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Indaco, zenzero....e un tè alla menta. - MSC Lirica 2023 - il mio viaggio.

Stato
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capricorno

Super Moderatore
Al punto di incontro troviamo una gentile hostess del tour office che ci ragguaglia e si accerta che tutti abbiano con sé il passaporto. Essenziale per poter passare via terra la frontiera con il Marocco. Anzi, un'operazione da fare subito appena imbarcati è recarsi al desk del tour Office con il proprio passaporto ( per chi ha scelto questa escursione), verrà controllato, fotocopiato e i dati messi in un elenco che verrà inviato al posto di frontiera... così vogliono le autorità del Marocco, con molto anticipo sul giorno prefissato per l'escursione.

Verificato il tutto, siamo pronti.
Un solo bus e misto con persone provenienti dal Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Spagna, Germania. Con noi una ragazza del Tour Office per ogni problematica che potrebbe occorrere durante il viaggio e Assilha....non so se è corretto il nome, la nostra guida. Poliglotta ma che verrà affiancata da un'altra guida marocchina che salirà dopo il confine con il Marocco. Si divideranno i compiti a bordo, rispettivamente spiegando in inglese e spagnolo l'uno, e francese e italiano l'altro, in perfetta coordinazione.

Si parte, il nostro splendido viaggio comincia.


Ceuta



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Ceuta, chiamata in arabo Sebta , appartiene politicamente alla Spagna. Posta giuridicamente sotto la giurisdizione amministrativa di Cadice, ha ottenuto nel 1995 lo status di città autonoma.
Situata di fronte alla Rocca di Gibilterra...a questo proposito mi spiace non aver avuto il tempo di fotografarla. Dal ponte della nave si vedeva benissimo in lontananza e illuminata dal sole era bellissima!...dicevo, situata di fronte alla Rocca di Gibilterra una delle leggendarie Colonne d'Ercole, la città si è sviluppata all'interno di una baia riparata e sull'itsmo sottile che la unisce al continente africano attraverso un monte...la seconda immaginaria e leggendaria Colonna d'Ercole. Oggi dopo cinque secoli di occupazione cristiana, ha un aspetto tipicamente moderno e Mediterraneo.

Dai miei appunti su questa città

Punti panoramici, parchi, piazze, palazzi, musei: c’è un bel po’ di cose da vedere a Ceuta! Il centro nevralgico della vita cittadina di Ceuta è la Piazza di Nostra Signora d’Africa, nel cuore della parte storica, dominata dal Monumento ai Caduti della Guerra d’Africa del 1859-60, un monolito in stile neogotico alto 13 metri che comprende una cripta dove sono sepolti alcuni soldati spagnoli morti in guerra. È un’elegante piazza ombreggiata da palme ben curate e fiancheggiata da splendidi palazzi e chiese: i più belli sono il Santuario di Nostra Signora d’Africa, facilmente riconoscibile per le sue pareti color giallo vivo, il Palacio de Asamblea e la Cattedrale di Santa Maria dell’Assunzione.

Le Mura Reali sono l’edificio storico più famoso e suggestivo di Ceuta: rappresentano un complesso sistema difensivo il cui nucleo originario risale al V secolo; nel corso dei secoli venne ampliato con nuove linee difensive, fossati e gallerie. All’interno delle mura si aprono alcune sale che ospitano il Museo di Belle Arti e mostre temporanee. Un museo originale che potete visitare a Ceuta è il Museo della Legione, dedicato al corpo militare spagnolo istituito nel 1920. La collezione museale comprende cimeli, armi e uniformi che testimoniano l’importanza della Legione nella storia e nella cultura della Spagna marocchina. Il museo è curato dalla Legione stessa.

I bagni arabi di Ceuta risalgono al XI o al XIII e venivano usati per igiene personale ma anche per riti di purificazione religiosa; erano inoltre un luogo d’incontro e socializzazione, in maniera simile alle terme romane. La volta a botte dei due edifici è ben conservata, mentre purtroppo è andato perduto l’originario rivestimento in marmo.

