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Explora I _ Giro di boa ... _ dal 7 al 26 Settembre 2023

azoto63

Well-known member
La Spiaggia dei Diamanti si chiama così per i piccoli pezzi di ghiaccio che si depositano sulla spiaggia dopo essersi staccati dal ghiacciaio e non è molto distante dalla laguna di Jökulsárlón.

Dopo meno di un chilometro nel van ed una passeggiata a piedi controvento, ci arriviamo per scattare qualche fotografia.
È proprio in questo mare che veniamo sorpresi da una buffa foca che pare prendersi gioco di noi facendo capolino dall' acqua svariate volte rendendoci difficile immortalarla in una foto.
Ma Sandro ce la fa! Evvai! Ridiamo di lei, di noi.

Riprendiamo la strada di ritorno.

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azoto63

Well-known member
Sono molte ore che siamo in viaggio e, a dire il vero, siamo anche in ritardo sul programma visto che l'autista, il nostro Gummi, molto gentilmente, si è prodigato per rendere la giornata ricca di soste speciali anche se non previste.
Ed un'altra è in arrivo : la cascata Foss á Síðu !!!
Sosta veloce per qualche scatto.

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azoto63

Well-known member
Abbiamo fame. Io personalmente ne ho molta. Con tutte queste emozioni non ci siamo accorti di non aver pranzato, ed è praticamente buio.

Facciamo sosta di nuovo a Vik, in una specie di autogrill sulla strada. Ci sono vari punti ristoro, pizza, menù vari, decidiamo per hamburger e patatine, cibo spazzatura ma molto intrigante se sei affamato, peccato che siamo talmente in ritardo sulla tabella di marcia che dobbiamo fare in fretta, ma non importa, questa giornata è una grazia di dio!

Prima di arrivare a Reykjavík, Gummi ci fa fare un'ultima sensazionale sosta extra, la cascata in notturna Seljalandsfoss.


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Nel buio più profondo, questa cascata completamente illuminata riesce a scuoterci e, nonostante siamo già in modalità "risparmio energetico", scendo a scattare un paio di foto ma piove a dirotto ed inizio ad essere molto stanca.

Dopo oltre sedici ore di escursione (erano previste quattordici!) scendiamo dal pullman e rientriamo in hotel. La stanchezza che proviamo non può in nessun modo prevalere sull'entusiasmo di aver vissuto questo sacro giorno. Ogni ringraziamento all'Universo sembra poco, per esprimere tanta gratitudine.

Andiamo a letto, domani ci imbarchiamo su Explora I !!!
 

azoto63

Well-known member
Qualche giorno prima di partire ci arriva la seguente mail

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Sbrighiamo piuttosto velocemente le pratiche del check out nella hall dell’hotel e restiamo in ansiosa attesa del taxi che il receptionist, gentilmente e su nostra richiesta, ci ha chiamato.
Dobbiamo recarci presso l’hotel ‘Natura’, ad una ventina di minuti di auto, dove Explora ha organizzato una ricca colazione per dare il benvenuto a tutti i passeggeri, e poi accompagnarli all'imbarco nel porto ove, sin dalla sera prima, è ormeggiata la nave.
Abbiamo due valigie piuttosto pesanti ed io, non vedo l'ora di consegnarle e levarmele di torno.
Dopo tre taxi destinati ad altri, ne arriva uno piuttosto grande da cui guardiamo scendere un piccolo uomo, cicciottello, gobbo, claudicante e piuttosto trasandato.
Ad alta voce, osservandolo venire verso di noi con quell'aspetto un po' inquietante, dico "speriamo non sia il nostro!".
L'estetica non mi dà molte garanzie della sua qualità di guida, ma, come spesso accade nella vita, l'abito non fa il monaco, e ci bastano pochi secondi per percepire in lui una gentilezza rara, una simpatia genuina, un'ottima capacità di guida e, non meno importante, sa parlare un pochino in italiano!
Mentre gli uomini caricano le valigie nel bagagliaio, io lancio con tutte le mie forze uno zaino pesante sul sedile posteriore e mi ci siedo affianco.
Poco dopo si parte e, mentre Sandro come al solito, si intrattiene in un'assurda conversazione con l'omino alla guida, infarcita di vocaboli italianoinglesiislandesi, io mi godo il panorama della città, e lo faccio sempre come se volessi imprimere nella mente e negli occhi ogni particolare, quasi fosse l'ultima volta che passo di lì nella vita.
Nel traffico cittadino che, al confronto di quello di Milano pare un sogno, il nostro piccolo e goffo guidatore si prodiga in racconti della sua vita che includono un breve periodo di vacanze in Italia di cui è rimasto estasiato e in cui non vede l'ora di tornare.
Dicono tutti così.
Da fuori ci vedono come il paese più bello del mondo!
Quello in cui si mangia e si beve meglio!
Quello dove la gente è bella e gentile! E dove l'arte fa da sfondo a tutto quanto, rendendo il palcoscenico ancor più speciale!
Io penso sia vero.
Penso che questa descrizione ci appartenga.
Mi chiedo perché la maggior parte degli italiani non abbia la capacità di "vederci da fuori" ed essere fieri di ciò che siamo.
Però pazienza.
Sono fiera di essere italiana, e questo mi basta.
L'indirizzo era giusto e la creatura mezzo uomo/mezzo Elfo sa bene il fatto suo e, in un batter d'occhio, ci conduce alla nostra meta.

