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Silver Dawn, la crociera luxury e il ...buon vino

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prof

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Saint-Malo tra '600 e '700 era la più famosa città corsara. I corsari lavoravano per conto del re di Francia (alla differenza dei pirati che depredavano solo per conto loro). Erano in possesso di un documento ufficiale che legalizzava la loro attività per combattere contro i nemici, e dovevano rispettare scrupolosamente le regole di guerra (non si dovevano depredare le navi francesi), altrimenti erano considerati come i pirati. In quel periodo, il più grande nemico di Saint-Malo fu l'Inghilterra. Si ricorda ancora oggi il corsaro Surcouf, la cui statua eretta a Saint-Malo indica con il dito la direzione dell'Inghilterra, terra nemica da combattere.
A conferma dell'abilità marinara c'è da dire che gli abitanti di Saint-Malo si chiamano "maluini", in francese malouins, da cui deriva anche il nome delle Isole Malvine, nell'Atlantico del Sud, colonizzate per la prima volta proprio da marinai provenienti da questa città nel 1763. E poi finite nella disputa tra Argentina e Gran Bretagna (che le chiama Falkland).
Lasciate le mura è gradevole inoltrarsi tra le vie del centro storico, ricche di negozi e localini. La costruzione più antica e tipica è quella a graticcio. Alcuni edifici in legno e pietra sono, miracolosamente sopravvissuti, come il cortile della casa natale di Chateaubriand, l’arcata dei recollets (frati minori) in Rue des Vieux Remparts e le case a pannelli di legno di Rue du Pelicot, la via più bella del centro storico.20230514_115717.jpg20230514_115706.jpg20230514_101418.jpg20230514_100702.jpg20230514_100651.jpg
 

prof

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La Cattedrale di San Vincent è situata in Place Jean de Chatillon, fondatore di questo edificio. E' una perla in stile gotico, costruita in un periodo che va dal XII secolo al XVIII secolo. Distrutta in parte durante la seconda guerra mondiale, poi ricostruita, ospita oggi il luogo di sepoltura di Jacques Cartier che da qui partì per andare ad esplorare per primo il Canada in tre viaggi dal 1534 in poi (il suo nome è anche su una delle vetrate).20230514_101505.jpg20230514_101717.jpg20230514_101616.jpg
 

prof

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Dal punto di vista gastronomico la Bretagna è una meta di prim'ordine con tanti piatti tipici. Da ricordare almeno la galette: simile a una crêpe, con due caratteristiche diverse. La preparazione è con sola farina di grano saraceno (che le dà il tipico colore) per un gusto decisamente diverso e più intenso. La farcia esclusivamente salata (salsiccia, o formaggi e anche uova e prosciutto).
La assaggiamo in questa seconda versione ed è veramente buona. Poi optiamo per l'esplorazione del ...mondo delle ostriche bretoni, davvero stratosferiche, abbinate con un buon bianco della Loira.001245000-wag21.png20230514_122348.jpg
 

prof

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L'isola di Guernsey nel mezzo della Manica è il paradiso per i diportisti che navigano tra Francia e Inghilterra. Contesa per secoli tra i due Paesi, Guernsey è oggi un territorio della Gran Bretagna con grande autonomia e un governatore che si chiama Balivo. Saint Peter Port è la capitale (circa 16 mila abitanti) ed è la penultima tappa della nostra crociera. Si scende con i tender verso questo porto pittoresco dominato dalla fortezza reale di Castle Cornet su una collina.20230515_123659.jpg
 

prof

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Nel centro abitato merita una visita la Town Church anglicana con le sue vetrate. C'è un servizio di volontari per le visite guidate. In un angolo della chiesa vediamo dei tavoli con le sedie. Alla nostra domanda, ci spiegano che alla fine delle funzioni i fedeli si ritrovano per un tè con i biscotti. Iniziativa che a quanto pare richiama più gente in chiesa...20230515_092411.jpg20230515_121248.jpg20230515_092614.jpg
 