Per splendide viste sulla città e sul mare salite al belvedere del Monte Hacho, una collinetta che occupa l’estremità della penisola su cui sorge il centro di Ceuta. Si raggiunge con una camminata di 3,5 km ma molti turisti preferiscono evitare di camminare in salita e prendono un taxi fino al Mirador di San Antonio, che si trova a circa due terzi del percorso, e poi proseguono a piedi. La collina è dominata dalla Fortezza del Monte Hacho, di origine bizantina, che ancora oggi ospita una base militare, ed è disseminata di punti panoramici e baluardi. Spingetevi fino al Castillo del Desnarigado e sulla via del ritorno riposatevi nel verde del Parque de San Amaro.

Il Parco Marittimo del Mediterraneo è l’orgoglio della Ceuta moderna: questo vasto parco artificiale nel centro della città è l’ultima opera del celebre artista e architetto César Manrique. Aperto negli anni Novanta, è un’oasi rinfrescante amatissima dagli abitanti di Ceuta che comprende tre laghi artificiali, isolette, cascate e un giardino botanico con specie da tutto il mondo: un luogo che pur non avendo nulla di naturale vi farà sognare di trovarvi in una lussureggiante foresta per l’abbondanza d’acque e di vegetazione. È perfetto per prendere il sole, nuotare, passeggiare.

Museo de la Basilica Tardorromana. Il Museo de la Basilica Tardorromana espone una prestigiosa collezione di manufatti locali, ma i visitatori rimangono più impressionati dalla sua sede che dalle opere esposte: è un suggestivo museo sotterraneo che sorge nel luogo di un’antica basilica e la cui architettura è perfettamente integrata con i resti antichi.

Cattedrale di Ceuta: chiesa in stile neoclassico costruita nel XVIII secolo sulle rovine di una moschea, con una pregevole facciata in marmo nero.


Casa de Los Dragones: un bizzarro edificio che mescola stili architettonici ed eccentricità, sormontato da quattro dragoni sul tetto. Non si può visitare, ma sarete felici di essere passati a osservarlo dall’esterno.

Plaza de los Reyes: elegante piazza con un’arco trionfale in un insolito color verde, una chiesa dalle pareti gialle e una graziosa fontana. Tutto ciò a pochi passi dalla zona portuale dove attracca Lirica.
Ci eravamo ripromessi di poter fare un brevissimo giro al rientro dall'escursione ma non è stato possibile. Peccato, spero di riuscirci in altra occasione.

Qualcosa però sono riuscita a " rubare" passando con il bus mentre transitavamo in zona...

qualche scatto....



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e per ultimo un video molto suggestivo su questa città che deve essere una meraviglia per gli occhi specie al tramonto....












il viaggio continua....
 

capricorno

Super Moderatore
Il viaggio nel viaggio...



Vi chiederete che significa "...viaggio nel viaggio..."

Molti giudicano dispersivo, poco interessante il trasferimento da un luogo all'altro. Un qualcosa di necessario per raggiungere la meta ma dall'interesse del tutto insignificante, rispetto alla meta. Per me non è così. Un viaggio non è solo raggiungere la meta ma è la complessità d'insieme anche del tragitto che si compie per arrivare là dove ci si è prefissati. Se poi le zone sono quelle che ci apprestiamo a percorrere ha una valenza in più, poiché si apriranno ai nostri occhi scenari di una bellezza intensa.



Chefchaouen è difficile da raggiungere, si trova incastonata come una gemma preziosa, in un contesto difficile da raggiungere in un normale viaggio in Marocco. I monti dell'Atlante la nascondono conservandola così dal turismo mordi e fuggi che inevitabilmente la renderebbe meno affascinante di ciò che è in realtà.
Raggiungerla da Ceuta è forse il percorso meno ardito, poiché fino a Tetouan, la perla bianca del Marocco, è un percorso facile collegato tramite autostrada.

Ma cominciamo il percorso...


Dopo la città barocca di Ceuta, inizia la terra ostica del Rif, che sempre oppose fiera resistenza a qualsiasi contrafforte straniera. Il percorso per un buon tratto si snoda lungo la costa , riesco a cogliere qualche scatto dal finestrino, non sono un granché, il bus corre troppo veloce.