Due hostess ci accolgono con tutti gli onori e ci fanno accomodare in una grande sala meeting molto luminosa dove è stato allestito un succulento banchetto a base di dolci e brioches varie.
Tutte buonissime. Tutte molto caloriche. Tutte troppo belle da poter passare inosservate.
Dopo pochi istanti ci sediamo ad una tavola rotonda ben apparecchiata con due cappuccini con abbondante schiuma come piace a me, due caffè, otto (forse di più) Pasteis de Belem, tipiche paste di Lisbona oggi sistemate su una meravigliosa tavola a Reykjavik, fatte con pasta sfoglia e crema all' uovo di cui io vado matta! e altre brioches con uvetta o cioccolato.
Qualcuno si gira a guardarci.
Forse hanno capito che siamo italiani per la fretta di mangiare tutto quel ben di dio!
Dopo dieci secondi esatti abbiamo già finito di vergognarci e ci godiamo la colazione!
 

azoto63

Well-known member
Finalmente arriviamo all' imbarco.
Ci hanno accompagnati con un piccolo pullman in ordine di arrivo all'hotel della colazione di benvenuto.
Siamo primi!

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Usciamo dal Terminal a passo sostenuto dopo i dovuti ma rapidi controlli, sempre accompagnati da hostess gentili, e solleviamo lo sguardo verso quella che da mesi sognavamo di vedere, Explora I ci appare in tutto il suo splendore proprio dinnanzi.
Rallentiamo senza mai perdere di vista la fiancata blu della nostra nave.
È bellissima cavolo!
Più di ogni nostra aspettativa!
Più di qualsiasi nostra immaginazione!
Piccola, estremamente elegante, lucida di nuovo che quasi si sente il profumo del colore appena dato.
Talmente sofisticata che mi sento quasi fuori luogo. O forse no. Mi sento perfettamente a mio agio.

Mi viene da trattenere il respiro mentre allungo la gamba per metterci piede.
I passeggeri scompaiono dietro alla moltitudine di personale elegante che, in lingua inglese, accoglie, saluta, indica, accompagna.
La moquette sotto i nostri piedi è talmente alta e soffice da darci la sensazione di camminare su zucchero filato.
I divani eleganti, i tavoli d'arredo posizionati lungo le pareti dei corridoi ornati di fiori bianchi freschi dentro a vasi preziosi, i colori caldi del cioccolato e caramello degli ambienti, delle moquette, il buon profumo di nuovo e di pulito, la musica rilassante che rende il tutto surreale, ci avvolgono come una coperta di cachemire dopo una passeggiata sotto la neve.
Ci lasciamo avvolgere passivamente, delicatamente, ci sentiamo bene, esattamente adesso, abbiamo la certezza di aver realizzato uno dei sogni più belli della nostra vita.

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Dopo una veloce revisione dei passaporti per il controllo dell’ESTA in salone teatro, ci indicano l'ascensore per poter raggiungere il nostro piano suite.
Le valigie arriveranno più tardi, le avevano già prese in consegna sul pullman che ci ha portato all'imbarco.
I pianerottoli degli ascensori sono illuminati da grandi lampadari e arredati con divani di linea moderna e colori caldi.
Intanto che aspettiamo l'ascensore, dò uno sguardo alle scale e noto che ogni gradino è illuminato da un filo di luce bianca che lo delinea perfettamente.
Quando si apre l'ascensore ci perdiamo in un piccolo mondo di specchi e di luci che, come d'incanto, ci accompagna al piano.