prof

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Ci si può poi rilassare affrontando una leggera salita che porta ai Candie Gardens. Un tempo giardini ornamentali di una casa privata, sono ora aperti al pubblico e di recente restaurati. C'è una sala da tè che gode di una splendida vista sulla città e sulle isole vicine, il Museo e la Galleria d'arte di Guernsey. Diversi pannelli ricordano la recente incoronazione di Re Carlo e le sue visite nell'isola in anni precedenti. Nei giardini c'è anche una statua di Victor Hugo che in una casa nelle vicinanze (Hauteville House) scrisse una parte de I Miserabili.20230515_101027.jpg20230515_095754.jpg20230515_095139.jpg
 

prof

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Si può percorrere High Street, stradina costeggiata da piccole boutique, negozi di souvenir ma anche shop più grandi e rinomati.20230515_105342.jpg
 

prof

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Ci sono due mercati coperti dell'Ottocento ristrutturati e pieni di occasioni per lo shopping, ...chiodo fisso come sempre quando si è a fine vacanza.20230515_120513.jpg20230515_120950.jpg20230515_120748.jpg20230515_120457.jpg
 

prof

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La parte più antica di Saint Peter è in cima alla salita e si trovano ancora oggi antichi edifici in pietra, al ritorno ci si può fermare in uno dei caffè per un sandwich al granchio o il classico fish and chips e per ammirare gli edifici ottocenteschi. Se passate da qui d'estate si può fare il periplo dell'isola e fermarsi ad ammirare calette e boschi, la spiaggia più famosa è Cobo Bay, tra le più belle e grandi dell'isola. Troverete sabbia finissima e mare cristallino. I più avventurosi possono invece scegliere uno dei tanti itinerari per il trekking sulle colline. Insomma, un'isola che è un piccolo gioiello, all'insegna del relax, pressochè sconosciuta in Italia.20230515_103108.jpg20230515_113906.jpg20230515_114612.jpg20230515_093410.jpg
 

prof

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Essendo arrivati in Gran Bretagna, la mattina col primo tender salgono a bordo quattro funzionari dell'ufficio immigrazione della Gran Bretagna per il controllo obbligatorio face-to-face dei passaporti. E' tutto ben organizzato con i passeggeri divisi in vari orari a scaglioni. Pochi secondi di coda al controllo (ospitato in uno dei ristoranti) e poi siamo scesi per la gita. Sarà un controllo prezioso perché tutti i passeggeri così sono già registrati e all'arrivo a Southampton la discesa sarà velocissima (praticamente non si è fatto più il controllo dei passaporti evitando lunghe code nel porto).
 

prof

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Honfleur, in Normandia, è una piccola città marinara che invita alla scoperta delle sue stradine pittoresche e delle sue antiche facciate. Risparmiata dagli attacchi del tempo e dai bombardamenti della guerra, Honfleur ha saputo preservare le testimonianze di un ricco passato che ne fanno oggi una delle cittadine più visitate della Francia. La fama internazionale è dovuta all’autenticità e al fascino del suo centro storico (Vieux-Bassin) contraddistinto dalle caratteristiche stradine acciottolate, dalle facciate a graticcio, dalle piccole boutique, dagli hotel de charme e dai ristoranti tipici. Ma anche alla diversità dei suoi monumenti e alla ricchezza del suo patrimonio culturale e artistico. Le case a graticcio (chi è stato a Bergen in Norvegia può fare un parallelo) furono realizzate con muri e travi di legno, mattoni crudi di paglia e fango (torchis).20230516_105208.jpg20230516_105039.jpg20230516_104914.jpg
 

prof

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All'estremità del Vieux-Bassin si innalza vicino al mare la Lieutenance (la sede del Luogotenente del Re), quel che resta delle fortificazioni originarie del XIII secolo (più volte rimaneggiata). Di recente restaurata e riaperta, è uno dei simboli di Honfleur20230516_112451.jpg
 

