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Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

pmanlio

Active member
Hola!!
Ho pensato molto prima di aprire questo topic, che potrebbere essere molto bello, ma anche piuttosto impegnativo per il sottoscritto..

Mi sono reso conto di aver abbastanza materiale, tra mio e della rete (soprattutto quest'ultimo) per poter proporre una visita virtuale di alcune navi storiche, appartenenti a periodi molto diversi tra di loro..
Mi riferisco in particolare a quattro gioielli, molto diversi tra di loro, ma assolutamente interessanti..
Parlo delle due navi di Caligola trovate al lago di Nemi, della Victory (la nave ammiraglia di Nelson) e del Cutty sark (il clipper più famoso della storia).
Soprattutto per le prime, ma non solo, si può fare un 'giretto' a bordo e dare un'occhiata alle soluzioni tecniche adottate per costruirle..
Ma a parte le soluzioni tecniche stiamo parlando di navi bellissime, che ancor oggi farebbero morire di invidia qualunque proprietario di Mega Yacht o altro, nel caso delle navi di Caligola la loro bellezza è tale che al confronto lo 'stunning' di Farcus diventa il nulla cosmico..
Cosa siano le navi di Caligola e la loro storia lo spiego a pag. 7 del topic:

http://www.crociereforum.it/viewtopic.php?f=57&t=6109

Ma li non entro più di tanto nella descrizione..
Nessuno potrà mai mostrarle come erano nella realtà, ma anche a me è possibile farvi avere una idea, sulla base dei materiali ritrovati nel lago, di quanto fossero speciali..

E' un argomento per me difficile da proporre, perchè ne ho una conoscenza sicuramente superiore alla media (altrimenti non potrei proprio farlo) ma non sono un super esperto in grado di rispondere a tutto, e rischio anche di prendere qualche piccola toppa..

Per cui è un impegno che potrei sviluppare con calma, ma se interessa lo faccio volentieri..

Fatemi sapere!!

Salutoni!!
Manlio
 

Magellano

Utente livello Platinum
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Superflua la mia conferma del totale interesse!
 

gattopiccolo

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

leggerò e leggo con grande piacere!
sempre pronta ad imparare cose nuove! :wink:
grazie!
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Già due persone bastano, almeno per la prima visita, che ho in parte pronta perchè l'ho trattata in altre situazioni..
La visita alle navi di Nemi..
Se vedete il Link che vi ho fornito capite di cosa si tratta, ma riassumendo in breve, le due navi furono rinvenute nel lago di Nemi nel 1930, erano appartenute a Caligola, ed erano due lussuossime imbarcazioni dotate di ogni comfort..
Le due navi erano anche una sorta di riproposizione, con spirito 'storico' delle navi gigantesche realizzate nel passato, nel periodo Ellenistico..
Caligola, appassionato di storia navale, si era fatto questi due gioielli supermoderni, ma con citazioni antiche..
Il tutto, si potrebbe dire oggi, per nostra fortuna..
Il punto di partenza di Caligola è la nave di Gerone di Siracusa, costruita da Archimede, la Syrakosia, di cui abbiamo una descrizione fatta da uno dei partecipanti alla costruzione:
Prima di leggerla è giusto ricordare che se nel Medio Evo, verso il 1300, una nave grande, anzi immensa, stazzava 350 Ton, 1600 anni prima una nave grande ne stazzava 1000/1200 (tanto perchè non si è tornati indietro ndr), e solo nel 1600 si tornerà a questi livelli..

Sapendo questo possiamo accennare alla Syrakosia: nel 240 Avanti Cristo Gerone di Siracusa affida ad Archimede un progetto importantissimo: per celebrare le 'mitiche' grandi navi del passato e per mostrare al mondo la potenza di Siracusa chiede al genio più grande della sua città di mettere in mare un gigante paragonabile alle 'antiche' navi ellenistiche..
Archimede si mette di buzzo buono, fa bei studi (Eureka!! = Ho trovato!! Le navi galleggiano perchè.. ) e tira fuori una organizzazione di cantiere eccezionale..

