• Benvenuto\a sul forum di Crocieristi.it, la più grande community italiana sulle crociere.

    Prendi confidenza con il forum leggendo le discussioni presenti, o ricerca l'argomento che più ti interessa attraverso l'apposito form. Per partecipare al forum è necessario registrarsi, ovviamente la registrazione è gratuita e non obbligatoria, non registrarti se per te non è davvero utile. Per eseguire eventuali cancellazioni il tempo previsto è di una settimana.

    Ricorda che il regolamento vieta l'uso di due o più nickname differenti relativi alla stessa persona. Se nel frattempo hai cambiato l'indirizzo e-mail di registrazione contattaci attraverso questo form e specifica il tuo problema assieme alla tua username, la tua vecchia e-mail ed il tuo nuovo indirizzo.

    Hai dimenticato la password? clicca qui

    Per qualsiasi problema TECNICO puoi contattare lo Staff attraverso questo form spiegando DETTAGLIATAMENTE il tuo problema
  • Nella sezione SONDAGGI potrai dare il tuo voto per il miglior itinerario! -->i sondaggi di Crocieristi.it
  • Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio ed i cookie stessi.
  • Ospite, seguici anche sui social!
    Seguici su Facebook Seguici su Twitter Seguici su Instagram Seguici su YouTube

  • Ti andrebbe di condividere sui social, assieme a noi, le tue fotografie ed i tuoi video? Clicca qui!

  • Ciao Ospite e benvenuto su Crocieristi.it, siamo davvero felici di averti a bordo!

    ti invitiamo a leggere il regolamento per una migliore convivenza con gli altri utenti (clicca qui) mentre qui trovi qualche dritta sull'utilizzo del forum

    e poi... che ne dici di presentarti? Clicca qui per accedere alla sezione "Mi Presento" e presentati!

Si può sostituire il petrolio?

Re: Si può sostituire il petrolio?

Priscy ha detto:
:mrgreen: l'ariete è una passione per ora solo teorica.....
il nucleare è per lavoro (anche in italia ebbene sì) .... diciamo che ci mastico abbastanza
(i dati che ho citato più su sono presi da fonti attendibili = IEA (International Energy Agency) )
comunque in qualche modo entrambi ci occupiamo di energia :wink:
un saluto
Tu di produrla io cerco di farla risparmiare. Speriamo di riuscirci; un mondo migliore anche per gli ariete
Un saluto
Leo
PS. E' più semplice avere un ariete per casa che fare una centrale. La soddisfazione è la stessa :P :P :P
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Sono contro ad un ritorno al nucleare...bisogna investire sulla ricerca di nuove fonti e investire sulle fonti rinnovabili.

Abbiamo il nucleare vicino, molto vicino ma eviterei di tornare a riaprire le nostre centrali...
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Miglia ha detto:
Sono contro ad un ritorno al nucleare...bisogna investire sulla ricerca di nuove fonti e investire sulle fonti rinnovabili.

Abbiamo il nucleare vicino, molto vicino ma eviterei di tornare a riaprire le nostre centrali...

Il problema è molto serio, attualmente le altre fonti sono ben poche ed ancora scarsamente produttive. Se si potesse riducendo i consumi arrivare ad un'energia veramente pulita saremmo felici tutti. Aver convertito molte nostre centrali a carbone o a gas non riduce l'inquinamento. L'uso di stufe tipo palazzetti,permette di riscaldarsi con energie rinnovabili ma non sono assolutamente non inquinanti.
A mio avviso l'imperativo è ridurre i consumi il più possibile; il mio studio è illuminato da lampade led ad alta intensità. Consumo totale 25 watt. Non cambia molto ma se lo facessero tutti sarebbe un buon inizio.
A presto
Leo
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

leo ha detto:
Miglia ha detto:
Sono contro ad un ritorno al nucleare...bisogna investire sulla ricerca di nuove fonti e investire sulle fonti rinnovabili.

Abbiamo il nucleare vicino, molto vicino ma eviterei di tornare a riaprire le nostre centrali...