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azoto63

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Ci dirigiamo verso quella che dovrebbe essere la nostra suite e mentre ci affrettiamo a leggere i numeri sulle varie porte, ci accorgiamo che una signora ci saluta dal fondo del corridoio.
Le dò uno sguardo, è vestita in maniera elegante, forse qualcuno che conosciamo ma no, non mi sembra.
Arriva in fretta da noi e si presenta, è la nostra assistente cabina, sorregge tra le mani un piccolo piatto con qualche dolcetto sopra e ci regala un sorriso radioso, si chiama Dolorosa ma in realtà irradia gioia in chiunque la guarda.

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Poi, apre la porta della nostra suite e...credo mi manchi la forza sulle gambe quando guardo dentro.
Talmente accogliente da somigliare ad un miniappartamento.
Realizzata in modo tale da sentirsi in una vera casa di lusso, dove nel piccolo non manca nulla.
All' ingresso vi è sistemata una bella libreria/portaoggetti arredata di tutto punto con chincaglierie varie.
Poi c'è un letto matrimoniale su cui si potrebbe tranquillamente dormire in quattro per quanto è grande.
Oltre il comodino vi è una bellissima libreria che funge da divisorio con la zona giorno, arredata con un bel divano a due posti, un tavolino di cristallo perfettamente lucido e una televisione, appesa alla parete del mobile sottostante da almeno 42 pollici!
Una parte del mobile è frigobar, tutto il resto è spazio per mettere le nostre cose.
Usciamo per un istante sul terrazzo anch'esso dotato di chaise longue, tavolo e poltroncine da cui è possibile vedere il mare anche da sdraiati in quanto al posto di un pannello vi è un cristallo trasparente super pulito.

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azoto63

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Tornando all'ingresso della suite si accede alla cabina armadio e cassettiera nella cui parete in fondo c'è appoggiato un tavolo da trucco dotato di un cassetto con phon per capelli, non un phon qualsiasi, il Dyson!
Per un attimo mi viene da urlare e saltare!
Forse lo faccio perché Sandro dalla camera mi chiede che succede ed io gli grido sorridendo di venire a vedere!
Il bagno proprio accanto è tutta una vetrata e marmo nero.
Le spugne degli infiniti asciugamani, di color bianco candido, sembrano pesca per quanto sono soffici. Il riscaldamento in bagno è a canalina sotto il pavimento, se appoggi i piedi nudi ne puoi sentire il gradevole tepore.


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azoto63

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Nel frattempo Dolorosa, che si era assentata qualche minuto, ci raggiunge in suite e sorridendo ci consegna un piccolo sacchettino.
Appena esce lo apriamo incuriositi e troviamo un piccolo, moderno binocolo.
Ci sarà utile per guardare tutto ciò che non sarà così vicino alla nave, dai panorami alle balene, o foche, o altre meraviglie.

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azoto63

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L'incantesimo si rompe quando, come sempre, Sandro dice di andare a cercare il ristorante che ha fame.
Trotterellando verso il ristorante (il buffet di questa nave si chiama Emporium Marketplace al deck 11) come due bambini dentro un luna park, attraversiamo il salone piscina (spettacolare), con idromassaggio caldo, proprio a ridosso della vetrata panoramica, e l'angolo gelateria di cui sbircio i gusti mentre lui mi tira per un braccio mentre io oppongo resistenza e protesto.


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La porta automatica (ma sono tutte automatiche) del ristorante ci apre ad una delle più interessanti esperienze buffet da quando facciamo crociere, e ne abbiamo fatte tante.
Dietro ad ogni banco, oltre a prelibatezze inenarrabili, ci stanno i ragazzi e le ragazze in divisa ad attenderci con sorrisi di benvenuto e calorosi saluti.
Sinceramente non si sa cosa scegliere per l'abbondanza del cibo e della sua varietà!


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azoto63

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Ma Sandro non ha dubbi: ordina una bottiglia di champagne rosé e va a farsi cuocere due code di aragosta ‘Lobster’ alla griglia con gamberi scottati!
Assaggiamo i noodles, fatti dallo chef a richiesta, sia ai frutti di mare che con pollo... leggermente piccanti sono squisiti!
Segue una bella macedonia fresca con frutti di bosco e una porzione abbondante di papaia e mango.
Il nostro primo pranzo non può che concludersi con una bella coppa di gelato misto, guarnito con biscotto e topping di noccioline americane. Ho abbondantemente sforato con le calorie, mi sento già in colpa quando Sandro esordisce battendosi lo stomaco con le mani compiaciuto e, sorridendo soddisfatto mentre si guarda intorno, annuncia che lui, personalmente, delle calorie se ne infischierà per venti giorni!
E che la vita bisogna godersela!
E che si vive una volta sola!
E che anch'io dovrei fare così!
E bla bla bla! Ok ci sto!
È la nostra occasione speciale! Domani sarà il nostro trentacinquesimo anniversario di nozze!
Siamo qui per non pensare, per non doverci preoccupare, per godercela tutta!
E così faremo per il resto del viaggio!
Promesso! Non penserò a nulla se non a godermela!