La descrizione della Syrakosia ci è giunta intatta dall'antichità più remota, l'ha redatta tale Moschion, uno dei suoi costruttori. L'ho riportato varie volte nel forum, ma preferisco metterlo anche qui, perchè è una delle guide per capire come erano fatte le navi di Caligola.. Ad un certo punto useremo le foto, ma è importante avere due tracce scritte da seguire, di cui una è questa

Il testo è lungo, ma se non avete la possibilità di leggerlo con attenzione ho messo alcune parti importanti in colori diversi azzurro=particolarità costruttive (poi ne parleremo ndr) rosso=meraviglie architettoniche
Se volete 'limitarvi a stupirvi il rosso basta ed avanza!! ;)


Gerone, re di Siracusa, che fu sempre amico dei Romani, non fu solo interessato a realizzare edifici sacri o ginnasi, ma era anche desideroso di acquistare reputazione nel campo delle costruzioni navali, fece costruire un certo numero di navi da grano, ed io descriverò la costruzione di una di quelle. Riguardo ai materiali, egli fece raccogliere il legname dal monte Etna, sufficiente per costruire sessanta quadriremi, poi, in parte dall'Italia ed in parte dalla Sicilia, il legno per i cavicchi, i madieri, gli staminali e gli altri elementi; per i cordami sparto dalla Spagna e canapa e pece dalla valle del Rodano; e quant 'altro serviva da molte altre parti. Egli chiamò a raccolta carpentieri ed altri costruttori e chiamò uno di loro, l'architetto Archia di Corinto, ad essere il supervisore, lo spinse ad attendere al lavoro, ed ogni giorno egli prestava la sua attenzione a tutte le cose riguardanti la nave. Dato che vi erano trecento operai, esclusi i capisquadra, che lavoravano sui materiali, la metà inferiore della nave, che era rivestita di piombo fu costruita in sei mesi. Egli ordinò di varare questa parte in modo che il lavoro rimanente fosse eseguito a bordo. Dopo molte discussioni su come si dovesse eseguire il varo, Archimede, esperto in meccanica, lo eseguì da solo aiutato da una squadra di assistenti. Egli costruì un argano a vite che portò in mare la grande nave (Archimede fu il primo che scoprì e costruì gli argani a vite).

Per il resto della nave ci vollero altri sei mesi; l'intero scafo era collegato da perni di rame, la maggior parte dei quali pesava dieci libbre ed alcuni quindici. Questi erano fissati alle ordinate, infilati in fori praticati in esse e poí coperti dallo strato di tessuto imbevuto di pece e dallo strato esterno di piombo che proteggeva il legno del fasciame.

Una volta che l'esterno fu finito, iniziò il lavoro all'interno. La nave, per quanto costruita sul modello di una 20-ere (eikosere) aveva tre livelli di ponti. Quello inferiore, raggiunto da molte scale, era per movimentare il carico. Quello successivo era previsto per dare accesso alle cabine. Quello ulteriore, il più alto, era per gli armati a bordo. Sul livello mediano, lungo ambedue i lati della nave, vi erano le cabine per gli uomini, trenta in tutto ed ognuna delle dimensioni di quattro triklinios. La cabina del proprietario era di 15 triklinios con tre stanze da letto di tre triklinios; la cucina verso prua era per queste. Tutte avevano i pavimenti in mosaico multicolore; in questi era raffigurata in modo straordinario l'intera storia dell' Iliade. Le soglie, gli architravi e le porte erano tutti lavorati con cura. Lungo íl ponte (passaggio) superiore c'era una palestra, come pure ponti di passeggiata costruiti in modo da adattarsi ad una nave di queste dimensioni. Queste avevano aiuole di tutti i tipi che fiorivano in modo meraviglioso e che venivano innaffiate con tegole (condutture) di piombo coperte. Gli alberi davano ombra lungo le passeggiate. Lungo queste vi era una cappella dedicata ad Afrodite, di tre triklínos, il cui pavimento era rivestito di agata ed altre delle pietre più decorative trovate sull'isola. I divisori (toikous) e le parti sopraelevate erano di cipresso e le porte d'avorio e di legno aromatico. Era provvista e rifinita con dipinti, statue ed apparecchiature per le libagioni. Inoltre vi era una sala di lettura e, in alto sul soffitto, vi era una cavità semisferica fatta ad immagine dell'orologio solare dellAchradina. C era anche un bagno, di tre triklinios , con tre vasche di rame ed un bacino di 187 It fatto di pietra colorata di Tauromenium. Inoltre vi era disponibilità di ospitare passeggeri ed i guardasentina. Inoltre vi erano dieci stalle lungo ogni lato, che avevano anche le biade per i cavalli egli attrezzi dei cavalieri e degli stallieri. C'era a prua un serbatoio d'acqua a tenuta, con una capacità di 75. 000 1t, fatto di tavole e di tela impermeabilizzata. Ai suoi lati vi era un acquario a tenuta fatto di tavole e rivestito di lamiere di piombo; era riempito con acqua di mare e vi si teneva una scorta di pesce vivo.

