Re: 29/03/2008 - Azamara Quest - Caribbean Cruise
lunedì 31 marzo 2008 – at sea
Ci svegliamo alle 09.00. Sole, caldo e mare ancora mosso.
Colazione al buffet. In lontananza scorgiamo altre navi mercantili che percorrono la nostra medesima rotta. Un annuncio informa sulle previsioni meteo per il pomeriggio di oggi, quando ci si attende un possibile annuvolamento con qualche scroscio di pioggia, e per domani, inizialmente parzialmente nuvoloso con peggioramento nel pomeriggio con possibilità di pioggia al 60% e di isolati temporali.
Molto utili ed importanti questi annunci soprattutto se si considera che le escursioni prenotate possono essere annullate senza penalità entro le ore 19.00 del giorno precedente.
Ci viene fornito in cabina un modulo di raccolta informazioni per facilitare le procedure di sbarco a fine crociera. Vengono richiesti i dati e gli orari degli eventuali voli aerei e viene offerta la possibilità prenotare un transfer organizzato dalla compagnia per l’aeroporto di Miami a 14,80$ a persona; consegniamo il modulo alla reception e prenotiamo il trasferimento per l’aeroporto.
Nel contempo chiediamo notizie circa la consegna del menu in cabina e scopriamo che il servizio non è previsto ma, alloggiando in suite è possibile richiederlo al butler per l’eventuale pranzo o cena in cabina. Comunque i menu dei ristoranti speciali restano invariati e quello del ristorante principale è esposto all’ingresso della sala con congruo anticipo.
Ci spostiamo nell’area relax dove passiamo tre ore fra bagni di sole, idromassaggio e bagno turco.
Verso le 15.30 pranzo al grill della piscina. Tutto, dagli hamburger agli spiedini, dalle patatine fritte alle patate al cartoccio, viene preparato sul momento.
Uno scroscio di pioggia causa il fuggi-fuggi dal ponte sole ma noi siamo al coperto. Dopo cinque minuti torna il sole e gli inservienti riassettano i lettini, cambiando i teli (ogni lettino è in legno, ha un materasso, un telo in spugna bianca che lo fodera e sul quale è possibile stendere i teli in distribuzione) e tutti ritornano a fare il bagno ed ha prendere il sole.
La piscina è profonda al centro quasi due metri e mezzo ed è contornata da due vasche idromassaggio.
Ai lati le zone coperte dalla sovrastante pista da jogging. Ai quattro angoli, al coperto prima di entrare nelle aree interne si trovano un tavolo da ping-pong, un’altra area gioco, il polo grill con relativi tavolini, buffet di insalate, distributori di bevande e gelato con relative guarnizioni (granelle, scaglie di cioccolato, etc.), ed una zona relax con lettini matrimoniali, divanetti e poltrone. A prua il bar della piscina, a poppa il palco per l’intrattenimento.
Il rapporto numerico fra passeggeri e personale è certamente determinante per la qualità del servizio e consente ai camerieri ed agli addetti di scambiare una battuta, dispensare un saluto o un sorriso in più. Sembreranno stupidaggini ma è oltremodo piacevole sentirsi dire: “Ha gradito questo piatto?”, “Sta trascorrendo una buona giornata?”, “Da dove venite? Io sono stato in Italia per lavoro.”, “Ottima scelta, è il mio dessert preferito, lo mangio tutte le sere”.
I camerieri ruotano fra i vari ristoranti e bar.
Sulle consumazioni è applicata una quota di servizio pari al 18% alla quale è possibile aggiungere una mancia del tutto facoltativa (solo nei ristoranti speciali è suggerita ma non imposta una mancia pari a 5$ a persona, io ne avevo lasciati 6 in occasione della cena al Prime C). Ciò è chiaramente riportato su ogni ricevuta e se lo si desidera basta aggiungere l’importo della mancia scrivendolo sull’apposita riga. E devo dire che, nonostante le abitudini americane, mi sembra che tale mancia aggiuntiva sia piuttosto inaspettata da parte del personale.
Ci sono così tante bevande gratuite distribuite dai dispenser che fino ad oggi ho acquistato solo una bottiglia di vino al ristorante ed una birra.