Il problema è molto serio, attualmente le altre fonti sono ben poche ed ancora scarsamente produttive. Se si potesse riducendo i consumi arrivare ad un'energia veramente pulita saremmo felici tutti.
......
Leo

Le rinnovabili (o alternative che dir si voglia ) sono sicuramente da implementare, ma quanto potranno essere implementate
nel futuro.... potranno produrre 10 - 20 volte in più l'energia che producono adesso ....? Attualmente queste fonti soddisfano il fabbisogno energetico mondiale per ...... il 2 per 1000.... ciascuno può tirare le sue conclusioni in merito all'entità del contributo futuro

Dunque, dobbiamo fare fuoco con la paglia che abbiamo.... al momento il vantaggio economico (l'Uranio presente in natura rende la materia prima ecomicamente vantaggiosa) e il vantaggio ambiantele (emissioni zero di una centrale nucleare) sembrerebbero indicare la fonte nucleare come quella più ragionevole

.... almeno fino all'arrivo del nucleare di 4à generazione.
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Arthur C. Clarke scrisse 40 anni fà un racconto intitolato "la sentinella" da quel racconto prese spunto la sceneggiatura del film "2001 odisea nello spazio". Kubric da quel genio che era fece un capolavoro. Molti hanno visto il film, moto pochi hanno letto il libro, dove c'è una descrizione della vita di un ominide prima di essere illuminato dall'Intelligenza, una vita fatta di paure e morte.
Il genere umano ha da sempre combattuto per la sopravvivenza, che ora è un diritto (peraltro non rispettato); ma per millenni sopravvivere è stata solo una sfida alla natura alle malattie e alla fame. Solo da 100 anni l'umanità con le tecnologie che è stata in grado di inventare può vivere di più e meglio. Tutto dipende però dall'energia. Ricordate il black out del settembre 2003.
Solo poche ore senza energia e siamo finiti nel caos totale. A mio avviso ci si dovrebbe mettere seduti intorno ad un tavolo, senza pregiudizi di alcun genere, alla ricerca di soluzioni provvisorie o durature che ci permettano di risolvere il problema dell'energia in un ragionevole lasso di tempo, con il minore danno per il pianeta. Diversamente dobbiamo aspettarci un futuro non molto roseo, per non dire brutto.
Saluti
Leo
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Tra i paesi non coinvolti nelle ricerche atomiche per uso militare, l'Italia, è stato uno dei primi ad intraprendere la costruzione di centrali nucleari per produrre energia elettrica. Ma dopo un travaglio durato quarant'anni, si trova senza alcuna centrale funzionante. Alla fine del Ventesimo Secolo, però, l’Italia importa dalla vicina Francia energia elettrica di origine nucleare circa pari all'energia che sarebbe stata prodotta se non fossero stati fermati gli impianti nucleari italiani.

La concorrenza con il petrolio, i legami con la politica estera americana, la continua indecisione e mancanza di continuità dovute a un rapido avvicendarsi di governi incapaci di prendere decisioni o capaci di prendere solamente quelle più comode e foriere di benefici immediati: che cosa ha davvero bloccato questo settore ad alta tecnologia. E’ stata una vittoria delle politiche ambientaliste? Oppure la cultura ecologica si è semplicemente prestata ad interessi, a corruzioni, e a giochi della politica internazionale?Rimangono ancora molti interrogativi su quali siano stati i veri motivi di una scelta così gravida di ripercussioni economiche. E resta il dubbio se sia stata effettivamente una scelta.


Per quanti possano essere interessati all'argomento, segnalo il link al sito dell'associazione culturale CISE2007 da cui è possibile scaricare
il documentario "Gli Anni dell'Atomo" che ricostruisce i momenti storici che hanno caratterizzato l’avventura nucleare del nostro Paese
http://www.cise2007.eu/Le%20origini/Fil ... lAtomo.htm
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Vi invito a leggere questo articolo, e in particolar modo a riflettere sulle righe in cui parla di energia....sarò pessimista ma non riesco a vedere un Italia così a emissioni zero nel futuro...

