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Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

evi ha detto:
Ma quanto bella................... spero che navigavo anche in questo tempo!!!!!

No non scherzo......................., assolutamente no

ciao Evi

Navigavano eccome..
Queste due si limitavano ad un lago, ma le 'sorelle', che avevano anche le vele, anche essendo navi di lusso più che da carico, andavano tranquillamente per il mediterraneo, anche se solo d'estate, ma potevano comunque affrontare le tempeste..
Salutoni!
Manlio
 

evi

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

pmanlio ha detto:
evi ha detto:
Ma quanto bella................... spero che navigavo anche in questo tempo!!!!!

No non scherzo......................., assolutamente no

ciao Evi

Navigavano eccome..
Queste due si limitavano ad un lago, ma le 'sorelle', che avevano anche le vele, anche essendo navi di lusso più che da carico, andavano tranquillamente per il mediterraneo, anche se solo d'estate, ma potevano comunque affrontare le tempeste..
Salutoni!
Manlio


Nooooo!!!!!! Si certo che queste navi navigavano, volevo dire che IO LO SPERO CHE NAVIGAVO (oppure si dice ho navigato?) ANCHE IO ANCHE IN QUESTI ANNI, IN UNA MIA VITA PASSATA SU NAVI COME QUESTE!!!!!!!!!
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

evi ha detto:
Nooooo!!!!!! Si certo che queste navi navigavano, volevo dire che IO LO SPERO CHE NAVIGAVO (oppure si dice ho navigato?) ANCHE IO ANCHE IN QUESTI ANNI, IN UNA MIA VITA PASSATA SU NAVI COME QUESTI!!!!!!!!!

Ora ho capito..
Se escludiamo le navi qualunque, per queste navi da Imperatori, essendo donna avevi tre possibilità..

1) Sacerdotessa
2) Schiava o ancella di qualche signora nobile
3) Nobile o Imperatrice

La sacerdotessa era rispettata, ma in certi casi doveva essere vergine a vita (non sempre)
La Ancella di corte oppure la schiava poteva essere una sfortuna, ma in alcuni casi certi schiavi contavano più di un generale, dipendeva dal ruolo e dal rapporto con i padroni..
Nobile e/o Imperatrice, stavi di sicuro molto meglio di oggi!!

Salutoni!
Manlio
 

Rodolfo

Super Moderatore
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Sei forte Manlio; io sto a guardare perchè non ho voce in capitolo, anche se, mi hai personalmente erudito su molti aspetti di queste navi.
 

fandelmare

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Manlio, è tutto interessantissimo e ti ho già scritto in privato che quanto a divulgatore su questi temi fai concorrenza a Piero ed Alberto Angela con l'unica differenza che tu non vai in Tv, gli spunti che offri sull'argomento sono tantissimi: bellezza, grandiosità, tecnica avanzatissima, io però ne aggiungo uno del tutto personale di tipo storico: la meraviglia delle navi di Nemi e di altri reperti ritrovati non basta a fare dei romani un popolo di grandi navigatori; essi su queste qualità devono cedere il passo ad altri popoli dell'antichità quali i vichinghi, i fenici e gli stessi greci senza dimenticare poi chi dall'altro capo del mondo nel Pacifico colonizzava isole remote navigando in piroghe a bilanciere.Questi popoli certo non hanno lasciato meraviglie come le navi di Nemi ma se ne sono andati con grande disinvoltura ed ardimento in giro per i mari. Ai Romani va ascritto invece il merito di aver tracciato rotte terrestri piuttosto che marine (con le loro strade) Ovviamente la mia è un'affermazione che non esclude i grandi traffici commerciali sviluppatisi sotto l'impero e l'efficace lotta alla pirateria. Inoltre, a ben guardare anche oggi continua la disputa tra pragmatismo marinaresco e meraviglia, ostentazione e lusso sulle acque, certi esempi sono sotto gli occhi di tutti. Ciao e grazie con tanti complimenti. P.s. Le meraviglie di Nemi possono stupirmi ma la tua competenza no, visto che ormai ti conosco abbastanza :wink:
 

Concordia

Staff Member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

fandelmare ha detto:
essi su queste qualità devono cedere il passo ad altri popoli dell'antichità quali i vichinghi, i fenici e gli stessi greci senza dimenticare poi chi dall'altro capo del mondo nel Pacifico colonizzava isole remote navigando in piroghe a bilanciere

Senza dimenticare i Shardana, i quali dominarono lo scenario del mediterraneo nel II millennio a.c.

