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13/01/2012 -Naufragio Costa Concordia all'Isola del Giglio

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Se, se, Manlio. Ogni caso è un caso a sé. E se il mare fosse stato in burrasca? Scendi nelle lance con il mare in burrasca. Io mi rendo conto che non si hanno veramente le idee chiare su cosa vuol dire l'evacuazione di una nave. Il problema non è solo tecnologico, ma soprattutto delle persone e delle loro azioni.

Se ci fai caso ho insistito poco sulle modifiche al sistema, ma sono d'accordo sul discorso delle persone..
Secondo me la nave ideale da questo punto è la Costa Marina, ma sappiamo tutti che la nave del futuro non sarà la Marina ma la Oasis..
Però a questo punto pongo una domanda:

1) Incendio in un grattacielo alto 400 metri
2) Incendio nel centro commerciale
3) Scontri o incendio nello stadio da sessantamila persone
4) Violenza all'interno del concerto superseguito
5) Aereo in difficoltà
6) Nave che affonda nel mare mosso

Voi dove preferireste essere?
La risposta mi sembra scontata..

Personalmente, lo ripeto, sono contrario al guadagno ad ogni costo, e non solo perchè le adoro, ma non farei navi da più di 50000 tonnellate di stazza, e porterei avanti sia la sicurezza 'hardware' (doppi scafi, telecontrollo e 'presenza' a bordo) sia la parte gestionale, sia la gestione delle persone, che formerei più seriamente, impegnandole in una esercitazione diversa da quella attuale, ma non possiamo negare che allo stato attuale tra tutti quei contesti la nave sia il più sicuro..

Un saluto
Manlio
 
In nessuno dei sei, possibilmente. Non ti rispondo la nave, come vorresti dopo aver posto le varie prospettive, perché non lo penso.

E non capisco inoltre perché una nave grande affonderebbe più rapidamente, e perché Marina sarebbe la più ideale. Sarebbe la più ideale perchè in caso di gravissimo incidente la potenziale perdita di vite umane, sarebbe minore che su di un altro tragico incidente su Allure.
 
Le vostre riflessioni sottolineano un aspetto importante: le miriadi di variabili che entrano in gioco in tutte le fasi di una tragedia come quella della Concordia.
Il fattore umano qui è stato protagonista nel bene e nel male. Ha contribuito a causare il tutto, ha contribuito a non gestire al meglio la fase di emergenza e di abbandono nave in termini di tempistica, ma è stato il vero artefice del salvataggio di 4.200 naufraghi. Ma il fattore umano è totalmente imponderabile.
Come altre innumerevoli variabili. E se ci fossero state condizioni del mare avverse? Io non dò nemmeno così per scontato il fatto che la Concordia si sia spiaggiata proprio li, su una piattaforma di roccia sommersa sull'orlo di uno "strapiombo" marino, con una combinazione di correnti e di manovre a dir poco fortunate. Non era così scontato che si "abbattesse" esattamente dove si trova ora.
Oggi disquisiamo e facciamo i nostri ragionamenti con le reletive conclusioni parlando di una nave che è finita contro uno scoglio.
Di lance che non possono essere calate per via dell'inclinazione della nave, di numero di passeggeri a bordo etc. etc.
Ma domani ci potremmo trovare a parlare (spero proprio di no) di "collisione" (e le murate delle navi, oggi, si chiamano praticamente balconi) o di incendio a bordo, o di altre mille combinazioni che a loro volta portano con se miriadi di variabili imponderabili. Ed ogni caso è assolutamente a se stante.
Andar per mare è sicuro?
A mio parere certamente si, anche se purtroppo questa mia certezza non coincide con l'esclusione totale che altre tragedie del mare possano ripetersi.

Un saluto
 
In nessuno dei sei, possibilmente. Non ti rispondo la nave, come vorresti dopo aver posto le varie prospettive, perché non lo penso.

Che ci vuoi fare, io però nel dubbio vado sulla sei..

Tra l'altro la nave è l'unico posto (aereo a parte) dove ti spiegano almeno cosa fare in caso di pericolo..

E non capisco inoltre perché una nave grande affonderebbe più rapidamente, e perché Marina sarebbe la più ideale. Sarebbe la più ideale perchè in caso di gravissimo incidente la potenziale perdita di vite umane, sarebbe minore che su di un altro tragico incidente su Allure.

Non ho detto che la nave grande affonda più rapidamente, ma che Marina sarebbe ideale perchè a bordo siamo in pochi ed in pochissimo tempo siamo tutti sul ponte lance, ed inoltre (provato di persona) con l'equipaggio si crea subito un rapporto collaborativo..

