Studenti, studi, figli.....un tempo....ed ai giorni nostri
Dreamy:
Per arrivare dove si vuole talvolta bisogna accettare anche i lavori meno attraenti, fare sacrifici.. Poi ora e' ancora piu' difficile; anche 10 anni fa non era una passeggiata, ma trovo che molti si demoralizzano troppo presto e perdono occasioni per questo!
Nella vita ritengo sia importante lottare per il proprio futuro...
Vedi, dieci/quindici anni fa era il mio turno di cercare lavoro, ed era un momento molto difficile per farlo..
Però all'epoca sapevi che con mille sacrifici magari, ma saresti cresciuto e pian piano saresti arrivato dove volevi..
Oggi la prospettiva di un ragazzo, almeno APPARENTEMENTE è quella di girare in tondo lavorando a bassissimo livello per tutta la vita..
Dico apparentemente perchè così non è, ma è sicuramente molto ma molto più difficile di quanto non lo fosse solo dieci anni fa..
Personalmente posso dirti che oggi me ne andavo o me ne sarei fregato della ricerca, pensando a questa attività, e me ne sarei andato a fare ben altro..
Pensa a ciò che scrivi di tua sorella:
mia sorella sognava da sempre di insegnare all'universita'... Come hai detto tu e' quasi impossibile "Uno su mille ce la fa"...
Non avendo agganci e grazie al suo impegno e' riuscita ad ottenere un posto nel dottorato senza borsa di studio... Per pagarsi l'appartamento ogni sera, dopo 8 ore in universita', faceva 4 ore di call center... Poi si e' guadagnata un assegno di 4 anni ed ora hanno fatto di tutto per rinnovarlo per altri due... Senza nessun favoritismo... Solo tanto lavoro...tante incertezze e tante lacrime quando ha ripreso a lavorare con a casa la bimba di soli 3 mesi. Ma sta provando a realizzare qualcosa che sogna da una vita.
Il mio ente, che dovrebbe essere il top del top, ha perso circa duemila dipendenti in cinque/sette anni, e non ne ha assunti più di cento.. l'Università è messa anche peggio e, lo sappiamo tutti, è anche 'chiusa'..
Tutto lo stato in generale è in queste condizioni ed io di persone con la storia di tua sorella ne conosco molte..
Ora, vale la pena di farsi sfruttare come schiavi e distruggersi la vita (perchè questo è) attendendo un miracolo e mendicando e ringraziando pure chi ti sfrutta? Solo quindici anni fa non era un miracolo era un normale meccanismo di ricambio che in qualche modo ti pagava, ma ora?
Che si fa? Una persona non ha il diritto di pensare ad una casa, ad avere un figlio, a vivere con un po' di tranquillità?
Parliamo di stato, ma nel privato?
Già qui occorre distinguere tra le tre 'Italie' perchè le cose non sono uguali dappertutto, ma davvero 'basta' sacrificarsi, farsi valere per la propria capacità per essere sicuri del posto, di crescere?
Questo dipende dall'attività: quante attività di bassissimo livello sono eseguite da ragazzi preparati, che però non cresceranno mai perchè le attività sono e rimangono di bassissimo livello? E che quindi, essendo intercambiabili con facilità, non avranno mai un lavoro affidabile?
Il mio primo lavoro consisteva nello scrivere dei titoli, tipo ''Dottor'' o ''Ing.'' all'interno di un database.. lo farebbe anche un quindicenne.. all'epoca ho potuto cambiare con estrema facilità, ma oggi? Oggi molto del mercato richiede quello, ed i datori di lavoro non prendono un neodiplomato che lo può fare benissimo, ma un neolaureato che gli da più garanzie di serietà, e si tutelano in modo da poterlo buttar via quando vogliono per sostituirlo con un altro..
Non è tutto così, ma una parte del mondo del lavoro è questo..
Per questo riprendo la tua frase aggiungendo che è sacrosanta:
Per arrivare dove si vuole talvolta bisogna accettare anche i lavori meno attraenti, fare sacrifici.. Poi ora e' ancora piu' difficile; anche 10 anni fa non era una passeggiata, ma trovo che molti si demoralizzano troppo presto e perdono occasioni per questo!
Nella vita ritengo sia importante lottare per il proprio futuro...
Ma che oltre a quello che scrivi per riuscire ci vuole una forma di esperienza, una capacità di pilotare la propria vita, che normalmente deriva da anni di esperienza in questo mondo del lavoro, e che ovviamente manca a ragazzi che non siano particolarmente in grado di capire le situazioni..
Purtroppo il confronto con ciò che abbiamo fatto noi in un ambiente già molto difficile vale, ma vale fino ad un certo punto.. se poi andiamo agli anni novanta allora è cambiato davvero tutto..
ho un ragazzo di 20 anni, diplomato al nautico e con tanta voglia di realizzarsi. Fosse stato al tempo dei miei 20 anni era gia imbarcato da mesi...
Io ho trovato impiego appena finite le superiori....
E già..
k863 ha detto:
Vorrei rendervi partecipe della mia esperienza. [..]
Ketty, ti auguro di arrivare dove meriti, io ho sottolineato che è difficile, ma come dice Rodolfo:
rodolfo74 ha detto:
Anche mia sorella è voluta rimanere a fare ricerca in Università ... è stata per tre anni negli Stati Uniti poi (anche perché mio cognato non riusciva a trovare un lavoro "stabile" come ingegnere negli Stati Uniti) è tornata a Roma ... dopo tanti sacrifici da un paio di anni (ora ne ha 36 di anni) ha una cattedra alla Sapienza (anche se figura ancora come ricercatrice ed ovviamente ha lo stipendio da ricercatrice). Oggi ha lasciato di nuovo marito e figli per un congresso ad Haifa.
Si può fare, e come dice Dreamy, uno dei problemi è che
ma trovo che molti si demoralizzano troppo presto e perdono occasioni per questo!
Ed è vero, a volte uno non vede le possibilità che invece ci sono..
Sto cercando di insegnarlo anche al mio Aquilotto che da bravo figlio unico e' un po troppo viziato... Ma sa gia' che la scuola e' il suo lavoro e se si comporta male niente premi... Ps ha 3 anni, ma non e' mai presto per imparare.
E' vero!!
Un salutone!
Manlio