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Explora I _ Giro di boa ... _ dal 7 al 26 Settembre 2023
- Autore discussione azoto63
- Data d'inizio
azoto63
Well-known member
Siamo ad Akureyri (Islanda) e, per essere l'11 settembre, ci aspetta una meravigliosa giornata di sole.
Oggi ci godremo l'Explora I. Non scenderemo. L'anno scorso a giugno era andata così ...
Ma ecco dal nostro balcone i colori di un meraviglioso risveglio
I riflessi delle cime innevate che si specchiano nel fiordo.
Oggi ci godremo l'Explora I. Non scenderemo. L'anno scorso a giugno era andata così ...
Ma ecco dal nostro balcone i colori di un meraviglioso risveglio
I riflessi delle cime innevate che si specchiano nel fiordo.
azoto63
Well-known member
La solita pilotina ...
I primi turisti in escursione sui gommoni vicino alla cascata ...
... che volano in mare aperto a cercare balene e cetacei, non prima di passare vicino ad ammirare Explora I ...
Noi raggiungiamo l'Explora Lounge deck 11 a prua ...
Giornata meravigliosa !!!
I primi turisti in escursione sui gommoni vicino alla cascata ...
... che volano in mare aperto a cercare balene e cetacei, non prima di passare vicino ad ammirare Explora I ...
Noi raggiungiamo l'Explora Lounge deck 11 a prua ...
Giornata meravigliosa !!!
azoto63
Well-known member
Oggi Isafjordur (Islanda) ed il meteo rimane eccezionale, ci aspetta la prima escursione di Explora I : _ Il villaggio di pescatori a Suòavik e 1 'Arctic Fox Centre _
L'escursione all' Arctic fox Center l'avevamo prenotata sin da subito.
Appassionati di natura e grandi amanti degli animali, non potevamo farci scappare questa opportunità quasi unica.
Il pullman ci attende al porto, sporgendomi dal nostro balcone vedo che ce ne sono già molti in attesa dei passeggeri.
Ognuno di essi ha una destinazione, qualcuno si sta già affrettando a salire.
La nave è ancorata a Isafjord Iceland, all' interno di una insenatura del fiordo.
Ogni mattina, appena mi sveglio, nonostante il freddo, trovo il coraggio di spalancare la vetrata scorrevole per poter uscire ad ammirare lo straordinario panorama.
Ogni mattina, mentre mi affretto a richiuderla alle mie spalle in balīa delle temperature più rigide, Sandro dal letto mi grida di chiudere che si gela.
A volte, anzi spesso aggiunge, "tu sei pazza!" , visto che esco in pigiama, e per la fretta dimentico di aggiungere altro fino a che mi tocca correre dentro per non correre il rischio di diventare soniafindus!
Oggi il cielo è particolarmente azzurro, e, l'acqua del mare, pressoché immobile, riflette tutto ciò che sta a riva, come uno specchio gigantesco che racchiude in sé il Creato.
Si sente solo il festoso cinguettío degli uccelli sulla riva, mentre beccano freneticamente tutto ciò che è a loro utile per la sopravvivenza, sassolini di sabbia compresi.
Respiro profondamente questa pace.
Se potessi portarmi un po' di questa calma a casa, me ne metterei un po' in tasca!
Dopo aver fatto colazione torniamo velocemente in cabina, rilaviamo i denti, indossiamo cose calde, e finalmente usciamo.
Mentre Sandro mi dice di muovermi che è tardi, mentre io controllo di aver preso cose che lui ritiene assolutamente inutili, come ogni volta.
Percorriamo in pullman quella che è l'unica strada che costeggia il fiordo per raggiungere Súdavík, il piccolo villaggio di pescatori in cui vi è l'Arctic fox Center.
Le strada è molto ben tenuta, larga sufficientemente da poterla percorrere in doppio senso ad una ragionevole velocità, senza correre seri rischi.
Ai bordi, tanta erba verde e gialla.
Io, personalmente, non vedo l'ora di arrivare.