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azoto63

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Apro gli occhi, e ricordo di essere in nave.
Ho trascorso una notte tranquilla, ed era molto che non succedeva.
Sposto lentamente il braccio verso Sandro che ancora dorme beatamente, me ne accorgo dal suo respiro.
Scorrendo la mano sulle lenzuola sotto il piumone caldo, ricordo di essermi stupita, entrandoci dentro la sera prima, di quanto fossero morbide, candide, nuove e di buon cotone.
Il materasso, alto circa trenta centimetri, è soffice come una nuvola.
Ho davvero la sensazione di stare su, in alto, in cielo!
Do' una rapida occhiata al cellulare per leggere l'ora, sono le otto e trenta, ed uno spiraglio di luce trapela dal tendone oscurante della vetrata.
Mi scopro le gambe e lentamente appoggio i piedi nudi per terra. Un piacevole brivido di freddo mi pervade, mentre la luce automatica del faretto sotto il comodino si accende per illuminare il pavimento.
Sto per qualche attimo seduta sul letto, fino a svegliarmi meglio.
Mi raddrizzo, provo gratitudine, respiro profondamente per qualche secondo.
Oggi è un giorno speciale.
È il nostro trentacinquesimo anniversario di matrimonio.

... Sembra ieri che stavamo indossando quegli abiti oggi fuori moda.
Che, come due bambini (io avevo ventitré anni, lui uno di più), ci incamminavamo incerti verso quell'altare e provavamo a fare i grandi con le sole nostre forze.
Che ci dicevamo "si" davanti ad un vecchio sacerdote pelato che sbiascicava parole incomprensibili.
Eravamo fidanzati da più di sette anni, e, non vedevamo l'ora di stare insieme per sempre.
Ne abbiamo passate tante, durante tutta questa vita che spesso ci ha messo alla prova donandoci per poi riprendersi due figli in gravidanza che poi non siamo riusciti più ad avere.
E poi, problemi di salute, famiglie difficili alle spalle, sacrifici immensi per riuscire ad arrivare a fine mese.
Insomma ... tante cose da ricordare, da dimenticare, da farne ricchezza più di quelle materiali.
Ma oggi siamo qui!
Ed è tutto ciò che conta!
Abbiamo dormito dentro ad un immenso e soffice lettone gigante che profuma di bucato!
E siamo insieme, come se gli anni che ci hanno attraversati e modellati, ci avessero solo sfiorato senza farci troppo male, nonostante la fatica di riuscire ad andare avanti anche quando abbiamo avuto paura
di non riuscire a farlo.
Sarà per questo che non do' niente per scontato.
Che, qualsiasi cosa, anche quella più banale, io la noto, me la godo e sono immensamente grata.
Non siamo arrivati sin qui senza pagare un prezzo alto alla vita.
Ma sono convinta che se non fosse andata così, mi sarei persa nella superficialità delle cose, degli avvenimenti, di ciò che di bello capita anche quando questo sembra troppo poco per giustificare quella
bella sensazione di serenità del cuore che rende speciale una giornata normale.
L'amore che ci ha sempre unito si è semplicemente trasformato, così come abbiamo fatto noi.
Lo abbiamo sentito in noi in misura di ciò che negli anni inevitabilmente divenivamo, adattato alle circostanze, rendendole spesso più leggere.
Esso è la spina dorsale delle nostre vite, della nostra unione, ciò che ci ha sorretti quando stavamo per cadere, che ci ha reso forti e coraggiosi in quei momenti in cui ci siamo sentiti fragili e persi.
Dobbiamo tutto a questo sentimento che, nel bene e nel male ci ha tenuti uniti sempre, nonostante le nostre umane differenze, di carattere, e di gusti, e le nostre divergenze di opinione che, giustamente,
fanno talvolta scattare quelle animate discussioni che si risolvono sempre giusto il tempo di sbollire quell'orgoglio di cui entrambi siamo molto dotati.