Su ciascun lato della nave sporgevano tavole (tropoi) equidistanti; esse reggevano madie, stufe, forni, macine ed altri servizi. Tutt'attorno alla nave vi era una serie di telamoni (adantes), alti 6 cubiti ed equidistanti, che sostenevano le parti superiori delle strutture del ponte ed il triglifo, inoltre l'intera nave era dipinta con decorazioni adatte.

Vi erano otto torri della stessa altezza delle strutture del ponte della nave (9piedì?): due a poppa altrettante avanti e le rimanenti al centro. Ognuna era attrezzata con due pennoni, terminava in una piattaforma aperta mediante la quale si potevano lanciare pietre contro qualsiasi nemico che avesse navigato ti sotto. Su ogni torre stazionavano quattro fanti con armatura pesante e due arcieri. All'interno delle torri erano tenute pietre ed armi da getto. Di traverso alla nave correva un parapetto merlato che circondava un ponte di combattimento rialzato sostenuto da pilastri; su questo era sistemata una catapulta capace di lanciare una pietra da tre talenti od un dardo da 12 cubíti,- la macchina è stata progettata da Archimede. La sua gittata per ambedue i proiettili era di uno stadio. Vicino vi erano schermi protettivi collegati da striscie di cuoio pesanti ed appesi con catene di bronzo. Ognuno dei tre alberi era attrezzato con due bíghi per far cadere proiettili; da questi grappini o blocchi di piombo potevano essere lanciati sul nemico. Tutt'attorno alla nave correva una palizzata di ferro di protezione dai tentativi di abbordaggio vi erano anche grappini di ferro lanciati dalle catapulte (organon), che potevano catturare una nave nemica e tirarla a sè per il colpo mortale. 60 fanti di marina completamente armati stazionavano lungo ciascun lato della nave ed un egual numero attorno a ciascun albero, con i suoi bighi per far cadere i proiettili. Vi erano anche uomini al calcese degli alberi, che era di bronzo: tre all'albero maestro e due ed uno agli altri due alberi rispettivamente.

Degli schiavi issavano le pietre ed i giavellotti alla coffa per mezzo di cesti con corde date di volta a bozzelli (paranchi). Vi erano quattro ancore di legno ed otto di ferro Quando si trattò del legname per gli alberi, per l'albero di prua e per quello di mezzana lo si trovò abbastanza facilmente, ma quello maestro fu ritrovato con gran difficoltà sulle montagne del Bruzio (Calabria) da un uomo di Sybotis; Phileo di Tauromenium, l'ingegnere, lo fece calare fino alla riva. Per quanto il pescaggio fosse straordinariamente profondo, l'acqua di sentina era estratta da una sola persona con 1 uso di una pompa a coclea, una delle invenzioni di Archimede.

Il nome della nave era Syracosia, ma quando Gerone la mandò via, le cambiò il nome in Alexandria. Quale scialuppa aveva prima un kerkouros da 3000 talenti di portata, con l'attrezzatura completa di remi, poi alcune haliades di 1500 talenti di portata e, inoltre, un buon numero di piccole imbarcazioni. L'equipaggio completo fu di non meno di ... oltre alle persone ricordate, vi erano 600 persone preparate ad eseguire qualsiasi ordine. I crimini commessi a bordo erano portati davanti ad un tribunale formato dal proprietario, dal comandante e dal primo ufficiale (comandante, timoniere, proreta), che giudicava secondo le leggi di Siracusa.