Rientriamo in cabina dove alle 17.00 ci vengono offerti degli stuzzichini, questa volta veramente appetitosi (acciughine fritte, spiedini di olive, formaggio magro, il tutto da intingere in una salsina deliziosa).
Un cestino di frutta è quotidianamente fornito in cabina.
Il room service è disponibile 24 ore su 24 e può fornire un’infinità di panini, piatti caldi e freddi, veri e propri pasti, il tutto senza sovrapprezzo. Il menu della colazione in cabina è estremamente ampio e si va dal salmone affumicato al filetto di manzo, dalle colazioni continentali a quelle americane.
Tutto è ordinabile per telefono o via televisione interattiva oltre che tramite il classico cartoncino per la colazione.
Nelle suite è inoltre prevista la possibilità di pranzare e cenare in cabina.
Decidiamo di fare un’oretta di palestra che troviamo adeguatamente attrezzata con macchinari moderni.
Per la cena abbiamo prenotato il ristorante speciale Aqualina alle 20.30.
Al nostro arrivo veniamo fatti accomodare dal maitre che parla anche un perfetto francese ad un tavolo posto lungo la vetrata sulla fiancata della nave.
Atmosfera veramente elegante, lume di candela, mazzi di rose rosse e calle ad adornare l’ambiente, come nel Prime C tavoli adeguatamente distanziati e tranquillità assoluta.
Il nostro cameriere filippino ci consegna il menu illustrandocelo e la carta dei vini. Appreso che siamo italiani si preoccupa di chiamare un collega dell’est europeo che parla correntemente la nostra lingua e ci illustra nuovamente il tutto e ci dice che sarebbe stato felice di servirci ma è già occupato con 8 persone, numero massimo che può curare.
Tre le proposte: menu a la carte di 4 portate senza sovrapprezzo, menu degustazione di 7 portate a 25$ più servizio a persona, o a 50$ a persona con vini abbinati.
Purtroppo questa sera abbiamo poca fame.
Optiamo per il menu a la carte. Ci viene offerto un pasticcio di salmone come appetizer.
Per me come antipasto una piccola zuppa di pesce eccellente, medaglioni di branzino su sfogliatine di mais con salsina piccante, ottimi, coda di aragosta presentata in bocconcini con una salsa non meglio precisata accompagnata da uno sformatino di polpa di aragosta gratinata, ottima. Piccola pasticceria, non entusiasmante, soufflè di cioccolato, ottimo e caffè espresso sul quale meglio sorvolare. La selezione di Monica differisce dalla mia per un’insalata al posto della zuppa ed una paella di cous cous libanese con pollo e frutti di mare. Il tutto innaffiato da una bottiglia di Chablis Première Cru (50$ + servizio).
Al termine della cena il cameriere ci dice che suo fratello che è imbarcato con lui e sta servendo nel ristorante principale conosce l’italiano avendo lavorato per 7 anni con Costa Crociere. Ci prega di attendere qualche minuto perché avrebbe piacere di conoscerci. Nel frattempo ci intrattiene dicendo che lui sbarcherà a fine crociere e si ritornerà su questa nave dopo un mese e mezzo.
E’ entusiasta di questo fatto perché potrà perla prima volta vedere l’Europa, il Mediterraneo e soprattutto Roma, sperando di poter andare in piazza San Pietro per vedere il Papa.
Dopo pochi istanti ecco il fratello che racconta la sua esperienza lavorativa su Costa Crociere.
Discutiamo amabilmente per oltre una mezzora e poi ci congediamo saldando il conto e lasciando 12$ di mancia per il servizio di assoluta eccellenza.
A questo punto posso fare un paragone fra i due ristoranti speciali.
Premesso che da buon ligure per il pesce ho il palato fine e su una nave da crociera ci si può certo aspettare il pesce fresco, e che a bordo prediligo quasi sempre la carne, per mio gusto personale mi ha colpito molto di più l’ambientazione e la caratterizzazione del Prime C che mi sembra inoltre offrire una scelta più ampia di pietanze. Detto questo entrambi sono veramente da provare. Si tratta di esperienze gastronomiche di alto livello che oltrepassano le aspettative.
Rientriamo in cabina domani ci aspetta Mayaguez.