L'Alaska e' stata da sempre una delle mete che piu' mi hanno affascinato ma che ritenevo impossibile da raggiungere sia per la distanza che per le difficolta' ambientali. Quando poi si e' deciso di andare le considerazioni su un viaggio in crociera sono parse da subito quelle preferibili e quindi, mancando le italiane, si e' deciso per provare la HAL oltre che per le recensioni lette in giro sul web anche per soddisfare il mio desiderio del tutto personale di poter navigare su una nave dallo scafo blu.
La scelta del tragitto e' andata verso l'itinerario Alaskan Explorer di 7 giorni (col senno di poi sarebbe stato preferibile quello da 14 ma c'erano dei motivi logistici che poi spieghero') e la nave che soddisfaceva l'esigenza era la OOSTERDAM la quale, oltre ad avere lo scafo blu, soddisfaceva anche la curiosita' di vedere da vicino una classe Vista.
L'itinerario partiva da Seattle e arrivava a Juneau passando da Puget Sound e Tracy Arm per poi ridiscendere verso Sitka e Ketchikan finendo il giro a Victoria nel Canada per poi tornare a Seattle.
SEATTLE
RAGGIUNGERE IL CENTRO
Un volo Alaskan Airline ci ha portato comodamente a Seattle da DC, cinque ore e mezzo su un 737 800 sufficientemente economico ma senza cibo a bordo. E' sorprendente come ormai tutte le compagnie stiano volgendo verso un servizio minimale anche per le tratte lunghe. Per quasi sei ore l'unico complementare e' stato un succo di frutta e una specie di merendina imbustata a meno che non si acquistava una colazione calda che, vista la tipologia di pasto, ho preferito evitare. Ad ogni modo l'aereo era pulito e il personale molto cortese.
Dall'aeroporto di Seattle il mezzo senz'altro piu' economico e piu' comodo per raggiungere il centro e' il Light Link Rail una specie di monorotaia che per poco piu di due dollari e circa 40 minuti ti porta direttamente dentro la citta'. Le biglietterie sono automatiche ma cercate di avere tagli di banconote piccoli per non trovarvi come nel mio caso ad avere il resto di dodici dollari in monete da un dollaro (sembrava che avessi vinto un jackpot alla slot machine quando sono usciti i soldi...)
Le indicazioni per raggiungere il treno, che parte ogni cinque minuti, sono molto chiare fin dal terminal, si segue per GROUND TRANSPORTATION, si attraversa il parcheggio coperto e poi si arriva alla stazione.
Lo stesso tragitto e' parte integrante del viaggio, e' panoramico e fa passare da altissimi e panoramici viadotti fino ad arrivare fin dentro ai quartieri periferici, gli stadi e poi downtown appunto.
La fermata per il centro e' quella del capolinea Westlake. Da qui tutte la maggior parte delle attrazioni di Seattle (Pike Market, Starbucks -il primo mai aperto- e lo Space Needle) sono raggiungibili facilmente a piedi, ovviamente dopo aver depositato gli eventuali bagagli in un hotel di appoggio.
Seattle e' una citta' molto "europea", e' pulita e da' idea di sicurezza, quanto meno in centro. Consiglio fortemente di portare un ombrello o qualcosa di utile contro la pioggia perche' la probabilita' di incappare in almeno una piovuta al giorno e' molto alta tanto e' vero che uno dei fridge magnet piu' diffusi recitava "GOT RAIN? - SEATTLE".
Il mercato coperto Pike Market e' un subbuglio di persone, razze, grida e colori: dai salmoni volanti del Pike Place Fish Co. (dove gli addetti si passano al volo il pesce ordinato di clienti), ai fiori delle bancarelle asiatiche per passare da quelle delle spezie e finire con quelle delle curiosita'. E' aperto per quasi tutta la giornata e ha vicino il primo Starbucks mai aperto, visita dovuta per gli amanti del frappuccino ma anche per quelli che preferiscono il caffe' puro italiano, quanto meno per acquistare a pochi dollari qualche gadget da portare agli amici.
Lo Space Needle e' altrettanto interessante, se non altro perche' e' il simbolo di Seattle fin da quando e' stato costruito. E' raggiungibile con la monorotaia storica o, come detto prima, anche a piedi. L'ingresso alla struttura e' un po' lungo per via dei controlli di sicurezza e anche per il fatto che la salita in ascensore comporta un flusso a singhiozzo che blocca tutti i turisti. Da sopra si puo' godere di una bellissima vista a 360 gradi su Seattle magari bevendo un drink preso al bar e sperando in una schiarita del cielo tipicamente plumbeo.
