11 settembre, Santorini!
Sveglia abbastanza presto, colazione al club appena aperto alle 7, poiché alle 7.45 abbiamo il ritrovo in teatro per la nostra escursione: Oia e Fira in totale libertà.
Nel nostro scalo qui nel 2016 avevamo scelto un’escursione in caicco che prevedeva la salita sul vulcano e a seguire un bagno nelle acque sulfuree, questa volta abbiamo quindi optato per la visita di Oia e Fira facendo l’escursione con la compagnia (di fatto si trattava di transfer tra le 2 città) che sarebbe terminata a Fira lasciando libertà di scendere poi al porticciolo per tornare in nave tramite funivia (biglietto incluso nell’escursione).
Dopo una mezz’ora di attesa in teatro, con il signore davanti a me, alla prima crociera, che mi ha chiesto come mai secondo me fossero così in ritardo (ho ipotizzato per intenso traffico portuale, ma ho ipotizzato male
), ci viene comunicato che il porto di Athinios è chiuso per condizioni meteo avverse e che quindi tutte le escursioni (evidentemente quelle con ritrovo in teatro erano tutte in partenza da lì, perché ad esempio quella come la nostra di 8 anni fa partiva dal porticciolo dove arrivano le lance di chi non fa escursioni) sarebbero state annullate e avremmo ricevuto il rimborso sul conto.
Non ho nemmeno finito di ascoltare cosa dicessero in merito allo sbarco (chi aveva prenotato escursione non aveva ritirato il numero per la lancia!), perché con Christian avremmo comunque avuto la priorità disabili (e in cabina eventualmente avevo anche il bigliettino ricevuto direttamente con la priority suite/platinum), e ci siamo fiondati al casinò, dove era previsto, come il giorno prima, il ritrovo per i disabili.
Nemmeno il tempo di chiedere e veniamo accompagnati alla lancia, pochi minuti e siamo al piccolo porticciolo di Fira, che è ancora tranquillo nonostante le 4 navi (più un veliero di discrete dimensioni) in rada.
Se con l’escursione l’idea era di visitare le 2 città, mangiare un pita gyros e scendere con la funivia nel primo pomeriggio sperando di non trovare coda (avevamo anche portato con noi delle vecchie scarpe, con l’idea di eventualmente scendere a piedi e buttarle via prima di risalire in nave, ricordo nel 2016 allo sbarco l’ultimo giorno gente con le scarpe ancora sporche di escrementi di mulo che diffondevano un profumino…), abbiamo modificato i piani in: saliamo con la funivia, facciamo un giro a Fira (Oia sarà per la prossima volta), e scendiamo per pranzo in nave, il pita gyros vedremo l’indomani a Katakolon se è fattibile…
Siamo molto fortunati, essendo scesi con una delle prime lance alla funivia non c’è praticamente coda, meno di 5 minuti e saliamo, essendo Christian disabile paghiamo un biglietto in 2. Pochi minuti e siamo in cima!
Non abbiamo un programma preciso, mi incammino quindi lungo un sentiero che ci porterà a Imerovigli, paesino che pullula di resort di lusso.
Torniamo indietro verso Fira (tra andata e ritorno abbiamo camminato un’oretta, per oggi niente palestra!),e coccoliamo un gattino che incontriamo sulla strada…
Visitiamo quindi Fira, che nel frattempo si è riempita di turisti, per poi prendere già verso le 11 la funivia che ci riporterà al porto per la lancia di rientro in nave.
Scesi dalla funivia vediamo la fila che si è formata per salire, fate conto che l’attracco delle lance di Costa era il più lontano e la coda andava oltre, altro che le 500 persone di cui si parlava…
Per la lancia dobbiamo attendere una decina di minuti, ma per fortuna siamo in pochi e riusciamo a stare all’ombra del gazebo, il nostro attracco lance viene utilizzato anche da “mamma Carnival” per sbarcare i suoi ospiti che devono andare in escursione.
Tornati a bordo approfittiamo del pranzo al club e poi ci rifugiamo alla Spa, come sempre!
Rientrati in cabina preparo la magic bag per la lavanderia, è un benefit costaclub che sfruttiamo sempre (e quando non l’avevamo come benefit l’abbiamo presa a pagamento), la trovo comoda, a casa almeno alleggerisco le cose da lavare post crociera! A volte le hanno piegate così bene che non ho nemmeno dovuto stirarle! (Magic bag prevede lavaggio ad acqua e piegatura). In lavanderia mando anche una camicia di Christian perché alla fine i costi non sono molto diversi da terra, devo però ancora capire cosa sbaglio nel compilare il modulo, dato che su 3 volte che segno “stirata e piegata”, mi viene restituita appesa (e addebitato il costo corretto della camicia appesa, piegata sarebbero 20 centesimi extra).
Siccome è presto propongo a Christian di sfruttare il servizio in cabina (sarà l’unica volta) e ci facciamo portare 2 champagne, nell’attesa comincio a sistemare in valigia le cose che non useremo più, meno lavoro per l’ultimo giorno!
Dopo il brindisi sul balcone ci cominciamo a preparare per la sera, dato che vista l’ora saremo pronti presto l’idea è di passare prima al gran bar, dove suona la band che ha accompagnato il “the voice”, il tastierista ha preso Christian in simpatia, sono molto bravi quindi ci fa piacere quando riusciamo andare ad ascoltarli! L’ultima sera scopriremo che abitano (sono 2 coppie) letteralmente a 15 minuti da casa nostra!
Mentre ci rilassiamo un po’ in cabina dopo la doccia, Christian mi chiede se siamo già partiti, gli rispondo di no, ma che siccome l’imbarco lance è sotto il nostro balcone avrei sbirciato per capire se fossimo prossimi alla partenza. Noto che metà piattaforma è già stata ritirata, mentre dall’altra parte c’è un’imbarcazione, a un certo punto vedo il nostro comandante salirci e subito dietro l’equipe medica di bordo con una signora con una gamba fasciata. Finita la procedura di sbarco della malcapitata il comandante torna a bordo e nel giro di 10 minuti leviamo l’ancora e partiamo alla volta di Katakolon!
Dopo un aperitivo al gran bar, 2/3 giri al wine bar (non scherzavo quando dicevo che saremmo stati clienti fissi) e la cena, torniamo al gran bar ad ascoltare la band, stasera non c’è molto altro!
Andiamo quindi a nanna, l’arrivo a Katakolon è previsto per le 12 e non abbiamo grandi programmi, domani sarà una giornata di relax!