vladimir72
New member
Caro Manlio, invece di proporre test psicologici e psichiatrici ai marittimi che lasciano il tempo che trovano,
parliamo delle vere problematiche senza nasconderci dietro un dito.
Ora nel mondo navigano ogni giorno migliaia di persone ed ora per una persona che ha fatto un enorme errore mettiamo sotto accusa un settore chiedendone un esame psicologico e psichiatrico. Ma per favore. E da gente che nemmeno sa quale sia la prima priorita' di un gubbotto di salvataggio.
Parliamo di crew shortage, di orari di lavoro massacranti, di tabelle di armamento ridotte ai minimi termini, tutte cose che i marittimi denunciano da anni e su cui nessuno fa niente ( capitanerie di porto in primis). Diciamo la verita' sul perche' sulle navi e' pieno di marittimi provenienti da paesi cosiddetti "poveri" e perche' ad essi e' permesso di essere inmaggior numero rispetto agli italiani su una nave battente bandiera italiana ( cosa che non succede su navi battenti bandiera americana), parliamo di cosa sia il doppio registro, perche' in una crociera che fai non damandi al capitano il perche' di tutto questo. Si parla tanto di globalizzazione , ma lo sai chi ha sperimentato per primo la globalizzazione? Gli equipaggi delle navi,quando nessuno al mondo conosceva ancora questa parola. Si parla tanto di precariato. Ma tu lo sai chi sono stati i primi precari al mondo? Il marittimo , egli e' una vita che e' precario. Ed ora a questo settore chiediamo pure test psichiatrici. Ma per favore? Tu ( ma tutti quelli che lavorano a terra) la sera ve ne andate a casa e chi si e' visto s'e' visto, sulla nave uno e' operativo SEMPRE.Se ha un collega che non gli e' simpatico se lo sorbetta per mesi 24 ore al giorno. E' sottoposto a pressioni enormi da parte di tutti che non hanno eguali a qualsiasi lavoro di terra. E addirittura vladimir si permette di dare dell'imbecille. Schettini ha sbagliato, sono il primo che vuole che sia fatta chiarezza ma prima di dare dell'imbecille a qualcuno che non consco e di cui non conosco la carriera io conto fino a dieci. Poi parlare da dietro una scrivania senza essere sul campo sono buoni tutti. Come qualcuno ha ben scritto sul forum " chi sta a terra giudica chi sta per mare naviga". Cominciamo a risolvere questi problemi , prima di chiedere test psichiatrici ai marittimi. Io vorrei vedere quanto resisterebbe uno di voi di terra a certe pressioni, al non vedere vosta moglie per mesi, a non poter assistere a vostro figlio quando nasce, tornare a casa vederlo gia grande e soprattutto che vi guarda coon diffidenza. Vladimir pensa che il c.te sia uno sbruffone che fa il cloun davanti ai passeggeri. Ma lui che ne sa che un marittimo quando i suoi amici si vanno a divertire in discoteca lui e' a guardare di prora, vede le luci di terra ed immagina a quanto divertimento ci sia. Che vorrebbe fare una semplice telefonata a casa come tutti i comuni mortali ma non puo' perche' non c'e' campo. Che ne sa che quando chiama e sente la voce dei propri cari diversa gli vengono in mente in testa 1000 perche' e per quale motivo quel tono di voce non sia uguale al solito. Che ne sa di quando sei in mezzo al mare e ti arriva un messaggio che tuo padre c e' venuto a mancare e non puoi essere al suo funerale perche' al prossimo porto mancano giorni o perche' non c'e nessuno che ti puo' rilevare e addiritura devi continuare a fare il tuo lavoro come se niente fosse. Noi siamo persone come gli altri no sbruffoni o cloun come tu ci definisci vladimir. Vladimir che ne sa, lui giudica persone attraverso delle risposte su un pezzo di carta da dietro una scrivania, ed ogni sera se ne va a casa lasciando i problemi del suo lavoro in studio.Scusate lo sfogo.
Caro Adriatic, penso che tu abbia scritto un bellissimo messaggio che quoto integralmente perché riesce a rendere l'idea di cosa significhi lavorare in mare a chi, come noi, sta invece a terra ed in mare ci va col solo obiettivo di divertirsi. Ci tengo soltanto a precisare che non è mai stata mia intenzione mancare di rispetto ad un'intera categoria di lavoratori. Tutto quello che ho scritto è sempre stato riferito ad una sola persona e subordinato alla conferma di quello che si sente dire. Vorrei anche farti una domanda: io penso anche che i più esposti alle eventuali azioni sconsiderate di una persona al comando siate proprio voi che passate la maggior tempo del vostro tempo sulle navi. Non ti sembra che utilizzare tutti i metodi possibili per tentare di abilitare al comando solo coloro che ne hanno la capacità, anche sul piano psicologico della resistenza allo stress, sia in primis nel vostro interesse?
Un saluto,
Vladimir