Manlio, grazie del tuo interessantissimo intervento. Sarai sicuramente a conoscenza che esiste una vasta letteratura su questi popoli del mare. L'immagine seguente mi ha a dir poco strabiliata! E' magnifica, e in qualche modo mi ha ricordato l'arca di Noè....anche se, stando alle ultime ipotesi scientifiche, l'arca di Noè non doveva andare da nessuna parte, per cui fu costruita in forma circolare! :shock:
dia%2057%20navi%20nemi.jpg
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Concordia, l'arca di Noè lasciamola a parte!! E' un LUNGO discorso!! :wink:

Sergio, tra un po' tratterò meglio la parte tecnica di queste navi, ma già che ci sono anticipo una considerazione..
All'epoca del regime nulla di quello che si trovò era noto agli archeologi, anzi alcune tecniche di costruzione navale che uscirono fuori erano ben più avanti di quelle con cui oggi si costruiscono navi in legno, per cui il regime si 'vendette' tutto come 'Genio Italico' ed accreditò ai Romani, anche giustamente, delle capacità tecniche incredibili..

Ma le navi di Nemi sono l'evoluzione di un discorso antichissimo: la perizia tecnica dei romani nel campo navale deriva da quella Greca e da quella Fenicia, in generale tutta l'ingegneria romana, quella che ha permesso di costruire strade, ponti, terme, palazzi riscaldati, armi da guerra ecc. è il frutto delle tante cose che hanno imparato e fatte loro da Greci, Fenici, Egiziani ecc.
In particolare i greci furono ottimi ingegneri, sia per quanto riguarda le costruzioni terrestri che navali, ed il mondo Ellenistico inventò tra le altre cose tutte le armi che i romani misero poi a punto..

Sempre i greci furono la vera spina dorsale delle flotte dell'Impero: per un Romano la carriera in mare era di serie B rispetto a quella, ad es. nelle legioni, di conseguenza un'ottima carriera era offerta in marina agli stranieri.
Ma anche il commercio e le esplorazioni avvenivano lasciando il comando soprattutto ai greci, così per esempio si arrivò in India ed in Cina..

Quello che lascia stupito è la fine di tutto: qualunque giudizio si abbia sul Medioevo (chi lo considera una epoca buia, chi luminosa chi è ha altre posizioni) rimane il fatto che la Sirakosya forse stazzava cinquemila tonnellate (mai nessuno lo ha rifatto in legno) e le navi di linea Romane 1200 (le prime si rividero alla fine del 1600), che la quantità di acqua che arrivava alla Roma Imperiale era superiore a quella che riforniva New York nel 1985..
Di questi esempi se ne potrebbero fare infiniti, e questo dovrebbe far pensare: anche perchè molte 'meraviglie' del passato (ad es. i palazzi antisismici di Creta del 1500 AC) sono veramente antichissime, invece ad un certo punto si spegne la luce per circa cinquecento anni, e si riaccende solo in parte, visto che pochissime costruzioni degli anni cinquanta possono rivaleggiare con le proprietà antisismiche di un palazzo di Minosse..

Vai a capire..

Invece, per chi ama le storie d'amore, volevo aggiungere una piccola nota..

Cesare arriva in Egitto, di fatto lo conquista e mette sul trono Cleopatra..
I due si innamorano, nel loro idillio decidono di andare in 'ferie': si fanno una crociera sul Nilo su una nave regale dei Tolomei. Hanno la voglia di vedere siti archeologici (erano tali anche per loro), salutare il popolo e stare insieme in santa pace..
Nessuno conosce la loro nave, descritta come bellissima, ma sembra fosse lunga sui sessanta metri..
Chissà probabilmente non era molto dissimile da queste due..

