Un utente, qualche pagina fa, in maniera intelligente ha postato il codice deontologico dei giornalisti.
Ditemi, in tutta onestà, se in questo continuo turbinio di notizie e contestuali smentite, di verità che in questo momento non possono essere verità accertate, di ipotesi campate per aria, di video fasulli, di rimborsi fantasma al 30%, di ungheresi disperse etc. etc., il codice deontologico è stato rispettato.
Dietro ogni "falsa" notizia, c'è un "diritto calpestato", che è quello che fa capo ai membri dell'equipaggio (anche ufficiali..) che hanno fatto fino in fondo il loro dovere rischiando la propria vita ed anche quelli di un'azienda che, fino a prova contraria, PER ORA non è stata formalmente accusata di niente.
Partendo dal post di Gigi, mi spingo oltre: un procuratore generale (non titolare in prima persona dell'inchiesta) rilascia dichiarazioni su ipotesi di coinvolgimento della compagnia (con le indagini ancora in corso) da un lato esprimendo di fatto delle sentenze, dall'altro precisando che "Per questo l'inchiesta non potrà escludere alcun fronte". Inteso? Non potrà escludere...non vuol dire "l'inchiesta ha accertato il coinvolgimento di"... Trovo personalmente contraddittorio e poco professionale esprimere giudizi con un'inchiesta ancora aperta. Soprattutto quando si ricoprono certi ruoli. Dichiararlo ai giornali per compiacere l'opinione pubblica (e in sostanza fare pressioni sui titolari del'indagine).
Qui nel forum, tanti utenti non è che hanno difeso Costa ( mi ci metto anche io), ma semplicemente hanno chiesto un'informazione corretta, una prudenza di base nelle valutazioni, e tutto questo si può sintetizzare in un unico concetto: la ricerca della verità.
La verità "vera", non quella del lunedì che poi cambia il martedì, non quella delle prime pagine sui quotidiani, non quella dei programmi serali in TV, non quelle ipotizzate qualche volta anche qui salvo poi essere smontate due ore dopo.
E la verità "vera" non si stabilisce in cinque giorni nè su un forum nè tantomeno su un giornale, ma attraverso indagini serie di accertamento delle dinamiche, di determinazione delle responsabilità, ed alla fine di un giusto processo. Punto. E chi ha sbagliato paghi. E paghi per quanto previsto dalla legge.
Ma prima di questo, troppe persone devono ancora terminare il loro lavoro (magistrati in primis) possibilmente senza protagonismi, e troppe persone devono ancora cominciare il loro in maniera seria e corretta (giornalisti).
Un saluto