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A breve distanza il confine. Le raccomandazioni sono di non fare foto in nessuna parte e di armarsi di Santa pazienza. E di pazienza ce ne vuole: prima si passa la frontiera spagnola.
I passaporti vengono ritirati e controllati a terra, noi restiamo in attesa sul bus. Tutto ok! Si procede da parte degli spagnoli al controllo del bus. Tutto ok! Si passa in uno spazio " di terra di mezzo" , dove si attende il funzionario marocchino che sale a bordo, controllo a viso dei passaporti, che poi verranno ritirati e timbrati in" entrata " nel paese. Tutto ok! Si passa poi al controllo minuzioso del bus. Tutto ok! Si passa oltre ....finito? No! Il bus viene ricontrollato e idem i passaporti da altro funzionario. E finalmente dopo 1 ora e trenta minuti di dogana, si parte!!! Ce lo avevano detto ma....diciamolo: esagerati!

Proseguiamo così imboccando l'autostrada , ma prima , dopo l'ultimo controllo sale a bordo la nostra seconda guida che ci ha atteso al di là dal confine.


Sui primi contrafforti del Rif troviamo Tetouan, un pezzo di Andalusia che ha sbagliato continente.....



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L'antica capitale del protettorato spagnolo, nasconde dietro le facciate delle case bianche ornate di ceramiche e ferri battuti, intimi patii dove zampillano le fontane.


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Il tratto tra Tetouan a Oujda si inoltra sul versante meridionale del Rif, tra montagne ora nude e ora verdi di cedri e abeti....

....pianure che si aprono in vallate dove si scorgono qua e là piccoli e grandi specchi d'acqua, quest'ultimi sono invasi creati dall'uomo con dighe che raccolgono acqua. Una breve sosta del bus ci permette di assaporare il luogo, l'aria è salubre e fresca siamo parecchio alti rispetto al mare.

Il viaggio prosegue sempre in altezza con scenari e vallate da togliere il respiro...i colori della natura qui inebriano come non mai....e qualsiasi scatto non potrà mai eguagliare in bellezza la realtà.

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continua....
 

capricorno

Super Moderatore
E poi...e poi arriva finalmente il

"mio sogno color indaco".....


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Chefchaouen è situata a 600 metri di altitudine, si trova nella cavità tra due montagne, ai piedi del Gebel Tisuqa e Meggou, che insieme formano i Corni da cui il nome ( ech-Chaoua), è una cittadina di bella atmosfera con sapori andalusi e un passato di orgoglioso isolamento che ancora si respira, nonostante il crescente afflusso turistico.


L' insediamento per il gioco di volumi, disposizione su più piani delle case, dai muri che sembrano scavati nel gesso. Strade strette e ripide con edifici a intonaco bianco e indaco, piazzette, fontane dalle belle decorazioni e case con porte riccamente abbellite, insieme ai tetti di tegole rosse la rendono una cittadina deliziosa.
È un percorso ricco di emozioni appena il nostro accompagnatore, Assillah, ci conduce nei pressi dell'antica porta Bab El Ain, incastonata nei muri colori ocra che racchiudono la Medina. Due parole sulla nostra guida. Sarà solo lui che ci accompagnerà nella visita poiché è la persona giusta, vive a Chefchaouen e chi meglio di lui per poterci mostrate i segreti di questa città? Ci porterà attraverso un percorso magico...il più bello che potessimo mai immaginare...




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Si palesa così innanzi a noi questo varco racchiuso tra mura antiche color della terra, è la porta più antica che dà l'accesso a quell'intricato dedalo di vie che compongono la vecchia medina di Chefchaouen.....


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.....appena si varca la soglia si viene proiettati in un vero e proprio souk ....e l'atmosfera non è proprio quella che mi immaginavo, ma la nostra guida ci esorta a non lasciarci prendere dal primo sguardo, altri sguardi ci attenderanno poco più in là...


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...lo seguiamo fiduciosi...e poco a poco si svelano altri volti della cittadina....fatti anche di silenzi...


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...avvolti in questa nuvola di colore che inebria letteralmente.....