Credo che su Marina i personaggi che si mettono a spingere gli altri per riprendere le scene con il telefonino sarebbero di meno, non solo perchè c'è meno gente a bordo, ma perchè c'è tutta una atmosfera diversa, inoltre muoversi sulla nave è una cosa veloce, gli accessi sono rapidi ed il tutto è più gestibile da parte dell'equipaggio..

Un salutone!!
Manlio
 
Ma domani ci potremmo trovare a parlare (spero proprio di no) di "collisione" (e le murate delle navi, oggi, si chiamano praticamente balconi) Un saluto

Esatto e non solo Quando si ormeggia si va con un lato a baciare la banchina, ci sono sia cabine sotto il livello del mare che subito sopra ma sempre a livello della banchina. Se per un motivo x , vento improvviso, botta di corrente, malfunzionamento dei thrusters, manovra sbagliata si va a dare colpo forte in bachina o ad uno spigolo di essa, puo ' succedere che qualcuno si faccia male oppure anche di peggio. Come lo possiamo risolvere? Chiamando tutti , equipaggio e passeggeri verso le sei del mattino e farli spostare dall' altro lato finche' la nave non sia ormeggiata? Oppure fare test psico-attitudinali al c.te per vedere se egli un giorno va contro una banchina? Si puo' e si deve fare molto, sulla sicurezza ma gli scenari sono molteplici ed arrivare a poter dire ad un qualcuno che salga su una nave che la possibilita' del verificarsi di un qualcosa di diverso dalla normale routine si zero, al momento non e' possibile. A bordo comunque ci sono procedure scritte a cui attenersi in caso di falla, incendio, collisione etc... Non si improvvisa niente al momento ed il tutto e' soggetto a revisioni ed aggiornamenti continui.
 
Ultima modifica:
Felix, niente di più condivisibile. Ma ci vogliamo sì o no rendere conto di come son stati "rasentati" gravissimi incidenti negli ultimi anni. Io non voglio fare assolutamente terrorismo ma nemmeno nascondere la testa sotto la sabbia, e mi guardo attorno.

Io non so se la nave sia il mezzo di trasporto più sicuro non ho gli elementi per valutarlo; forse potrebbe essere l'aereo, anzi credo lo sia nel rapporto milioni di passeggeri trasportati/perdita di vite umane.

Lo ritengo comunque un mezzo di trasporto sicuro.
 
Ultima modifica:
Che ci vuoi fare, io però nel dubbio vado sulla sei..

Tra l'altro la nave è l'unico posto (aereo a parte) dove ti spiegano almeno cosa fare in caso di pericolo..



Non ho detto che la nave grande affonda più rapidamente, ma che Marina sarebbe ideale perchè a bordo siamo in pochi ed in pochissimo tempo siamo tutti sul ponte lance, ed inoltre (provato di persona) con l'equipaggio si crea subito un rapporto collaborativo..

Credo che su Marina i personaggi che si mettono a spingere gli altri per riprendere le scene con il telefonino sarebbero di meno, non solo perchè c'è meno gente a bordo, ma perchè c'è tutta una atmosfera diversa, inoltre muoversi sulla nave è una cosa veloce, gli accessi sono rapidi ed il tutto è più gestibile da parte dell'equipaggio..

Un salutone!!
Manlio

Mi sembra proprio di sì che tu l'abbia detto in altro argomento.
 
Se ci fai caso ho insistito poco sulle modifiche al sistema, ma sono d'accordo sul discorso delle persone..
Secondo me la nave ideale da questo punto è la Costa Marina, ma sappiamo tutti che la nave del futuro non sarà la Marina ma la Oasis..
Però a questo punto pongo una domanda:

1) Incendio in un grattacielo alto 400 metri
2) Incendio nel centro commerciale
3) Scontri o incendio nello stadio da sessantamila persone
4) Violenza all'interno del concerto superseguito
5) Aereo in difficoltà
6) Nave che affonda nel mare mosso

Voi dove preferireste essere?
La risposta mi sembra scontata..

Personalmente, lo ripeto, sono contrario al guadagno ad ogni costo, e non solo perchè le adoro, ma non farei navi da più di 50000 tonnellate di stazza, e porterei avanti sia la sicurezza 'hardware' (doppi scafi, telecontrollo e 'presenza' a bordo) sia la parte gestionale, sia la gestione delle persone, che formerei più seriamente, impegnandole in una esercitazione diversa da quella attuale, ma non possiamo negare che allo stato attuale tra tutti quei contesti la nave sia il più sicuro..

Un saluto
Manlio

Beh, nave che affonda con mare mosso, non é molto carino.

Un saluto.
 
