@Rosy&giò
Beh...con quella firma non potevi certo quotarmi
Il discorso è infinitamente lungo e pieno di insidie, non ritengo di poterlo affrontare scrivendo convulsamente dei messaggi con una tastiera.
Nullafacente ha spiegato molto meglio e molto più professionalmente di me come stanno le cose.
Il concetto da te espresso è un concetto che nel mio ambiente di lavoro non è più " incoraggiato " ( diciamo così ) da molto tempo...anzi...
Capitaneria, centrale operativa 118 ( che tiene i corsi regionali, bls, blsd ecc.... ) cercano di inculcare nella mente degli operatori ( volontari o dipendenti che siano ) dei concetti molto chiari in proposito.
Concetti che mirano in questo preciso ambito a distinguere nel miglior modo possibile la sottile differenza che passa fra un gesto calcolato e professionale ed una bravata da esaltati che si, se va bene salva una vita e crea un " eroe " ma se va male ne fa perdere due o tre e ne mette a rischio altre ancora.
Si rischia altrimenti di generare quelle catene in cui più soccorritori si trovano in difficoltà e devono essere a loro volta soccorsi magari in ambiente impervio e mettono a loro volta a rischio....ecc...ecc....
Questo perchè il soccorritore ha voluto fare il lavoro del bagnino o il bagnino quello dell' elisoccorso o il vigile del fuoco quello del soccorso speleo o alpino ecc.
Ognuno ha ambiti di competenza ben definiti ( o almeno così dovrebbe essere
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), attrezzature idonee e soprattutto è addestrato per quel preciso compito con quelle attrezzature e ne conosce i limiti ed i rischi.
Certo, scrivendo è tutto bello e tutto semplice, nella pratica non è esattamente così.
In particolare proprio quella del bagnino è una figura di soccorritore che io conosco da meno tempo ma credo di poter ritenere una delle più difficili e pericolose per molti motivi.
Ambiente ostile per definizione, scarsità di mezzi ( pochi hanno a disposizione la moto d'acqua e si devono affidare a tavole da surf...pattini...) difficoltà nella valutazione del rischio ( lontananza del bagnante, proprie forze, forza delle correnti e del mare).
Alla fine credo che tutti noi che facciamo questi mestieri ci applichiamo al massimo e spesse volte andiamo oltre quelli che sarebbero i nostri protocolli e i nostri compiti istituzionali.
( Che mirano come ho detto a salvaguardare anceh la figura del soccorritore )
Dove debba arrivare quell' " oltre " non credo sia corretto doverlo decidere a priori