il_Generale_71
Fondatore & Forum Master
Ed eccomi a fornirvi le prime news di questa crociera.
Alle 5.00 partiamo per Nizza che raggiungiamo alle 6.15.
Parcheggiata l’auto nel parcheggio a lunga durata coperto P7. Il sistema di accesso e contestuale pagamento con carta di credito non funziona. Dovremmo pagare alla cassa a fine sosta.
Con i bagagli al seguito su appositi carrellini raggiungiamo il terminal 2 (qualche indicazione in più non guasterebbe…) che dista circa 200 m.
Al centro servizi facciamo rivestire i bagagli in sacchi protettivi di sicurezza considerato anche che per le nuove normative USA i bagagli non ossono essere chiusi a chiave per consentire eventuali ispezioni (costo 18 euro per 4 bagagli).
Avevo fatto il check-in elettronico via web da casa e quindi niente code (c’erano due scolaresce abbivaccate in coda al check-in del nostro volo. Depositiamo i bagagli all’apposito sportello ove ritiriamo anche le carte d’imbarco per entrambi i voli. I bagagli verranno direttamente inviati a Miami.
Nell’attesa del volo sfruttiamo le carte priorità pass per accedere alla sala Cap Ferrat dove consumiamo la colazione e ci rilassiamo.
Come saletta frequent flyer aeroportuale è piuttosto piccola e con servizi limitati ma tutto sommato confortevole: open bar anche con alcolici, caffetteria, accesso internet wi-fi, quotidiani e riviste, monitor voli, toelette eufemisticamente “minimaliste”.
Volo Air France Nizza-Parigi che parte in leggero ritardo e ci costringerà a fare le corse al Charle de Gaulle. E poi ci lamentiamo degli aeroporti italiani…. Mancavo da tempo da Parigi e ancora non avevo fruito del nuovo aeroporto.
Il trasferimento da un’ala all’altro del terminal è a dir poco macchinoso e stancante. Un continuo sali e scendi di scale mobili e centinaia di metri di tapis roulant con treno navetta automatico finale.
Una sfacchinata che si completa con la fila spaventosa di gente al controllo di sicurezza che rischia di perdere il proprio volo. Tutto questo perché non esiste un’area di transito e si è costretti ad uscire dalla zona di sicurezza per rientrare in un’altra.
Di corsa arriviamo all’imbarco del nostro volo. Altra fila interminabile con conseguente ritardo.
Lo spazio in economy sul 747 è veramente ristretto ed il volo è massacrante. Ottimo il livello di servizio a bordo, pasti di buon livello, bevande anche alcoliche a volontà.
Fantastiche le vedute dall’aereo della costa canadese ed americana.
Arrivo a Miami in orario.
Estenuante fila al controllo immigrazione.
Alla dogana ci fermano forse insospettiti dai tanti bagagli al seguito.
Ci chiedono quanto stiamo negli USA e per quale ragione e che lavoro facciamo. Alla risposta all’ultima domanda tutto si risolve in con sorriso e con lo scambio di qualche battuta.
Finalmente siamo fuori. Prendiamo lo shattle bus (un taxi collettivo) che per 30 $ (lascio 5$ di mancia al simpatico taxista) consente di caricare tutti i bagagli e di raggiungere il nostro albergo a Miami downtown, il Doublethree catena Hilton Hotel.
L’albergo è ubicato in un grattacielo in parte adibito a condominio, con annessa piccola galleria commerciale e porticciolo.
Tante pretese e poca sostanza mi verrebbe da dire…. Niente da dire sui servizi ( 10 $ di mancia lasciati al facchino che si è subito preso cura dei nostri bagagli ) offerti ma la camera non è certo adeguata ad un 5 stelle e ad un prezzo di oltre 320 $ a notte.
Ottimo il clasico biscotto al cioccolato offerto alla reception all’atto del check-in.
Siamo esausti e Monica accusa da alcune ore un forte dolore all’orecchio destro.
Andiamo a nanna.
Monica nel cuore della notte si sveglia. Il dolore è divenuto insostenibile e deve ricorrere ad un analgesico.
Verso le 09.00 scendiamo per la colazione inclusa nella tariffa che si può consumare in un elegante locale aperto al pubblico indistinto nella galleria commerciale. Si tratta di un ristorante steack house che di mattino si trasforma.