Le vostre riflessioni sottolineano un aspetto importante: le miriadi di variabili che entrano in gioco in tutte le fasi di una tragedia come quella della Concordia.
Il fattore umano qui è stato protagonista nel bene e nel male. Ha contribuito a causare il tutto, ha contribuito a non gestire al meglio la fase di emergenza e di abbandono nave in termini di tempistica, ma è stato il vero artefice del salvataggio di 4.200 naufraghi. Ma il fattore umano è totalmente imponderabile.
Come altre innumerevoli variabili. E se ci fossero state condizioni del mare avverse? Io non dò nemmeno così per scontato il fatto che la Concordia si sia spiaggiata proprio li, su una piattaforma di roccia sommersa sull'orlo di uno "strapiombo" marino, con una combinazione di correnti e di manovre a dir poco fortunate. Non era così scontato che si "abbattesse" esattamente dove si trova ora.
Oggi disquisiamo e facciamo i nostri ragionamenti con le reletive conclusioni parlando di una nave che è finita contro uno scoglio.
Di lance che non possono essere calate per via dell'inclinazione della nave, di numero di passeggeri a bordo etc. etc.
Ma domani ci potremmo trovare a parlare (spero proprio di no) di "collisione" (e le murate delle navi, oggi, si chiamano praticamente balconi) o di incendio a bordo, o di altre mille combinazioni che a loro volta portano con se miriadi di variabili imponderabili. Ed ogni caso è assolutamente a se stante.
Andar per mare è sicuro?
A mio parere certamente si, anche se purtroppo questa mia certezza non coincide con l'esclusione totale che altre tragedie del mare possano ripetersi.

Un saluto

È andata bene, Felix, nella tragedia c´é stata la fortuna.

Un saluto.
 
Va detto che il sistema non ha funzionato male, se l'ordine di evacuazione fosse stato dato prima probabilmente il bilancio delle vittime sarebbe molto minore..
Il vero 'nemico' in questo caso è stato il tempo impiegato per decidere l'evacuazione, il fatto che parte della catena di comando fosse saltata e probabilmente la difficoltà a gestire la folla..

e questa mi sembra che sia un innegabile verità...

Se, se, Manlio. Ogni caso è un caso a sé. E se il mare fosse stato in burrasca? Scendi nelle lance con il mare in burrasca. Io mi rendo conto che non si hanno veramente le idee chiare su cosa vuol dire l'evacuazione di una nave. Il problema non è solo tecnologico, ma soprattutto delle persone e delle loro azioni.

Purtroppo penso che per quanto le procedure di evacuazione siano studiate nei minimi dettagli, l'abbandono della nave tramite le lance sia comunque un qualcosa di "innaturale"...il fattore umano è quello che rende lo studiato impevedibile...

Le vostre riflessioni sottolineano un aspetto importante: le miriadi di variabili che entrano in gioco in tutte le fasi di una tragedia come quella della Concordia.
Il fattore umano qui è stato protagonista nel bene e nel male. Ha contribuito a causare il tutto, ha contribuito a non gestire al meglio la fase di emergenza e di abbandono nave in termini di tempistica, ma è stato il vero artefice del salvataggio di 4.200 naufraghi. Ma il fattore umano è totalmente imponderabile.
Come altre innumerevoli variabili. E se ci fossero state condizioni del mare avverse? Io non dò nemmeno così per scontato il fatto che la Concordia si sia spiaggiata proprio li, su una piattaforma di roccia sommersa sull'orlo di uno "strapiombo" marino, con una combinazione di correnti e di manovre a dir poco fortunate. Non era così scontato che si "abbattesse" esattamente dove si trova ora.
Oggi disquisiamo e facciamo i nostri ragionamenti con le reletive conclusioni parlando di una nave che è finita contro uno scoglio.
Di lance che non possono essere calate per via dell'inclinazione della nave, di numero di passeggeri a bordo etc. etc.
Ma domani ci potremmo trovare a parlare (spero proprio di no) di "collisione" (e le murate delle navi, oggi, si chiamano praticamente balconi) o di incendio a bordo, o di altre mille combinazioni che a loro volta portano con se miriadi di variabili imponderabili. Ed ogni caso è assolutamente a se stante.
Andar per mare è sicuro?
A mio parere certamente si, anche se purtroppo questa mia certezza non coincide con l'esclusione totale che altre tragedie del mare possano ripetersi.

Un saluto

Felix, le tue domande me le sono fatte anch'io..."facile" valutare ad incidente successo, ma in questo caso sarebbe bastato un vento diverso per avere magari ben altri risultati.

Anch'io tutto sommato penso che andare per mare sia comunque sicuro, penso che da domani (a differenza di ieri) ognuno di noi metterà tra le possibilità il fatto che l'incidente può sempre succedere...ed è proprio questo che in un certo senso mi dà "sicurezza" sul tipo di viaggio...se prima neanche ci si pensava è perchè forse tutto sommato questi grandi rischi non c'erano e non ci sono.
 