La scelta del tragitto e' andata verso l'itinerario Alaskan Explorer di 7 giorni (col senno di poi sarebbe stato preferibile quello da 14 ma c'erano dei motivi logistici che poi spieghero') e la nave che soddisfaceva l'esigenza era la OOSTERDAM la quale, oltre ad avere lo scafo blu, soddisfaceva anche la curiosita' di vedere da vicino una classe Vista.
L'itinerario partiva da Seattle e arrivava a Juneau passando da Puget Sound e Tracy Arm per poi ridiscendere verso Sitka e Ketchikan finendo il giro a Victoria nel Canada per poi tornare a Seattle.
SEATTLE
RAGGIUNGERE IL CENTRO
Un volo Alaskan Airline ci ha portato comodamente a Seattle da DC, cinque ore e mezzo su un 737 800 sufficientemente economico ma senza cibo a bordo. E' sorprendente come ormai tutte le compagnie stiano volgendo verso un servizio minimale anche per le tratte lunghe. Per quasi sei ore l'unico complementare e' stato un succo di frutta e una specie di merendina imbustata a meno che non si acquistava una colazione calda che, vista la tipologia di pasto, ho preferito evitare. Ad ogni modo l'aereo era pulito e il personale molto cortese.
Dall'aeroporto di Seattle il mezzo senz'altro piu' economico e piu' comodo per raggiungere il centro e' il Light Link Rail una specie di monorotaia che per poco piu di due dollari e circa 40 minuti ti porta direttamente dentro la citta'. Le biglietterie sono automatiche ma cercate di avere tagli di banconote piccoli per non trovarvi come nel mio caso ad avere il resto di dodici dollari in monete da un dollaro (sembrava che avessi vinto un jackpot alla slot machine quando sono usciti i soldi...)
Le indicazioni per raggiungere il treno, che parte ogni cinque minuti, sono molto chiare fin dal terminal, si segue per GROUND TRANSPORTATION, si attraversa il parcheggio coperto e poi si arriva alla stazione.
Lo stesso tragitto e' parte integrante del viaggio, e' panoramico e fa passare da altissimi e panoramici viadotti fino ad arrivare fin dentro ai quartieri periferici, gli stadi e poi downtown appunto.
La fermata per il centro e' quella del capolinea Westlake. Da qui tutte la maggior parte delle attrazioni di Seattle (Pike Market, Starbucks -il primo mai aperto- e lo Space Needle) sono raggiungibili facilmente a piedi, ovviamente dopo aver depositato gli eventuali bagagli in un hotel di appoggio.
Seattle e' una citta' molto "europea", e' pulita e da' idea di sicurezza, quanto meno in centro. Consiglio fortemente di portare un ombrello o qualcosa di utile contro la pioggia perche' la probabilita' di incappare in almeno una piovuta al giorno e' molto alta tanto e' vero che uno dei fridge magnet piu' diffusi recitava "GOT RAIN? - SEATTLE".
Il mercato coperto Pike Market e' un subbuglio di persone, razze, grida e colori: dai salmoni volanti del Pike Place Fish Co. (dove gli addetti si passano al volo il pesce ordinato di clienti), ai fiori delle bancarelle asiatiche per passare da quelle delle spezie e finire con quelle delle curiosita'. E' aperto per quasi tutta la giornata e ha vicino il primo Starbucks mai aperto, visita dovuta per gli amanti del frappuccino ma anche per quelli che preferiscono il caffe' puro italiano, quanto meno per acquistare a pochi dollari qualche gadget da portare agli amici.
Lo Space Needle e' altrettanto interessante, se non altro perche' e' il simbolo di Seattle fin da quando e' stato costruito. E' raggiungibile con la monorotaia storica o, come detto prima, anche a piedi. L'ingresso alla struttura e' un po' lungo per via dei controlli di sicurezza e anche per il fatto che la salita in ascensore comporta un flusso a singhiozzo che blocca tutti i turisti. Da sopra si puo' godere di una bellissima vista a 360 gradi su Seattle magari bevendo un drink preso al bar e sperando in una schiarita del cielo tipicamente plumbeo.
















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