Immaginate i due piccioncini applauditi dal popolo Egizio, ed immaginate il popolo in festa che vede passare la regina ed il mitico generale Romano su un gioiello simile..

Salutoni!!
Manlio
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

A proposito...

Concordia ha detto:
Senza dimenticare i Shardana, i quali dominarono lo scenario del mediterraneo nel II millennio a.c.

Niente di più affascinante..

Salutoni!
Manlio
 

rocky

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

una vera lezione di storia grazie Manlio!!! :wink:
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Lo facciamo il giro finale? Questa volta non è un giro sulle 'meraviglie' ma dentro il 'come' erano fatte.. partiamo!!

Al posto delle parti del sistema idraulico originale (che tra l'altro portavano il nome di Caligola) vi mostro una generica valvola di un impianto romano:

Valvola_bronzo.JPG


(se non la vedete: http://www.ambientandoci.it/scuole/itis_giorgi/images/Valvola_bronzo.JPG

dal sito http://www.ambientandoci.it/scuole/itis_giorgi/Tecniche idrauliche.htm)

Analogamente ad oggi era tutto standardizzato, anche loro avevano l'equivalente di una chiave da dodici o da venti..
Visto che ci siamo metto anche la pompa dei Pompieri, ma non so se era presente sulle nostre navi (dovrei controllare), è solo per dare un'idea della varietà di soluzioni, per altro tutte molto efficaci..

Pompa_bronzo.jpg


(se non la vedete: http://www.ambientandoci.it/scuole/itis_giorgi/images/Pompa_bronzo.jpg stesso sito di prima)

Lasciata la parte dell'impianto idraulico andiamo più sul marinaro..

Nella foto d'insieme si vedono una delle pompe a bordo, le ancore (che Caligola volle di vari tipi, anche superati per l'epoca) ed una ricostruzione dello scafo come era ai tempi del recupero..

DSCN1552_Ridimensionato-vi.jpg


per chi conosce le navi antiche, questo è l'interno di un bozzello, moderno ancor oggi.. ;)

DSCN1554_Ridimensionato-vi.jpg


un remo che funge da timone (in scala), nella nave più grande ve ne erano due a prua e due a poppa..

DSCN1556_Ridimensionato-vi.jpg


Ora però passiamo alla parte che stupì gli archeologi..
La costruzione dello scafo non era eseguita tramite la tecnica che utilizziamo di solito noi, vale a dire si costruisce prima la chiglia, poi le ordinate (le 'costole') ed alla fine si attaccano le tavole con chiodi..

Un pò come in un modellino navale..

fasciameposiz.jpg


Ma quando mai!!
Con una tecnica simile si ottiene uno scafo rigido, ma i Romani erano ben oltre, come lo erano prima di loro i Fenici, e prima ancora, ma con una modalità di costruzione diversa, gli Egizi!!

Questi legni hanno duemila anni, appartengono a navi Romane ritrovate a Fiumicino:

051F0117.jpg


Se li guardate bene vedete che sono allineati, e tra di loro sporgono delle linguette, le linguette incastrano un legno con l'altro..

Al solito, Wikipedia mostra tutto:

701px-Mortise_tenon_joint_hull_trireme-en.svg.png


(Wikipedia)

Capito mi hai? Si tratta di una costruzione realizzata con un meto detto mortase e tenoni: uno scafo così costruito si regge a prescindere dall'ossatura interna, è estremamente elastico ed è un guscio autosostenente..
Questa tecnica, ora conosciuta molto bene, era in uso sin dagli albori della storia della navigazione, ma è stata perduta nei secoli, ed agli archeologi ed Ingegneri del 1930 fece strabuzzare gli occhi..
Uno scafo così era molto ma molto meglio, seppur difficile da costruire, di qualsiasi costruzione navale in legno allora conosciuta!! Questa tecnica spiega come, ad es. le ossature delle navi in legno antiche sono assolutamente esigue rispetto a quelle delle navi moderne, proprio perchè lo scafo è un guscio autosostenente..

