pmanlio
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Credo che dal topic proposto da Maurizio siano usciti tre discorsi diversi.. almeno due, di cui uno sui giovani..
Premesso che quando avevo sedici anni mi dovevo subire spesso e volentieri la storia dei giovani d'oggi che non sono come noi, non si impegnano, sono maleducati e così via.. e sui tempi, che non sono come quelli nostri (i loro tempi erano gli anni sessantotto/settanta, un morto al giorno per motivi di violenza politica, divi del Rock iperdrogati ed esaltati proprio per questo, ed ovviamente, questo si, anche tante belle cose) credo che occorra comunque capire che le cose sono cambiate davvero, e per un giovane di oggi sono molto ma molto diverse da quelle che vivevo io solo venti anni fa..
Io ad es per studiare all'Università pagavo circa trecentomila lire l'anno, abitavo di mio a Roma, avevo bisogno al massimo di una costosa calcolatrice che era in realtà un computer e cercavo il più possibile di utilizzare libri fotocopiati o appunti.. (per le fotocopie non sarebbe corretto, ma non era neanche corretto far pagare un libro di trenta pagine fatto a sua volta con fotocopie e rilegato con un velo leggerissimo di colla dieci volte un sacro testo di un prof Americano stampato dalla prestigiosissima Oxford University Inglese e cento uno Russo ancora più valido ndr), sicuramente rinunciavo a vacanze ed altro ed in qualche modo mi arrangiavo..
I fuori sede abitavano in due/quattro persone e se la cavavano trovando i soldi dell'affitto con qualche lavoretto.. a dirla tutta per certi versi era anche bello..
Oggi a Piazza Bologna un posto letto per studenti lo paghi circa cinquecento Euro al mese, i costi di iscrizione all'Università "La Sapienza" sono i seguenti:
Corsi di studio
Corsi del I gruppo € 2.437,00
Corsi del II gruppo € 2.647,00
Consorzio Nettuno € 1.200,00
Corso 26711** € 1.600,00
Se prima di me gli esercizi d'esame li facevi tranquillamente con una tavola logaritmica e la tua testa già all'epoca mia i prof li creavano pensando che tu avessi a disposizione la famosa supercalcolatrice, un vero computer, e se non la avevi in alcuni esami eri veramente handicappato ed in altri rischiavi davvero di non passare mai (mi riferisco a pochi esami specialistici del quarto/quinto anno), oggi ovviamente si presume che uno studente di Ingegneria disponga del fior fiore della tecnologia (PC, stampanti ecc.) ed in qualche tesina specialistica non averlo ti costa caro..
Se all'epoca un lavoro estivo ti veniva remunerato con uno stipendio decente, ed era già difficile metterlo insieme allo studio, visto che il dieci settembre avevi inevitabilmente un esame tostissimo oggi quanto ti darebbero? Ci pagheresti le tasse Universitarie?
E dopo la laurea? Certamente aver seguito ragazzi laureati in Ingegneria piuttosto che diciottenni che si affacciano sul mondo del lavoro mi rende difficile parlare della volontà di tutti, ma io i miei li conosco, e non sono volenterosi: sono disposti persino a lavorare gratis pur di imparare e crescere nel loro lavoro e sono anche disposti a fare cose totalmente diverse da quelle che hanno studiato pur di non pesare sulla famiglia..
Vi mostro un piccolissimo estratto di un curriculum di una neolaureata, taglio dei dati per non renderlo riconoscibile:
Non parlo di un caso isolato, parlo di ciò che vive la maggior parte dei ragazzi che seguo per motivi di lavoro..
Dal mio punto di vista è uno spreco totale, assurdo, di teste pensanti, che spesso vanno via, iperpagate, ma quando rimangono continuano per decenni a fare attività da ottocento Euro al mese e di bassissimo livello..
In SEI ORE, dico SEI ORE un ragazzo che ha passato DIECI ANNI lavorando per pochi soldi all'Università di Napoli ha trovato lavoro in Inghilterra per lui e la moglie..
Lui titolare di cattedra all'Università, lei medico al locale ospedale..
Un anno dopo hanno messo al mondo un bambino nella loro casa Inglese..
Non andiamo a dire a questa gente che non vuole lavorare o che è sfaticata, perchè vi assicuro di averlo pure sentito dire (da parte poi non vi dico di che gente), cerchiamo invece di capire che mondo trovano fuori casa, che non è fatto solo di Ipod e cellulari come piace pensare a noi, ma di tante difficoltà da superare che molti di noi non hanno ancora capito..
Un saluto!
