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Portorico, Isole Vergini, Antille - Celebrity Summit 28 Marzo 2015

Stato
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answer

Member
Che bello rivedere la mia amata Jewel, il prossimo Febbraio toccheremo St. Kitts per la prima volta e le tue info ci saranno come sempre molto utili!! :)
Grazie Comax e continuo a seguirti con grande interesse! :)
 

Comax

Active member
DOMINICA

Dominica si trova a sole 140 miglia nautiche a sud di St. Kitts, ma ha una conformazione, delle peculiarità ed uno stile di vita completamente diverse. Viene chiamata "L'isola della Natura" essendo quasi completamente coperta da lussureggianti foreste pluviali e da una vegetazione rigogliosa. Un'isola con clima tipicamente tropicale e con ben 5 vulcani di cui uno ancora attivo.

La Summit arriva alle 8 del mattino a Roseau, la capitale dell'isola, il cui nome ricorda il passato coloniale francese. Oggi l'isola si trova sotto l'egida del Regno Unito all'interno del Commonwealth. Per noi è la prima volta da queste parti.



Il porto si trova praticamente nel centro della piccola città ma diversamente dagli altri porti della crociera non ci sono negozi, ristoranti o altre amenità. Come si può notare dalla foto precedente sono invece numerosi i taxi collettivi ed i pulmini pronti ad accogliere i crocieristi. Qui a Dominica il costo del trasporto è il più alto mai visto in tutte le isole dei caraibi e questo si ripercuote inevitabilmente anche sul costo delle escursioni organizzate. Le distanze da percorrere sono elevate, le strade messe malissimo e qui il turismo crocieristico è uno dei principali motori dell'economia vista anche la mancanza di un aeroporto internazionale. La stagione è abbastanza breve e va da dicembre ad aprile, poi le navi spariscono.



Tra tutte le isole della crociera Dominica è senza dubbio la più povera e qui le condizioni di vita sembrano veramente molto difficili. Di tipiche spiagge caraibiche nemmeno l'ombra. Mero Beach, che si trova a circa 30 minuti dal porto, ha una sabbia vulcanica nerissima che non fa per noi. Decidiamo quindi di buttarci a capofitto su esperienze ecoturistiche un po' più anticonvenzionali rispetto al solito.

Prima di partire avevo scritto a 8 persone tra tour operator e semplice taxi ed avevo trovato una guida per l'intera giornata al prezzo di 250 dollari (il più basso in assoluto). Stavolta però non ho trovato nessuno con cui condividere la giornata e così alla fine abbiamo optato per un tour di sola mezza giornata con taxi reperito in loco al costo di 100 US$. Questo tassista, che mi sembra si chiamasse Paul, a differenza di Chris ha la bocca cucita e si limita a scarrozzarci sulla sua scassatissima jeep.

Un consiglio che vorrei dare per le escursioni a Dominica è quello di evitare di scegliere luoghi troppo distanti tra loro perchè altrimenti il tempo in auto sarà superiore a quello a piedi. Per questo scartiamo la Emerald Pool che, seppur attraente, è distante almeno un'ora da Roseau. La nostra prima sosta è Champagne Reef, a circa 20 minuti dal porto. Avevo letto di un biglietto da pagare ma quando arriviamo non c'è ancora anima viva quindi passiamo oltre.



Immerso completamente nel verde, questo posto è rinomato più che altro per lo snorkeling. Per arrivare al punto di immersione c'è una passerella di legno.





Come si può notare la sabbia non esiste ma ci sono solo tanti sassi e l'accesso in mare avviene attraverso uno scivolo. Lo spettacolo della natura qui si trova sotto il livello del mare. Quotato tra le top five dello snorkeling nei Caraibi, a Champagne Reef sembra letteralmente di nuotare in un acquario con l'acqua di un blu intenso e tanti pesci colorati anche di grandi dimensioni. Ma la peculiarità sono le tante bollicine che fuoriescono dal sottosuolo a causa dell'intensa attività vulcanica. Per avere un'idea pubblico una foto del fondale marino (non scattata da me).



L'esperienza è davvero unica e anche la mia bambina più grande si è divertita tantissimo. La piccola invece tra un po' svuotava la spiaggia di sassi a forza di prenderli e gettarli in mare! Ad ognuno il suo!

Dopo aver fatto snorkeling in perfetta solitudine usciamo proprio mentre arriva l'orda dell'escursione Celebrity.