Quello sorpresa stupì gli archeologi, che tra l'altro non riuscirono a capire subito cosa fosse quella tecnica così strana, ma per loro questo era solo l'inizio, la foto di seguito è invece chiarissima..

nave%20nemi1.jpg


(http://www.webalice.it/cherini/Roma/roma.html)

guardate bene quella foto: lo scafo è interamente coperto da placche di bronzo, messe con grande perizia come se fossero delle foglie, del tutto simili a quelle che potete vedere nella parte immersa dello scafo di questa famosissima nave (il Cutty Sark)..

25_cuttysark_415x275.jpg


Quando si va per mari salati (non nel Baltico per es.) si incorre in un animale, la terendine, che mangia il legno.. e senza legno si affonda..
Per evitare il problema nei secoli si agì o ricoprendo con del legno leggero lo scafo vero e proprio, in modo che la terendine si mangiasse quello, o riempiendo l'opera viva di un impasto di pece e catrame, grigiastro, che non piaceva al simpatico animaletto..
entrambe lo soluzioni avevano i loro difetti, ad un certo punto gli Inglesi con un colpo di genio riempirono lo scafo di foglie di rame, fissate con chiodi di rame e non di ferro per evitare la corrosione tra i due metalli..
Ne andarono fieri come non mai, e ne vanno fieri a tutt'ora..

Ma ben prima di loro.. ricordate la Sirakosia? :wink:

Vi ricito un brano..

l'intero scafo era collegato da perni di rame, la maggior parte dei quali pesava dieci libbre ed alcuni quindici. Questi erano fissati alle ordinate, infilati in fori praticati in esse e poí coperti dallo strato di tessuto imbevuto di pece e dallo strato esterno di piombo che proteggeva il legno del fasciame.

Perfetto, ora era evidente a tutti, duemila anni prima degli inglesi questa tecnica era nota al mondo mediterraneo..

La terza sopresa venne dalle ancore, le quali erano esattamente come quelle inventate dai Francesi nel 1700.. smontabili per essere fissate sullo scafo senza danneggiarlo..

foto7.jpg


Per fortuna Caligola per motivi 'archeologici' la portò a bordo, quell'ancora era ormai superata.. ;)

Credo che per le navi di Nemi il 'giro' possa finire qui, è possibile capire di più di queste navi vedendo le loro contemporanee, se volete lo facciamo, è una cosa leggera ma può chiarire meglio le idee..

Invece per chi si è interessato a questo tema segnalo il link:

http://poliremi.altervista.org/punica/flotte2

dove è presente anche un disegno della nave di Archimede ed uno dell'odometro, il contachilometri romano, ben più avanzato (al solito) di quello che hanno fatto poi per secoli gli altri: soprattutto nelle navi, i nodi non servivano di certo..
Tra le ipotesi di ricostruzione della nave di Archimede quella di Casson (un catamarano) non mi convince per nulla, pur essendo il nostro un grandissimo esperto navale.. la prima è più recente ed affidabile..

Salutoni!!
Manlio
 

rocky

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

grazie Manlio!!!ci si stupisce davvero di quanto fosse tutto ingegnoso all'epoca... :!:
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Interessantissimo :D
Impressionante la realizzazione della pompa sommersa come del sistema di cucitura degli scafi ...sti romani, allora non vanno solo per trattorie :mrgreen: :mrgreen:
Scherzi a parte grazie della carrellata e di questa iniezione di cultura navale; ogni volta che si sale a bordo di una nave dovremmo pensare a quanta storia c'è dietro.
Saluti
Leo
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Leo, tu che sei del mestiere dovresti porti un problema, come hanno costruito strutture in mattoni sullo scafo?
E' un bel tema, che qui non si può affrontare, ma che mostra la loro bravura..
Hanno creato una cellula quasi a parte della costruzione: un insieme elastico e resistente tale che fosse possibile al resto dello scafo assorbirne le vibrazioni. Su di esso hanno gettato le 'fondamenta' degli edifici..
Se pensiamo che l'Aquila oggi, ed Assisi pochi anni fa, sono state distrutte anche perchè elementi rigidi sono stati messi in grado di sbattere intorno a strutture fragili capiamo quanto fossero avanti nella costruzione..
Le navi sono state realizzate al massimo in due anni, con un cantiere costruito ad hoc per loro, nel contempo è stato attrezzato il porto ed altre strutture, secondo una visione d'insieme che andava oltre l'oggetto stesso..
Sono state varate sul lago come si faceva fino a pochi anni fa per le nostre navi: uno scivolo e via..

