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Sunset Dreaming - Costa Fascinosa - 24/11 - 5/12/2022...quasi in diretta.

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Grazie Urs per l’apprezzamento e per la puntualizzazione necessaria che vale per tutti.
Solo a parziale giustificazione devo dirti che il termine “provincia” mi è proprio scappato di mano.
Buona prossima lettura.
Ciao
 
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Reactions: Urs
Buona giornata a tutti i naviganti e non solo.

1/12/2022 – Lisbona
La tarda ora mattutina è un po’ insolita ma la nostra nave scivola dolcemente nell’estuario del Tago passando in rassegna a babordo la Torre di Belem, il Monastero di Jeronimo e il Monumento alle Scoperte. Passa poi sotto il Ponte 25 Aprile e dritta si erge possente il monumento dedicato a Cristo Re, posto quasi in foggia di protezione dei naviganti.
Ho tutto il tempo per far colazione ma l’inquietudine di ieri sera torna a far capolino perché, nonostante i miei programmi escursionistici, qualcosa di imponderabile turba la mia mente.
In ogni caso, radunata l’allegra brigata, scendiamo dalla nave e presto siamo avvicinati da molti padroncini di tuk-tuk con le loro proposte di portarci in giro per Lisbona. Uno di questi è più assillante e presto abbocchiamo, nonostante il mio consiglio di rifiutare. Purtroppo non mi impongo a dovere per far valere il mio personale giro turistico e acquistiamo un tour di due ore per 40 euro a coppia, pagati anticipatamente, Però al conducente gli dico di accompagnarci al Monastero di Jeronimo, alla Torre di Belem, al monumento dalla Scoperte e infine al capolinea del tram 28. Poi poteva lasciarci liberi di andare dove volevamo.
Siamo quindi partiti baldanzosi a bordo del taxi pittoresco con l’autista piuttosto sbrigativo e attento al’orologio. La prima tappa al Monastero è servita solo a fare qualche foto fugace, e altrettanto è accaduto con le altre due tappe, mentre i miei propositi erano quelli di svolgere la visita in tutt’altro modo.
A conti fatti, visita frettolosa, inconcludente e assolutamente inadeguata ai miei standard.
Lisbona aveva visto la nostra presenza più di trenta anni fa, con bambini al seguito, e ciò che mi rimane ancor oggi impressa nella memoria è l’avvincente musica del “fado” (destino) che esprime al tempo stesso sentimenti di nostalgia, tristezza e amore. Ascoltarla, specialmente di sera e nei posti opportuni, riempie l’animo e la mente di riflessioni che investono direttamente il nostro modo di vivere e del nostro destino che ci porta inevitabilmente verso la conclusione della grande avventura del nostro viaggio terreno.
In ogni caso e purtroppo, le mie avvisaglie circa l’inquietudine di ieri sera si sono materializzate in un istante. Mentre eravamo in partenza dal monumento a Vasco de Gama uno dei nostri amici si è ritrovato senza portafoglio. Niente nel tuk-tuk e sui posti a sedere. Insomma, si è fatto fregare il portamonete dalla tasca posteriore dei pantaloni, posto di garantite attenzioni di esperti ladruncoli. Supponiamo che sia accaduto al Monastero quando siamo stati avvicinati da venditori di cianfrusaglie ma esperti di ruberie.
Cosa conteneva? Centinaia di euro, carta di debito, carte Costa, tessere di identità e altro.
