giada50
Well-known member
Gabriele, quello che hai detto mi ha ricordato ciò che scrisse Platone tanti anni fa e che purtroppo ancora oggi è attuale:.../...Ormai purtroppo tutto è permesso, con il principio della tolleranza e del non permettere nessun rimprovero o osservazione, perchè "si va a ledere la dignità o libertà personale".
Si dimentica spesso che la libertà altrui finisce dove inizia la propria, e non ci devono essere sconfinamenti.
Un tempo chi rappresentava un minimo di autorità (un insegnante, un responsabile, un anziano, un addetto ai controlli...) veniva più o meno ascoltato quando interveniva, adesso gli si risponde "ma come ti permetti, faccio come mi pare...".
E' triste, ma succede....
" Quando un popolo divorato dalla sete di libertà è governato da coppieri che gliela versano a sazietà, fino al punto di ubriacarlo, allora succede che se i reggitori resistono alle richieste sempre più esigenti dei sudditi, vengono accusati di tirannia.
E succede anche che chi si mostra disciplinato verso i suoi superiori, è definito uomo senza carattere, servile;
che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come uguale e non è più rispettato;
che il maestro non osa più rimproverare gli scolari e che questi si burlano di lui;
che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione delle persone anziane e che queste ultime, per non sembrare troppo severe, danno ragione ai giovani.
In questo clima di libertà, e in nome della libertà, non c'è più nessun riguardo e nessun rispetto per nessuno.
In mezzo a tanta licenza, nasce e cresce un'erba cattiva: la tirannia. " Platone da “La Repubblica”