Re: Titanic: i perchè di una tragedia.
Rodolfo, avevo gia preparato la risposta che vedi sotto, la posto e poi torno a commentare la tua parte ok?
Quindi inizio da Fan del Mare..
fandelmare ha detto:
in tema di sicurezza ci sono stati innegabili progressi in 90 anni ma, a mio avviso, per alcuni aspetti, ancora non ci siamo, leggi per favore quanto o scritto a proposito degli incidenti navali con particolare riferimento a tanti traghetti che solcano i mari nei nostri giorni.
Fan questo è uno dei punti da analizzare, lo hai anticipato: la storia prosegue a cicli, e spesso torna indietro, su questo volevo tornare..
Allora: nell'ottocento, primi del novecento la tecnologia avanza a perdifiato, la meccanica in particolare era allora un pò come oggi l'elettronica e le telecomunicazioni, sfornava novità a ritmo crescente..
Ma gestire i cambiamenti non è facile, forse i tecnici hanno in testa il senso delle cose (e non sempre), ma la cultura intorno no, fatica ad adeguarsi, e magari si crede 'invincibile' visti i risultati tecnologici.
Se il mondo cambia velocemente, le leggi sulla sicurezza in mare, la capacità di sfruttare la radio in tal senso, la preparazione degli equipaggi, tutto resta indietro.
Prova ne sia che Andrews, il progettista, voleva più scialuppe, non ne vollero i pubblicitari, il marketing..
Ma questi erano intimamente convinti che Andrews esagerava, proprio perchè ritenevano la nave 'sicurissima', è tipico di chi non ha competenze pensare che è l'altro ad esagerare..
Si dice che il comandante non volesse correre, fu Ismay a volerlo.. Forse non è vero, ma è molto probabile che sia andata così (si dice addirittura che Ismay abbia l'ordine senza consultare Smith, sembra strano e poco credibile, ma ci furono sia i testimoni del famoso dialogo sulla velocità sia altri che affermarono che l'ordine non veniva dal comandante).
Questo per descrivere quel mondo, ma è un mondo che è cambiato al volo dopo lo schiaffo del Titanic..
Furono subito cambiate le leggi, adeguato il numero delle scialuppe, istituito un servizio di controllo degli Iceberg, addestrati gli equipaggi, rese obbligatorie le esercitazioni in mare ed i turni alla radio, data la prevalenza ai messaggi per la sala comando, ridotte le velocità di navigazione, istituiti fari a prora per il controllo del mare..
Con questo approccio il Titanic sarebbe tranquillamente arrivato a New York, senza neanche capire di aver evitato un dramma..
Ora vorrei fare un paragone, Titanic/Doria: la Doria viene molto dopo l'applicazione di quelle leggi, viene da un mondo che ha conosciuto la guerra ed ha visto gente morire.. Al tempo della Doria la sicurezza era un problema serio..
La nave ha avuto l'incidente vicino New York, cosa che ha semplificato le procedure di salvataggio, ma va sottolineata comunque la sua grande resistenza in acqua (cinque ore), la capacità dell'equipaggio di gestire la cosa (qualcuno avrà sbagliato, ma molti pochi, furono quasi tutti eccellenti), la presenza di molte navi allertate dalla radio, il fatto che i passeggeri a bordo si siano mossi sapendo cosa fare perchè avevano fatto delle esercitazioni.
Successivamente addirittura nel caso della Achille Lauro ci furono sue soli morti, uno di spavento ed uno per una botta in testa..
Però c'è anche la legge dei cicli: Chernobyl è avvenuta per una sequenza di errori alla Titanic, ma fatto ancor più grave, Chernobyl è avvenuta perchè qualcuno si era messo in testa di portare il reattore vicino al punto di rottura, per vedere se fosse vero che era una situazione pericolosa..
A riprova di ciò prima di questo 'esperimento' la nomenclatura comunista locale si era rifugiata con i parenti all'interno dei locali bunker antiatomici..
Allora, la storia cosa ha insegnato?
Fan del mare fa il discorso dei traghetti e delle navi stracariche, mi vede d'accordo: se l'economia si impossessa di tutto come finisce?
Come cultura dovremmo dare uno stop all'economia (importantissima sia chiaro) per curare anche altre cose: salute, impatto ambientale, sicurezza sul lavoro e nella vita..
Ma in parte non lo facciamo (vedi ad es. i troppi morti sul lavoro) ed in parte, similmente ai primi del novecento, la tecnologia corre, il mondo cambia al volo, e noi abbiamo fatica non solo a governarlo, ma anche a volte a capirlo..
Speriamo di riprendere le redini senza bisogno di schiaffi in faccia..
Salutoni
Manlio