.......riprendo il diario scusandomi per l'attesa.
Mentre le grosse strutture circolari erano destinate alle famiglie più importanti, le più piccole erano destinate a famiglie meno abbienti e si trattava di costruzioni a pianta quadrangolare con una sola camera.
L'esterno non blocchi di tufo imita l'esterno delle loro case, con il tetto a piattaforma accessibile per i riti di carattere funerario. Si accedeva al sepolcro attraverso un corridoio di accesso e la camera era scavata in profondità, fornita di banchine laterali priva di ogni decorazione. Questa forma essenziale all'interno della necropoli, consente l' inserimento di più unità.
Lo spazio viene organizzato con criteri di urbanistica, analogo a quello della città dei vivi con strade dritte e parallele che si intersecano tra di loro. Non è rimasto nulla dell'antica città di Cerveteri ma quest'esempio nella necropoli ci lascia ben comprendere come dovevano essere organizzate le loro città.
La struttura interna delle tombe più antiche, hanno una configurazione che ci racconta molto dei loro usi e costumi, una configurazione simile alle prime case etrusche; in seguito gli ipogei presenteranno una planimetria più articolata con vestiboli ed ambienti minori, posto ai lati della sala centrale.
All'interno dei vani si configurano così elementi quali: pilastri, travi, colonne, capitelli, porte , finestre che ancora di più danno l'aspetto di una casa Ancor più strutturata con la l'aggiunta di arredi. Letti, sedie, troni, manufatti che riportano alla vita quotidiana ma...non reali, bensì scolpito interamente nel tufo!
Un bellissimo esempio nella tomba più bella e famosa di tutta la necropoli.
La tomba dei rilievi..... la più famosa di tutta l'Etruria.
Di questa tomba sappiamo il nome della famiglia a cui apparteneva: la famiglia dei Matuma, come dal cippo rinvenuto in essa su cui reca scolpito il nome.
La sala molto ampia il cui soffitto è sostenuto da due pilastri centrali e nicchie in tufo lungo le pareti, presenta una decorazione in stucco dipinto sulle pareti. Sulle facce interne dei pilastri sono raffigurati oggetti di uso comune domestico e ci raccontano molto sulla loro vita quotidiana. Non avendo altre tracce della loro vita, queste decorazioni ci parlano di loro, di come vivevano, cosa mangiavano. È uno dei sepolcri più prestigiosi e più grandi per la presenza di 47 loculi per i componenti dell'intera, vasta famiglia.
Al centro sulla parete centrale rispetto alla porta, il loculo ( doppio) del capostipite della famiglia con consorte. È curioso come vengano rappresentati scolpiti i sandali, posti ai piedi del loculo, come se fossero stati appena posati dai proprietari prima di coricarsi, così come i copricapi appesi alla parete.
In questa tomba non è possibile entrare è protetta da una porta ed è possibile vedere il contenuto attraverso un vetro. Ciò è comprensibile ed è fatto per proteggere i decori e i colori ancora esistenti che con la variazione di umidità, si sgretolerebbero.
Come potete notare è un sito molto vasto che occorre parecchio tempo per poterlo apprezzare nella sua completezza, ma se siete amanti del genere il tempo vola...vi appassionerete di certo.
Una delle ultime visitate, benché posta subito vicino all'ingresso, è la Tomba della Capanna.
Una delle più antiche risalente al VII secolo a.C. e ci ricorda nella forma interna, le costruzioni abitative più semplici. È posta in uno dei più grandi tumuli, che ne ospita altre quattro sparse sui diversi suoi lati in circonferenza. Molto suggestivo il suo ingresso.. un lungo viale ricoperto di felci e muschio, il suo interno è semplicissimo....una sola camera con il tetto a spiovente e la trave in tufo che imita il legno al culmine dello spiovente del tetto ( da cui ne deriva la denominazione), al suo interno solo due spazi per i coniugi cui era destinato il sepolcro.
La civiltà degli etruschi si dedicava molto al culto dei morti e lo si è scoperto da tutto ciò che è stato ritrovato all'interno delle bellissime tombe, alcune ritrovate ancora intatte e complete di tutti gli oggetti funerari.
Tra questi vi erano particolari sarcofagi realizzati non in marmo, ma in terracotta. Sarcofagi che hanno avuto un ruolo di primissimo piano nella tradizione della scultura di questa civiltà.
Tra tutti il più famoso, un vero e proprio capolavoro è il Sarcofago degli Sposi...che sicuramente voi tutti conoscete.
Venne ritrovato a Cerveteri, proprio qui nella necropoli della Banditaccia nel 1881 dai fratelli Boccanera. Questo sarcofago risale al 520 a.C.di proprietà dei principi Rispoli. Ma, non venne trovato intero, bensì ridotto a circa 400 frammenti e con essi, sempre nella stessa tomba, frammenti di diversi casi corinzi. Il tutto venne raccolto e depositato in un magazzino e solo in seguito vennero riconosciuti da Felice Bernabei, fondatore del Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma.