... Mi sollevo piano, e seguendo quel filo di luce sul pavimento vado in bagno, chiudendo la porta alle mie spalle, cercando di non far rumore per far dormire lui un po' di più.
Mi guardo allo specchio, di certo quella ragazzina di trentacinque anni fa è divenuta una signora di cinquantotto anni con le sue belle rughe sotto gli occhi, la faccia un po' stanca di una vita di scalate

e di discese più o meno ripide, più o meno in sicurezza.
Come ogni donna mi vedo mille difetti, ogni giorno ne aggiungo uno.
Mio marito al contrario, ogni giorno me ne toglie due!
Il vapore della doccia mi toglie la possibilità di guardarmi allo specchio, e per qualche attimo è un sollievo, di quelli che Sandro non capirà mai.

Dopo essermi vestita e truccata, torno in camera, apro il tendone oscurante tirandolo di lato, mi sdraio accanto a lui che si gira.
Auguri! Ci diciamo guardandoci.
Mi dà un bacio e poi dice ... "veloce che ho fame!". Rido, mi arrendo di fronte a tanto appetito.
Dopo qualche minuto ci dirigiamo al buffet.

Dopo averne varcato la soglia e scelto un tavolo accanto alla vetrata, le nostre strade si dividono.
Io mi dirigo verso il settore "Pan cake/brioches" (dio mio quante ce ne sono appena sfornate! ne respiro il profumo come fosse aerosol), lui come un atleta olimpionico si fa' largo tra la folla per cercare
ciò di cui nemmeno si conosce l'esistenza.
Mentre io assaporo i miei Pan cake con le fragole e una spolverata di zucchero a velo, lo vedo tornare di gran carriera con una tazza in mano ed un sorriso smagliante!
Curiosa come un gatto sbircio nella sua tazza che, esteticamente, contiene una composizione davvero accattivante!
È una "energy ball", praticamente un semifreddo di frutti di bosco, cioè frutti di bosco frullati insieme al gelato, con mirtilli, semi di zucca e granola!
È davvero una meravigliosa composizione di colori autunnali, ed è anche molto buona!


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azoto63

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Guardo il mare al di là della vetrata, mentre lentamente assaporo i miei Pan Cake e sorseggio un cappuccino bollente.
È quasi incredibile essere qui, adesso.
Provo quasi un leggero senso di colpa.
Osservo la gente intorno, con i più stravaganti vestiti. C'è chi è in tuta e chi ha già la camicia.
Chi parla ad alta voce gesticolando e chi ancora fatica a tenere gli occhi aperti.
Chi legge un libro, che è da solo, e chi cerca ancora cosa prendere per colazione.
Poco più in là di noi c'è una coppia di signori anziani. Lei è in sedia a rotelle, completamente dipendente da lui.
Dopo averla aiutata a mangiare, lui, le stringe dolcemente la mano sopra al tavolino, guardano il mare in silenzio, le parole sono del tutto superflue, i loro gesti delicati parlano per loro e di loro.
C'è tutto il senso di una vita in quelle mani.
La speranza che niente debba mai finire.
Nemmeno quando l'unica cosa che resta è rimanere seduti immobili su una carrozzella.
Provo una stretta al cuore, credo di sapere cosa si prova.

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La giornata la trascorreremo in nave, in totale relax.
Approfittiamo del tempo libero per fare un giro in palestra, in cui verremo spesso nell'arco dei giorni di crociera.
Passeggiamo tra i negozi, un po' troppo di alto livello e perciò poco utili, ma forse questa è l'unica pecca della nave, e visitiamo le varie aree della nave in cui ci si può tranquillamente rilassare.
Sono tutte arredate con gusto e molta classe.
Di divani e di poltrone ce ne sono talmente tante da avanzare in ogni luogo. In ciascuna area hanno rivestimento e colori diversi ma sempre abbinati tra loro e collocati al posto giusto.
Le librerie abbondano, di quelle che piacciono a me, tra libri antichi e moderni sono sistemati egregiamente soprammobili di gran gusto.
C'è persino un bellissimo mappamondo che dà proprio l'idea dell' essere in viaggio e che rende ancor più elegante la sala del pianoforte a prua. (Explora Lounge _ deck 11)

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azoto63

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Anche i bagni non sono da meno (Restroom Explora Lounge _ deck 11)