La prossima sosta è un punto di osservazione chiamato Morne Bruce, dal quale si ha una bella veduta di tutta Roseau, nave compresa.



Da qui parte un sentierino tutto in discesa e ben tenuto chiamato "Jack's Walk" che percorriamo in circa 15 minuti fino ad arrivare ai giardini botanici di Roseau.



Più che un giardino a me è sembrato un grande parco con pochi fiori e molti alberi anche di specie molto diverse l'una dall'altra.



Nei grandi prati verdi i bambini delle scuole giocano e si svagano in gare sportive di atletica ... per loro è periodo di vacanze pasquali.

L'appuntamento con Paul è all'ingresso del giardino e non si può sbagliare strada visto che ce ne è solo una! Prima di arrivare al punto di incontro passiamo davanti al monumento che ricorda il passaggio dell'uragano David nell'agosto del 1979, che con venti di 240 km orari devastò completamente l'isola lasciando senza casa il 75% degli abitanti ed uccidendo anche una cinquantina di persone.



Simbolo di quello che fu l'uragano più distruttivo della storia di Dominica, uno scuolabus che fu letteramente schiacciato da un albero secolare sollevato come un fuscello e che si trova tutt'ora nella stessa posizione. Una cosa veramente impressionante!



Saliamo in macchina e partiamo alla volta del parco nazionale Morne Trois Pitons e più precisamente alle Trafalgar Falls. Il tragitto dura circa mezz'ora e più ci si avvicina più aumenta la vegetazione.



Per entrare nel sito bisogna pagare un biglietto di 5 dollari, fatta eccezione per la bambina piccola che non paga.



Non facciamo in tempo a mettere un piede dentro che inizia il primo nubifragio e quindi tiriamo subito fuori i nostri impermeabili comprati la settimana precedente ad El Yunque.



La camminata verso le cascate è facile e breve, al massimo 15 minuti ed il sentiero è ben tenuto, ma rispetto alla foresta di Portorico qui è tutto molto più selvaggio e la vegetazione più varia e ricca e talora intricata, costituita da piante latifoglie, liane, felci, bambu, banani selvatici. Una vera e propria giungla direi.





All'entrata ci dicono che di animali veramente pericolosi non ce ne sono, zero zanzare infette, nessun serpente velenoso ... solo qualche Boa Costrictor della lunghezza massima di 4 metri! Fortunatamente se ne è stato alla larga da noi. Il punto di osservazione delle cascate è di legno e coperto, così ci liberiamo degli impermeabili che riparano si dalla pioggia, ma fanno sudare a dismisura.



Le cascate sono due Papa (sulla sinistra) e Mama (sulla destra).



Volendo è possibile scendere fino alla base della cascata attraverso un sentiero che però è molto meno semplice del precedente avendo rocce lisce e scivolose. Per questo è fondamentale indossare delle scarpette di gomma. Noi siamo attrezzati e quindi sprezzanti del pericolo ed in un momento di tregua della pioggia proseguiamo. Dopo aver scavalcato rocce e oltrepassato torrenti di acqua calda arriviamo in fondo. Il pezzo è breve ma sicuramente non facile, soprattutto per i bambini, ma il risultato vale sicuramente lo sforzo.



Ai piedi della cascata c'è anche un laghetto di acqua sulfurea calda ma non bollente nel quale alcune persone stanno facendo il bagno ... ci viene la strana idea di buttarci a mollo ma la pioggia ha nuovamente aumentato di intensità e decidiamo che è arrivato il momento di tornare alla base.



Il nostro Paul ci aspetta mangiando una banana e dopo esserci asciugati ci porta alla vicine Sulphur Springs.



Si tratta di sorgenti sulfuree prodotte dall'attività vulcanica dell'isola dove è possibile cuocere un uovo in pochi minuti. L'acqua al loro interno ribolle in continuazione facendo capire che qui il sottosuolo è tutt'altro che tranquillo e sopito.



Terminata la visita ci facciamo riportare in nave dove pranziamo ottimamente al buffet. Dopo un breve riposino in cabina scendiamo nuovamente a terra per visitare Roseau ...



Il paese non ha molto da offrire dal punto di vista monumentale e architettonico, ma è molto caratteristico e pittoresco ed una breve passeggiata tra le sue viuzze va sicuramente fatta. Proprio di fronte al pontile c'è il Museo Nazionale di Dominica, ospitato in un'antica casa del 1800, una delle poche che ha resistito alla forza di David. Al costo di ingresso è 3 dollari si osserva un'esposizione permanente con un'interessante panoramica dell'isola e della sua storia.