Da: http://www.verdesperanza.net/news/?q=vs ... /2102.html

Come saremo nel 2108? Ce lo dice Legambiente

Sicuramente Legambiente non ha la palla di cristallo, però ci ha voluto provare e in un dossier che sarà pubblicato sul numero di aprile dalla rivista dell’associazione, La Nuova Ecologia, presenta, con un approccio molto ottimistico nei confronti del futuro, come sarà la Terra tra 100 anni. Come si potrà leggere nel dossier “2108, la Terra che verrà”, a cura di Pietro Cambi, nel prossimo secolo vivremo in case dotate della tecnologia necessaria per il massimo risparmio energetico: elettrodomestici ad altissima efficienza e bioedilizia passiva che rende minima la necessità di climatizzare artificialmente gli ambienti. Con un occhio, ovviamente, anche alla spazzatura: ottimizzazione della raccolta differenziata per mezzo di contenitori che compattano gli oggetti. Niente più città grigie, addio grattacieli e cemento armato e largo a case piccole, costruite in polimeri e nel verde, quasi autosufficienti dal punto di vista energetico. Per spostarsi si utilizzeranno la bici, il tram e il car sharing, tutt’al più veicoli con motori elettrici, e per i lunghi viaggi i treni, altro che aerei!
Per la gioia dei vegetariani, si consumerà meno carne e più frutta e verdura, rigorosamente biologici: l’agricoltura riscoprirà infatti le tecniche del passato e attirerà manodopera dal terziario. La globalizzazione dovrebbe fare in tempo a scomparire, cosicché si consumeranno prodotti di stagione e a Km 0.
Infine la questione energetica, che tanto preoccupa già ai giorni nostri: complimenti (in anticipo) a noi, visto che secondo il dossier l’Italia sarà, insieme all’Islanda e alla Nuova Zelanda, uno dei Paesi a emissioni zero. Come ci riusciremo? Grazie all’energia solare, eolica, geotermica e idroelettrica.
Più che un dossier sembra di avere tra le mani un sogno…ma possiamo pur sempre sperare - e magari lavorare - che si avveri,no?

:wink: :wink:
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Miglia ha detto:
Più che un dossier sembra di avere tra le mani un sogno…ma possiamo pur sempre sperare - e magari lavorare - che si avveri,no?

:wink: :wink:
E chi non condivide un sogno.Purtroppo è un futuro che io non potrò vedere.
Ma tanto per sognare mi sto progettando una villetta completamente autonoma dal punto di vista energetico e ad emissioni 0.
In verità resta il problema di far funzionare i fornelli...
Ciao
Leo
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Leo, tua moglie sarà contenta, c'è sempre il ristorante, oppure tu ti potrai cimentare con il barbecu'.
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Vorrei farvi notare che per comprendere l'affidabilità di simili previsioni/proiezioni sul futuro energetico (italiano e mondiale)
sarebbe opportuno conoscere chi ha effettuato tali studi e sulla base di quali dati e quali fonti.
Ovvio che si debba trattare di fonti ufficiali ed attendibili.....
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

ro56 ha detto:
Leo, tua moglie sarà contenta, c'è sempre il ristorante, oppure tu ti potrai cimentare con il barbecu'.
La cosa comica è che cucino sempre io: Mi piace molto cucinare, da sempre organizzo cene a volte con più di 20 persone.La consorte si limita a preparare ottime macedonie e pizze rustiche, ma il satrù , le lasagne, l'arrosto di vitello al lardo di colonnata, il cous cous, e altri piatti toccano sempre a me.
Ma io mi diverto tanto, quindi va bene così.
Ciao
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