American breakfast tradizionale con bacon, uova strapazzate, patate arrosto, toast, marmellate varie, succo d’arancia, acqua. Buono il servizio al tavolo.
Non ci resta che liberare la camera, chiamare il facchino per il bagaglio che ci procura, mentre facciamo il check-out , un taxi-van con rimorchio (altri 10 $ da lui guadagnati di mancia) che condividiamo con una famiglia americana che si imbarcherà con Carnival, costo 20 $. Lascio 3$ di mancia al taxista e 10$ al simpatico facchino che prende in consegna i nostri bagagli e li etichetta assicurandoci la priorità di consegna ed indicandoci l’ingresso del terminal.
Veloce controllo di sicurezza, nessuna fila al check-in riservato per le suite, registrazione carta di credito, consegna seapass e siamo pronti per salire a bordo.
Sosta al piccolo buffet allestito lungo la corsia di accesso alla nave per abbeverarsi.
Classica foto all’imbarco fata al terminal con la nave come sfondo.
Foto ufficiale da abbinare alla seapass per il riconoscimento durante le operazioni di sbarco/imbarco.
Siamo finalmente a bordo. Ci viene offerto un cocktail e veniamo indirizzati per la prenotazione del ristorante speciale per questa sera. E’ un beneficio per gli ospiti delle suite aggiuntivo rispetto alle tre cene che successivamente potremo prenotare. Optiamo per il Prime C alle 20.30.
Prima tappa alla spa dove sottoscriviamo il pass per l’accesso illimitato all’area benessere con ponte sole riservato e piscina di talassoterapia per 195$ a coppia più servizio 18%.
Raggiungiamo il buffet dove nonostante non avessimo fame vogliamo subito sperimentare la vasta offerta gastronomica. Subito un test durissimo: piazza al salame piccante e lasagne al forno.
Vabbè dai… la pizza sembra quella surgelata della Findus, il ripieno delle lasagna sa di chili, ma tutto sommato non c’è male e le altre cose sembrano ottime come per esempio gli affettati ed i formaggi che mangia Monica. Buono il gelato (senza sovrapprezzo), una decina di gusti disponibili, anche in coni e cialde che ci viene servito da un cameriere Romeno che parla anche un po’ di italiano.
Nella sala due stazioni con caffè, the, limonata, the freddo, succhi vari, acqua e ghiaccio a volontà.
Entriamo in cabina dove già troviamo i bagagli.
Si tratta di una sky suite che dall’idea che ci eravamo fatti dal sito web della compagnia e dai dati sulla superficie (24 mq se non erro) avrebbe dovuto essere simile ad una esterna superior della Costa Atlantica.
Complimenti al web master Costa ed una tirata d’orecchi a quello della Azamara!!!
La cabina è fantastica. Ampia, con un comodo letto matrimoniale (purtroppo composto da due materassi singoli), comodini, una poltrona, uno sgabello, una sedia, un divano da due posti, un tavolinetto, una scrivania, due capaci armadi, vari cassetti, cassaforte, numerosi ripiani.
Balcone inaspettatamente ampio con tavolino in legno e due sedie, adeguatamente ripararto dal vento e separato dagli altri terrazzi.
TV interattiva LCD 32” Samsung con vari canali sulla nave, film, canali internazionali, pay per view, film, sport, canali interattivi con possibilità di richiedere tramite questo strumento servizi e controllare il proprio conto (per un attimo ho pensato di aver sbagliato nave…. Selezionnando al lingua italiana nei servizi interattivi appare una schermata di benvenuto della Azamara con la dicitura “benvenuti a bordo della MSC Orchestra!!!! …. Avranno copia il software senza correggere nella traduzione?!?!).
Lettore DVD. Binocolo, ombrello, borsa da viaggio, corta seapass in pelle, raccoglitore in pelle con istruzioni e informazioni sui vari servizi, frigobar ben fornito (bevande analcoliche ed acqua minerale evian inclusa nel prezzo della suite), carta da lettere personalizzata.
Modici i prezzi del servizio lavanderia, ed a bordo è disponibile anche un locale lavanderia per il self service.
Bagno adeguato con doccia e vasca da bagno (non idromassaggio) e fornito di biancheria di qualità superiore, fra cui due accappatoi. Una completa linea di prodotti da bagno della Elemis (doccia schiuma, shampoo, balsamo, crema per il corpo, set manicure, cotton fioc, cuffie da doccia, spugne per il corpo, saponette, etc.