Dietro al museo c'è la Old Market Square, la piazzetta del mercato con bancarelle di artigianato locale, magliette, souvenir ecc. Non cercate diamanti perchè qui non ne troverete, il lusso non rientra proprio nel DNA di Dominica.



Più probabile invece trovare un intrico senza fine di cavi sopra la testa!



Dopo un giretto per le vie principali, tutte a senso unico visto che due auto contempraneamente non ci passano...







... torniamo in nave e ammiriamo nuovamente la città da una posizione privilegiata.





Mentre le donne sguazzano in piscina ...



... io mi gusto la partenza, che è sempre uno dei momenti che preferisco.



Le verdi montagne di Dominica si stanno ormai allontanando e nell'animo sento che un po' mi dispiace aver abbandonato quest'isola così strana e diversa dalle altre, con una natura incontaminata e lussureggiante come mai mi era capitato di trovare ai Caraibi. Quella che pensavo fosse la tappa debole di tutta la crociera in realtà si è rivelata una bella sorpresa ed anche qui mi piacerebbe tornare in futuro per continuare l'esplorazione.



Inizia così il viaggio verso Grenada, l'isola più a sud del nostro itinerario dove riprenderemo a pieno ritmo la vita balneare che per un sol giorno abbiamo sospeso.



Continua ...
 
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leleroma

New member
Seguo... Complimenti per il diario... Per quanto ti posso consigliare, anche Holland America Line é sugli stessi standard di Celebrity. Forse anche un pelino meglio ;) Tienila presente per una futura crociera...
 

Comax

Active member
Seguo... Complimenti per il diario... Per quanto ti posso consigliare, anche Holland America Line é sugli stessi standard di Celebrity. Forse anche un pelino meglio ;) Tienila presente per una futura crociera...

Grazie per il suggerimento!
In effetti sto tenendo d'occhio anche la Oosterdam per una eventuale crociera ai Caraibi del prossimo anno. Ho letto ottime impressioni sulla Holland e prima o poi mi piacerebbe provarla.
 

Comax

Active member
GRENADA

Dopo una notte di navigazione più che tranquilla, la Summit inaugura il primo giorno del mese di aprile arrivando nei pressi di St. Georges, dove ancora una volta lo sbarco a terra è fissato alle 8:00.



Scoperta da Colombo nel suo terzo viaggio del 1498, Grenada è nota come The Spice Isle, in quanto produce una grande varietà di spezie. E' uno dei principali esportatori al mondo per l'esportazione della noce moscata (nutmeg) che è disegnata addirittura sulla bandiera nazionale. Anche oggi la giornata si preannuncia calda e soleggiata, sebbene nel Today ci sia scritto "80% chance of snow" ... ma è l'April Fools' Day e non ci caschiamo!

Dopo la parentesi naturalistica di Dominica la nostra intenzione è quella di trascorrere una giornata interamente balneare. La nave approda vicino al centro di St. Georges, che rispetto a Roseau si mostra molto meglio tenuta e con un territorio collinare fatto di continui saliscendi.



Vicinissimo al porto c'è la fermata degli autobus del trasporto pubblico ed il punto di partenza dei water taxi che, al costo di 4 US$ a tratta portano in circa 15 minuti alla spiaggia principale e più conosciuta dell'isola: Grand Anse, una delle migliori dei Caraibi, che noi abbiamo già avuto il piacere di visitare in passato. Nella foto che segue si possono facilmente individuare entrambi i punti di partenza.



All'uscita del porto veniamo letteralmente inebriati da un forte aroma di spezie che riempie l'aria di questa gemma tropicale. C'è anche una band musicale che suona musica caraibica. Saremo restati ad ascoltarli per ore ma la nostra escursione sta per iniziare!



Un'ultima occhiata alla nave ...



... e via alla ricerca del taxi che avevamo prenotato dall'Italia. Opzione che consiglio vivamente perchè i tassisti al terminal sono veramente costosi e propongono pacchetti di mezza giornata alle Annandale Falls (che non sono niente di speciale) più Grand Anse a 120 US$. Il semplice transfert per Grand Anse con taxi collettivo costa invece 4 dollari a tratta. Noi ci siamo invece affidati a King Elvis Taxi & Tours, che identifichiamo subito grazie ad un cartello e che per l'intera giornata ci farà spendere 60 dollari.

