Buongiorno a tutti i naviganti e Buona Festa dell’Immacolata.
Ieri sera avevo contattato il
metre del ristorante Gattopardo per cambiare il turno di cena che mi era stato fissato alle 21.15. Troppo tardi per noi e quindi, velocemente, la nostra richiesta fu prontamente e cortesemente esaudita: tavolo da sei posti a poppa e turno alle 19.00.
Fatto conoscenza con i nostri commensali, dopo le presentazioni iniziarono subito le conversazioni alle quali, specialmente mia moglie non può mai rinunciare.
Devo precisare che sono una persona con carattere introverso (al contrare di mia moglie) ma chissà perché quando viaggio la mia condizione verso il prossimo cambia totalmente e divento loquace tanto da non riconoscermi affatto. Divento intrigante, pronto alle battute di spirito se trovo una “spalla” che mi asseconda, pur restando attento a non esagerare. I compagni di viaggio servono, servono molto e soprattutto se i nostri discorsi hanno una base comune.
Il ragazzo indiano che ci serviva al tavolo era veramente velocissimo e le nostre pietanze furono divorate più per appetito, ma con attenzione al modo con erano presentate. Sì perché anche l’occhio vuole la sua parte e in effetti gli addetti alle cucine suppongo che ce la mettano tutta per farsi apprezzare e per far colpo sul palato e gusto degli ospiti proponendo una messa in scena all’altezza.
Ciò posto, oggi sveglia già prima dell’alba e subito a prua per cercare i primi raggi del mattino che bucando il buio avrebbero svelato le condizioni del meteo di Marsiglia. Insomma, a parte lievi pennacchi di nubi stratificate e il cielo che gradiva sempre più l’aurora, mi è sembrato di confidare in una splendida giornata di tempo sereno che ben si addiceva alla mia personale escursione in città. Fascinosa ha attraccato ben presto al molo 4, mi pare, e allora subito una bella camminata mattutina per raggiungere la poppa e il suo buffet al ponte 9 dove una semplice colazione con caffellatte e qualche cornetto, vuoto, mi hanno tonificato, domando la levataccia mattutina e l’aria pungente respirata a prua. Subito in camera per attendere pazientemente le incombenze della mia dama, colazione compresa poi, e quindi giù per una lunga camminata per raggiungere la navetta per il centro. E’ giunta anche Costa Firenze ma per quanto riguarda il tragitto è posizionata meglio di Fascinosa. Il mio programma prevede di utilizzare il mezzo pubblico per andare a Notre Dame de la Garde e allora, scesi a Joliette abbiamo preso il 49 che abbiamo lasciato al terminal del 60, l’unico che porta in cima al nostro traguardo. Ebbene, è fuor di dubbio che il panorama che si gode dalla asilica è spettacolare e in questa splendida giornata di sole ancora di più. Molto meno la visita della Chiesa perché c’è un vasto schieramento di polizia e apre alle 11.00. In verità già ieri ci era giunta comunicazione, in camera, che in città e in luoghi frequentati si temevano disordini per ragioni comunque a me ignote. Certo non potevamo attendere un’ora e allora giù al porto sotto l’Ombriere, per bancarelle di pesce fresco e a caccia di qualche souvenir nel mercatino natalizio.
La mia seconda tappa era Le Panier, quartiere emblematico di Marsiglia, dove speravo di incontrare Jean Paul Belmondo, Trintignan o il mitico Jean Gabin indaffarati in losche vicende di malavita. Niente di tutto questo ma certo non potevano sfuggirmi i numerosissimi murales che già avevo previsto di fotografare. Quindi scatti fotografici a volontà e certo non posso inflazionare il sito con le mie foto, ma vi assicuro che erano artisticamente esaltanti.
Ridiscesi alla Cattedrale la Major una visita non frettolosa anche all’interno ci ha ripagati dalla delusione di Notre Dame de la Garde e un ultimo bellissimo murales, inaspettato e visibile su un caseggiato oltre la piazza, che aveva per tema i nativi americani all’epoca delle esplorazioni, ha concluso degnamente la nostra personale escursione. Marsiglia una città che ritengo bellissima, affascinante, godibile …insomma una meta da non perdere!
Rientrati a bordo un buon pasto al buffet ci ha rimesso in sesto attendendo poi il pomeriggio inoltrato con il nostro girovagare per la nave nell’attesa che riprendessero le danze all’ampio e godibile salone Chèri di ponte 5 e la presentazione degli Ufficiali e Capi Dipartimento nel teatro.
Un tramonto bellissimo, degno di essere fotografato, era quanto di meglio potessi aspettarmi da questa luminosa giornata.
Puntualmente siamo andati a cena ritrovando i compagni di viaggio ma già nell’aria qualcosa tramava contro mia moglie. Direi che più che in cielo o in terra il supplizio era determinato dalle condizioni avverse del mare con un rollio che non lasciava scampo ai malcapitati. Appena alzati dal tavolo mia moglie era in balia del fenomeno e a stenti riusciva a procedere in linea retta. Il mal di mare incominciava a far sentire i suoi effetti negativi e quindi ho dovuto accompagnarla in camera affinché assumesse una posizione supina sul letto. Non avevamo una pastiglia ma uno dei nostri amici sì! La nostra squadra infermieri improvvisata è subito partita alla volta della cabina del ponte 7 e prontamente ridiscesa al ponte 6, verso prua, con la dose di antidoto necessaria. Bisognava però attendere l’efficacia…dopo tre ore. In ogni caso, stando a riposo Lucia era più tranquilla e mi ha lasciato libero di andare dove meglio credevo.
Una puntata, ancora una volta dall’atra parte della nave, al Piano Bar Blue Velvet, per ascoltare un po’ qualche brano del pianista e poi, scansando il mondiale del Qatar, in stanza a rincuorare Lucia con il mare che di lì a poco mi avrebbe cullato dolcemente facendomi addormentare.
Ciao Ciao.