Ho molta aspettativa.
Intanto mi godo il panorama, ancora sono un po' incredula di essere qui con tutte mie "cose inutili". Sandro mi prende in giro, mi pigia la punta del naso col suo dito indice. "Sei bella" mi dice, "con tutte le tue cose inutili!"
In queste zone selvagge la popolazione animale supera quella degli esseri umani.
La guida, con intelligente ironia, ci indica il paesaggio intorno spalancando le braccia ed esaltando "the wonderful nothing", "il meraviglioso nulla", coinvolgendoci in sonore risate che rendono il viaggio esilarante.
Dopo poco meno di un'ora di strada, il pullman svolta verso quello che è l'ingresso del centro recupero volpi artiche.
Esso è un centro di ricerca non profit che protegge con passione l'unico mammifero nativo dell' Islanda.
La volpe artica è una creatura forte e intelligente e possiede la grande abilità di disorientare e vincere in astuzia i predatori e di procurarsi il cibo in quasi ogni situazione.
La maggior parte di esse prospera in quest'area, essendo questo il luogo dove prospera una delle più numerose colonie di uccelli del Paese.
L'escursione all' Arctic fox Center l'avevamo prenotata sin da subito.
Appassionati di natura e grandi amanti degli animali, non potevamo farci scappare questa opportunità quasi unica.
Il pullman ci attende al porto, sporgendomi dal nostro balcone vedo che ce ne sono già molti in attesa dei passeggeri.
Ognuno di essi ha una destinazione, qualcuno si sta già affrettando a salire.
La nave è ancorata a Isafjord Iceland, all' interno di una insenatura del fiordo.
Ogni mattina, appena mi sveglio, nonostante il freddo, trovo il coraggio di spalancare la vetrata scorrevole per poter uscire ad ammirare lo straordinario panorama.
Ogni mattina, mentre mi affretto a richiuderla alle mie spalle in balīa delle temperature più rigide, Sandro dal letto mi grida di chiudere che si gela.
A volte, anzi spesso aggiunge, "tu sei pazza!" , visto che esco in pigiama, e per la fretta dimentico di aggiungere altro fino a che mi tocca correre dentro per non correre il rischio di diventare soniafindus!
Oggi il cielo è particolarmente azzurro, e, l'acqua del mare, pressoché immobile, riflette tutto ciò che sta a riva, come uno specchio gigantesco che racchiude in sé il Creato.
Si sente solo il festoso cinguettío degli uccelli sulla riva, mentre beccano freneticamente tutto ciò che è a loro utile per la sopravvivenza, sassolini di sabbia compresi.
Respiro profondamente questa pace.
Se potessi portarmi un po' di questa calma a casa, me ne metterei un po' in tasca!
Dopo aver fatto colazione torniamo velocemente in cabina, rilaviamo i denti, indossiamo cose calde, e finalmente usciamo.
Mentre Sandro mi dice di muovermi che è tardi, mentre io controllo di aver preso cose che lui ritiene assolutamente inutili, come ogni volta.
Percorriamo in pullman quella che è l'unica strada che costeggia il fiordo per raggiungere Súdavík, il piccolo villaggio di pescatori in cui vi è l'Arctic fox Center.
Le strada è molto ben tenuta, larga sufficientemente da poterla percorrere in doppio senso ad una ragionevole velocità, senza correre seri rischi.
Ai bordi, tanta erba verde e gialla.
Io, personalmente, non vedo l'ora di arrivare.
Ho molta aspettativa.
Intanto mi godo il panorama, ancora sono un po' incredula di essere qui con tutte mie "cose inutili". Sandro mi prende in giro, mi pigia la punta del naso col suo dito indice. "Sei bella" mi dice, "con tutte le tue cose inutili!"
In queste zone selvagge la popolazione animale supera quella degli esseri umani.
La guida, con intelligente ironia, ci indica il paesaggio intorno spalancando le braccia ed esaltando "the wonderful nothing", "il meraviglioso nulla", coinvolgendoci in sonore risate che rendono il viaggio esilarante.