Senza tanti convenevoli partiamo alla volta di La Sagesse Beach. Il guidatore è un ragazzo giovane e molto spigliato alla guida, ma con il vizio di suonare e salutare ogni singola ragazza che passava per la strada! A tal proposito devo dire che le donne di Grenada per me sono bellissime. Dopo circa 30 minuti arriviamo a destinazione.





La Sagesse Beach è una spiaggia battuta pochissimo dal turismo e frequentata principalmente dai locali nel week end. Essendo mercoledì non c'è (quasi) anima viva! Sempre in tema di classifiche, secondo il magazine Caribbean Travel and Life questa spiaggia è considerata come uno dei dieci luoghi più romantici dell'intero Caribe.



La vegetazione è più che rigogliosa e arriva fino ai margini della spiaggia garantendo ombra in abbondanza.



I colori della sabbia e del mare non sono tipicamente caraibici e ricordano maggiormente ambientazioni hawaiiane con sabbia più scura e mare verde.



L'acqua del mare è la più calda di tutto il viaggio, vuoi perchè siamo molto a sud vuoi perchè la spiaggia è racchiusa dentro una grande baia. C'è anche un piccolo fiumiciattolo con acqua fresca che sfocia in mare proprio qui.





Restiamo a La Sagesse tutta la mattina passando il tempo tra bagni di mare e bagni di sole!





Proprio sulla spiaggia c'è anche un piccolo hotel per occasioni speciali ed un ristorantino. Il tutto contorniato da un delizioso giardino tropicale perfettamente curato.





Alle 13 in punto risaliamo sul taxi e ci facciamo portare a Grand Anse per il pranzo. La durata del tragitto è di circa 20 minuti tra continue salite e discese ...



Ci siamo fatti lasciare in corrispondenza del ristorante Umbrellas, dove mangiamo divinamente spendendo 56 dollari caraibici, ovvero 22 dollari americani. Conviene avere i soldi contati oppure pagare con carta di credito perchè il resto viene dato solo nella valuta locale ECD.

Grand Anse è una spiaggia di sabbia bianchissima e soffice lunga 3 chilometri, e la parte migliore è proprio questa, lontana dal punto di attracco del water taxi dove ci sono ombrelloni e venditori super insistenti con una elevata densità di persone. Qui invece c'è poca gente e molti alberi e palme sotto cui ripararsi.







Noi ci accomodiamo sotto questo alberello ...





Rispetto a La Sagesse i colori sono completamente diversi ed il mare è limpido e con tante sfumature di azzurro, proprio come me lo ricordavo.







In lontananza si intravede la Celebrity Summit ... ma non abbiamo proprio alcuna fretta di raggiungerla!





Alle 16 torna però a prenderci il nostro fidato tassista che ci riporta a St. Georges. Sarà un po' distratto dalle belle ragazze, ma sulla puntualità proprio niente da dire, veramente un orologio svizzero. Ci facciamo lasciare in prossimità del Carenage, la strada che costeggia il porto naturale della città.





St. Georges è una cittadina veramente carinissima, con una architettura georgiano caraibica ed una passeggiata per le sue strade è veramente gradevole.



Volendo è possibile salire a Fort Georges, dal quale si ha una bella vista di tutta la città, ma il tempo stringe e visto che manca ancora lo shopping ce ne torniamo al porto passando dallo storico Sendall Tunnel, una galleria realizzata nel 1864 che taglia la montagna tra il Carenage e il terminal crociere.



Per gli acquisti di souvenir e soprattutto delle spezie non c'è che l'imbarazzo della scelta nella piazzetta dell'Esplanade Mall, il centro commerciale nel quale bisogna passare per imbarcarsi.



Compriamo alcuni kit con cannella (cinnamon), zenero (ginger), peperoncino (chilli pepper), zafferano (saffron), paprika, curry e naturalmente noce moscata (nutmeg), sia intera che grattugiata. Il costo da vai 5 ai 15 dollari a seconda del contenuto. Poi di corsa in nave, il tutti a bordo è alle 16:45.

Puntuale alle 17 la Summit lascia l'isola delle spezie e inverte la rotta. Si torna a navigare verso nord.



Ed anche Grenada ha lasciato il segno e ci ha regalato l'ennesima bella giornata di questo sorprendente viaggio. Con tutte queste levatacce però la stanchezza inzia a farsi sentire. Per fortuna il giorno successivo sarà interamente dedicato alla navigazione e potremo prendercela comoda e fare tutto con estrema calma.

