Beh, è interessante notare come a parità di viaggio i punti di vista siano diversi :-D
(Ciao in ritardo, hermione78! ^^)
Ti dirò, io con l'inglese me la cavo, anche se non sarà oxfordiano; e nel dopo cena - non frequentando casino - abbiamo assistito a più di qualche spettacolo.
Abbiamo preso l'abitudine di sederci alle spalle di un gruppo di giapponesi e di osservarli, mentre uno dopo laltro lasciavano cadere ciondoloni la testa e si addormentavano. Questo era un fuori programma più divertente delle barzelette di Topi.
Berlino l'abbiamo scartata in partenza. Per quanto l'autobus fosse comodo, abbiamo pensato che 3/4 ore in una città come quella fossero davvero poche per assaporarla.
Abbiamo preferito dirigerci a Lubecca e scoprire che è davvero un gioiellino della germania del Nord.
Sulla cabina nulla da dire: l'ho trovata ben articolata negli spazi. Per quanto non fosse ampia, letto, bagno e armadio erano incastrati in modo da consentire una certa vivibilità e non creare angoli o spigoli fastidiosi.
(avevamo un'esterna al secondo piano).
Scali: città bellissime, l'abbiamo scelta per l'itinerario e in particolare per i 3 giorni a San Pietroburgo, vissuti completamente, compresi i balletti nei teatri e le passeggiate la sera lungo la Neva (il secondo giorno hanno anche sparato fuochi d'artificio sopra le cupole d'oro della fortezza di pietro e Paolo.. cosa chiedere di più?)
Unica pecca, Visby. Capisco la situazione, accetto i turni. Non mi piace però che venga data priorità totale a chi ha acquistato le escursioni.
Siamo passeggeri al pari degli altri. Se voglio scendere alle otto ne ho il diritto. Puoi creare due file separate e mettere due lance a disposizione, una per gli escursionisti a pagamento e una per gli altri.
(non ero l'unica, hanno commentato nello stesso modo anche una coppia di spagnoli che attendeva insieme a noi !)
Sul cibo, di nuovo. Io non ho mangiato bene. Ho mangiato adattando il menu sulla base di ciò che trovavo (quando un cameriere mi ha visto creare un insalata mischiando riso, gamberi e piselli, ha avanzato anche una battuta sul fatto che potevo diventare uno chef!
)
Ma non ho mangiato bene, in termini di qualità della materia prima.
L'ultima sera prima dello sbarco a Copenhagen al Windjammer c'era un vassoio di verdure. Queste erano state cotte per mascherare che non erano più molto fresche. Era palese da quanto erano gommose.
La carne non era carne
buona. Era merce di seconda scelta.
Sono piuttosto brava in cucina e mi rifornisco da macellai e pescivendoli di bottega - questo per dire che so valutare gli alimenti. Chiaro che al ristorante di una nave trovi cibo surgelato, ma non accetto nel modo più assoluto frutta e verdura troppo "oltre".
il prosciutto sapeva da wurstel.
Ho preso un hamburger solo una volta (la seconda sera a san Pietroburgo siamo tornati decisamente troppo tardi e non avevo cenato) e mi è rimasto sullo stomaco tutta la giornata seguente.
A me non interessa rifornirmi di patatine fritte per 12 ore al giorno. Mi basta poco, ma quel poco deve essere almeno... genuino.
Ho mangiato al ristorante principale solo un paio di occasioni, ma per curiosità leggevo il menu tutte le sere sul monitor. Salvo variazioni minime mi sembrava identico.
Farmacia... no, io non ne ho viste. Ho controllato più volte tutto il piano.
C'era un medico, dalle otto della mattina al tardo pomeriggio.
Fare la fila davanti allìambulatorio significava perdere parte della mattina invece che godersi gli scali, quindi ci siamo arrangiati con i punti vendita a terra.
Ripeto - non sono problemi insormontabili. Solo che ai miei occhi non mi aspettavo davvero che un servizio offerto dalla Royal - considerata la fama della compagnia - difettasse in queste piccole cose.