E l'altro ieri si è dato al via a Venezia alla costruzione della prima centrale elettrica industriale ad idrogeno del mondo. L'idrogeno verrà recuperato dal vicino impianto di distillazione del petrolio, che al momento va perduto (circa una ton. e mezzo l'ora). La centrale sarà in grado di fornire circa 16 Megawatt di potenza, una modesta entità, pari grossomodo alla potenza sviluppata da una nave da crociera, ma che dimostra una inversione di tendenza nell'uso di prodotti alternativi con emissioni nocive praticamente nulle. L'impianto entrerà in esercizio nel 2009.
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Rodolfo ha detto:
E l'altro ieri si è dato al via a Venezia alla costruzione della prima centrale elettrica industriale ad idrogeno del mondo. L'idrogeno verrà recuperato dal vicino impianto di distillazione del petrolio, che al momento va perduto (circa una ton. e mezzo l'ora). La centrale sarà in grado di fornire circa 16 Megawatt di potenza, una modesta entità, pari grossomodo alla potenza sviluppata da una nave da crociera, ma che dimostra una inversione di tendenza nell'uso di prodotti alternativi con emissioni nocive praticamente nulle. L'impianto entrerà in esercizio nel 2009.
Il fatto che sia energia che andrebbe completamente persa è una cosa importante.
Non è nulla rispetto alle necessità ma è pur qualcosa.
Leo
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Rodolfo ha detto:
Non so se parliamo della stessa, ma a soli 150 km da Trieste e a 200 circa da Venezia, c'è la centrale slovena di Krsko, ad alto rischio sismico sigh,sigh!!!! Dotata di reattore Westinghouse, ha avuto parecchie difficoltà sia in fase di costruzione che di esercizio. Tra l'altro, mi sembra che da qualche tempo sia gestita dall'Enel.

A proposito di Centrali che hanno avuto ed hanno continui problemi e che sono quasi in casa nostra. La fuga di liquido di raffreddamento, per fortuna non radioattivo, di ieri sera, porta alla ribalta il fatto che, se anche non le abbiamo le centrali nucleari, il rischio che corriamo è sempre elevato.
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Rodolfo ha detto:
Rodolfo ha detto:
Non so se parliamo della stessa, ma a soli 150 km da Trieste e a 200 circa da Venezia, c'è la centrale slovena di Krsko, ad alto rischio sismico sigh,sigh!!!! Dotata di reattore Westinghouse, ha avuto parecchie difficoltà sia in fase di costruzione che di esercizio. Tra l'altro, mi sembra che da qualche tempo sia gestita dall'Enel.

A proposito di Centrali che hanno avuto ed hanno continui problemi e che sono quasi in casa nostra. La fuga di liquido di raffreddamento, per fortuna non radioattivo, di ieri sera, porta alla ribalta il fatto che, se anche non le abbiamo le centrali nucleari, il rischio che corriamo è sempre elevato.
Infatti non le abbiamo in casa gestite e controllate da noi ma sono lì sullo zerbino fuori della porta e non possiamo nemmeno controllare il colore della tinta dei muri.
Curiosa stranezza.Ma se salta dobbiamo essere tranquilli noi siamo denuclearizzati e la nube va altrove....è sicuro.
Ciao
Leo
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Sressa cosa che ho pensato oggi, quando ho visto il telegiornale. :?
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

leo ha detto:
.........................Curiosa stranezza.Ma se salta dobbiamo essere tranquilli noi siamo denuclearizzati e la nube va altrove....è sicuro.
Ciao
Leo

Grazie Leo, questo mi rassicura.
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Hola!!

L'idrogeno è il mio campo di lavoro abituale, mentre il mio ente (Priscy dove lavori?) si occupa di energie alternative, ma in realtà era il vecchio CNEN, presidio della ricerca nucleare in Italia.

L'Enea è anche l'ente che più sta spingendo verso il settore edilizio, premiando con il risparmio del 55% le operazioni di ristrutturazione degli edifici volte a diminuirne l'impatto ambientale.
Il discorso sull'energia è complesso (tra l'altro l'ho affrontato in un altro forum e non mi sento di riproporre parola per parola il tutto), a mio parere bisogna distinguere tra l'immediato, il futuro vicino e quello lontano, e bisogna anche capire che esiste un concetto di DENSITA' di energia, cito da Rodolfo:

Una dozzina di pale per la produzione di energia eolica, alte circa cento metri, sulla diga foranea del porto di Genova per garantire circa 21 megawatt (8.000 utenze) di elettricità pulita: è l'innovativo progetto di Enel, che ha firmato ieri un protocollo di intesa con la Regione Liguria per un investire 40 milioni in un piano che comprende anche impianti fotovoltaici all'aeroporto e la elettrificazione delle banchine portuali, che consentirà alle navi di spegnere i motori durante la sosta nello scalo riducendo le emissioni inquinanti.............

dodici pale alte 100 metri fanno 21 Megawatt, mentre una nave da crociera della taglia della Costa Fortuna fa da sola 70 MW, che a loro volta sono una piccolissima frazione di quello che genera una centrale termoelettrica o nucleare..
Quindi non tutte le sorgenti di energia sono 'uguali', non lo sono per motivi legati alla loro disponibilità, alla velocità di reazione richiesta in caso di intervento, alla possibilità di essere gestite e controllate..
Come dice Valerio c'è un limite al rinnovabile che si può introdurre in una rete (oggi al massimo potrebbe essere del 20%), ma le possibilità di fare grandi cose ci sono eccome..
Si potrebbero ridurre i consumi anche fino al 70%, ma gia realisticamente al 30% sarebbe una bella operazione, si potrebbero introdurre le rinnovabili in forma più seria di oggi, ma i primi contestatori sono proprio gli ambientalisti, con motivi a volte al limite dell'assurdo (le pale eoliche 'producono' vento che rovina la crescita dei funghi), si potrebbe migliorare la rete ferroviaria e portuale per sganciarsi in parte dal trasporto su gomma..
Nel futuro medio uno sviluppo serio del solare termodinamico (specchi solari che riscaldano un liquido e permettono alla fin fine la produzione di elettricità o idrogeno) potrebbe addirittura risolvere, sia pure in un modo particolare, il problema: infatti con questa tecnologia un'areadi 15 km * 15 km del deserto del Sahara potrebbe creare tanta energia quanto quella assorbita dall'Italia, mentre 70 km* 70 km basterebbe per l'Europa.
Dietro questa affermazione ci sono non solo difficoltà tecnologiche ma di sistema, vale a dire che occorre ripensare tutta la rete di distribuzione dell'energia e parte dell'economia..
Un discorso di sistema riguarda anche l'idrogeno, per pensare all'idrogeno (che oltretutto va prodotto e NON E' una sorgente di energia) ci vorrebbe un piano serio di lavori che comprenda trenta anni di sviluppi..
Il nucleare di terza (e non quarta) generazione è la risposta più plausibile sull'immediato, con i pro ed i contro della cosa, dove i contro li vedrei personalmente nella eredità delle scorie e nella difficoltà di pensare che in Italia prima o poi non ci sia qualcuno che pensi di mangiarci sopra..
Non è un problema piccolo, si può giocare fino ad un certo punto, tra tangenti da una parte o raccomandazioni dall'altra, con le cose..
Mi vedo gia la max attenzione sulla prima centrale, e venti anni dopo il figlio del parente del cugino del polito mandato a dirigere, con la consueta incompetenza, la decima centrale.. E' un parere molto personale, non Enea naturalmente, è solo il mio pensiero..

Salutoni
Manlio
 
Re: Si può sostituire il petrolio?

Ho trovato un bellissimo articolo...che comunque riguarda i prezzi dei carburanti e il futuro...

Da: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_ECONOMIA

Aerei più lenti e più leggeri, via i vecchi modelli:
così le compagnie Usa combattono il caro petrolio

dal nostro corrispondente Anna Guaita
NEW YORK (12 giugno) - Da qualche settimana, un volo da New York a Los Angeles dura sei minuti di più. Non per i soliti ritardi, ma perché gli aerei volano un po’ più lenti. Le linee areee hanno infatti calcolato che abbassando la velocità di crociera da 804 chilometri orari a 773 possono risparmiare centinaia di migliaia di dollari di carburante ogni anno. Sembra una piccolezza davanti al galoppare del costo del carburante, aumentato dell’84 per cento rispetto all’anno scorso, tanto che - secondo i calcoli della Air Transport Association - nel 2008 la bolletta kerosene delle sole linee aeree americane potrebbe superare i 61 miliardi di dollari. Ma la decisione di rallentare ”in crociera” è stata presa contemporaneamente a tante altre piccole decisioni, che promettono tutte insieme di assicurare importanti economie. Gli aerei ad esempio imbarcheranno questa estate meno acqua nei serbatoi dei gabinetti. Adotteranno carrelli bevande più leggeri, diminuiranno il numero di manuali presenti a bordo (anche la carta pesa!), useranno un solo motore per gli spostamenti in pista, ed eseguiranno un lavaggio dei motori alla fine di ogni volo per liberarli di residui che li rendono meno efficienti.