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ed ecco la palestra


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Non abbiamo ancora deciso cosa fare in serata.
Ci dirigiamo in zona "prenotazione ristorante" e sfogliamo i menù dei ristoranti della nave, disposti su due tavolini accanto ad un bel pianoforte lucidissimo, di quelli che suonano senza il pianista.
Dopo esserci consultati ci troviamo d'accordo nel cenare al ristorante giapponese.
Ci piace molto la cucina orientale, ne abbiamo fatto esperienza sulle navi ma soprattutto in oriente.
Ci siamo lentamente abituati a quei sapori, a quei profumi, a quelle spezie che all' inizio possono sembrare strani o poco gradevoli al nostro palato, ma solo perché non ne siamo abituati.
In realtà sono cibi buoni e sani, quasi sempre a base di verdure e pochi grassi.
Un valido diversivo alla nostra straordinaria cucina italiana, e mediterranea.
Prenotiamo perciò il ristorante giapponese Sakura per le 20,00.

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azoto63

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Arriva in fretta la sera, e dopo una rapida doccia non vediamo l'ora di sperimentare il ristorante giapponese Sakura.
Ci accoglie la responsabile (Daniela), donna bellissima e accuratamente vestita con divisa molto femminile che le mette in risalto le curve perfette. Dio che invidia!
Parla perfettamente in inglese pur essendo dell'est.
Ci prende in simpatia, dopo cinque minuti non sa più cosa fare per metterci a nostro agio.
Ma noi siamo già a nostro agio perfetto!
Ovviamente ci fa piacere avere intorno camerieri e cameriere bellissimi e molto professionali. È bello riuscire ad empatizzare con tutti. Senza tirarsela, senza mostrare visi altezzosi ed essere pretenziosi.
È così bello veder sorridere e sorridere insieme di un'esperienza di cui il ricordo resterà indelebile. Portarci dentro ricordi belli, donando ricordi belli a loro fa parte delle cose più preziose del viaggio.
Qualsiasi viaggio.
Ordiniamo varie portate e mentre restiamo in attesa (breve), guardiamo intorno a noi questo ambiente spettacolare, prettamente in stile giapponese, caldo nei colori, in cui il legno predomina.
Poco dopo iniziano ad arrivare le portate.
Dire che tutto è stato eccellente sarebbe sminuire la cena giapponese più buona che abbiamo mai fatto!
E ne abbiamo fatte tante!
Tutto è cucinato con un altissimo livello, lo Chef e il suo staff lavorano incessantemente dietro una vetrata trasparente da cui possiamo osservarli tra il vapore dei fornelli.
Come in un'orchestra perfettamente diretta, si muovono a loro agio tra pentole fumanti e vassoi da riempire.
Alla fine siamo completamente soddisfatti.
Siamo stati molto bene.
Abbiamo mangiato, molto.
Abbiamo parlato, molto, come sempre.
Abbiamo gradito l'ambiente e tutti coloro che ci hanno coccolato per tutta la sera.
Talmente contenti che ripeteremo l'esperienza per altre cinque nel corso della crociera.
E così, mentre torniamo in cabina, sorridiamo tra noi di ciò che siamo diventati in questi trentacinque anni insieme.
Siamo fieri, e grati.
Chiudiamo la porta della cabina e anche questa giornata da aggiungere al libro dei ricordi.
Meglio di così non sarebbe potuta andare.

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Lato 'Sakura Sushi Bar'


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Miso soup _ Silken Tofu, kombu, wakame
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Bluefin tuna tartar _ Soy mirin, avocado, black garlic mayonnaise, kamput pepper
 

azoto63

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Wakame salad _ Sesame seeds, peanut sauce

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Gyosa _ Galician cod, tiger prawns, chili mayonnaise, Baeri caviar
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Dim sum _ Iberico de Bellota pork, ginger, black vinegar sauce, peanuts, shallots pickles
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Roasted Atlantic salmon _Wasabi glaze, teriyaki broccolini, yakisoba sauce
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Lobster Pad Thai _Rice noodles, bean sprouts, lime, tamarind, peanuts
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i mitici dolci ... ovviamente doppi :
60% Weiss chocolate matcha fondant _Matcha ice cream (tortino caldo al 60% di cioccolato fondente con cuore freddo di gelato al the verde Matcha :love:) +
Roasted black sesame ice cream (gelato ai semi di sesamo tostati :love:)

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Jumbo lump crab salad _Avocado, edamame, Baeri caviar, yaki sauce, ponzu jelly _ (piatto di un'altra serata)
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Marinated bay scallops _ Calvisius Oscietra caviar, green peas-edamame mash, sake cream, bonito flakes _ (piatto di un'altra serata)
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in camera troveremo questo

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