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...seguiamo estasiati, ci ha fatto subito riappacificare dal nostro primo impatto. Attraverso un percorso lungo e tortuoso raggiungiamo uno dei punti focali della cittadina. La Place Uta al-Hammam, il cuore pulsante della città vecchia e il punto d'incontro in cui convergono tutte le strade della medina. E' costeggiata da alberi e lastricata di pietre e ciottoli. Nel centro trova posto una fontana a pianta quadrata molto decorata, come in uso in Marocco, con arcate e coperta con un tetto a tegole. Qui ci sono negozi, caffè che la rendono un luogo ideale per incontri. Qui il gruppo si ricompatta e la nostra guida in attesa che tutti arrivino, ci concede del tempo per fare foto. Con noi a chiudere le fila l'addetta del Tour Office di bordo.


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Vivere nella medina è una scelta di vita. In questa medina le condizioni di vita sono ritmate sul trascorrere delle ore del giorno lente, sulle abitudini che ancora permeano la vita di queste popolazioni. La presenza di tante fontane è data dalla mancanza di acqua corrente nelle case, molto povere, semplici talune. La gente quindi utilizza le fontane per l'acqua del quotidiano. Nella piazza in cui siamo, la guida ci indica delle mura all'interno delle quali c'è l'Hammam pubblico. I bagni arabi sulla conformazione di tipologia delle nostre terme romane, identiche come struttura. Qui si recano le persone. E' una società improntata sull'osservanza di regole basilari e sul rispetto reciproco. Uomini e donne si recano a questi hammam con un calendario ben preciso: una volta a settimana con orari prestabiliti. Le donne pagano un po' di più poichè solitamente hanno con se i bambini. Pochi euro, ma qui l'acqua è un bene preziosissimo...
Si resta alquanto sconcertati e increduli che in questo tempo di connessioni veloci, globalizzazione totale, consumismo sfrenato ci possa essere al mondo chi ha accessi e limitazioni...ma forse se non si viene in questo angolo remoto di mondo non ci si può rendere conto.

Siamo, o meglio...parlo per la mia esperienza... Chefchaouen viene descritta, fotografata in mille pose, anche nel nostro gruppo c'era chi esagerava con i selfie in location particolari, le stesse che vediamo pubblicizzate da tante, troppe influencer che fanno di questo luogo un luogo non aderente alla realtà. Ci viene descritta una città come un immenso set cinematografico, ma no è così...le persone sono schive, nei loro occhi si legge tutt'altro che la bellezza del luogo...quasi si nascondono e abbassano il capo se incrociamo il loro sguardo...credo per visitare questi luoghi ci voglia rispetto...

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....continua....
 

capricorno

Super Moderatore
Resto anche abbastanza sconcertata della fiducia che nutrono verso il prossimo, numerose le porte, portoni delle case...usci socchiusi...



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....continua....
 

capricorno

Super Moderatore
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I vicoli acciottolati della città sono pieni di mercanti di ogni tipo: spezie, pelletteria, tessuti , non mancano le specialità locali (rifan e berberi simili)......ma a diversità dalla Medina di Tangeri, i negozianti non ti tirano dentro ai loro negozi, semplicemente attendono che tu ti interessi alla loro merce. Contrattare anche qui è d'obbligo. Alla curva di un altro vicolo , ci ritroviamo sulla piazza Uta el-Hammam .... è proprio vero che tutte le strade conducono qui... Qui si trova anche la grande moschea della città, El-Masjid El-Aadam, costruita nel XV secolo . Con il suo minareto ottagonale, ispirato alla Torre d'Oro di Siviglia, la sua fontana interna e la sua grande sala di preghiera, presenta un'architettura molto interessante....



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Continua...
 

capricorno

Super Moderatore
meraviglioso! c'è qualche motivo per il quale c'è questo azzurro indaco come colore predominante?
In realtà non vi è un motivo particolare... è la stessa domanda che abbiamo posto anche noi.
Una delle ipotesi più valide è quella secondo la quale sono stati gli ebrei a dipingere le case e le strade di blu per richiamare i colori di quello che dovrebbe essere il Paradiso. Poiché nel 1471 gli esiliati andalusi – musulmani ed ebrei – hanno fondato Chefchaouen.

E poi c'è la teoria più pratica: il blu sarebbe un colore che tiene alla larga moscerini e zanzare. Ogni anno , ci racconta la guida, ognuno si prende l'incombenza di ravvivare il colore della propria casa e dell' intero vicolo. Utilizzano delle polveri che mischiate ad una specie di malta bianca, vengono mescolate dosando il colore più o meno intensamente. Così si hanno case più tendenti all'azzurro cielo, altre al blu, altre ancora al verde acquamarina. L'insieme di tutto ciò crea fantastici effetti e mescolanze di toni ,che sembrano studiati tra loro, in realtà è il caso che le rende così piacevoli....


