Buongiorno a tutti i naviganti e non solo.
4 12/2022 – Navigazione verso Savona
Ultimo giorno di navigazione per la nostra crociera che volge al termine.
Oggi pomeriggio dovremo preparare i nostri bagagli e non lasciarli stanotte fuori dalla nostra cabina. Provvederemo personalmente a portarli in banchina perché questa operazione è più veloce e ci consente di giungere alla stazione di Savona in anticipo sulla partenza del treno per Milano per salutare la nostra zia di ben 97 anni e far poi rientro a casa, questa volta, con l’aereo.
Lungo la costa spagnola la nave procede lentamente verso la sua destinazione al pari del nostro desiderio di trovare qualche passatempo.
Alla reception ho chiesto di recuperare prima possibile le bottiglie di liquore che mi avevano sequestrato perché devo avvolgerle nei fogli di plastica con le bollicine e sistemarle a dovere nella valigia che nel volo di ritorno a casa sarà imbarcata in stiva. Mi assicurano che saranno in camera prima delle sette di oggi pomeriggio.
Altra domanda alla gentile incaricata dell’ufficio che verte sul come recuperare il mio credito a bordo che ammonta a circa quaranta euro. Mi informa che questa operazione potrà essere fatta solo domani mattina perché la contabilità viene aggiornata nella notte e di recarmi alla postazione dove si attivano le carte di credito.
Sono allergico alle macchinette elettroniche e subito balza nella mia mente il titolo del film che ha per protagonista Paolo Villaggio: “Io speriamo che me la cavo”.
Lucia è alla ricerca disperata dei nostri amici e dopo varie camminate intorno al buffet e alla piscine finalmente li troviamo…a giocare a scopone! E’ giunta l’ora di concedere la rivincita a scopa ma, in attesa che terminino la loro partita, mi reco alla reception per recuperare un mazzo di carte napoletane.
Poi sotto a chi tocca! Francesco è liquidato in due mani per 15 a zero. Sua moglie, più agguerrita, sul punteggio di 10 a 8 in suo favore, perde 11 a 10 e il suo volto esprime tutto il suo disappunto.
Per quanto riguarda Maurizio mi invento di tutto per poter perdere, pur di incontrare nei suoi occhi e sul volto motivi di soddisfazione. Devo concedergli però “la bella”, non ora e chissà quando, perché devo andare assolutamente a fotografare il tramonto a poppa di ponte 3.
Al momento, il sole è chiuso dietro una coltre da grasse nubi grigie che quasi toccano il mare livido sul quale solo la scia biancastra della nostra nave gli concede un minimo tono. Tra cielo e mare, solo all’orizzonte una banda di color arancio annuncia l’evento avvincente. C’è solo qualche altro passeggero e questo consola la mia intimità di assistere al tramonto che mi affascina e seduce da sempre. Il freddo è pungente ma, imperterrito, guardo l’orizzonte affinché il calar del sole non tradisca la mia spasmodica quanto vibrante attesa. Ma, continuando a soffrire d’impazienza, ecco che finalmente il mio “sunset dreaming” distende i suoi colori, al tempo stesso dorati e purpurei, in un caldo abbraccio di saluto e chiede soltanto essere ritrovato per regalarci le speranze del futuro.
Pochi minuti e la luce cede il passo all’imbrunire che trascina con sé tutti i nostri sogni.
Mestamente, ma appagato, torno a riprendere Lucia perché è tempo di andare in cabina a sistemare le valigie. Inaspettatamente trovo le mie bottiglie già poggiate sul letto e quindi mi affretto a sistemarle a dovere. Lucia se la cava velocemente con la sua valigia, al contrario di me che devo badare a molti articoli di viaggio, compreso l’imballaggio delle sue scarpe.
La laboriosa attività di stivaggio si protrae per il tempo necessario, non eccessivo, e siamo già pronti per affrontare il nostro turno di cena.
Uscendo dalla cabina incontriamo subito il nostro addetto che viene prontamente ricompensato al pari di chi ci serve al tavolo quando giungiamo al ristorante Gattopardo. La sua gioia per il nostro gesto ci sembra incontenibile perché, in men che non si dica e “free”, i calici sono subito riempiti di vino al pari dei bicchieri d’acqua. Non solo. Le pietanze che avevamo scelto giungono in un baleno e senza che glielo avessimo chiesto seguono, quasi precipitosamente, anche “quelli di riserva” per il bis. Mi sorprende poi il dessert di mia moglie che assomiglia molto, nella forma, ma non nella sostanza, a un bellissimo “uovo alla coque”.
Insomma, una cena luculliana che ben si addice al nostro ultimo giorno di crociera.
Al termine, ringraziamo il nostro giovane indiano e mentre i nostri amici salgono in camera, questa volta accompagno a teatro Lucia per uno spettacolo che ne sono certo, le piacerà tantissimo: “Sapori d’Italia Show”.
Il cantante di colore di voce ne ha da vedere al pari della sua partner, ma quando subentra il corpo di ballerini e ballerine lo spettacolo prende tanto vigore da appassionare decisamente gli occhi e il viso divertito di mia moglie. Infatti, si diffondono canzoni e musiche della nostra gioventù e scenografie che rimandano agli anni 60/70: Andavo a cento allora, Aggiungi un posto a tavola, Il ballo di Simone, Azzurro, Vagabondo, Nel blu dipinto di blu e altre ancora. Ma quelle che ci vedono più emotivamente coinvolti ed emozionati sono “Non sarà un’avventura” di Battisti, “Io che non vivo senza più di un’ora senza te” di Donaggio e “A te” di Giovanotti, personalmente, la preferita.
Prima di rientrare in cabina per sistemare le ultime cose ci corre l’obbligo di andare a salutare Paolo Bertelli che mi ha piacevolmente tenuto compagnia con il suo pianoforte e i nostri conterranei della band del Grand Bar Topkapi dove, imperterrite, le coreane hanno quasi requisito tutta la pista per ballare allegramente in gruppo, capitanate dalla loro instancabile animatrice.
Poi a nanna perché siamo un po’ stanchi e domani, almeno io, dovrò fare un’altra levataccia.
Però, prima di addormentarci, ripercorriamo quasi come un film la nostra bella crociera e riflettiamo sulle cose che hanno maggiormente incontrato il favore mio e quello di Lucia:
- I murales di Marsiglia.
- I bambini della Kasba di Tangeri che ci hanno rammentato la nostra infanzia.
- La Madrasa Ben Youssef di Marrakech.
- La Moschea Hassan II di Casablanca.
- La Mezquita della Botegas Fundador a Jerez de la Frontera.
- Il Monumento alla Scoperta di Lisbona, simbolo di avventura.
- I nostri amici di crociera.
- La nostra Fascinosa.
- Mia moglie Lucia, dolce e perfetta compagna di avventure.
- Il nostro personale “Sunset Dreaming”.
Non vi parleremo dell’arrivo a Savona perché mai un’avventura conclude i nostri sogni futuri.
Vi diremo soltanto che siamo tornati felicemente a casa... a raccontare.
Grazie a tutti quanti hanno avuto la bontà di seguire il nostro racconto e per i “Like” che ci sono stati assegnati.
Ringraziamo in moto particolare e con simpatia i più assidui: Elide, Miryam, Urs e Gioiosa 50 con la quale intrattenni una piacevole conversazione a bordo.
Auguri a tutti per un Bellissimo Natale e Felicissime Future Crociere.
Giovanni e Lucia, cordialmente.