La nave aveva un carico di 60. 000 misure di grano, 10. 000 anfore di pesce siciliano seccato, 20. 000 talenti di lana e 20. 000 talenti di carico diverso; inoltre vi erano i viveri per l'equipaggio. Quando Gerone udì che di tutti i porti che aveva interpellato alcuni non avrebbero assolutamente potuto ospitare la nave e tutti gli altri erano rischiosi, decise se di mandarla in regalo al re Tolomeo ad Alessandria, dato che vi fu una penuria di grano in Egitto in quel momento. Egli fece così e la nave arrivò ad Alessandria e là attraccò.
Gerone ricambiò anche Archimelos, il poeta epigrammatico, il quale compose un epigramma sulla nave, con mille medimni di grano, che a sue spese inviò al Pireo. L'epigramma dice le frasi seguenti:


Chi portò per il mondo questa nave smisurata?

Quale comandante l'avrebbe potuta guidare con instancabili funi? In che modo la tavola (del fasciame) fu congiunta ai madíeri?

I cavicchi spianati con l'ascia composero lo scafo rendendolo simile alle cime dell'Etna

o a qualcuna delle isole estese quanto l'Egeo si congiunge alle Cicladi ed alle fiancate uguali della nave. Dunque i giganti la spinsero verso i sentieri celesti.

Infatti brillano i calcesi e la nave penetra lo schermo delle grandi nubi con i tre alberi, fissa le ancore con le funi nei pressi di Abido, (che) impedì il duplice passaggio di Serse e di Sesto, un'iscrizione scolpita sotto il mascone della nave robusta, svela la rotta che la nave percorse da terra. Infatti (l'iscrizione) diceva: "Ierone di Ierocle, il dorico re di Sicilia, porta pingui doni di frutta in tutta l'ellade e nelle isole


Sembra pazzesco? No affatto, già guardando la foto dei resti di una delle navi di Nemi si capisce che non lo è..

scansione0031.jpg


se non lo vedete bene fate click qui..

http://3.bp.blogspot.com/_uOJjPv4SaW8/SR_NAQ_ETcI/AAAAAAAAAb8/HlQhIBWILC0/s1600/scansione0031.jpg

Tra un po', con un minimo di Fantasia ma con tanta realtà, si sale a bordo, non di questo scheletro, ma della nave così come era..

Salutoni!!
Manlio
 

Magellano

Utente livello Platinum
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Manlio ma ci vogliono le ferie per seguirti! Trovo tutto interessantissimo: da storico e amante della navigazione vado a nozze! Aspetto con trepidazione la ricostruzione degli interni...
Ps: non credo che saremo solo in due...
 

rocky

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

caro Manlio l'unica cosa che ti si puo' fare sono solo dei complimenti!!!!
Un saluto!!!
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Magellano ha detto:
Manlio ma ci vogliono le ferie per seguirti! Trovo tutto interessantissimo: da storico e amante della navigazione vado a nozze!

Qui ti toccherà studiare!! Grazie a tutti!!

Approfitto di una pausa per aggiungere alcuni particolari che servono ad inquadrare meglio le caratteristiche delle navi di Nemi:

Riporto una piccola traccia da un testo di Marco Bonino, docente di tecnica costruttiva navale antica, esperto livello mondiale sull'argomento e studioso delle navi di Nemi, di cui sta seguendo un tentativo di ricostruzione, parla delle navi di Baia (non vi spaventate per il latino, poi ci torniamo in Italiano):

Cenni letterari rivelano inoltre un interesse del giovane imperatore per le costruzioni navali imponenti e scenografiche: dal ponte di barche da Baia ad Ischia, ai suoi yacht, fino alla grande nave portaobelischi con cui fece trasportare l'obelisco vaticano descritta da Plínio e utilizzata da Claudio per costruire l'isola del faro del nuovo porto di Ostia. Dalle poche notizie sullo yacht, notiamo che aveva lo scafo di foggia militare, come quello di una decere, sontuosamente ornato e con le vele variopinte (Svet. Caligula, per)0M1):

Fabricavit et deceris Liburnicas gemmatis puppibus, versicoloribus velis, magna thermarum et porticum et tricliníum laxitate magnaque etiam vitium et pomiferarum arborum varietate, quibus discumbens de die inter choros ac symphonias litora Campaniae perageret.

