Quinto giorno Atene: 3 novembre 2011 Giovedì
Colazione alle 8.00 e poi quando stiamo per uscire dalla cabina mi accorgo che non trovo da nessuna parte la macchina fotografica. Ieri sera l'ho dimenticata al ponte 14 nella sala con i tavoli per le carte e i giochi da tavolo.
Andiamo al deck al ponte 5 e chiedo se qualcuno avesse trovato la mia macchina Lumix della Panasonic, guardano dentro e la trovano e dopo un veloce controllo sulla mia identità e dell'appartenenza a me, me la restituiscono mentre li ringrazio contentissimo.
Avevo messo poche speranze nel ritrovamento e mi dispiaceva perché avrei perso le foto fatte e la macchina di mia figlia che le avevamo regalata per la maturità 5 anni prima al costo di 500 euro.
Sono poco dopo le 9.00 quando scendiamo, la navetta del porto ci porta al terminal A.
Cerchiamo il botteghino dell'ufficio del turismo per avere una cartina e notizie sui trasporti pubblici e nonostante siano ormai le 9.15 è chiuso. Ci avviamo lungo la strada con l'assalto dei tassisti, reiterato, insistente e fastidioso.
Riusciamo ad arrivare alla strada e cerchiamo di arrivare alla metro che però è molto più lontana del previsto. Prendiamo i biglietti (1,40€ a tratta) e subito c'è una corsa è capolinea e ci sediamo, scendiamo Monastiraki per andare alla Plaka.
Compriamo una cartina e cominciamo a girare il quartiere, le visite ai musei e monumenti classici le abbiamo fatte già in passato. Vari negozi e giro per ricordini e regalini ed ancora spezie. I prezzi sono più alti di quelli della Turchia,ma non eccessivi.
Non troviamo bagni pubblici o altro e ci fermiamo ad un bar per un gelato e l'uso del wc.
Visitiamo l'Olimpieion vicino all'arco di Adriano, poi torniamo verso la metro e scendiamo dall'unico lato della stazione che ha i binari ed è in funzione. Dopo poco arriva la metro sull'unico binario per entrambe le direzioni e va nella direzione giusta, ma non si ferma.
Arriva una metro nella direzione opposta, saliamo tutti, ma una signora a bordo ci dice che per il Pireo è la direzione sbagliata e ci invita a scendere. Saltiamo giù prima di ripartire e poi chiediamo e ci spiegano che bisogna andare nella direzione opposta scendere alla prima fermata e prendere la direzione opposta. Naturalmente non c'è il minimo cartello esplicativo in giro. Non il capisco perché di tutto ciò.
Facciamo come ci hanno detto e siamo finalmente a Pireo. Questa volta prendiamo un taxi per il terminal e con tassametro spendiamo 5 euro.
Nel breve tragitto scambiamo un po' di idee col tassista sulla crisi di cui abbiamo sentito e delle colpe della politica, lui da molte colpe a Papandreu e che pure noi non stiamo messi molto meglio.
Poi prendiamo la navetta e siamo a bordo. Visto che sono le 16.30 ed abbiamo mangiato solo un gelato andiamo al Windjammer che in queste occasioni è aperto per lo “spuntino”, che però per noi è proprio un pasto.
Dopo un po' di riposo andiamo allo spettacolo al teatro oggi c'è di nuovo il giocoliere mimo Menes, ma con una serie di numeri e scenette completamente diverse e molto divertenti. Ci sono ancora gli acrobati, ancora diversi e con numeri più spettacolari ed davvero entusiasmanti, questa volta appesi ad un cavo con voli a sfiorare le teste del pubblico delle prime file, cioè anche le nostre. Poi di nuovo Menes e sempre divertente.
A cena e dopo in bianco per la serata latina che si svolge all'Etaxa e di fatto è solo un po' di balli di gruppo a cui partecipano soprattutto italiani e qualche spagnolo e sudamericano. Ben pochi di questi hanno l'abito bianco.
Vado a fare un giro al ponte 12 e vedo camminare lungo il ponte l'uccellino della sera prima o almeno spero perché è identico e mi fa piacere pensare che si sia salvato. Non fosse per il vento freddo non andrei più via è bellissimo lì fuori.