Tutto ciò va ad assommarsi ad altri severi provvedimenti presi dalle linee aeree Usa per economizzare. Decine di aerei invecchiati - Md80, Jumbo 747, DC-9 - sono stati parcheggiati. Un Airbus A319 dopotutto consuma il 27 per cento di carburante meno di un vecchio DC-9. Migliaia di impiegati sono stati licenziati, e così pure centinaia di manager. Per le tratte più brevi vengono usati sempre di più i cosiddetti ”regional jets”, più leggeri, più economici, e con meno posti. Alcuni aeroporti secondari sono stati letteralmente eliminati dalle rotte, e molti voli vengono cancellati: «Siamo spesso obbligati a riadattare il piano volo dei nostri clienti, perché qualche coincidenza è stata cancellata all'ultimo minuto» conferma l'agente di viaggio Joseph Bonanno di New York. E alcune linee aeree chiedono anche altri sacrifici dai passeggeri, ad esempio di non superare una valigia, pena il pagamento di un sovrapprezzo.

Eppure, tutti questi provvedimenti non serviranno a nulla se il prezzo di un barile di petrolio continuerà a crescere. Già quando il barile era a 38 dollari, i dirigenti delle linee aeree spiegavano che la gestione era faticosa. Oggi siamo oltre i 130, e qualche esperto non nega che si potrebbe arrivare a 200. Allo stato attuale, più del 50 per cento di un biglietto deve andare a pagare il pieno. Ma se il petrolio crescerà ancora, né sovrapprezzi né economie saranno più sufficienti: «L’intero sistema dovrà essere cambiato» sostengono Richard Gilbert e Anthony Perl, autori del libro Transport Revolutions, un saggio sul futuro dei trasporti nell’epoca del petrolio che scarseggia e aumenta di costo. Gilbert e Perl disegnano un'America in cui si viaggerà meno, e in cui il numero degli aeroporti scenderà da 330 a non più di 40.

Oggi la gente di New York o di Chicago non ci pensa due volte a fare un fine settimana a Las Vegas o a prenotare qualche giorno in un’isola dei Caraibi. Ma l'abitudine di salire su un aereo non è solo questione di lavoro o di vacanze: con le famiglie spezzettate da un capo all’altro di questo sconfinato paese, gli americani (ma il problema interessa anche i canadesi) non hanno altro modo di restare in contatto che volare. Quest’estate però, il viaggio dei nonni a trovare i nipotini costerà il doppio dell’anno scorso. I biglietti sono più cari in sè e per sè, e sono appesantiti da ingenti sovrapprezzi carburante: «Sulle tratte interne può capitare che il sovrapprezzo sia più alto del prezzo del biglietto» aggiunge Bonanno.

Le grandi linee ferroviarie, che aprirono la frontiera, contribuirono a unificare la costa est e la costa ovest, e nella prima parte del Novecento assicurarono un florido turismo dal nord verso le spiagge della Florida, sono un pallido residuo di quel che erano. I treni sono lenti, i viaggi lunghi e costosi, gli itinerari ridotti. Ma Gilbert e Perl non hanno dubbi: non è lontana l’epoca in cui anche gli Usa dovranno riscoprire la strada ferrata.

Mi è piaciuto fin dall'inizio...poi con la conclusione che ha non potevo non metterlo...meditate gente, meditate...quel povero mezzo che in Italia si fa disprezzare ci salverà nel futuro..... :wink: :wink:
 
Top