Dal testo sembra che di queste navi ce ne fosse più di una e l'aspetto militare di queste naves lusoríae si può ricollegare alla forma scenografica della prima nave di Nemi, che aveva profilo militare, ma era solo trainata. Il commentatore dell'edizione "Belles Lettres" di Svetonio dei 1932, giustamente osserva che il passo di Svetonio non si riferisce specificamente alle navi di Nemi, ma si possono qui richiamare assonanze d'immagine.

La parte in Latino che non sono in grado di tradurre parola per parola, dice però che le navi che Caligola fece costruire per Baia (Napoli) avevano un porticato, un triclinio, delle terme, ospitavano viti ed altri tipi di piante..
Quello che ho visto al museo di Nemi, e che purtroppo non si può fotografare e non si trova facilmente su Internet, conferma che nelle navi di Nemi c'era acqua corrente a disposizione (calda?)

Nella impostazione delle costruzioni di Nemi Caligola aveva in mente di sicuro di omaggiare Gerone di Siracusa con la sua nave, la Syrakosia, di cui abbiamo parlato prima, quindi ha seguito in parte quel progetto, a lui molto più chiaro che a noi..

Ne consegue che per motivi di omaggio al passato, e per una questione essenzialmente archeologica i costruttori di Caligola decisero insieme all'imperatore di fondere tecniche di costruzione allora avanzate con altre superate ma storicamente importanti (le navi erano anche una citazione dell'ellenismo), prendendo questa decisione essi non sapevano di costruire un 'libro' per chi, nel 1930 circa, riportò le navi alla luce.. sarebbe da ringraziarli ancor oggi!!

Come erano fatte?
Nel link seguente trovate una ricostruzione (dal minuto 2) delle navi, rende poco ma è già qualcosa..

http://it.youtube.com/watch?v=awUUqDsGYzo

Invece nel sito:

http://www.nemi-themystery.com/

avete altre notizie interessanti..

le due navi erano lunghe 60 e 70 metri, una dotata di remi trascinava l'altra, entrambe ospitavano dei veri palazzi di pietra, come detto una faceva da un tempio, l'altra da palazzo imperiale: all'interno erano ospitati colonnati, mosaici, statue in bronzo ecc.
Tubazioni di acqua erano probabilmente riscaldate ospitando terme..
La notte, con la luna piena prendevano il 'largo' (il lago era piccolo) si portavano al centro del lago ed eseguivano i riti religiosi, viste dall'alto dagli abitanti di Nemi dovevano apparire magnifiche, uno spettacolo eccezionale..
Come ho detto, ho visto personalmente parte dei mosaici, dei marmi, delle colonne, delle statuine.. le balaustre ecc. il tutto doveva concorrere a realizzare un'insieme di grande bellezza ed eleganza.. una parte di queste cose le mostrerò in seguito, peccato che nopn possa mostrarvi tutto: se al museo sarà possibile fotografare ci torno più che volentieri..
In ogni caso, di seguito, pian piano, credo che sarà possibile farsi un'idea di come erano, un'idea che va ben oltre i link che ho messo sopra..

Salutoni
Manlio
 

Cokj72

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Grazie Pmanlio, ma mi tocca stampare il tutto :oops: :oops: :wink:

Domandona.

Ma ci sono state navi "contemporanee" Italiane chiamate con il nome degli Imperatori e/o Comandanti dell' Impero Romano :?:
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Prima di dare una spiegazione dettagliata di come erano fatte le due navi, vorrei fare un piccolo esperimento: a volte mi sono trovato a girare in un museo o in un parco archeologico senza avere idea di cosa fosse quello che vedevo..
Una situazione simile o ti respinge o ti affascina, perchè vorresti sapere, capire, cosa è quella roba? Cosa significa?
Ma oltre a questo, osservarla senza sapere bene cosa si guarda, porta a notare particolari che magari in altro modo uno non noterebbe..
Per chi si vuole prestare a questo gioco faccio un invito 'virtuale' al museo di Roma, Palazzo Massimo alle terme, settore navi di Nemi..
Vi sono esposti oggetti molto particolari, di cui spiegherò poi il significato, ma che accade a trovarseli davanti così, senza spiegazioni?
Sono oggetti molto grandi e pesanti, si tratta per lo più di statue in bronzo, ma che avevano funzioni precise a bordo..
Immaginate di camminare per un attimo all'interno di questo spazio, avete davanti delle parti di nave, Caligola le ha viste e forse toccate, qualcuno le ha utilizzate, qualcuno ci ha passato una delle notti più belle della sua vita, all'interno di un palazzo galleggiante, in una notte di luna, al centro di un piccolo lago di montagna, magari giocando, cantando e danzando.. ora, per uno strano caso del destino, c'è un ponte tra quel qualcuno e noi, un qualcosa che può, per un attimo, annullare duemila anni di distanza.. ci proviamo a fare questo gioco?