Manlio
Premesso che quando avevo sedici anni mi dovevo subire spesso e volentieri la storia dei giovani d'oggi che non sono come noi, non si impegnano, sono maleducati e così via.. e sui tempi, che non sono come quelli nostri (i loro tempi erano gli anni sessantotto/settanta, un morto al giorno per motivi di violenza politica, divi del Rock iperdrogati ed esaltati proprio per questo, ed ovviamente, questo si, anche tante belle cose) credo che occorra comunque capire che le cose sono cambiate davvero, e per un giovane di oggi sono molto ma molto diverse da quelle che vivevo io solo venti anni fa..
Io ad es per studiare all'Università pagavo circa trecentomila lire l'anno, abitavo di mio a Roma, avevo bisogno al massimo di una costosa calcolatrice che era in realtà un computer e cercavo il più possibile di utilizzare libri fotocopiati o appunti.. (per le fotocopie non sarebbe corretto, ma non era neanche corretto far pagare un libro di trenta pagine fatto a sua volta con fotocopie e rilegato con un velo leggerissimo di colla dieci volte un sacro testo di un prof Americano stampato dalla prestigiosissima Oxford University Inglese e cento uno Russo ancora più valido ndr), sicuramente rinunciavo a vacanze ed altro ed in qualche modo mi arrangiavo..
I fuori sede abitavano in due/quattro persone e se la cavavano trovando i soldi dell'affitto con qualche lavoretto.. a dirla tutta per certi versi era anche bello..
Oggi a Piazza Bologna un posto letto per studenti lo paghi circa cinquecento Euro al mese, i costi di iscrizione all'Università "La Sapienza" sono i seguenti:
Corsi di studio
Corsi del I gruppo € 2.437,00
Corsi del II gruppo € 2.647,00
Consorzio Nettuno € 1.200,00
Corso 26711** € 1.600,00
Se prima di me gli esercizi d'esame li facevi tranquillamente con una tavola logaritmica e la tua testa già all'epoca mia i prof li creavano pensando che tu avessi a disposizione la famosa supercalcolatrice, un vero computer, e se non la avevi in alcuni esami eri veramente handicappato ed in altri rischiavi davvero di non passare mai (mi riferisco a pochi esami specialistici del quarto/quinto anno), oggi ovviamente si presume che uno studente di Ingegneria disponga del fior fiore della tecnologia (PC, stampanti ecc.) ed in qualche tesina specialistica non averlo ti costa caro..
Se all'epoca un lavoro estivo ti veniva remunerato con uno stipendio decente, ed era già difficile metterlo insieme allo studio, visto che il dieci settembre avevi inevitabilmente un esame tostissimo oggi quanto ti darebbero? Ci pagheresti le tasse Universitarie?
E dopo la laurea? Certamente aver seguito ragazzi laureati in Ingegneria piuttosto che diciottenni che si affacciano sul mondo del lavoro mi rende difficile parlare della volontà di tutti, ma io i miei li conosco, e non sono volenterosi: sono disposti persino a lavorare gratis pur di imparare e crescere nel loro lavoro e sono anche disposti a fare cose totalmente diverse da quelle che hanno studiato pur di non pesare sulla famiglia..
Vi mostro un piccolissimo estratto di un curriculum di una neolaureata, taglio dei dati per non renderlo riconoscibile:
Nascita: **/**/1988
Voto di Laurea quinquennale: 110 e lode
Attività all'estero (Francia - società che si occupa di costruzione aerospaziale):
Progettazione di un motore lineare sincrono a magneti
permanenti tramite lo sviluppo e il confronto tra due
modelli, uno analitico e l'altro numerico, sviluppato
tramite fem.
Nello stesso anno, attività in Italia per mantenersi agli studi:
Vendita abbigliamento e attrezzature sportive - Assistenza alla vendita
Non parlo di un caso isolato, parlo di ciò che vive la maggior parte dei ragazzi che seguo per motivi di lavoro..
Dal mio punto di vista è uno spreco totale, assurdo, di teste pensanti, che spesso vanno via, iperpagate, ma quando rimangono continuano per decenni a fare attività da ottocento Euro al mese e di bassissimo livello..
In SEI ORE, dico SEI ORE un ragazzo che ha passato DIECI ANNI lavorando per pochi soldi all'Università di Napoli ha trovato lavoro in Inghilterra per lui e la moglie..
Lui titolare di cattedra all'Università, lei medico al locale ospedale..
Un anno dopo hanno messo al mondo un bambino nella loro casa Inglese..
Non andiamo a dire a questa gente che non vuole lavorare o che è sfaticata, perchè vi assicuro di averlo pure sentito dire (da parte poi non vi dico di che gente), cerchiamo invece di capire che mondo trovano fuori casa, che non è fatto solo di Ipod e cellulari come piace pensare a noi, ma di tante difficoltà da superare che molti di noi non hanno ancora capito..
Un saluto!
Manlio