Continua ...
 

giada50

Well-known member
Isole e foto meravigliose.... impressionante la foto dello scuolabus sciacciato.... Dominica deve essere veramente interessane...

continuo a seguirti.... ;)
 

Comax

Active member
NAVIGAZIONE


Ed eccoci, finalmente, arrivati al giorno di navigazione.

Finora avevamo utilizzato la nave quale mezzo di spostamento tra un'isola e l'altra, scendendo sempre presto la mattina ed andando a letto preso la sera. Una giornata interamente dedicata alla vita di bordo ci voleva proprio.

La stanchezza accumulata era parecchia quindi ce la siamo presa tutti molto comoda con sveglia a tarda ora e con orari dilatati per tutta la giornata.

In questa giornata sono stati messi vendita a prezzo scontato le magliette dei porti di scalo della crociera (2 magliette 20 dollari) ed altro materiale con logo Celebrity. Il banco si trovava a bordo piscina ed è stato letteralmente preso d'assalto per almeno 3 ore dalle 9:30 quando ha aperto. Volevo comprare qualcosa ma la fila arrivava all'ingresso del ristorante! Veramente una cosa mai vista.

Il programma di intrattenimento è molto ricco ed essendo il giovedì santo viene celebrata di prima mattina anche la messa cattolica al salone Revelation. Lo sport è come sempre a pagamento e prevede Yoga, Spinning e Zumba.

Alle 9:30 partecipiamo alla visita della cucine che qui è stranamente gratuita diversamente da altre navi, ma brevissima in quanto essendo molta la partecipazione veniva divisa in turni.

Riporto di seguito l'intero Today della giornata così è possibile farsi un'idea delle attività di bordo.









Partecipiamo a poco o nulla e restiamo tutto il giorno a crogiolarci sul ponte piscine con tappe abbastanza frequenti al buffet.

Nel pomeriggio moglie e figlie si danno all'arte con pittura con colori ad acqua e scrapbooking. Io giro per la nave a fare qualche foto e mi godo la navigazione su un lettino del ponte scialuppe al ponte 4.

La giornata ci regala anche uno dei migliori tramonti di tutto il viaggio.



Dopo l'ottima cena di gala, dove mi sono gustato una deliziosa coda di aragosta, l'idea era quella di aspettare le 23 per andare all'Artic Ice Party nel salone Revelations. Ma anche non aver fatto niente tutto il giorno ci ha molto stancato, il giorno dopo ci aspetta una levataccia in quanto dovremo scendere dalla nave appena si apriranno i portelloni e quindi decidiamo di andarcene a letto.

Il camera troviamo le terribili etichette per le valige ... eh si la crociera (e il viaggio) sta per giungere al termine. Da apprezzare l'organizzazione Celebrity che qualche giorno prima aveva recapitato in cabina un questionario per conoscere i dettagli del volo di ritorno in modo da calibrare l'orario di sbarco in base a questa esigenza. E così è stato. Complimenti!

Continua ...
 
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Katialou

New member
Complimenti bel diario, ricco di notizie utili e foto molto belle................. hai organizzato molto bene la prima settimana!!!
 

Comax

Active member
Di seguito anche la pagina del Today con gli orari dei servizi, dei bar e dellla ristorazione ... che sopra mi è saltata.

 

emanu

New member
Certi diari dovrebbero essere vietati!!! Chi ha più voglia di iniziare a lavorare dopo questa lettura e queste foto ....... Il tramonto te lo rubo!!
 

Comax

Active member
ST. THOMAS


Ed eccoci arrivati al capitolo finale della crociera e dell'intero viaggio. Un finale col botto come si usa dire in ambito cinematografico!

St. Thomas è veramente un'isola esotica da sogno, quello che nell'immaginario comune ci si aspetta da una cartolina dei Caraibi. Spiagge bianche bellissime, mare cristallino, panorami mozzafiato, montagne verdi ed un vero e proprio paradiso dello shopping. Mi rimase nel cuore già 12 anni fa, quando ci passai una bellissima giornata sempre in crociera, con la Costa Romantica e la mattina del 3 aprile non stavo proprio nella pelle e già all'alba ero fuori coperta per gustarmi la navigazione tra le tante isolette che compongono le USVI.





La nave passa molto vicino ad alcune di esse ...



... ed in lontananza si scorge Charlotte Amalie, la capitale dell'isola.



Il molo di approdo è quello di Havensight, il principale, che può accogliere fino a tre navi da crociera.



