Manlio, un grazie particolare per aver "rispolverato" questo post (purtroppo non riesco a vedere i tuoi video). E grazie a Rodolfo per le belle parole.
Ho poco tempo per dare un mio contributo "fattivo", ma inserirò dei commenti molto volentieri.
Ho letto quello che è stato scritto all'inizio della discussione.
Secondo me è sbagliato dire : la Sardegna è la Costa Smeralda. Casomai: la Sardegna è anche la Costa Smeralda.
Chiarisco da subito: nella classifica dei posti più belli dell’isola, la Costa Smeralda è sicuramente il posto meno “vero”. Più “artefatto”
E’ stata fondata esattamente 50 anni fa da un facoltoso principe arabo.
Posto iper-criticato, come succede spesso in Italia, e ultra-criticato dai Sardi stessi, perché è un posto che, al di là delle sue bellezze naturalistiche, è il “punto d’incontro” del jet-set mondiale, di milionari “viziati” e del loro entourage. E già di per sé questo, ammettiamolo, sia per un briciolo di superficialità, sia anche per un “pizzico” di ideologia, genera antipatia.
Ma cerchiamo di andare oltre.
In 50 anni, la Costa Smeralda, costruita su un territorio aspro e brullo come quella parte di Gallura, ha dato lavoro a “manovalanze” ed ad un indotto non indifferente (manutentori, giardinieri, muratori, camerieri e cuochi, commercianti), oltre ad aver garantito introiti non indifferenti a chi ha “venduto” i propri possedimenti, che nei periodi passati avevano garantito solo povertà.
In più, ha contribuito a creare a livello “culturale” una piccola classe imprenditoriale che ha valorizzato ed ha creato dei veri e propri “gioielli” nell’ambito della ristorazione, nell’ambito alberghiero e dell’agricoltura.
Ma quante belle vigne ci sono nella zona di Arzachena? Ed a Monti? Il Vermentino di Gallura è tra i vini più apprezzati, ma non è stato sempre così, lo è diventato grazie ad una nuova classe di imprenditori che ha saputo “apprendere” e valorizzarsi grazie allo scambio con imprenditori continentali.
Ed ecco che una zona poverissima come la Gallura (quasi “osteggiata” sin dai tempi giudicali dal Conte Ugolino per la sua aridità, nonostante i suoi vasti possedimenti nei pressi di Terranova, l’attuale Olbia), una zona caratterizzata dalla criminalità (l’anonima sequestri gallurese per anni ha imperversato..) è riuscita a “riscattarsi” anche grazie a questo processo virtuoso.
Un processo virtuoso che di fatto ha rotto un isolamento (ben dopo Cagliari e Sassari, città storicamente più aperte, ma ben prima di Barbagia ed Ogliastra, tutt’oggi, seppur in maniera più “mitigata”, isole nell’Isola).
Ma torniamo a questo principe arabo che ha posto la “prima pietra” della “criticata” Costa Smeralda: questo signore, per “rompere l’isolamento”, ha anche fondato una compagnia aerea Sarda, l’attuale Meridiana, ex Alisarda, secondo operatore nazionale.
Meridiana ha avvicinato la Sardegna al Continente ed all’Europa, ha contribuito allo sviluppo di Olbia, anche da un punto di vista occupazionale (ma avete visto che “gioiellino” di aereoporto è il “Costa Smeralda”?). Olbia è la vera “Milano” sarda, ed ha dato inizio per la prima volta ad una sorta di migrazione verso l’isola da parte di parecchia gente del sud Italia, ma anche una migrazione interna che è partita dal Campidano ed ha toccato Barbagia ed Ogliastra.
Possiamo forse criticare questo? Sarebbe accaduto tutto negli stessi tempi e nella stessa misura se non ci fosse stata la Costa Smeralda?
Le cose vanno analizzate a 360 gradi.
Ma…è poi vero che la Sardegna è la Costa Smeralda? Forse si nel gossip, nella cronaca rosa.
Forse si perché Porto Cervo è sinonimo di splendide barche a vela e di regate (ricordate Azzurra? Avete presente la Rolex Cup?).
Ma io dico di no. Dico di no perché i milioni di turisti che hanno fatto le “traversate” a bordo delle Tirrenia, delle Moby etc., non andavano in Costa Smeralda.
Andavano in tutta la costa est che parte da Santa Teresa di Gallura, tocca San Teodoro (vero Sergio?) ed arriva al Golfo di Orosei con le splendide dune di Capo Comino e la spiaggia di Berchida, e prosegue nel selvaggio Ogliastra passando per Arbatax (Laura?), la bianchissima spiaggia di Cea con i suoi faraglioni rossi, e giunge nel Cagliaritano, con Chia, Villasimius, S.Margherita etc., la genovese Carloforte..
Senza dimenticare la splendida Alghero (la Catalana), Stintino….
Tutti questi milioni di turisti, non mi raccontate che sono “Smeraldini”. Anzi, forse meno dell’1% di loro è finito a Porto Cervo, il resto, la stragrande maggioranza, ha apprezzato altro.
La Sardegna non è Costa Smeralda, la Sardegna è anche Costa Smeralda. Ma è soprattutto altro nella testa di chi c’è stato.
Mi premeva ribadire questi concetti, se no si rischia di cadere nei soliti luoghi comuni, ed i primi a caderci spesso siamo noi Sardi.
Ed ora, se volete, postate tante foto, o se preferite parliamo di Gennargentu, di Pecorino e di Cannonau, di ospitalità isolana, ed anche di storia e cultura Sarda…dai nuraghi ai giorni nostri, dalla storia “Giudicale” (che pochi conoscono, ma il Giudicato d’Arborea era uno Stato tra i più moderni del tempo, ed Eleonora D’Arborea una donna che ha fatto la storia ben prima di Elisabetta d’Inghilterra) alla dominazione spagnola, dai fenici e romani all’unità d’Italia..per la quale abbiamo dato anche noi sardi un grosso contributo…
E poi… se uno sconosciuto che portava il nome di Giuseppe Garibaldi… è venuto a vivere e morire da noi… ma.. un motivo dovrà pur esserci stato…no?
E quel motivo non si chiamava di certo “Costa Smeralda”…..
Un saluto a tutti, specialmente ai miei conterranei!!