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Potevo io non andare a scovare la materia prima??? ;):D...e volendo ti puoi portare a casa un pezzetto di Chefcachouen.




Ancora grazie a tutti per la partecipazione!
 

capricorno

Super Moderatore
Prosegue il nostro itinerario di scoperta di questa meravigliosa città. Ad ogni angolo , ad ogni vicolo si incontrano scorci veramente particolari. Passiamo attraverso una parte molto antica e qui si nota come i muri nascano sopra le rocce che compongono la struttura della città, costruita tra le pendici di due monti...

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Arriviamo davanti a quella struttura di cui la guida ci ha anticipato: la sua scuola elementare. Oggi non più in uso è diventata un museo. A pianta quadrata, i vani si aprono attorno ad un cortile centrale che prende luce dall'alto e con la tipica fontanella centrale come in uso nelle case arabe.


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Proseguiamo.....


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il cielo si confonde con il colore delle case.....


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.....sfumature intense di cielo dipinto sui muri....



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....accostamenti di colore...e trina bianca " vedo non vedo " ad una finestra , lascia molto all'immaginazione....




continua....
 

capricorno

Super Moderatore
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Cominciamo a salire nella parte più alta ed antica della Medina. Questa è una zona tutta a gradini , ecco perché l'escursione era segnalata come non adatta a chi avesse problemi motori.
È qui, in questa zona , che ci attendono per il pranzo in un ristorante tipico marocchino ricavato in una antichissima struttura.



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Lo stesso medesimo impianto strutturale della scuola che abbiamo visto poco fa: un punto centrale ( il vecchio patio) in cui a piano terra trovano posto diverse sale , oltre quella centrale, con annessa cucina a vista. Al piano superiore ( in balconata) trovano posto altrettanti tavoli con sempre una cucina a vista dove vengono preparati i piatti.

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Per noi sarà riservato tutto il piano superiore.



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Il nostro tavolo. Ad attenderci anche un gruppo musicale che allieterà il nostro pranzo con musiche e canti delle antiche tribù berbere.

Ci verrà servito del pane fragrante, ancora caldo. E' diverso dal pane arabo, completamente diverso consiste in una pagnottella di medie dimensioni cotta sul fuoco a legna dei camini, morbida dentro , fuori dalla crosticina dorata e fragrante. Ogni famiglia cuoce ancora così il proprio pane, non esistono fornai che lo vendono, ma esiste un forno comune dove ci si può recare a cuocere il proprio pane per chi non possedesse un forno a legna casalingo. In accompagnamento al pane un piccolo antipasto formato dalle loro buonissime olive condite, e verdure miste in agrodolce fatte da loro.
A seguire una zuppa bollente che più non si può, tipica e leggermente speziata non piccante come pensavamo che fosse. Una zuppa di di lenticchie e ceci e verdure miste tagliate sottilissime, molto buona e soprattutto calda, che abbiamo gradito data la temperatura esterna.



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A seguire non poteva mancare il tipico couscous, in questo caso di verdure e pollo.....mai mangiato un couscous così saporito!


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Per terminare.....dolcetti tipici e....un tè alla menta!!!



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continua.......
 

capricorno

Super Moderatore
Dopo il pranzo avremo del tempo a disposizione da sfruttare come vogliamo, chi facendo acquisti, chi cercando di scoprire altri luoghi caratteristici di Chefchaouen....io mi annovero tra quest'ultimi.

Prima però vi condurrò in un luogo un po' particolare che si trova spesso nelle Medine arabe...


Il Riad.....


Quando si parla di riad si fa riferimento a un particolare tipo di abitazione. Il nome deriva dal plurale arabo del termine equivalente dell’italiano giardino. Questo tipo di costruzioni infatti ruotano attorno a un cortile interno, caratterizzato proprio da un curatissimo giardino. Oggi molti di questi esempi tradizionali vengono sfruttati come alloggi per turisti, dopo aver subito degli approfonditi lavori di ristrutturazione. La sua diffusione riguarda soprattutto il Marocco e sempre più persone preferiscono cercare tali strutture piuttosto che alloggiare in albergo.