Dopo alcuni minuti la Norwegian Pearl si accomoderà dietro di noi, mentre al porto di Crown Bay arriveranno i crocieristi della Ryndam di HAL.



L'escursione odierna ci porterà nell'isola di St. John ... ed in questo modo metteremo la bandierina anche sull'unico tassello delle Isole Vergini che ancora ci mancava. Visitare St. John in autonomia è abbastanza semplice ma richiede di alcune accortezze al fine di evitare lunghi attese e tempi morti. Il mio consiglio è ancora una volta quello di evitare le escursioni organizzate, soprattutto se la nave rimane in porto per tutta la giornata. Organizzandosi in proprio si dimezza il costo e si raddoppia il tempo di permanenza in quel luogo idilliaco.



Scendiamo dalla nave alle 8 ed usciti dal terminal saliamo sul primo taxi in partenza per Red Hook, cittadina dell'east end da dove partono i traghetti per St. John. La durata del viaggio è di circa 25/30 minuti ed il costo fisso è di 10 US$, bambini compresi. Per loro nessuno sconto nemmeno se viaggiano sulle gambe dei genitori. Alla piccola stazione marittina di Red Hook acquistiamo i biglietti A/R del traghetto al costo di 14 US$ per gli adulti e 2 US$ per i bambini. Il traghetto parte ogni ora e la soluzione migliore è senz'altro prendere quello delle 9. Sul seguente sito sono pubblicati tutti gli orari giornalieri http://www.vinow.com/general_usvi/interisland_ferry/#st-john-passenger-ferry-red-hook-to-cruz-bay

In poco meno di 20 minuti arriviamo a Cruz Bay, la cittadina principale di St. John.



Il centro è molto piccolo ma molto ben curato e nel porticciolo sono presenti numerose imbarcazioni.





Circa i 2/3 dell'isola sono occupati dal Virgin Island National Park, parco con spiagge spettacolari, ambienti marini protetti e foresta tropicale. Si capisce all'istante che si tratta di un posto esclusivo, veramente una di quelle mete che non ci si può lasciar sfuggire quando si arriva da queste parti. Un vero e proprio "must" insomma.



Alle 9:30 di mattina Cruz Bay si deve ancora svegliare e per strada non c'è praticamente nessuno, anche perchè il meteo non è il massimo ed il cielo promette pioggia da un momento all'altro. Prima di andare in spiaggia raggiungiamo il vicino Visitor Centre dove prendiamo mappe e materiale informativo e studiamo un po' la composizione del parco naturale.





La prossima tappa sarà una delle spiagge più belle dei Caraibi ... Trunk Bay ... che si raggiunge col taxi collettivo in meno di 10 minuti ed al costo di 6 US$ a testa. Il tassista si ferma in uno spiazzo dove c'è un punto di osservazione dal quale si vede la spiaggia in tutta la sua interezza.



L'ingresso è a pagamento e costa 4US$ per gli adulti e zero per i bambini.



A quell'ora del mattino c'era pochissima gente e le escursioni organizzate tarderanno ancora ad arrivare visto che il punto di ritrovo era fissato per le 10 in teatro.



A farci compagnia ci sono una chioccia con i suoi pulcini e un bellissimo pellicano che immobile su un albero all'estremità della spiaggia sembra vigilare su di essa.







Non facciamo in tempo a stendere i teli sulla soffice e bianca sabbia che su Trunk Bay si abbatte un tipico nubifragio tropicale!



Per fortuna la vegetazione ci ripara un po'. Dopo una decina di minuti, che a me sono parsi interminabili, finalmente smette di piovere e come sempre accade ai Caraibi esce il sole.



E' veramente incredibile come da un attimo all'altro l'ambiente si trasformi completamente ed il mare si accenda di un particolare colore celeste chiaro ... l'acqua è di una limpidezza estrema e sembra veramente di nuotare in una piscina.





Nei pressi della spiaggia c'è un isolotto attorno al quale è possibile fare snorkeling seguendo un percorso segnalato da boe e cartelli subacquei.



Mi immergo con la mia bambina più grande è rimaniamo stupiti dalla varietà di pesci e vegetazione marina. Tutto il reef è vigilato a vista da alcuni ranger in canoa che richiamano con delle fischiate assordanti tutti coloro che contravvengono alle regole, ad esempio sedendosi sulle rocce oppure fuoriuscendo dal percorso.

Mangiamo un boccone veloce nell'unico snack bar qui presente e restiamo in spiaggia fino alle 14:30.





