Dico la mia anche io in questa interessante discussione. Discussione interessante, con contributi interessanti da parte di tutti.
Lo faccio perchè mi sento un pò parte in causa, o per meglio dire "testimone" in diretta di questo nuovo mercato da colonizzare, avendo fatto una crociera in Oriente proprio lo scorso Agosto.
Qualche premessa, sia di natura storica che numerica. Carnival tramite Costa è stato il primo grande gruppo a credere nelle potenzialità del mercato orientale (come giustamente sottolinea Rodolfo, è più corretto definirlo così, Orientale, perché la Cina è pur vero che ne rappresenta la fetta più grande, ma il discorso può essere esteso anche a tutti gli altri paese dell’area, tra i quali la Corea, la Thailandia etc.).
Non è prettamente corretto dire che il tutto è cominciato con Allegra 10 anni fa circa. Navi Costa si sono succedute in Oriente dopo Allegra (Classica aveva un bellissimo itinerario a farfalla con partenza da Singapore solo qualche anno fa) ma da un certo momento in poi c’è stata una scelta di campo netta e ferma dal punto di vista commerciale, ed è questo che ha rappresentato il vero cambiamento: dedicare delle navi agli itinerari orientali, e soprattutto per tutto l’anno, e dedicarle ESCLUSIVAMENTE all’utenza orientale.
Allegra e Classica non erano infatti dedicate esclusivamente a loro (se non in alcuni periodi limitati dell’anno), piuttosto erano crociere in aree geografiche orientali ma pensate prettamente per gli occidentali.
La svolta c’è stata con Atlantica e Victoria (anche se la Vic ancora oggi e solo per pochissime crociere è ancora dedicata alla classica clientela Costa), modificate appositamente per soddisfare le esigenze dei nuovi ospiti, e dislocate stabilmente in quei mari.
Chi sono i padri di questa decisione? Due in particolare: Arison…e Foschi. Arison addirittura in forte contrasto (così si vociferava) con il suo nuovo CEO Donald.
Foschi invece si è congedato da Costa fondando e seguendo in prima persona la nuova divisione “Asia” nel turbolento cambio manageriale conseguente alla tragedia della Concordia.
Tutto questo accadeva tra il 2012 (Foschi in Asia) ed il 2013 (Atlantica e Vic stabilmente in quei mari).
Per cui, la prima considerazione che mi viene di fare, è che la dislocazione geografica delle navi non è sempre coincidente con il mercato di riferimento che si vuole conquistare. Allegra e Classica hanno fatto da apripista, ma non avevano questo scopo. Atlantica e Victoria si. Lo scopo era quello di scalare velocemente posizioni in un mercato dal potenziale immenso.
Royal è arrivata dopo, con una strategia altrettanto netta, ma molto diversa. Rispetto alla strategia di Carnival, i punti in comune sono due: un forte incremento dei posti letto in un lasso di tempo brevissimo , e la costituzione di joint venture con attori locali per sviluppare sinergie e Know how in partnership (condizione necessaria per poter operare con il pieno appoggio governativo negli home port quali Hong Kong, Shangai e Tianjin) anche dal punto di vista cantieristico.
Breve riflessione sul Know how: le joint venture servono a condividerlo con operatori locali. La Cina vuole acquisire conoscenza. Trovo quindi plausibile e corretto il ragionamento di Manlio. Prima o poi loro vorranno correre con le proprie gambe….
L’altro giorno è stato presentato un nuovo aereo che rappresenta la sfida cinese alla Airbus: il primo totalmente concepito e progettato in Cina….e si arriverà a questo anche con le navi…e con le compagnie di crociera. Fincantieri lo sa benissimo. E non si è tirata indietro.
Ho parlato dei punti in comune tra Royal e Costa. Ma quali le differenze?
Entrambe le strategie sono nette, ma in aspetti differenti. La scelta forte da parte di Costa è nel dedicare le navi esclusivamente alla clientela orientale, precludendo le prenotazioni agli occidentali. Nel farlo però, ha messo in pista navi “non nuove” (ad oggi Serena è la punta di diamante della flotta, superiore anche alla new entry Fortuna).