Una bottiglia di champagne di benvenuto, fiori freschi, frutta.
Il dolore all’orecchio di Monica aumenta sempre più e diventa insostenibile.
Dopo l’esercitazione di emergenza, siamo costretti a rivolgerci al centro medico.
Due infermieri e due medici ad accoglierci.
Un questionario anamnesico da compilare e poi la visita con la favorevole diagnosi. Niente infezione. Si tratta solo di un’infiammazione. Prescrizione e somministrazione di 6 compresse da 800mg di ipufrofene.
Dettagliati i moduli ed i referti rilasciati che ci consentiranno il rimborso delle spese sostenute da parte dell’assicurazione inclusa nel pacchetto crociera e della nostra assicurazione per la parte in franchigia pari a 35€
Centro medico molto attrezzato.
Di seguito ci rechiamo al e-connection per sottoscrivere il pacchetto accesso internet da 40$ per 75 minuti di collegamento anche wi-fi con il proprio labtop da qualsiasi area della nave.
Serata con cena al ristorante speciale Prime C.
Bellissimo locale con atmosfera romantica e molto calda.
Ottimo servizio.
Zuppa di cipolle eccellente.
Carpaccio di manzo buono (eccellente materia prima ma bastava un po’ di olio e parmigiano per esaltarla, invece che pepe verde, uova sode, erbette varie etc.).
Eccellente filet mignon.
Buono il dessert chocolate lava cake.
Caffè espresso (sorvoliamo) incluso.
Acqua in caraffa a volontà, una bottiglia di Chianti riserva 2002 Ruffini per 38$ più servizio.
12$ lasciati di mancia.
Durante la cena abbiamo conosciuta il capo commissario, Hotel Director, Heike Cramer (tedesca), famosa fra il popolo di cruise critic per la sua disponibilità di cui non possiamo che dare atto.
Parla inoltre un’ottimo italiano e si intrattiene con noi informandoci del fatto che la nostra presenza era stata a lei annunciata dal direttore marketing Iitalia Roberto Pirrera.
Tutto il personale estremamente gentile e cortese.
Con Monica ancora dolorante (speriamo migliori presto) ci ritiriamo in cabina.
Ci aspettano due giorni di navigazione….
Chissà quando mi verrà voglia di aggiornarvi?????
Alle 5.00 partiamo per Nizza che raggiungiamo alle 6.15.
Parcheggiata l’auto nel parcheggio a lunga durata coperto P7. Il sistema di accesso e contestuale pagamento con carta di credito non funziona. Dovremmo pagare alla cassa a fine sosta.
Con i bagagli al seguito su appositi carrellini raggiungiamo il terminal 2 (qualche indicazione in più non guasterebbe…) che dista circa 200 m.
Al centro servizi facciamo rivestire i bagagli in sacchi protettivi di sicurezza considerato anche che per le nuove normative USA i bagagli non ossono essere chiusi a chiave per consentire eventuali ispezioni (costo 18 euro per 4 bagagli).
Avevo fatto il check-in elettronico via web da casa e quindi niente code (c’erano due scolaresce abbivaccate in coda al check-in del nostro volo. Depositiamo i bagagli all’apposito sportello ove ritiriamo anche le carte d’imbarco per entrambi i voli. I bagagli verranno direttamente inviati a Miami.
Nell’attesa del volo sfruttiamo le carte priorità pass per accedere alla sala Cap Ferrat dove consumiamo la colazione e ci rilassiamo.
Come saletta frequent flyer aeroportuale è piuttosto piccola e con servizi limitati ma tutto sommato confortevole: open bar anche con alcolici, caffetteria, accesso internet wi-fi, quotidiani e riviste, monitor voli, toelette eufemisticamente “minimaliste”.
Volo Air France Nizza-Parigi che parte in leggero ritardo e ci costringerà a fare le corse al Charle de Gaulle. E poi ci lamentiamo degli aeroporti italiani…. Mancavo da tempo da Parigi e ancora non avevo fruito del nuovo aeroporto.
Il trasferimento da un’ala all’altro del terminal è a dir poco macchinoso e stancante. Un continuo sali e scendi di scale mobili e centinaia di metri di tapis roulant con treno navetta automatico finale.
Una sfacchinata che si completa con la fila spaventosa di gente al controllo di sicurezza che rischia di perdere il proprio volo. Tutto questo perché non esiste un’area di transito e si è costretti ad uscire dalla zona di sicurezza per rientrare in un’altra.
