Quando questi comportamenti intollerabili e pericolosi cominciai a denunciarli io qui sul forum, 5 o 6 anni fa, tutti a darmi addosso che ero un'esagerata e che nessun altro aveva mai visto a bordo niente del genere. Ora li avete visti. Forse io ero solo intollerante un lustro più avanti, è sempre stata una mia caratteristica arrivare prima degli altri. Basta aspettare, e invariabilmente si dimostra che avevo ragione... ci sono abituata.
Bene, fatta la doverosa rivendicazione personale, come ho risolto il problema all'epoca? Dopo essermi rintanata per qualche anno e isolata sul mio balcone, alla fine ho smesso di fare crociere. Sarei volentieri passata a compagnie più selettive (tipo Silversea) ma ancora non me le posso permettere, perciò la scelta è stata obbligata. Ora le mie vacanze le faccio dove mi viene garantita maggior tutela e tranquillità.
Più complesso è analizzare perché questo succede. Psichiatri, sociologi e criminologi ci stanno scrivendo caterve di libri da almeno un decennio...
Provo a riassumere quel che più ricorrentemente ho letto negli ultimi anni.
Il problema è la famiglia, prima agenzia educativa che da almeno 30 anni ha smesso di educare. Gli attuali 40enni che oggi sono genitori hanno spesso ricevuto una cattiva o nessuna educazione (e si vede: già loro non sanno cosa sia il rispetto), e oggi a loro volta non sono in grado di educare i loro figli perché non sanno nemmeno di che si parla (vedi genitori che aggrediscono gli insegnanti, etc). A peggiorare le cose il fatto che in famiglia oggi si sono totalmente eliminati i conflitti, non si parla, non si discute, non si punisce, apparentemente va tutto benissimo, DEVE andare tutto benissimo. In realtà stanno tutti sempre appiccicati al telefono (i genitori per primi), i giovani non ricevono educazione, guida e limiti ma neanche ascolto, gli si danno soldi solo per levarseli di torno e poter continuare a twittare in santa pace. E di questo i figli patiscono, hanno soldi e libertà ma nessuna autostima.
Il risultato è quel narcisismo dilagante e devastante che vediamo tutti i giorni: nessuno è più abituato ad avere limiti e riguardi, a mediare, a elaborare la frustrazione di un rifiuto. Finché stanno in famiglia va tutto apparentemente bene, tanto lì nessuno discute di nulla e tutti approvano tutto; appena escono dal guscio e incontrano qualcuno che gli dice un no, arrivano a uccidere.
Queste sono le analisi che ho più spesso incontrato, e che condivido.
Guardate la famiglia di Turetta, fulgido esempio di perfetta famiglia disfunzionale: apparentemente una famiglia tranquilla e normalissima; lui uccide la fidanzata, il padre commenta "era un bravissimo figlio, gli abbiamo sempre dato tutto..." (appunto, mai un no); lui va in carcere, il padre lo consola "non ti preoccupare, non hai mica fatto niente, te non sei mica uno che va ad ammazzare la gente..." (no, macché); padre deresponsabilizzato e deresponsabilizzante; madre non pervenuta, e anche questo la dice lunga.
Ma se ci fate caso, tutti i comportamenti sociopatici e narcisistici - più o meno letali, ma sempre gravi e socialmente inaccettabili - nascono in famiglia e da questa sono avallati. E' un cliché che si ripete sempre uguale: cominciano con la maleducazione, una prepotenza non arginata e punita, finiscono per credere di poter fare qualunque cosa senza conseguenze, solo perché ritengono sia loro diritto soddisfare qualunque desiderio. Senza tenere in minimo conto nessun altro, perché a questo non sono stati educati.
Detto questo, e capita l'origine, non è un problema di facile soluzione.
Siccome queste persone infrequentabili sono ormai ovunque, io preferisco isolarmi che essere obbligata a frequentarle.