La scelta “forte” da parte di Royal è stata invece incentrata proprio sulle navi: alle non più giovanissime Mariner e Voyager, comunque superiori ad Atlantica e Vic, hanno affiancato il pezzo da 90 Quantum, un gioiello tecnologico ed una nave che puzza ancora di vernice fresca. Una scelta epocale.
Di contro Royal, è stata più soft rispetto a Costa nel suo posizionamento commerciale. Le navi non hanno subito particolari modifiche ma soprattutto, le crociere Royal pur essendo dedicate ad una clientela Orientale, non sono precluse per ora agli occidentali (con tutti i limiti derivanti dalle diversità culturali e di abitudini, anche se io mi sono trovato comunque bene… ).
Il resto è storia contemporanea. MSC, NCL stanno anche loro attrezzandosi per presidiare quella fetta di mondo…ed altri brand Carnival, oltre a Princess già presente, si stanno preparando per il loro debutto. Anche Royal sta continuando a fare le proprie mosse. Credo che a breve la stessa linea verrà tenuta da Tirrenia e Moby, fino alla Saremar, Toremar ed al consorzio dei traghetti del Lago di Como. Tutti in Cina!
L’Oriente è l’Eldorado moderno delle crociere. Inutile negarlo.
Leggo molte perplessità sul fatto che questo enorme spiegamento di forze possa essere saturato da una domanda esclusivamente Orientale.
Non ho risposte, ma posso fare delle riflessioni.
La prima, è che se tutte, e dico tutte, vanno in Oriente, vuol dire che le loro indagini di mercato coincidono e collimano. Che tutte si sbaglino? Difficile.
E poi, ma quanto vale questo mercato Orientale?
Bè studi autorevoli (che in quanto tali non rappresentano certezze..ma più che altro tendenze..), già pubblicati in questo forum, indicano uno sviluppo che potrebbe arrivare a circa 4 milioni di crocieristi l’anno….già nel 2020!!
E solo cinesi. Ma considerate che ci sono altre economie emergenti, come quella Malese, Nord Coreana, Thailandese, Indiana per chi ha Singapore come Home port… Senza dimenticare il Giappone. Lo dico anche questo in parte per esperienza personale, essendo partito con Royal da Singapore lo scorso capodanno.
Cifre da capogiro. Considerate che nel 2005 i cinesi che hanno fatto le proprie vacanze in crociera erano ben…. 10.000. Nel 2013 1,4 milioni…..
Si spiega così questa corsa da parte di tutti verso Est. A questa offerta in forte crescita, vanno aggiunte le piccole compagnie locali…che comunque esistono….e che “riciclano” vecchie glorie di navi…e non solo… (dal mio diario…le foto di navi da crociera cinesi all’ancora nella Baia di Hong Kong…)
Una vecchia gloria Royal…..
Senza contare i vari tentativi da parte di operatori Nord Coreani ed altri di sviluppare un proprio business…
A chi è stata venduta la Voyager ex Costa? E Marina ? (anche se per un breve periodo)
Infine, confermo quanto affermato da Maurizio. I cinesi non consumano al bar. Sulla Mariner non esistevano camerieri nei ponti esterni perché nessuno consumava (solo thè self service…e qualche birra). Ai banconi nessuna fila. Amano vivere la crociera più all’interno della nave che non all’esterno rispetto a noi occidentali.
E tanto casinò…tanto. Shopping a bordo? Assolutamente si. Considerate che a bordo di Mariner si vendevano in promenade anche elettrodomestici!!
Insomma…un altro mondo rispetto alle crociere mediterranee….
Chiudo questa lunga e noiosa riflessione pensando che…se qualcuno concepisse un bell’itinerario che partisse dalla Cina…toccasse anche il nord del Giappone…ed arrivasse fin nella Siberia Orientale….io francamente ci tornerei al volo anche domani….
Un salutone a tutti.