Di corsa arriviamo all’imbarco del nostro volo. Altra fila interminabile con conseguente ritardo.
Lo spazio in economy sul 747 è veramente ristretto ed il volo è massacrante. Ottimo il livello di servizio a bordo, pasti di buon livello, bevande anche alcoliche a volontà.
Fantastiche le vedute dall’aereo della costa canadese ed americana.
Arrivo a Miami in orario.
Estenuante fila al controllo immigrazione.
Alla dogana ci fermano forse insospettiti dai tanti bagagli al seguito.
Ci chiedono quanto stiamo negli USA e per quale ragione e che lavoro facciamo. Alla risposta all’ultima domanda tutto si risolve in con sorriso e con lo scambio di qualche battuta.
Finalmente siamo fuori. Prendiamo lo shattle bus (un taxi collettivo) che per 30 $ (lascio 5$ di mancia al simpatico taxista) consente di caricare tutti i bagagli e di raggiungere il nostro albergo a Miami downtown, il Doublethree catena Hilton Hotel.
L’albergo è ubicato in un grattacielo in parte adibito a condominio, con annessa piccola galleria commerciale e porticciolo.
Tante pretese e poca sostanza mi verrebbe da dire…. Niente da dire sui servizi ( 10 $ di mancia lasciati al facchino che si è subito preso cura dei nostri bagagli ) offerti ma la camera non è certo adeguata ad un 5 stelle e ad un prezzo di oltre 320 $ a notte.
Ottimo il clasico biscotto al cioccolato offerto alla reception all’atto del check-in.
Siamo esausti e Monica accusa da alcune ore un forte dolore all’orecchio destro.
Andiamo a nanna.
Monica nel cuore della notte si sveglia. Il dolore è divenuto insostenibile e deve ricorrere ad un analgesico.
Verso le 09.00 scendiamo per la colazione inclusa nella tariffa che si può consumare in un elegante locale aperto al pubblico indistinto nella galleria commerciale. Si tratta di un ristorante steack house che di mattino si trasforma.
American breakfast tradizionale con bacon, uova strapazzate, patate arrosto, toast, marmellate varie, succo d’arancia, acqua. Buono il servizio al tavolo.
Non ci resta che liberare la camera, chiamare il facchino per il bagaglio che ci procura, mentre facciamo il check-out , un taxi-van con rimorchio (altri 10 $ da lui guadagnati di mancia) che condividiamo con una famiglia americana che si imbarcherà con Carnival, costo 20 $. Lascio 3$ di mancia al taxista e 10$ al simpatico facchino che prende in consegna i nostri bagagli e li etichetta assicurandoci la priorità di consegna ed indicandoci l’ingresso del terminal.
Veloce controllo di sicurezza, nessuna fila al check-in riservato per le suite, registrazione carta di credito, consegna seapass e siamo pronti per salire a bordo.
Sosta al piccolo buffet allestito lungo la corsia di accesso alla nave per abbeverarsi.
Classica foto all’imbarco fata al terminal con la nave come sfondo.
Foto ufficiale da abbinare alla seapass per il riconoscimento durante le operazioni di sbarco/imbarco.
Siamo finalmente a bordo. Ci viene offerto un cocktail e veniamo indirizzati per la prenotazione del ristorante speciale per questa sera. E’ un beneficio per gli ospiti delle suite aggiuntivo rispetto alle tre cene che successivamente potremo prenotare. Optiamo per il Prime C alle 20.30.
Prima tappa alla spa dove sottoscriviamo il pass per l’accesso illimitato all’area benessere con ponte sole riservato e piscina di talassoterapia per 195$ a coppia più servizio 18%.
Raggiungiamo il buffet dove nonostante non avessimo fame vogliamo subito sperimentare la vasta offerta gastronomica. Subito un test durissimo: piazza al salame piccante e lasagne al forno.
Vabbè dai… la pizza sembra quella surgelata della Findus, il ripieno delle lasagna sa di chili, ma tutto sommato non c’è male e le altre cose sembrano ottime come per esempio gli affettati ed i formaggi che mangia Monica. Buono il gelato (senza sovrapprezzo), una decina di gusti disponibili, anche in coni e cialde che ci viene servito da un cameriere Romeno che parla anche un po’ di italiano.
Nella sala due stazioni con caffè, the, limonata, the freddo, succhi vari, acqua e ghiaccio a volontà.