Dopo poco meno di un'ora di strada, il pullman svolta verso quello che è l'ingresso del centro recupero volpi artiche.
Esso è un centro di ricerca non profit che protegge con passione l'unico mammifero nativo dell' Islanda.
La volpe artica è una creatura forte e intelligente e possiede la grande abilità di disorientare e vincere in astuzia i predatori e di procurarsi il cibo in quasi ogni situazione.
La maggior parte di esse prospera in quest'area, essendo questo il luogo dove prospera una delle più numerose colonie di uccelli del Paese.
azoto63
Well-known member
Non vedo l'ora di scendere dal pullman, mentre attendo sbircio fuori dai finestrini per vedere se già si vedono le volpi.
Intanto ci viene incontro una signora dalla pelle molto bianca e le gote molto rosse.
Ha il vago aspetto di una donna di campagna, avvezza all' aria aperta, vestita poco senza soffrire molto, ma sappiamo quanto la gente del nord sopporta bene le gelide temperature locali. Sono loro a restare stupiti di quanto noi siamo imbacuccati.
La seguiamo su per un leggero pendío erboso in alto del quale vi è una recinzione.
Ci disponiamo intorno ad essa mentre lei scompare dentro alla piccola casetta di legno che sembra l'accesso all'interno di essa.
Dopo qualche secondo riappare con un secchio tra le mani e, come in un pollaio, inizia a lanciare sull'erba del cibo.
Improvvisamente dalla stessa casetta di legno escono correndo due volpi, una chiara, una scura, che, come due cagnolini festanti, mangiano tutto ciò che ella lancia con le sue mani esperte.
azoto63
Well-known member
Devo essere sincera...
Sono un po' delusa e un po' sollevata.
La mia errata aspettativa era quella di vedere un certo numero di volpi, così come fotografate sul dépliant, molto pelose, in un ambiente più ampio e più attrezzato.
Questo posto, una ventina di metri quadri, è un po' squallido e molto lontano dalla mia immaginazione.
E le volpi, che assomigliano più a due cani volpini, sono solo due, e non ci filano nemmeno di striscio occupate come sono a divorare il cibo lanciato dalla signorina Rottenmeier.
Il mio sollievo è dato dal pensiero che tutte le altre siano libere in natura, che queste due, trovate in pessime condizioni (per motivi di salute o di lotte con predatori o altre cause naturali), siano state trovate in difficoltà, amorevolmente raccolte e curate, fino a completa riabilitazione e liberazione.
Mi affanno per fare più foto possibili, ma i loro movimenti sono talmente rapidi e frenetici da non avere la certezza di portare a casa qualche scatto decente.
Sono un po' delusa e un po' sollevata.
La mia errata aspettativa era quella di vedere un certo numero di volpi, così come fotografate sul dépliant, molto pelose, in un ambiente più ampio e più attrezzato.
Questo posto, una ventina di metri quadri, è un po' squallido e molto lontano dalla mia immaginazione.
E le volpi, che assomigliano più a due cani volpini, sono solo due, e non ci filano nemmeno di striscio occupate come sono a divorare il cibo lanciato dalla signorina Rottenmeier.
Il mio sollievo è dato dal pensiero che tutte le altre siano libere in natura, che queste due, trovate in pessime condizioni (per motivi di salute o di lotte con predatori o altre cause naturali), siano state trovate in difficoltà, amorevolmente raccolte e curate, fino a completa riabilitazione e liberazione.
Mi affanno per fare più foto possibili, ma i loro movimenti sono talmente rapidi e frenetici da non avere la certezza di portare a casa qualche scatto decente.
azoto63
Well-known member
Dopo una esaustiva spiegazione, la signora ci accompagna in casa, cioè dentro il rifugio, dove ci attende la sorpresa di un buon caffè o tè caldo, accompagnato da una porzione di dolce tipico islandese simile alla nostra crostata fatta in casa.
