Scusate mai ho vado controcorrente, per non cadere nei luoghi comuni del falso perbenismo, o del qualunquismo che si può trovare in qualsiasi Bar Sport della nostra amata penisola.
Il sistema calcio, con i suoi attuali (pochissimi) pregi ed i suoi (tanti) difetti l'abbiamo voluto noi così. E con noi intendo i fruitori del prodotto calcio, me compreso che sono fra l'altro un tesserato FIGC, coloro che vanno agli stadi nonostante la tessera del tifoso, coloro che pagano fuori di quattrini per vederlo in TV vuoi sulle piattaforme satellitari o su quelle del digitale terrestre.
Se anziché esserci tutto questo interesse per un pallone che ruzzola all'interno di un prato verde la domenica lo ci fosse stato, boh, per la ginnastica artistica o per il nuoto sincronizzato (scegliete pure voi qualsiasi altra disciplina di nicchia che può essere praticata), beh, vedrete che queste valange di miliardi sarebbero andati a finire nelle tasche del Pinco Pallino di turno che fa i volteggi alle palallele e non ai vari Totti, Del Piero, Eto'o di turno insomma.
E' il mercato, semplicemente il mercato questo: tu consumatore richiedi un prodotto, il prodotto calcio, lo vuoi sempre migliore e vincente ed allora chi è (o per meglio dire visti gli ultimi risultati delle italiane in Europa ci dovrebbe essere) in grado di dartelo si fa pagare.
Vuoi il caviale? Lo paghi 1400 euro al KG. Se ti "accontenti" di una bella fiorentina ne bastano 20 dalle mie parti. Ma mangi anche solo col pane, che nella grande distrubuzione trovi anche ad 1 euro al KG.
Scusate la divagazione. Comuqnue riguardo allo sciopero in senso stretto io ho l'impressione che, nelle stanze dei bottoni, gli unici veramente incavolati di questa cosa siano quelli della FIGC, perché così si accavallano le partite occorre trovare date per i recuperi ed in caso di ulteriori ritardi poi rischia di slittare la fine della stagione con conseguenze per la nazionale di Prandelli in vista del prossimo europeo.
Né l'AIC (i calciatori), né alla LEGA di A (quindi le società), avevano alcuna voglia di giocare in questo week-end s'era capito da subito e sull'onda dello sciopero spagnolo, quindi con già un precedente, perché non emulare la cosa?
I primi, i calciatori, sicuramente per le loro recriminazioni contrattuali ma anche perché giocare d'agosto con questo caldo è da pazzi.
E le seconde, le società, perché a livello di incassi, rientri pubblicitari ecc, beh, introiteranno sicuramente di più nel recupero di questa giornata, giocata in un mercoledì sera lavorativo, in notturna, che non giocando oggi con tanta gente ancora in ferie o che comunque sta rientrando (e che quindi non sarebbe stata allo stadio o davanti alla PAY TV).