Come sempre succede nei nostri viaggi, non stiamo bene se non lasciamo un qualche souvenir in giro per il mondo ... questa volta a farne le spese sono le mie pinne ed una borsa con i teli Celebrity. Vabbè pazienza ... anche se ormai questa volta pensavamo di avercela fatta ... ritenteremo la prossima volta sperando di poter tornare a casa con tutto quello che avevamo portato. Il taxi per il ritorno (altri 6 US$) è sempre disponibile nel parcheggio della spiaggia e ci riporta al porto in tempo per la partenza del traghetto delle 15.



Il viaggio tra le due isole è molto gradevole ed il mare era tranquillo quindi ci sistemiamo all'esterno dove ci godiamo i soli 20 minuti di navigazione.



Arrivati a Red Hook nuovo taxi per Charlotte Amalie (sempre 10 US$) ed arrivo in porto alle 16 circa. Rispetto a 10 anni prima la zona shopping del porto è stata completamente rinnovata e può contare su almeno 4 lunghi edifici pieni zeppi di negozi. Le principali marche presenti in centro a Charlotte Amalie hanno tutte anche una filiale qui.



Unico neo il fatto che essendo il Good Friday (Venerdì Santo) nessun locale vendeva alcolici e nemmeno le birre. Peccato perchè una ultima Carib ci sarebbe stata bene.

Compriamo qualche ricordino, la immancabile maglietta e mia moglie si fa il giro di tutte le gioiellerie ... si prova qualche anello ... e se ne esce a bocca asciutta! Ringraziando il dollaro forte ... o l'euro debole ce ne torniamo in nave!



Saliamo subito nel ponte piscine ...



Da lassù si ha una bella veduta del Paradise Point, un punto di osservazione che si raggiunge con una funivia vicina al porto.



Da questa foto (non mia) si può avere un'idea del panorama da lassù ... e della straordinaria bellezza di quest'isola.



La partenza da St. Thomas è la migliore in assoluto di tutta la crociera. La nave manovra all'interno della baia, fa una rotazione di 360 gradi e molto lentamente esce e se ne va.





La distanza da Portorico è minima e quindi l'andatura è quasi impercettibile e per molto tempo abbiamo costeggiato l'isola che ci ha offerto degli scorci stupendi.





L'idillio termina però al tramonto del sole ... è tempo di valige!

Visto che l'orario limite per metterle fuori dalla porto sono le 11 di sera, decidiamo di prepararle prima di uscire per (l'ultima) cena. Decisione saggia visto che dopo cena gireremo la nave come trottole e come non abbiamo mai fatto in nessuna delle sere precedenti. Siamo andati allo spettacolo in teatro, al Martini Ice Party e per finire alla serata danzante al Revelations con musica anni '70 e '80.

Ma purtroppo siamo veramente agli sgoccioli, ai titoli di coda di un viaggio indimenticabile per tutti noi ... e i primi goccioloni iniziano a far capolino dai nostri occhi. Nel frattempo la nave costeggia l'isola di Vieques e punta la prua verso San Juan.


Continua ...
 
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giusri

Active member
..è vero .... finale col botto..... per me un piacere rivedere la magnifica Trunk bay..... ancora grazie per tutte queste belle foto .....
 

answer

Member
Che spettacolo St. Thomas, anche per me è una delle più belle isole viste ai Caraibi!! :)
Quest'anno siamo stati a Magen's Bay e il prossimo inverno volevamo andare a Coki bech, ma dopo aver letto e visto Trunk bay i dubbi mi assalgono...ma in fondo penso sia bello avere questi dubbi ;-) e poi purtroppo... ho ancora molto tempo per pensarci!
Grazie ancora Comax per questo splendido diario!! :)
 

Comax

Active member
IL RITORNO A CASA

Ed eccoci arrivati all'epilogo di questo foto/diario che ha raccontato la nostra esperienza di viaggio.

La Summit torna a Portorico ed approda come sempre al Muelle Panamericano verso le 6 del mattino dopo aver percorso 1.100 miglia nautiche a zonzo tra i Caraibi.

L'arrivo di prima mattina consente di raggiungere l'aeroporto in tempo utile per tutti i voli in partenza verso gli Stati Uniti. Il nostro volo (AA1341) era schedulato alle 10:25 ed a differenza dell'andata ci porterà a Miami anzichè a New York. A Miami è prevista una sosta di 1 ora e poi partenza verso Milano alle 14:20 col volo AA206.