Ma non fu il solo ritrovamento " illustre" , nella necropoli ne venne trovato un altro molto simile, oggi conservato al Louvre di Parigi.
Il confronto tra i due è inevitabile e si ritiene, per la verosimiglianza, che sia opera di un unico artista. Tuttavia ci sono degli elementi che li contraddistinguono: quello di Villa Giulia, per la posizione dei corpi, i particolari più dettagliati, lo indicano come precedente a quello del Louvre.
Ma cosa rappresenta il Sarcofago degli Sposi?
Raffigura un uomo e una donna semidisteso su un triclinio, un letto funebre in questo caso, nella posizione dei banchettanti. L' atteggiamento di grande intimità fanno appunto pensare a due sposi. Il braccio maschile che cinge le spalle della donna in un tenero abbraccio di protezione. L' opera è formata da una cassa a forma di letti scolpito con capitelli ionici nei montanti della testata. Il materasso che appena supera il bordo e la coperta tesa su di esso, con estrema naturalezza e veridicità. La grandezza dell' opera è a grandezza nat e rivela la grande padronanza raggiunta dagli etruschi nel plasmare l'argilla...ma ciò che colpisce è la coppia raffigurata che ci racconta attraverso gli abiti,la moda del tempo.
La donna indossa un chitone ( mantello) e un copricapo etrusco di origine orientale, ai piedi, piccoli calzari. Il busto è rappresentato frontalmente con la testa alzata leggermente e quattro trecce scivolano dal capo scendendo in maniera del tutto naturale sulle spalle. Le gambe sono allungate e piatte. L'uomo è ritratti a torso nudo e leggermente rivolto verso la sua compagna. Ma ciò che colpisce ed incanta sono i volti; ovali con gli occhi allungati e il loro sorriso... elemento che dona pace a questi personaggi, una pace che è riflesso della pace raggiunta nell'aldilà.
Ma nel sarcofago non vennero mai ritrovati i corpi. Essendo un' Irma cineraria era preposto per accoglierne le ceneri.
Sicuramente questo sarcofago è l'orgoglio e prestigio di una famiglia molto aristocratica e oltre alla raffinatezza dell'arte etrusca dell'epoca, nella sua maestria di attenzione naturalistica nella rappresentazione umana, colpisce molto l' espressione serena e pacata di amore profondo e reciproco che ci trasmettono.
Vi propongo un video istituzionale ed una visita guidata allo splendido Museo Etrusco di Villa Giulia, dove poter ammirare il Sarcofago degli Sposi e tutto lo splendido mondo etrusco. Se andrete a Roma potrete in qualche modo completare la visita di Cerveteri e della sua Necropoli.
È un luogo , la Necropoli della Banditaccia, di profonda pace che incute rispetto in chi si appresta a varcarne la soglia, quel profondo rispetto che deve esserci in un luogo che ancora una volta per la sua bellezza ci permette di varcare quella soglia immaginaria del passato, un lungo affascinante posto agli albori di una civiltà precursore della nostra, ma con una forte identità e attaccamento alla vita tanto da trasformare la morte in una perpetua vita.
Lo dico senza polemica alcuna ma con estrema verità, non è adatto a tutti questo luogo , non è turismo ma cultura è la storia che si racconta da sé.
La giornata è solo alla metà del suo compimento, anche se ci sarebbe da starci per molto più tempo, il nostro lo dedicheremo nei dintorni, verso il lago di Bracciano.... è ora di pranzo e lo gusteremo in riva al lago. Qui le destinazioni sono molteplici: piccoli borghi incantati sul lago, dove vivere panorami unici ; piccoli borghi nascosti in vallate tufacee, che si ergono ripidi su speroni di tufo; musei inediti, come il Museo Nazionale dell'aeronautica o musei in location veramente fuori dal comune; castelli o città fantasma...dimenticate nel folto della vegetazione....tutta quest'area merita una visita anche veloce e credetemi.... fattibile se combinata durante i numerosi scali che ogni nave di qualsiasi compagnia di crociera scali a Civitavecchia.
Di questi borghi, preferisco parlarne nella sezione idonea del Forum, altrimenti qui andrebbe oltre che allungare ulteriormente il diario, ad essere poi dimenticata....
Detto questo...
Il giro di boa, come oramai da tempo uso definirlo come " via verso casa" è giunto quasi in dirittura di arrivo.
Si ritorna a Civitavecchia ma questa volta non faremo l' autostrada, ma bensì l'Aurelia ( oramai queste zone le conosciamo forse meglio di un laziale
) permettendoci di passare attraverso la costa e le cittadine che la popolano.
All' orario stabilito MSC Opera, la nostra casa per queste magnifiche giornate, lascia in uno sfolgorante tramonto il Lazio e Civitavecchia.....
Il Viaggio continua.....