rocky ha detto:
grazie Manlio!!!ci si stupisce davvero di quanto fosse tutto ingegnoso all'epoca... :!:

E' curioso, e lo vediamo ogni giorno: più si va avanti più si perde in realtà capacità di fare..
Oggi nessuno saprebbe costruire una Piramide come facevano gli egiziani, e forse neanche le trecento navi in tre mesi, costruite in serie dai romani per battersi con Cartagine.. perchè?
In parte perchè siamo iperspecializzati: più si va avanti più ci si specializza e si perde la visione di insieme che avevano i nostri predecessori..
In parte perchè non ne abbiamo bisogno e quindi non stimoliano la fantasia su quelle cose: la nostra forma mentis ci porta ad utilizzare strumenti che loro non avevano, ma non ad utilizzare le cose che magari abbiamo sotto gli occhi..

Il bambino è un Dio della Playstation, ma se gli chiedi (come accadeva ancora alla mia infanzia) di fare un piccolo carrellino su cuscinetti a sfere per giocare a far discese si perde in un bicchier d'acqua: quello per lui è un mondo ormai morto..

Io non sono certo in grado di fare un logaritmo a mente, i miei predecessori facevano in dieci secondi calcoli che io neanche saprei fare, ma io ho il pc, la conoscenza di cui ho bisogno è un'altra..
Loro si sarebbero persi, anche se glielo spiegavo mille molte, sul mio approccio ai problemi, ma io con il loro posso dire altrettanto, abbiamo la necessità di stare in palestre differenti..

Insomma, si va avanti.. dimenticando!!

Salutoni!
Manlio
 

rocky

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

parole sante Manlio!!!Sono d'accordo con te,anzi aggiungerei il famoso detto forse "si stava meglio quando si stava peggio"
Un saluto
Antonio.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Manlio trecento navi in tre mesi son tante, ma la necessità sviluppa le capacità dell'essere umano.

Una Liberty da 7000 tonnellate in poco più di 4 giorni. Lo so che le sezioni erano già predisposte, ma il ritmo costruttivo era impressionante.
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Rodolfo ha detto:
Manlio trecento navi in tre mesi son tante, ma la necessità sviluppa le capacità dell'essere umano.

Certi numeri che vengono dall'antichità sembravano assurdi: conflitti con 1200 navi impegnate in combattimento da ambo le parti, una flotta di trecento costruita in tre mesi, ponti di barche sui dardanelli..
Tutto immenso, tutto esaltato?
Poi l'evidenza archeologica ha mostrato che è vero che le navi da guerra venivano fatte in serie (famoso il relitto punico di Marsala) utilizzando l'equivalente di una catena di montaggio, che è vero che gli equipaggi venivano 'allenati' con un 'simulatore', vale a dire una parte di nave sospesa da terra, che quindi certi numeri, se forse erano esaltati, comunque non lo erano più di tanto, se non addirittura di nulla..

Ma non era tutto, oltre alle navi va visto quello che c'era intorno ad esse: la modernità della concezione delle strutture dove la mettiamo?

Questo era il porto di Cartagine visto dall'alto:

CartaginePortiPunici_p.jpg


la parte rettangolare era il porto civile, quella circolare con l'isola al centro quello militare..
L'isola era la sede della marina militare e nel contempo parte della rimessa delle triremi:

Cartagine3RicostruzionePorti_p.jpg


Da qui si poteva, tra le altre cose, sorvegliare il mare.