Fra me e me ho pensato che non si può andare in giro in tal modo e come si fa abitualmente occorre molta attenzione specialmente all’estero. Concitazione e rabbia prendono il posto della spensieratezza e subito bisogna telefonare per far bloccare in banca la carta, operazione prontamente eseguita dal figlio. Poiché eravamo vicini al capolinea del tram 28 siamo subito saliti a bordo e ho chiesto al manovratore di far scendere i nostri amici alla fermata più vicina al porto per poter metterli in condizioni di fare denuncia alla polizia e presentarla poi al personale di sorveglianza per entrare nella nave.
Nella sostanza, giornata ed escursione rovinata e con lo stato d’animo di sentirmi quasi corresponsabile dell’accaduto per averli condotti con me.
Con mia moglie abbiamo proseguito nella corsa del tram che ci avrebbe condotti su all’Alfama, ma ad un tratto quasi tutti i passeggeri sono scesi in una bella piazza che aveva una loggia panoramica. Non li abbiamo seguiti, sfortunatamente, e abbiamo proseguito con un viaggio monotono, senza particolari attrattive e il tratto di un lungo vialone caratterizzato da un traffico lento a causa dei numerosi incroci con semafori.
Appena scesi abbiamo cercato di raggiungere Piazza del Commercio – devo dire bellissima – allietata da un gruppetto di giovani danzatori e musicanti. Poi dritti alla nave in cerca degli sfortunati amici e per pranzare.
Dalla nostra cabina con balcone potevamo benissimo osservare la piazzetta che ci era sfuggita e ho chiesto a mia moglie se voleva tornare lassù. Dal suo diniego non mi sono fatto perder d’animo e presto detto sono ritornato giù al molo in cerca della via per salire alla piazzetta attraverso i vicoli dell’Alfama. Non ho impiegato molto tempo a trovare il modo e infine ero sulla balconata a godermi lo spettacolo del mare, della nostra nave ormeggiata e di una band che con musica accattivante allietava turisti di passaggio e persone pronte ad ascoltare, me compreso.
Per ironia della sorte la piazzetta era dedicata a Santa Lucia.
Neanche dopo questa scorribanda mi sono acquietato, pensando sempre al quanto ci era capitato e al presagio di ieri sera che qualcosa non sarebbe andata per il verso giusto.
A cena non si parla altro che dello sfortunato accadimento e, per stemperare, gli amici e mia moglie a teatro ed io al Blue Velvet.
Ma il turno di esibizione del pianista è quasi terminato quando gli ho chiedo di eseguire “Emozioni” di Battisti. Una performance musicale frettolosa per una canzone che meritava ben altro. Andato via il buon pianista non mi restava altro da fare se non andare al Grand Bar Topkapi dove tutti se la spassano allegramente, ballando. In particolare, c’è un gruppetto, di coreane penso, capitanate da una di loro che di movenze danzanti se ne intende bene. Per un certo tempo, attendo l’arrivo di amici e moglie a conclusione dello spettacolo a teatro.
Poi, ai conterranei chitarrista e cantante, chiedo di eseguire “Just The Way You Are” di Barry White, prontamente accettata e messa in opera. Ma, guardando in giro, non trovo mia moglie per poter poter ballare. Insomma mi sono fatto forza e ho acchiappato…una coreana!
In verità, ne avevo scelto una carina ma lei mi ha dirottato sulla sua compagna che ha subito accettato l’invito. Gioco forza, me la sono dovuta sorbire per tutta la durata del seducente brano musicale perché, purtroppo…non sapeva ballare!
Domani è giorno di navigazione e francamente non so come sbarcare il lunario.​
Ciao Ciao.
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Buon pomeriggio a tutti i naviganti e non solo.