Questo visitato ha oltre 150 anni, era un'antica casa di famiglia.




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Appena entrati senti un profumo di fiori...ma fiori in giro non ce ne sono, sono le fragranze impregnate nei legni antichi di cui sono abbelliti i soffitti, gli archi e gli stessi arredi, e senti lo scrociare dell'acqua che zampilla da una fontana...che non vedi, ma senti. L'impianto è quello delle case andaluse e arabe dove la presenza dell'acqua ha un duplice significato purificatrice del corpo e rigeneratrice dello spirito.
Queste case si rivelano agli occhi di chi vi entra, ma assolutamente insignificanti e simili le une alle altre viste da fuori...ma...la ricchezza si vede solo entrando in perfetta sintonia con ciò in cui credono: ciò che è prezioso è nascosto, la vera bellezza sta nell'animo umano.

Questo si riassume nel loro stile di vita, nell'essere tutti uguali, nel vestire tutti uguali è conforme alla loro umiltà e al loro credo. Avrete visto nelle foto gli uomini...di donne in giro veramente poche...gli uomini girano con un mantello di lana grezza , molto spesso, con cappuccio " la djellaba" dove celano molto spesso il volto.

L' interno di questi Riad, offrono un vero spaccato della vita della Medina, potendo assistere alla vita che si svolge dall'alba al tramonto, oltre che fornire la vera atmosfera del luogo. Ciò che colpirà fin da subito è lo splendore dell’edificio, generalmente storico. Una volta aperte le porte d’ingresso si verrà accolti dal cortile centrale, luogo di assoluto relax, arricchito da numerose piante.

Ai piani superiori sono ricavate le camere e quasi tutti i Riad hanno una splendida terrazza all'ultimo piano da dove spaziano sull'intera medina. Devono anche necessariamente, così in genere è negli edifici più antichi e storici, possedere un giardino segreto e un patio completamente nascosti e all'interno delle proprie mura...e così è in questo....

Le immagini e poi naturalmente...continua....


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Le scale che portano ai piani superiori al giardino e al patio.


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capricorno

Super Moderatore
Grazie.

Concludo con quanto anticipato.
La mia personale scoperta di altri angoli suggestivi di questa città da fiaba...cercando di non volare oltre con la fantasia e soprattutto di non lasciarmi troppo guidare dall'istinto di Jndiana Jones che c'è in me...il rischio è veramente di perdersi in questi meravigliosi vicoli.

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capricorno

Super Moderatore
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Termina qui il mio sogno color indaco....con un' ultima immagine ,quella a cui sono particolarmente legata e che riassume in un solo scatto, ciò che è questo luogo.....



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Rientriamo attorno alle 19,30 in nave , stanchi ma allo stesso tempo appagati dalla bellezza in cui siamo stati immersi per un'intera giornata. Salteranno gli appuntamenti della serata, impossibile essere presenti all'appuntamento con il party dedicato ai Diamond del Voyager Club fissato per le 19,45.

Lirica alle 21.00 lascerà gli ormeggi per la sua prossima meta....






Continua....
 

capricorno

Super Moderatore
Che escursione fantastica!
Conoscevo di fama Chefchaouen, non ci sono mai stato.... veramente molto bella!
Grazie Oriana, che ci hai portato con te!
Devi scendere un po' di latitudine...;)
Grazie.

Grazie Oriana per questo reportage avvincente!

Ci fai viaggiare con te!
Ci provo!

Questo luogo, unitamente alla sua storia, alle tue descrizioni, sensazioni e spettacolari foto mi ha lasciato davvero senza fiato.
Penso che una tappa così, nonostante il lungo viaggio per arrivarci e gli infiniti controlli doganali, valga da sola l’intera crociera
Infatti è la cosa più bella di tutto peccato che è stata una toccata e fuga, ma non poteva che essere così...è molto distante e difficile da raggiungere ma come detto da molti, meglio che sia così.


Nella fretta di pubblicare le ultime immagini ho dimenticato questo...




A presto.
 

capricorno

Super Moderatore
8 giorno di crociera....

Sabato 4 Febbraio - Malaga....







