Ora da poco più di un anno mi occupo di risk management. In generale il rischio è il prodotto della probabilità x l'impatto che un evento può accadere. Probabilità di incidenti nucleari? Sicuramente molto basso. Impatto di un incidente nucleare: elevatissimo. Le regole del Risk Management in genere indicano di cercare di evitare del tutto (e non solo ridurre la probabilità) le situazioni ad altissimo impatto.

Negli anni di progettazione ho imparato una cosa: cerchi di prevedere tutte le esigenze ed imprevisti, ma la situazione che non hai previsto ci scappa, per colpa tua, perché non ci hai pensato, o perché non ti hanno passato tutte le informazioni.
Il disastro dello shuttle Challenger è successo perché nessuno aveva pensato al requisito di temperatura sotto zero, in Florida è sempre bel tempo. Peccato che la notte precedente incredibilmente la temperatura ambiente è scesa a -5 ed ha danneggiato le guarnizioni dei booster.
Il Vajont è successo perché lo scemo di turno non ha voluto ascoltare gli esperti ed ha voluto cercare di fare più soldi.

Chernobil, sebbene reattore costruito male, non sarebbe successo se lo scemo di turno (il direttore dei test) non avesse fatto di testa sua anziché seguire il protocollo che gli avevano dato.
Fukushima era ben progettata, ma per un terremoto leggermente più basso di quello che poi si è verificato....

Ora la riflessione che faccio io è: chi ti protegge dall'evento o condizione a cui nessuno ha pensato? Chi ti protegge dallo scemo di turno che decide di fare di testa sua una cosa sbagliata?

Veniamo a problemi più recenti, sempre in Ucraina. Chi ti protegge dai bombardamenti in casi di guerra? E dagli attentatori?

Sono tutte condizioni che possono determinare impatti devastanti.

Secondo me l'Italia ha perso una occasione d'oro, doveva investire molto di più sul solare ma non solo nel realizzare impianti ma anche nella ricerca, sviluppo e produzione. Un paese come il nostro, con tutto il sole che abbiamo, con tutte le università che abbiamo, doveva fare un investimento strategico anche per rendersi più indipendente possibile dai paesi esteri. E pensare che circa 15 anni fa vidi un documentario su un canale National Geografic in Hotel ad Amsterdam, proprio su queste tematiche. Alla fine concludeva dicendo: il futuro verrà da qui: "Italia, centro ricerche della Casaccia, impianti solari a sale liquido". Ma poi credo non si sia fatto più nulla.
Sebbene tifo per il solare, sono formalmente contrario ai campi pieni di pannelli solari: togliamo alberi per mettere pannelli? Assolutamente no, altro consumo di suolo. Prendete google maps e vede quanti edifici ci sono con tetti inutilizzati, prima riempirei quelli. Un esempio per i romani: Centro Commerciale Da Vinci, una svalangata di capannoni con aria condizionata a palla senza nemmeno un pannello.
Per carità anche il solare ha i suoi impatti e rischi: ma se tiranno una bomba o qualcuno fa lo una cosa sbagliata al massimo resti senza energia ma non fai casini per decenni. E lo smaltimento dei pannelli? Per non parlare delle batterie. Tutti problemi non da poco, ma personalmente penso siano tutti rischi che si possono affrontare e mitigare (non si eliminano nemmeno questi) più facilmente rispetto al nucleare.

Non mi dilungo oltre. Non vorrei sembrare polemico. Solo per spiegare le mie riflessioni.

Ciao
Il futuro dovrebbe essere un mix di fonti, rinnovabile, nucleare e gas.
Sai benissimo che le rinnovabili non potranno mai fornire tutta l’energia ed in piu’ non sono gestibili in potenza e vengono condizionate da fattori sui quali non abbiamo alcun potere.
Il nucleare comporta dei rischi, come lo comporta una diga, come lo ha comportato il progresso in ogni campo.
Poi, se abbiamo centrali a 100/200 km. di distanza ci assumiamo comunque dei rischi, senza averne dei vantaggi, quindi tanto vale averle noi!
Moltissimi piccoli reattori, anziche’ pochi e potentissimi, potrebbero ridurre di molto i gia’ bassissimi rischi.
Per correttezza: Fukushima non ha avuto problemi per il terremoto, al quale ha resistito bene, ma per lo tsunami.
 
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