2/12/2022 – Navigazione verso Valencia
Tempo incerto, stamani piovigginava e di prima mattina il freddo era pungente. Condizioni avverse che certo non mi hanno impedito di fotografare l’alba del nuovo giorno.
Di solito, non guardiamo con la dovuta attenzione il diario di bordo, ma questa volta ci sembra opportuno farlo. Tardi, perché già mi sono perso alle 10 e 30 le Olimpiadi culturali ma cercherò di rifarmi il pomeriggio con il Quiz Time. Alle 18 c’è il Costa Club Show al quale intendiamo partecipare e purtroppo dovremo fare a meno della foto con il Comandante a causa del nostro turno di cena.
L’abbigliamento suggerito per stasera è quello “elegante” e quindi ci attrezzeremo a dovere.
Fra una passeggiata sui ponti e altri passatempi si è fatta già ora di pranzo al buffet con i nostri amici che, successivamente, hanno pensato bene di impegnarsi nel loro passatempo preferito: la partita a scopone. E noi a guardare. Ma non è tutto perché, dopo aver concluso la competizione, hanno pensato bene di sfidarmi a “scopa”. Per accontentarli accetto ma il mazzo di carte non mi piace perché sono “piacentine” il che mi crea qualche difficoltà. In particolare il cinque di spada lo confondo con un sette, mentre la carta dell’otto è quella che mi dà più perplessità. Infatti, mentre le altre tre rappresentano una donna, la quarta ha…i baffi. No, no, non va proprio bene!
Comunque, i miei tre avversari, i due mariti e una delle mogli sono stati perentoriamente liquidati con perentori punteggi di 11 a 3, 12 a 3 e la signora – devo dire più attenta nel gioco – 11 a 10.
Immediata la richiesta di rivincita ma, di rimando, ho detto loro che dovranno soffrire un po’ perché il giorno e l’ora li deciderò solo io e si giocherà con carte napoletane.
Siamo pur attraversando lo stretto di Gibilterra e dunque vale la pena prendere un po’ di freddo e fotografare l’evento assieme al mio amico Maurizio, non disdegnando anche di dedicare il mio tempo al calar del sole sotto un cielo plumbeo e il mare della medesima tonalità acromatica.
Nel pomeriggio inoltrato ci agghindiamo a dovere per andare al Club Show che ha visto la premiazione, da parte del Comandante, di una coppia piuttosto attempata che di crociere ne hanno fatto tantissime. Poi quella di una signora del’Agerbaigian, minima presenza internazionale e una ragazza di 18 anni, la più giovane crocierista a bordo.
E’ seguita poi un’esibizione canora di alto livello da parte di una cantante di cui non rammento il nome. Insomma, ci siamo divertiti e siamo andati a cena, non prima di aver immortalato con una foto di gruppo la nostra compagnia.
Piatti pregevoli a cena che, personalmente, ho gradito iniziare con “Composizione di tonno affumicato, spigola e verdurine croccanti, condite con olio al limone”. Ho continuato con “Zuppa di aragosta”e “Filetto di salmone alla griglia”. Per accompagnare, un’ottima Falanghina. Niente dessert e solo un po’ di frutta per terminare.
Nel frattempo, la consueta allegra e coinvolgente esibizione del personale di cucina, degli addetti ai tavoli e dei cuochi che ce l’hanno messa tutta, specie con i dolci, per far tornare a casa più appesantiti la maggior parte degli ospiti a bordo.
Mare grosso stasera e prima che Lucia cominci a subire le attenzioni del mal di mare preferiamo ritirarci in cabina e andare a letto.
D’un tratto l’interrogativo di prammatica: “Ma siamo sicuri su questa nave?
L’ho tranquillizzata prescrivendole l’antidoto: una delle pillole che gentilmente mi aveva dato uno dei miei amici e che peraltro concilia il sonno.
Buona notte a tutti e ci vediamo domani a Valencia.​
Ciao Ciao.
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Buongiorno a tutti i naviganti e non solo.