Eccoli qui, con i nomi degli autori delle foto:

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(Joe Geranio)

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(Antmoose)



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(Lady Erin)

Spero di avervi incuriosito, poi torno sull'argomento e provo a portarvi veramente a bordo.. :wink:

Salutoni!!
Manlio
 

gattopiccolo

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

molto interessati!!!!!!!!!!!
e con la voglia di fare una gita............ :wink:
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

gattopiccolo ha detto:
molto interessati!!!!!!!!!!!
e con la voglia di fare una gita............ :wink:

Non riesco a vederlo bene, ma con un po' di pazienza lo fai caricare e poi lo vedi..
Serbet (ormai sparito :cry: ) sarebbe contentissimo..

http://it.netlog.com/go/explore/videos/videoid=it-592452


"Sotto quel lago un mistero ce stà.. de Tiberio le navi sò l'antica civiltà!!"

All'epoca, per una esplorazione risalente a secoli prima, si pensava che le navi fossero dio Tiberio..

Salutoni!!
Manlio

ps: Mauro, starà al massimo (massimo!!) un'ora da casa tua..
 

Magellano

Utente livello Platinum
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Cokj72 ha detto:
Grazie Pmanlio, ma mi tocca stampare il tutto :oops: :oops: :wink:

Domandona.

Ma ci sono state navi "contemporanee" Italiane chiamate con il nome degli Imperatori e/o Comandanti dell' Impero Romano :?:

Su due piedi mi viene in mente la Giulio Cesare...
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Cokj72 ha detto:
Ma ci sono state navi "contemporanee" Italiane chiamate con il nome degli Imperatori e/o Comandanti dell' Impero Romano :?:

OPS!! Non avevo letto questa domanda.. :cry: :cry:

Nel periodo del regime ce ne erano diverse (Giulio Cesare come nave civile, Caio Duilio ed altre, anche se al volo mi sfuggono ma ne sono sicuro)..
Adesso la Marina ha la Caio Duilio (primo Romano a vincere sul mare contro i Cartaginesi), ma non me ne risultano altri..
Per certi versi, visti i riferimenti che nel ventennio si facevano alla storia romana, mi sembra comprensibile..

Salutoni!
Manlio
 

gattopiccolo

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

troppo carino!!!!!!!!!!!
molto interessanti questi contributi storici!
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Allora, che è tutta questa roba?
Vi ricordo alcune cose:

1) Caligola voleva omaggiare il passato, specie ellenistico
2) Aveva costruito altri due gioielli a Baia (Napoli) ma lì c'era il mare vero e non un lago
3) Era abituato a Terme, acqua corrente, case regali fatte di marmo
4) La sua era anche una passione 'archeologica'

Quindi nelle navi di Nemi ha inserito alcuni elementi marinari, che non servivano in realtà in un lago, poi ha utilizzato per alcune parti una tecnologia superata, ma densa di storia..
In più le due navi dovevano anche essere dei veri palazzi regali..

Per farvi una idea le navi potete considerarle lunghe come tre campi da tennis affiancati far loro, almeno la parte abitabile, poi erano leggermente più lunghe, ma la larghezza massima era invece quella, poco di meno..
In uno spazio così, con una competenza ingegneristica che lascia stupiti, i Romani hanno montato non delle strutture in legno, ma case, colonne, tetti, il tutto fatto in mattoni e poi ricoperto da marmo, se non direttamente di marmo e basta..
Iniziamo a farci un'idea, vediamo uno spaccato a volo d'uccello dei due scafi:

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(http://www.imagoromae.com)

Si nota che uno è privo di remi, ma l'altro no, la disposizione dei remi e dei rematori è interessantissima, sono fuori dallo scafo: nelle grandi navi Ellenistiche e Romane erano presenti macchine da guerra molto grandi, chissà, magari questa disposizione era utilizzata per liberare il ponte di coperta..
Come dicevo le costruzioni erano in muratura, marmo ed i tetti in cotto: peccato che al museo non si possa fotografare, ma girando su Internet ho trovato qualcosa..