(le foto vengono da http://www.pianetaluca.com/extmenu.html?http://www.pianetaluca.com/tunisia/Tunisia_p11.html)

Questa struttura non è così insolita: i fenici la ripeterono, almeno come principio, in varie zone, Platone la attribuisce, di fatto, al porto di Atlantide, ma lo fa perchè la conosceva bene..

Quindi non solo aguzzavano l'ingegno per necessità, ma avevano creato in millenni, sistemi efficentissimi e razionali di produzione delle cose..

rocky ha detto:
"si stava meglio quando si stava peggio"

Antonio, ora non posso, ma vorrei affrontare questo tema..

Salutoni!
Manlio
 

pmanlio

Active member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

Hola, volevo completare la 'visione' delle navi di Nemi utilizzando una piccola barca a remi romana, che permette di carpire alcune informazioni importanti sulle costruzioni ed usi navali antichi, l'Alkedo, che cosa è l'Alkedo?
L'Alkedo è una barca fluviale di età Augustea: è stata la prima ritrovata nel cantiere di San Rossore a Pisa (la cui storia vorrei raccontare, ma dopo: intanto potete vedere a http://www.cantierenavipisa.it/) ed era praticamente intatta..
Purtroppo una scavatrice, non sapendo cosa c'era sotto, ne ha danneggiato alcune parti..
Ma di fatto è stato possibile eseguirne una ricostruzione affidabilissima e con quella mettere su un modello in scala reale della nave: il nome Alkedo (Gabbiano) deriva da una incisione trovata a bordo, la barca era lunga nove metri circa..

Per ricostruirla non hanno adottato la tecnica costruttiva romana, e non hanno utilizzato bozzelli come quelli originali ma solo moderni perni di acciaio, però questa ricostruzione, fedele in forma e colori, può insegnare molto..
L'Alkedo non è fotografabile a Pisa, ma lo era a Roma, ed io ne ho approfittato..
La linea è filante:

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Nella poppa abbiamo i remi/timone..

2349593438_9b5c22edbf_b.jpg


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un dettaglio, lo spazio per la pompa di sentina:

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Alcuni abbellimenti:

2348757151_61b3591276_b.jpg


Di questi è importante l'occhio di Horus.. (dettaglio non inventato, come non lo sono i colori): un simbolo presente sulle navi del Mediterraneo da sempre, da millenni prima dei Romani..

2349594284_3206c85268_b.jpg


2349593266_c248be6c22_b.jpg


(il rostro è solo per bellezza, non è nulla di più.. quelli veri spaventano)

Un dettaglio importante, la copertura dei remi..

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era normale nell'antichità proteggere i rematori: ho messo l'Alkedo proprio per questo particolare. Oltre al cuoio pensate a qualcosa di morbido nel banco del reamore ed eventualmente ad altre cose per proteggere le mani..
Piccoli dettagli, ma importanti per capire il mondo navale antico..

Un veloce giretto su una barchetta ci mostra molte cose..

1) Una linea elegante, filante, da piccolo levriero (era un postale, doveva correre)

2) L'albero smontabile: come nelle navi da guerra, lo si poteva togliere per essere liberi dai capricci del vento

3) La protezione dei rematori

4) Gli abbellimenti, anche se è piccola, si ritrovano simili in rappresentazioni di grandi navi da guerra, mentre in altre si vedono barche ben più fantasiose.. ma la marina militare era così..

vi sono, a saperli vedere, tanti piccoli dettagli, l'Alkedo ha ancora molto da dirci.. se potrò ve ne mostro qualcuno..

Intanto la saluto.. ;)

2349593602_3858ab8143_b.jpg


Con l'Alkedo spero di aver chiarito alcune cose riguardo a Nemi, i rematori che di sicuro sedevano su qualcosa di morbido, gli scalmi (appoggi) dei remi protetti da schizzi d'acqua verso l'interno, le basi per le pompe di sentina..
Piccoli dettagli, ma 'veri'..

Salutoni!!
Manlio
 

rocky

New member
Re: Tra tecnica ed arte, le meraviglie del passato..

bellissime foto e ottima spiegazione!!!
Ciao Manlio!!
 
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