3/12/2022 – Valencia
Dopo una notte di navigazione purtroppo lo scalo di Valencia è previsto alle 13. Quindi avremo poco tempo a nostra disposizione per poter fare un giro turistico perché la nave ripartirà alle 19.
Il diario di bordo prevede numerose attività di scarso interesse per noi. Quindi si tratta di passeggiare e chiacchierare del più e del meno, in attesa che si possa pranzare, piuttosto in anticipo sulle nostre abitudini, in modo da poter sbarcare appena possibile.
Ho convinto i miei amici e mia moglie a pranzare al ristorante Gattopardo perché apre abbastanza presto e quindi ci diamo appuntamento a mezzogiorno nell’atrio degli ascensori del ponte 3.
In perfetto orario entriamo e cerchiamo un tavolo davanti alle vetrate. Finiamo per sederci tutti a un tavolo da otto posti ma la sua posizione è assolutamente in linea con i nostri desideri: poppa, grandi vetrate e scia della nave in vista.
Personalmente, scelgo sempre piatti di mare mentre mia moglie predilige carne rossa. Per iniziare un’insalata ai frutti di mare, ma il secondo non è proprio attinente ai miei gusti: lasagna con gamberetti! E no, la lasagna è la lasagna, i gamberetti un’altra cosa e quindi un abbinamento che da noi mai ci sogneremmo di proporre ai nostri ospiti. Secondo piatto di merluzzo decisamente saporito. Questa volta, facendo uno strappo alla regola, ho preso anche il dessert.
Mi sono accorto che a un certo punto il nostro amico Maurizio ha chiesto qualcosa a chi ci serve al tavolo. Ha un viso così gioviale e divertente da meritarsi i miei sorrisi di compiacimento e di simpatia. La richiesta di Maurizio è esaudita prontamente ma come assenso di ringraziamento gli dedica un “va bene” con il pollice della meno sinistra. L’attenzione di tutti i commensali, compreso una coppia di signore che più tardi aveva preso posto al nostro tavolo, è attirata dalla singolare espressione di spavento e terrore che nel frattempo si è manifestata sul viso del nostro cameriere.
Ben presto l’ilarità contagia tutti quanti noi perché il nostro buon Maurizio, invece di mostrargli il pollice destro, gli ha fatto cenno con quello sinistro….mozzato a metà, a causa di un antico incidente di lavoro.
Il nostro cameriere resta contagiato dalle nostre risate e poi, tornato gioviale, si aggrega volentieri alla nostra persistente allegria.
Alle due pomeridiane siamo tutti giù dalla nave e fortunatamente troviamo le navette che ci accompagneranno fuori dal porto. Infatti il tragitto è veramente lunghissimo ma poi ci basta attraversare un rondò e una strada per giungere alla fermata del bus della line 4.
Una marea di crocieristi è in attesa del mezzo pubblico e quando arriva il trambusto, la confusione e gli spintoni nella calca diventano davvero eccessivi. Tutti siamo coinvolti in questa sorta di imbuto umano che come via di uscita la porta anteriore del bus numero 4. La frenetica ressa di salire a bordo diventa caotica a tal punto da costringere il povero autista a spegnere il motore, nonostante le vibranti proteste di una famiglia spagnola, già a bordo, che forse ha abbastanza fretta di giungere a casa. In questa calca è costretto a riscuotere il dovuto per i biglietti di viaggio e a far indossare la mascherina obbligatoria.
Se mi fossi trovato da solo mi sarei recato alla fermata precedente attendendo con calma il bus successivo. La mia convinzione – se permettete - è che le persone non impareranno mai a comportarsi civilmente.
Questa storia dura almeno mezz’ora e poi il bus stracolo prende avvio per la sua destinazione: il capolinea vicino alla piazza della Cattedrale.
La nostra escursione, più che una visita, è una passeggiata nel centro città e così qualche scatto fotografico al prospetto della Cattedrale e quattro passi in una delle numerose piazze piacevolmente affollate di giovani e famiglie con bambini. A causa dei nostri tempi ristretti, il Santo Graal custodito nella Cattedrale dovrà attendere tempi migliori perché possa essere ammirato.
Cerchiamo di seguire una strada pedonale che dovrebbe condurre al Barrio del Carmen, nella città vecchia, ma più di duecento metri non percorriamo. Preferiamo svoltare a sinistra incontrando la Chiesa di San Nicola di Bari e finendo poi nella piazza del Mercato Centrale.
Un grande chiosco, molto gremito di clienti, ha in mostra un’allettante “paella valenciana” che mi piacerebbe gustare piacevolmente, non di fretta, insieme ai miei amici e mia moglie. Devo però ripiegare su una fresca birra San Miguel, la mia preferita, assieme alla Estrella Galicia.
Al pari di un tragitto antiorario, ci ritroviamo nuovamente vicino alla Cattedrale e per non incorrere nelle vicissitudini del’andata preferiamo tornare al porto con comodità riprendendo al capolinea il bus della linea 4: è tutto per noi sei.
Non Valencia, già visitata in passato, ma la banalissima sosta della nave mi ha deluso moltissimo.
Il dessert a pranzo, intanto, ha compiuto la sua vendetta perché dopo cena mi ritrovo stanchissimo, inaspettatamente sonnolento e con qualche mal di pancia. Gli amici a teatro e poi a vedere le sculture di ghiaccio. Per me il miglior rimedio possibile è quello di andare a letto e cercare di dormire, non disdegnando, comunque, di passare dal Grand Bar Topkapi per veder ballare il gruppo delle coreane.
A domani, spero senza problemi fisici.​
Ciao Ciao.
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Continuo a seguire il tuo interessante diario, e in particolare le escursioni così ben organizzate in autonomia, nei vari scali.