Mi guardo intorno, mi sembra di essere dentro alla casa delle bambole, gusto il sapore della torta in quell' atmosfera da fiaba come fosse una delle esperienze più suggestive da ricordare.
Finisco in fretta per poter uscire di nuovo e tornare a vedere le due volpi che, finito di mangiare, giocano tra loro in modo bizzarro facendomi fare una bella risata quando mi accorgo che il gioco preferito di quella chiara, è mettere il posteriore in faccia a quella scura!
azoto63
Well-known member
Risaliamo sul pullman.
Siamo diretti all' unica chiesetta del villaggio dove ci faranno ascoltare la tradizionale musica islandese.
Dalle piccole finestre è possibile vedere il cimitero proprio di fronte al fiordo.
La pace di cui questa gente gode durante il passaggio di vita, sembra continuare anche dopo la morte.
Nata e vissuta a Milano non credo potrei vivere così per sempre.
I ritmi di una metropoli sono estenuanti, ma rendono dipendenti agli infiniti stimoli, alla confusione, ai rumori di sottofondo di una città che vive, e che, nei momenti bui, ti rischiara la mente con le vetrine illuminate e le voci intorno che non fanno sentire mai soli.
Ci si sente soli in ambienti troppo silenziosi, spenti, illuminati da poche ore di luce.
A volte rasentiamo l'eccesso, ma nonostante tutto non potrei rinunciare alla vivacità di una città come la mia.
azoto63
Well-known member
Tornando indietro, c'è un'ultima breve sosta.
Ci fermiamo dove un tempo vi erano due stazioni baleniere e dove ad oggi sono conservati i resti dell' ultima balena cacciata prima che la pesca a questi cetacei fosse proibita.
Mi viene una stretta allo stomaco.
Non riesco a comprendere il senso della "caccia" in generale, della presunzione umana di poter distruggere altri esseri viventi anche quando non sia necessario.
Esattamente qui, nel 1995, una devastante valanga distrusse il borgo.
Ci furono molti morti.
Chi sopravvisse però, per amore del villaggio, raccolse 300 milioni di corone (circa 2,1 milioni di euro), per il suo recupero.
azoto63
Well-known member
La sera proviamo il Ristorante Marble-Co (la Steakhouse), anche se, in verità, non siamo proprio carnivori, preferiamo di gran lunga i piatti vegetariani.
Ecco il menu.
Ecco due portate
Ecco il menu.
Ecco due portate
Mediterranean tuna steak “Au Poivre” _
Smoked Madagascan pepper, red onion compote, passion fruit Hollandaise, mango salad
Smoked Madagascan pepper, red onion compote, passion fruit Hollandaise, mango salad
“Terre et Mer” _ Grilled veal medallions, Maine lobster tail, truffle mash potatoes, bisque jus, Béarnaise
azoto63
Well-known member
La crociera in Groenlandia vale da sola la navigazione turistica del Prince Christian Sund passage.
Ovviamente la terrazza (il bacone) è d'obbligo per godere al meglio di questa meraviglia della natura.
Piccolo trucco: se la navigazione è verso ovest, scegliete le cabine col numero pari (a destra, guardando la prua della nave) ... perchè i ghiacciai che si perdono nel canale sono quasi tutti da questo lato!
Come recita l'Explora I daily, già dalla mattina presto arriviamo con un tempo molto cupo.
iniziano a vedersi i primi iceberg ...
ma poi all'ingresso del canale. il meteo migliora.
Ovviamente la terrazza (il bacone) è d'obbligo per godere al meglio di questa meraviglia della natura.
Piccolo trucco: se la navigazione è verso ovest, scegliete le cabine col numero pari (a destra, guardando la prua della nave) ... perchè i ghiacciai che si perdono nel canale sono quasi tutti da questo lato!
Come recita l'Explora I daily, già dalla mattina presto arriviamo con un tempo molto cupo.
iniziano a vedersi i primi iceberg ...
ma poi all'ingresso del canale. il meteo migliora.