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" Ed è qualcosa da cui non puoi scappare...il mare.
Ma soprattutto il mare chiama...non smette mai,
ti entra dentro, ce l'hai addosso, è te che vuole...

Puoi anche fare finta di niente, ma non serve.

Continuerà a chiamarti...
Senza spiegare nulla, senza dirti dove...
ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà. "

da " Oceano mare"
A.Barricco







Ancora abbiamo negli occhi i paesaggi sconfinati e i colori di ieri. Rientrati da Chefchaouen in grande ritardo sull'orario previsto, abbiamo saltato a piè pari tutto quanto era previsto per la serata. Alla frontiera abbiamo perso molto tempo soprattutto dal lato marocchino. Parecchio via vai in ambo i sensi di persone che probabilmente rientravano da Ceuta per il fine settimana, una fila veramente impressionante di persone senza auto ai controlli al passaggio pedonale doganale. Controlli ancora più estenuanti , ci mettono in una corsia in attesa che si liberi il funzionario assegnatoci. Un controllo capillare su auto e persone con tanto di cani anti droga. Il timore è sempre quello del passaggio di clandestini verso l'Europa, quindi il bus viene ispezionato da tutti i lati dentro, fuori e persino sotto. Il passaporto viene di nuovo controllato e finalmente timbrato in uscita definitiva dal paese....ne siamo sollevati, ma...altra coda dall'altro lato....finalmente arriviamo in nave. Ceuta purtroppo sarà per la prossima volta, mi sarebbe piaciuto vederla... Intanto un retroscena che avvalora ciò che pensavo sull'escursione saltata. Al ristorante a Chefchaouen, le persone al nostro tavolo mi confermano che anche loro avevano scelto El Jadida e Azzemour e sono stati dirottati dal tour office sull'escursione di 10 ore ( massacrante, così l'hanno definita) di Casablanca in combinata con Rabat. I conti mi tornano eccome...al tavolo eravamo 12 , più altri quattro per certi che erano con me, più altre persone con cui ho parlato in nave.....se volevano il limite minimo lo si raggiungeva.

Malaga è a poche miglia da Ceuta....basta attraversare il braccio di mare. Arriviamo alle prime luci dell'alba e come di consueto , colazione in tutta calma al ristorante e ritrovo con i nostri compagni di crociera al ponte 5, vicino al Voyager Club. A proposito, non è mai stato aperto per tutto il corso della crociera, quindi nessuna possibilità di avere contatti con la consulente di crociera , ne possibilità di prenotare una futura crociera a prezzi vantaggiosi...direi un altro punto a sfavore sull'organizzazione interna della nave.

Ma è tempo di avviarci per lo sbarco. Giornata magnifica, sole e temperatura gradevolissima. Malaga la conosciamo ma anche qui...cercando qualcosa di nuovo si trova sempre.


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La compagnia di crociera anche per questo scalo mette a disposizione una navetta in uscita dal porto, ma il tragitto è proprio breve e se non avete difficoltà a camminare, anche piacevole. Dopo un tratto costeggiato di palme, si arriva ad un centro che nel complesso racchiude molti ristoranti, bar, negozi di ogni genere persino una farmacia. In realtà esiste anche un collegamento bus locale , a pagamento, che effettua lo stesso tragitto della navetta e porta nello stesso piazzale. Ma noi decidiamo questa volta di farlo a piedi, la giornata è troppo bella e soleggiata e vogliamo goderci questa bella e rilassante passeggiata.




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Malaga, vivace cittadina portuale al centro della Costa del Sol ha molto da offrire: un porto con moli decorati, spiagge di sabbia, una fantastica città vecchia con una grandiosa fortezza moresca, parchi subtropicali e molti interessanti musei.


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Al centro della Costa meridionale è anche la seconda città più grande dell'Andalusia. Oltre che essere una vivace città portuale è uno dei centri più antichi della Spagna del sud. Recenti scavi hanno dimostrato che nella baia del, protetta da una catena montuosa, esisteva già nel VIII secolo a.C., un insediamento fenicio chiamato Malaka. Anche al tempo del dominio arabo, Malaga era molto importante, ne resta a testimonianza l' imponente struttura fortificata che la sovrasta.


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continua.....
 
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