Dispiace davvero per la disavventura a Lisbona del tuo amico, effettivamente nei dintorni del Monastero de Los Jeronimos avevo notato anch'io, a fine ottobre scorso, un grande assembramento di persone e di venditori ambulanti. Hai particolare sensibilità nei tuoi presentimenti...! E' la classica situazione in cui in viaggio talvolta si preferisce avere una bella compagnia per far qualcosa insieme, e lasciare spazio anche ai desiderata degli altri, piuttosto che seguire un proprio programma, ben predisposto. Delle volte non è facile trovare la quadra...!

Concordo in pieno sulle tue impressioni del pianista del piano bar Blue Velvet: anch'io avevo eletto quel locale e quelle esibizioni tra le mie preferite nelle serate su Fascinosa. Richiedevo qualche brano, di canzoni rigorosamente italiane, che venivano puntualmente eseguite. Peccato che quel locale non era molto frequentato, pur essendo di transito tra il casinò e il salone Cherì a poppa.
Nel mio diario, ho dimenticato di riportare che in alcune serate veniva proposto al Blue Velvet lo "Special Tribute", in cui venivano eseguiti una serie di brani di uno specifico artista: ricordo Eros Ramazzotti, Billy Joel, Elton John...
 
Continuo a seguire il tuo interessante diario, e in particolare le escursioni così ben organizzate in autonomia, nei vari scali.

Dispiace davvero per la disavventura a Lisbona del tuo amico, effettivamente nei dintorni del Monastero de Los Jeronimos avevo notato anch'io, a fine ottobre scorso, un grande assembramento di persone e di venditori ambulanti. Hai particolare sensibilità nei tuoi presentimenti...! E' la classica situazione in cui in viaggio talvolta si preferisce avere una bella compagnia per far qualcosa insieme, e lasciare spazio anche ai desiderata degli altri, piuttosto che seguire un proprio programma, ben predisposto. Delle volte non è facile trovare la quadra...!

Concordo in pieno sulle tue impressioni del pianista del piano bar Blue Velvet: anch'io avevo eletto quel locale e quelle esibizioni tra le mie preferite nelle serate su Fascinosa. Richiedevo qualche brano, di canzoni rigorosamente italiane, che venivano puntualmente eseguite. Peccato che quel locale non era molto frequentato, pur essendo di transito tra il casinò e il salone Cherì a poppa.
Nel mio diario, ho dimenticato di riportare che in alcune serate veniva proposto al Blue Velvet lo "Special Tribute", in cui venivano eseguiti una serie di brani di uno specifico artista: ricordo Eros Ramazzotti, Billy Joel, Elton John...
anch'io ho passato piacevoli serate al piano bar blue velvet. peccato che il bar proponesse soltanto le scelte del wine bar e quindi soprattutto vini, champagne, ecc. io sono astemia, il mio aperitivo è il crodino o al massimo l'aperol no spritz! e quindi mi sedevo, ascoltavo la musica.. e non consumavo nulla!! qualcuno diceva che uno dei motivi delle poche presenze era dovuto a questo...
 
Buongiorno a tutti i naviganti e non solo.