Bisogna precisare che l'uscita dagli USA è molto più veloce rispetto all'ingresso e non bisogna passare da immigrazione e dogana. Inoltre le valige sono andate dirette da San Juan a Milano senza doverle recuperare. Essendo tutti i voli dell'American Airlines concentrati al Terminal D dell'aeroporto di Miami, non dovremo fare altro che passare da un gate all'altro. Tutto molto semplice e veloce.

Ma torniamo a San Juan per descrivere la procedura di sbarco che è stata super veloce. L'orario della nostra discesa era fissato alle 7:50 e dopo circa 20 minuti eravamo già al taxi visto che all'immigrazione ed alla dogana non c'era praticamente nessuno. Arriviamo in aeroporto alle 8:30 con ben due ore di anticipo e dopo aver mollato le valige facciamo un giro nel piccolo aeroporto di Portorico. E qui capita l'ultima disavventura ...

Avendo al seguito almeno 6 bagagli a mano tra trolley, borse, zaini e sportine (se incontro chi ha inventato i souvenir!!!) non possiamo far altro che darne uno alla bambina più grande, pur essendo ben consci che le probabilità di lasciarlo in giro erano elevatissime. Decidiamo di sorvegliarlo a vista ma nell'unico momento di distrazione succede che il trolley rimane dentro un negozio. Ce ne accorgiamo quasi subito ma quando torniamo indietro il negozio era già stato evacuato e chiuso ed erano partite le procedure di sicurezza. Dentro c'erano due poliziotti che giravano attorno al trolley e lo esaminavano con una specifica attrezzatura antibomba. Per riaverlo indietro è stata necessaria una lunga trafila con presentazione di documenti, firma di moduli e tante scuse per l'accaduto. Ahhhhh i bambini !!!

Il volo parte puntuale e lasciamo definitivamente Portorico ... dall'alto si nota distintamente il forte El Morro nel quale abbiamo passato momenti molto piacevoli.



Capita molto raramente di fare un viaggio aereo e di beccare contemporaneamente un posto vicino al finestrino sul lato giusto dell'aereo ed una giornata perfetta senza nuvole e senza il riflesso del sole. Forse le probabilità sono le stesse di vincere qualcosa alle Slot Machine. Ma questo è il mio giorno fortunato ed il volo è stato sicuramente il migliore di sempre, tanto che le 3 ore "volano" letteralmente via in un lampo.

Questa è Grand Turk ... al quale sono particolarmente legato ... vedi il mio Avatar!



A breve distanza passano sotto i miei occhi East Caicos, Middle Caicos e North Caicos ...







... con una perfetta veduta di Providenciales, dove si trova la seconda spiaggia più bella del mondo secondo Tripadvisor ... la prima è in Brasile quindi un po' fuori rotta!

E poi signori e signore ... ecco a voi le Bahamas!!

Mayaguana







Le piccole Plana Cays



Long Island



Una delle isole più belle delle Bahamas: Exuma





Inizia poi una lunghissima serie di isolette coralline il cui margine occidentale è composto da barre di sabbia calcarea che danno luogo a secche e spiagge sommerse dai colori incredibili.







Sorvoliamo Andros, la più grande isola dell'arcipelago, quasi completamente disabitata e con gran parte del territorio costituente parco nazionale. Si tratta di altofondi marini con profondità fino a qualche decine di metri separati tra loro da fosse molto profonde, di ambiente oceanico.



Nelle parti più interne dei banchi si sviluppano piane di marea fangose.



Qui la bellezza raggiunge il suo apice, il celeste del mare si confonde con quello del cielo in un mix di colori che lascia a bocca aperta ...







Con Bimini Island, l'isola della Bahamas più vicina alla Florida, termina questa fantastica visione e le secche lasciano il posto al blu profondo dell'Oceano Atlantico.





Dopo pochi minuti si intravedono le isole Keys ...



... e si entra nello spazio aereo americano.



La procedura di atterraggio a Miami ci fa sorvolare le paludi delle Everglades ...



... che lasciano progressivamente il posto all'immensa città della Florida!







E con questo ho veramente concluso, anche perchè il volo verso Milano non offrirà grandi spunti. Arriveremo in Italia alle 6 del mattino con freddo e nebbia a darci il bentornato in Italia.

Spero che questo diario vi sia piaciuto e che la sua lettura possa essere di spunto per organizzare un vostro prossimo viaggio ai Caraibi ... visitare queste isole incantevoli su una nave Celebrity credo che sia veramente il massimo!


FINE
 
Stato
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