Anch'io tutto sommato penso che andare per mare sia comunque sicuro, penso che da domani (a differenza di ieri) ognuno di noi metterà tra le possibilità il fatto che l'incidente può sempre succedere...ed è proprio questo che in un certo senso mi dà "sicurezza" sul tipo di viaggio...se prima neanche ci si pensava è perchè forse tutto sommato questi grandi rischi non c'erano e non ci sono.

Io sono contento quando da un viaggio arrivo alla sera, accendo il mio PC e mi metto in contatto con Crocieristi. it, vi saluto, e vi incomincio a raccontare la mia crociera.

Un saluto.
 
Io sono contento quando da un viaggio arrivo alla sera, accendo il mio PC e mi metto in contatto con Crocieristi. it, vi saluto, e vi incomincio a raccontare la mia crociera.

Un saluto.

La tanto discussa mancanza di partecipazione alle esercitazioni probabilmente dipende proprio dal fatto che, fino a ieri, la maggioranza dei passeggeri sulle navi si sentiva comunque al sicuro...che poi ognuno di noi metta in conto, a diversi livelli, che un incidente può sempre succedere dovrebbe essere la normalità...ma non solo per mare.

E mi spingo a dire che se questa consapevolezza fosse ben radicata in ogni passeggero certe "scene" non si sarebbero neanche viste...
 
Nel comunicato Ansa non son riportate. Mi fa specie comunque che i difensori ponessero come elemento fondamentale per il decadere di ogni provvedimento restrittivo il fatto della non reiterazione del reato. E come potrebbe? E su che nave si imbarcherebbe? Chi potrebbe affidargli il comando? E gli saranno pur stati sospesi i titoli professionali (ritiro della patente).
 
La tanto discussa mancanza di partecipazione alle esercitazioni probabilmente dipende proprio dal fatto che, fino a ieri, la maggioranza dei passeggeri sulle navi si sentiva comunque al sicuro...che poi ognuno di noi metta in conto, a diversi livelli, che un incidente può sempre succedere dovrebbe essere la normalità...ma non solo per mare.

E mi spingo a dire che se questa consapevolezza fosse ben radicata in ogni passeggero certe "scene" non si sarebbero neanche viste...

Quoto in toto La76. Mi sorge una domanda in merito alla esercitazione (chiedo scusa se l'argomento è già stato risolto ma non mi pare dai numerosissimi post sia ancora emerso) ed è questa: perchè si deve andare a prendere i giubbotti salvagente "solo" nelle proprie cabine e invece non si dice che sono disponibili anche sui ponti delle lance o nei vari luoghi tipo ristorante ecc.? Chiedo questo perchè potrebbe essere più pericoloso tornare in cabina che invece ritrovarsi subito al ponte per l'evacuazione! Grazie
 
L'abbiamo già detto Agra; ci sono i pro e i contro delle due soluzioni. Tra le altre cose le cinture in genere sono sia in cabina e una scorta anche sul ponte lance.

Ma prova pensare; l'abbandono nave avviene in questi giorni nell'Adriatico mentre la maggior parte dei passeggeri è a cena. Probabilmente sei vestita da sera, in modo leggero, e compatibile con la temperatura dell'ambiente. Te ne vai fuori sul ponte lance, sferzato dal vento, con temperature prossime allo zero, tutta "scollacciata", tuo marito in giacca e cravatta? Quanto resisti? Uno dei motivi di ritornare in cabina è di prelevare con certezza il proprio salvagente, recuperare degli indumenti pesanti, e tutto quello che ti può servire per la tua persona, non ultimo dei medicinali.

Sembra un controsenso, ma una abbondante copertura della persona, maglioni, giacca a vento difende dal freddo anche nella malaugurata ipotesi che si dovesse cadere in mare. Lo strato di indumenti rallenta la dispersione del calore nell'acqua. Inoltre la cabina può diventare il luogo di "riunione" della famiglia nel caso gli occupanti fossero presenti in luoghi diversi della nave.
 
Vedi Laura, io personalmente, pur non essendo una persona ansiosa, all'incidente ci ho sempre pensato. E' comunque una possibilità, remota, ma è una possibilità.
Nelle mie numerose traversate tirreniche e non (alcune decisamente e fantasticamente agitate..), non mi sono mai trovato in situazioni di pericolo, però, leggendone i resoconti, tante volte anche dei piccoli incidenti sarebbero potuti finire in maniera ben peggiore.
Ammetto che su di me, da sardo, per tanti motivi, ha avuto grande impatto la tragedia del Moby Prince.
Nei traghetti non si fanno esercitazioni di emergenza, ma queste navi imbarcano comunque anche 3.000 passeggeri.
Io la prima cosa che faccio appena mi imbarco, se non conosco la nave, è guardare dove si trovano i punti di riunione e dove si trovano in cabina i giubbotti di salvataggio. Non si sa mai.

Un saluto
 
Stato
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