4 12/2022 – Navigazione verso Savona
Ultimo giorno di navigazione per la nostra crociera che volge al termine.
Oggi pomeriggio dovremo preparare i nostri bagagli e non lasciarli stanotte fuori dalla nostra cabina. Provvederemo personalmente a portarli in banchina perché questa operazione è più veloce e ci consente di giungere alla stazione di Savona in anticipo sulla partenza del treno per Milano per salutare la nostra zia di ben 97 anni e far poi rientro a casa, questa volta, con l’aereo.
Lungo la costa spagnola la nave procede lentamente verso la sua destinazione al pari del nostro desiderio di trovare qualche passatempo.
Alla reception ho chiesto di recuperare prima possibile le bottiglie di liquore che mi avevano sequestrato perché devo avvolgerle nei fogli di plastica con le bollicine e sistemarle a dovere nella valigia che nel volo di ritorno a casa sarà imbarcata in stiva. Mi assicurano che saranno in camera prima delle sette di oggi pomeriggio.
Altra domanda alla gentile incaricata dell’ufficio che verte sul come recuperare il mio credito a bordo che ammonta a circa quaranta euro. Mi informa che questa operazione potrà essere fatta solo domani mattina perché la contabilità viene aggiornata nella notte e di recarmi alla postazione dove si attivano le carte di credito.
Sono allergico alle macchinette elettroniche e subito balza nella mia mente il titolo del film che ha per protagonista Paolo Villaggio: “Io speriamo che me la cavo”.
Lucia è alla ricerca disperata dei nostri amici e dopo varie camminate intorno al buffet e alla piscine finalmente li troviamo…a giocare a scopone! E’ giunta l’ora di concedere la rivincita a scopa ma, in attesa che terminino la loro partita, mi reco alla reception per recuperare un mazzo di carte napoletane.
Poi sotto a chi tocca! Francesco è liquidato in due mani per 15 a zero. Sua moglie, più agguerrita, sul punteggio di 10 a 8 in suo favore, perde 11 a 10 e il suo volto esprime tutto il suo disappunto.
Per quanto riguarda Maurizio mi invento di tutto per poter perdere, pur di incontrare nei suoi occhi e sul volto motivi di soddisfazione. Devo concedergli però “la bella”, non ora e chissà quando, perché devo andare assolutamente a fotografare il tramonto a poppa di ponte 3.
Al momento, il sole è chiuso dietro una coltre da grasse nubi grigie che quasi toccano il mare livido sul quale solo la scia biancastra della nostra nave gli concede un minimo tono. Tra cielo e mare, solo all’orizzonte una banda di color arancio annuncia l’evento avvincente. C’è solo qualche altro passeggero e questo consola la mia intimità di assistere al tramonto che mi affascina e seduce da sempre. Il freddo è pungente ma, imperterrito, guardo l’orizzonte affinché il calar del sole non tradisca la mia spasmodica quanto vibrante attesa. Ma, continuando a soffrire d’impazienza, ecco che finalmente il mio “sunset dreaming” distende i suoi colori, al tempo stesso dorati e purpurei, in un caldo abbraccio di saluto e chiede soltanto essere ritrovato per regalarci le speranze del futuro.
Pochi minuti e la luce cede il passo all’imbrunire che trascina con sé tutti i nostri sogni.
Mestamente, ma appagato, torno a riprendere Lucia perché è tempo di andare in cabina a sistemare le valigie. Inaspettatamente trovo le mie bottiglie già poggiate sul letto e quindi mi affretto a sistemarle a dovere. Lucia se la cava velocemente con la sua valigia, al contrario di me che devo badare a molti articoli di viaggio, compreso l’imballaggio delle sue scarpe.
La laboriosa attività di stivaggio si protrae per il tempo necessario, non eccessivo, e siamo già pronti per affrontare il nostro turno di cena.
Uscendo dalla cabina incontriamo subito il nostro addetto che viene prontamente ricompensato al pari di chi ci serve al tavolo quando giungiamo al ristorante Gattopardo. La sua gioia per il nostro gesto ci sembra incontenibile perché, in men che non si dica e “free”, i calici sono subito riempiti di vino al pari dei bicchieri d’acqua. Non solo. Le pietanze che avevamo scelto giungono in un baleno e senza che glielo avessimo chiesto seguono, quasi precipitosamente, anche “quelli di riserva” per il bis. Mi sorprende poi il dessert di mia moglie che assomiglia molto, nella forma, ma non nella sostanza, a un bellissimo “uovo alla coque”.
Insomma, una cena luculliana che ben si addice al nostro ultimo giorno di crociera.
Al termine, ringraziamo il nostro giovane indiano e mentre i nostri amici salgono in camera, questa volta accompagno a teatro Lucia per uno spettacolo che ne sono certo, le piacerà tantissimo: “Sapori d’Italia Show”.
Il cantante di colore di voce ne ha da vedere al pari della sua partner, ma quando subentra il corpo di ballerini e ballerine lo spettacolo prende tanto vigore da appassionare decisamente gli occhi e il viso divertito di mia moglie. Infatti, si diffondono canzoni e musiche della nostra gioventù e scenografie che rimandano agli anni 60/70: Andavo a cento allora, Aggiungi un posto a tavola, Il ballo di Simone, Azzurro, Vagabondo, Nel blu dipinto di blu e altre ancora. Ma quelle che ci vedono più emotivamente coinvolti ed emozionati sono “Non sarà un’avventura” di Battisti, “Io che non vivo senza più di un’ora senza te” di Donaggio e “A te” di Giovanotti, personalmente, la preferita.
Prima di rientrare in cabina per sistemare le ultime cose ci corre l’obbligo di andare a salutare Paolo Bertelli che mi ha piacevolmente tenuto compagnia con il suo pianoforte e i nostri conterranei della band del Grand Bar Topkapi dove, imperterrite, le coreane hanno quasi requisito tutta la pista per ballare allegramente in gruppo, capitanate dalla loro instancabile animatrice.
Poi a nanna perché siamo un po’ stanchi e domani, almeno io, dovrò fare un’altra levataccia.
Però, prima di addormentarci, ripercorriamo quasi come un film la nostra bella crociera e riflettiamo sulle cose che hanno maggiormente incontrato il favore mio e quello di Lucia:​