prof

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Ci ha colpito tantissimo la chiesa di Sainte Catherine, anch’essa un emblema di Honfleur. E' unica al mondo perché costruita pressoché interamente in legno, comprese le travi verticali di sostegno. Le copertura delle navate (realizzate in due epoche diverse, la seconda fu aggiunta per ampliare la chiesa) sono in sostanza degli scafi rovesciati della tipologia dei drakkar. Ingegnoso e simbolico artigianato di una città dedita ai commerci marinari. Ancora oggi davanti agli altari ci sono alcuni ex voto in forma di nave (un uso devoto simile a Marsiglia, nella Basilique Notre-Dame-de-la-Garde)20230516_111057.jpg20230516_110848.jpg20230516_110022.jpg20230516_110020.jpg20230516_110453.jpg
 

prof

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Anche all'esterno Santa Caterina ha una forma originalissima che richiama costruzioni scandinave e spicca il campanile costruito a parte20230516_112119.jpg
 

prof

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Honfleur ha un quid che la rende irresistibile. Tutta la città è stata immortalata dai più grandi pittori e, tutt’oggi, esercita ancora lo stesso fascino, soprattutto sugli artisti che continuano a venire ad Honfleur per dipingere i paesaggi e i luoghi del suo prestigioso passato storico e marittimo. Sull’estuario della Senna, le luci cangianti del cielo hanno ispirato Courbet, Monet, Boudin (che era nato qui) e molti altri. Nato ad Honfleur anche il compositore Erik Satie. Sia per Boudin che per Satie ci sono due musei/fondazioni da visitare. Ecco due foto che danno una minima idea della luminosità del paesaggio20230516_112841.jpg20230516_125831.jpg
 

prof

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E poi...se avete sbirciato le foto che vi dico a fare? Le ostriche qui sono sublimi, in particolare non perdete quelle di Cancale. Se vi piacciono i sapori più forti provate le cozze in abbinata col formaggio Roquefort (il gorgonzola francese). Ma ci sono anche altre ricette in uno dei tanti localini in questo bacino d'acqua di mare così glamour20230516_124009.jpg20230516_132949.jpg20230516_130046.jpg
 

prof

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Benvenuto Gianni! Se salendo a bordo hai curiosità chiedi pure. Qui siamo quasi ...all'ultimo bicchiere!
 

prof

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E visto che questo è il diario del buon vino e ...dintorni, non possiamo che concludere con il Calvados che qui in Normandia si prepara forse dai tempi di Carlo Magno, quando alcune fonti già citano i distillatori di mele. La Corporazione della distillazione del sidro fu creata nella zona nel lontano 1606.
La produzione del Calvados è oggi regolata da rigide regole e protetta dalla AOC (l'equivalente della nostra Doc). Senza perdersi in troppi dettagli, basta dire per curiosità che le mele necessarie per produrlo sono suddivise in quattro categorie: acide, acido-amare, dolci-amare e dolci ma si arriva a catalogarne una quarantina di tipologie ammesse. Inoltre, non può chiamarsi Calvados se prima non passa almeno due anni di invecchiamento in barili di quercia. In sostanza, più tempo invecchia, più diventa gradevole.
Una citazione a parte merita l'AOC Calvados Pays d'Auge per il quale è obbligatoria la doppia distillazione che viene effettuata in alambicchi tradizionali (l'alambic à repasse o ‘charentais’, simile a quello del Cognac) e conferisce al prodotto aromi fruttati ricchi, complessi e delicati con un potenziale di lungo invecchiamento. Abbiamo provato proprio questo tipo...Hic!20230514_210242.jpg
 

prof

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Ed eccoci alla conclusione del Diario.
Per dirla in poche parole, se siete appassionati di crociere ma non ne potete più della caccia al lettino a bordo piscina, delle file al buffet, delle code in genere e soprattutto della spiacevole sensazione di essere solo un numero in mezzo a 5/6 mila passeggeri vocianti, possiamo dire che esiste una dimensione alternativa di vacanza in mare. Col sapore delle crociere di una volta e itinerari innovativi.20221020_194217.jpg
 

prof

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Grazie a tutti quanti hanno seguito. Se volete, ancora per un po' c'è la possibilità di inserire messaggi con domande o curiosità sulla vita di bordo, i servizi e così via. Un abbraccio a tutti! E alla salute!20221019_193227.jpg
 
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