Entriamo in cabina dove già troviamo i bagagli.
Si tratta di una sky suite che dall’idea che ci eravamo fatti dal sito web della compagnia e dai dati sulla superficie (24 mq se non erro) avrebbe dovuto essere simile ad una esterna superior della Costa Atlantica.
Complimenti al web master Costa ed una tirata d’orecchi a quello della Azamara!!!
La cabina è fantastica. Ampia, con un comodo letto matrimoniale (purtroppo composto da due materassi singoli), comodini, una poltrona, uno sgabello, una sedia, un divano da due posti, un tavolinetto, una scrivania, due capaci armadi, vari cassetti, cassaforte, numerosi ripiani.
Balcone inaspettatamente ampio con tavolino in legno e due sedie, adeguatamente ripararto dal vento e separato dagli altri terrazzi.
TV interattiva LCD 32” Samsung con vari canali sulla nave, film, canali internazionali, pay per view, film, sport, canali interattivi con possibilità di richiedere tramite questo strumento servizi e controllare il proprio conto (per un attimo ho pensato di aver sbagliato nave…. Selezionnando al lingua italiana nei servizi interattivi appare una schermata di benvenuto della Azamara con la dicitura “benvenuti a bordo della MSC Orchestra!!!! …. Avranno copia il software senza correggere nella traduzione?!?!).
Lettore DVD. Binocolo, ombrello, borsa da viaggio, corta seapass in pelle, raccoglitore in pelle con istruzioni e informazioni sui vari servizi, frigobar ben fornito (bevande analcoliche ed acqua minerale evian inclusa nel prezzo della suite), carta da lettere personalizzata.
Modici i prezzi del servizio lavanderia, ed a bordo è disponibile anche un locale lavanderia per il self service.
Bagno adeguato con doccia e vasca da bagno (non idromassaggio) e fornito di biancheria di qualità superiore, fra cui due accappatoi. Una completa linea di prodotti da bagno della Elemis (doccia schiuma, shampoo, balsamo, crema per il corpo, set manicure, cotton fioc, cuffie da doccia, spugne per il corpo, saponette, etc.
Una bottiglia di champagne di benvenuto, fiori freschi, frutta.
Il dolore all’orecchio di Monica aumenta sempre più e diventa insostenibile.
Dopo l’esercitazione di emergenza, siamo costretti a rivolgerci al centro medico.
Due infermieri e due medici ad accoglierci.
Un questionario anamnesico da compilare e poi la visita con la favorevole diagnosi. Niente infezione. Si tratta solo di un’infiammazione. Prescrizione e somministrazione di 6 compresse da 800mg di ipufrofene.
Dettagliati i moduli ed i referti rilasciati che ci consentiranno il rimborso delle spese sostenute da parte dell’assicurazione inclusa nel pacchetto crociera e della nostra assicurazione per la parte in franchigia pari a 35€
Centro medico molto attrezzato.
Di seguito ci rechiamo al e-connection per sottoscrivere il pacchetto accesso internet da 40$ per 75 minuti di collegamento anche wi-fi con il proprio labtop da qualsiasi area della nave.
Serata con cena al ristorante speciale Prime C.
Bellissimo locale con atmosfera romantica e molto calda.
Ottimo servizio.
Zuppa di cipolle eccellente.
Carpaccio di manzo buono (eccellente materia prima ma bastava un po’ di olio e parmigiano per esaltarla, invece che pepe verde, uova sode, erbette varie etc.).
Eccellente filet mignon.
Buono il dessert chocolate lava cake.
Caffè espresso (sorvoliamo) incluso.
Acqua in caraffa a volontà, una bottiglia di Chianti riserva 2002 Ruffini per 38$ più servizio.
12$ lasciati di mancia.
Durante la cena abbiamo conosciuta il capo commissario, Hotel Director, Heike Cramer (tedesca), famosa fra il popolo di cruise critic per la sua disponibilità di cui non possiamo che dare atto.
Parla inoltre un’ottimo italiano e si intrattiene con noi informandoci del fatto che la nostra presenza era stata a lei annunciata dal direttore marketing Iitalia Roberto Pirrera.
Tutto il personale estremamente gentile e cortese.
Con Monica ancora dolorante (speriamo migliori presto) ci ritiriamo in cabina.
Ci aspettano due giorni di navigazione….
Chissà quando mi verrà voglia di aggiornarvi?????