- I murales di Marsiglia.
- I bambini della Kasba di Tangeri che ci hanno rammentato la nostra infanzia.
- La Madrasa Ben Youssef di Marrakech.
- La Moschea Hassan II di Casablanca.
- La Mezquita della Botegas Fundador a Jerez de la Frontera.
- Il Monumento alla Scoperta di Lisbona, simbolo di avventura.
- I nostri amici di crociera.
- La nostra Fascinosa.
- Mia moglie Lucia, dolce e perfetta compagna di avventure.
- Il nostro personale “Sunset Dreaming”.

Non vi parleremo dell’arrivo a Savona perché mai un’avventura conclude i nostri sogni futuri.
Vi diremo soltanto che siamo tornati felicemente a casa... a raccontare.
Grazie a tutti quanti hanno avuto la bontà di seguire il nostro racconto e per i “Like” che ci sono stati assegnati.
Ringraziamo in moto particolare e con simpatia i più assidui: Elide, Miryam, Urs e Gioiosa 50 con la quale intrattenni una piacevole conversazione a bordo.​

Auguri a tutti per un Bellissimo Natale e Felicissime Future Crociere.

Giovanni e Lucia, cordialmente.
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Gran bella conclusione del tuo diario, emozionante e appassionato. Bravo Jonny!

P.S.: la foto al Monumento delle Scoperte, con la bandiera rossa e verde sullo sfondo bianco/grigio della prua della caravella, è da concorso fotografico.
 
Grazie a te Giovanni, per il tuo racconto avvincente e appassionato.
Grazie per aver condiviso le tue esperienze e quelle di tua moglie Lucia che attraverso le tue parole ci pare di conoscere, grazie per averci fatto viaggiare e sognare con voi!..
 
Racconto piacevolissimo, scorrevole e da leggere per imparare come si possono vivere piacevolmente ed apprezzare le crociere.. tanti complimenti 👍👍👍 e appuntamento alle prossime crociere con relativi racconti ed immagini. Grazie.
 
Stato
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