da http://fotoalbum.virgilio.it/piscicellivincenzo/museo-delle-navi/dscn1547ridimensionato.html

le colonne

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i tetti (peccato che non l'abbia preso da vicino, ci sono delle foglie dorate che fanno capire come la nave fosse appunto dorata)

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Per dare un minimo di idea delle costruzioni a bordo, oltre alle colonne, una porta (un legno di duemila anni fa)

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Una piccola opera a bordo.. tantissime sono andate perdute, tante altre sono sparse nei musei di mezzo mondo..

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vi presento il padrone di casa..

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Il tutto sempre grazie a Joe Geranio..

In aggiunta a quello che vedete hanno previsto un serbatoio d'acqua in fondo allo scafo, con delle pompe che la riportavano in alto, in modo da poter realizzare un circolo chiuso con l'effetto di ottenere acqua corrente a bordo, utilizzabile sia per bere che per fare giochi con fontane ecc.
Era probabilmente possibile, con la classica tecnica dell'impluvium, raccogliere l'acqua della pioggia e convogliarla nella cìsterna a bordo..
Esistevano a bordo diverse tipologie di pompe di sentina (le pompe dei romani erano molto efficienti), una delle più utilizzate era questa:

museonavigazione_sentina.jpg


(http://www.calypsosub.it)

Ve erano altre due tipologie, una era quella a vite (non ricordo se a bordo.. pardon!! Ma ve la mostro perchè la utilizzò Archimede per la Sirakosya) da Wikipedia

Archimedes.png


L'altra ora non posso mostrarla..
Come detto le pompe servivano non solo a far girare l'acqua a bordo, ma avevano anche la funzione di pompe di sentina, per svuotare lo scafo in caso di falla..

Tanto per chiarire il quadro tecnologico, a bordo delle navi vi era una piattaforma girevole, che disponeva come base di un cuscinetto a sfere: se qualcuno lo ricorda, la Domus Aurea di Nerone aveva una stanza che girava su se stessa, dall'alto cadevano i fiori ed era possibile osservare una rappresentazione delle stelle che giravano in cielo..

La piattaforma forse serviva come base per una gru smontabile, forse faceva girare qualcosa come una statua, chi lo sa?
Anche di questa ho delle foto, ma al momento non posso postarle..


Mosaici (pensate ad un pavimento così.. di sicuro di quelli 'brutti')

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(Joe Geranio)

Il ponte di passeggiata era chiuso da balaustre giunte fino a noi:

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Lo stesso tipo di ornamento si trova disegnato, ad es. nella villa del Gianicolo a Roma..
Chi sono questi cattivoni?

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Sono le strutture per legare le corde di ormeggio.. e sono state usate tante volte (le navi hanno navigato nel lago) si vede dall'usura del materiale, anche se è in perfetto stato..

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incacchioso vero? Direi di si.. i Fascisti copiarono al volo e ne fecero un simbolo della Roma del 'secondo' impero.. A Roma se ne trovano, nel caso sapete da dove vengono..

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Ovviamente altre statue e statuine erano presenti a bordo, ne sono rimaste poche, molto belle..

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Ma questa che state per vedere non sono più statue messe per bellezza, cosa è?

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Si tratta di un contrappeso!!
I timoni della nave erano immensi, e cosi anche i remi, parliamo di roba che ha un diametro di trenta cinquanta centimetri, lunga molti metri (dieci?)..
Statue di bronzo di varia foggia cingevano il remo dal lato del rematore e lo bilanciavano permettendogli di muoverlo con una sola mano..
Le statue raffiguravano mani (i timoni) ed animali (i remi), erano in tutto simili a quelle che vedete sopra, la mano è alta molto più della metà di un Manlio Pasquali..

Il remo..

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Non è finita, ora c'è da vedere un po' di tecnica realizzativa..
vi è però piaciuto questo primo giro?

Salutoni!!
Manlio
 

evi

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

pmanlio ha detto:
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Salutoni!!
Manlio



Ma quanto bella................... spero che navigavo anche in questo tempo!!!!!

No non scherzo......................., assolutamente no

ciao Evi
 
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