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Arrestati in India 2 marò italiani di scorta alla petroliera Enrica Lexie

U

unochenavigaverament

Guest
Una cosa interessante che ho sentito a livello giornalistico....probabilmente sara' una palla, come al solito..
Ma dicevano che le regole di ingaggio sono ferree e concordate con gli armatori; l'apertura del fuoco direttamente sui pirati deve avvenire solo quando i pirati sono i primi a fare fuco contro la nave e i militari. Quindi se cosi' fosse non dovrebbe essere un problema mostrare i segni dei proiettili sulla nave italiana, rendendo anche non necessario il ritrovamento delle armi.
Se queste regole di ingaggio sono vere, e non esistono segni di proiettili pirati sulla nave.....allora e' un problema.
 
U

unochenavigaverament

Guest
Sfotti pure. è tra le attività che ti riescono meglio...a proposito dell'italiano, ti sei dimenticando delle possibilità d'interpretazione di un messaggio subliminale, stra le righe, ci sono tante sfumature per dire e non dire, per affermare una cosa e facendo arrivare sotto sotto un messaggio contrario e tu in questo sei ampiamente maestro.

Mi ricordi il Mago di Segrate....... attieniti alla grammatica professo', io le cose le dico ben dirette!!!

Sbliminale concentramiento!!!!!
http://www.youtube.com/watch?v=qE-JivrCUYM
 

Rodolfo

Super Moderatore
Sulla Melody, sembra però ci fosse una sorta di "contractor" armati, che non hanno usato le armi ma forse, facendole "vedere" unitamente a forme di velocità e cambi rotta, abbiano sconsigliato il tentativo. Considerando che i pirati preferiscono per l'assalto navi preferibilmente "basse", la Melody per la sua configurazione è difficilmente "espugnabile".
 

Gigi

New member
hanno sparato o no le loro armi?
Se si, a cosa hanno sparato?
Hanno sparato in aria e poi in acqua. non verso lo scafo....comunque i tracciati radar risolveranno il caso, i due episodi, ben distinti, si sono verificati in orari ( 4 ore di sfalsamento) e in posizioni diverse....40 miglia e 25 miglia dalla coste indiane....se verrà fatta l'autopsia si scoprirà che le pallottole che hanno ammazzato i due pescatori sono di calibro diverso ( 7.62 Kalashnikov) dai nostri 5.56 Beretta AR70/90 o 5.56 Minimi) si potrà consatare anche il calibro delle pallottole che hanno raggiunto il pescherecchio...tutto questo avverrà se i giudici indiani non saranno prevenuti e sull'onda dell'opinione pubblica indiana,( manipolata e manipolabile, che sta già manifestando in piazza contro l'Italia) decideranno per condannare dei comodi capri espietori come i nostri marò....
Gli sbagli nostri sono stati:
- Quando la motovedetta indiana ha intercettato la nostra nave mercantile per costringerla a far rotta verso un porto indiano....il comandante del mercantile italiano avrebbe dovuto rifiutarsi immediatamente dichiarando di essere in acque internazionali e di non essere in alcun modo tenuto a seguire la motovedetta indiana....in più avrebbe dovuto lanciare un segnale di soccorso sulla linea internazionale dichiarando un atto di forza illegittimo compiuto a suo danno dalla motovdetta indiana
- Una volta giunti nel porto indiano, il comandante si sarebbe dovuto rifiutare di far salire a bordo la polizia indiana e tanto meno consegnare nelle sue mani i due maro'. La nave italiana è sacro suolo della Patria....ubi navis ibi patria....se la polizia avesse fatto irruzione con la forza nella nave italiana sarebbe stato un palese atto di guerra...
 

La76

Active member
No Manlio, settimana scorsa sono scappati quando hanno tentato di assaltare una nave della Linea Messina (S.Marco a bordo, lo avevo anche scritto da qualche parte).

Sì Felix ricordi bene...un articolo che ne parla è qui ;)

http://shippingonline.ilsecoloxix.i...11/AP3A9xrB-assalto_militare_fallito.shtml?hl

Ma non mi illudo che bastino, perchè chi si può permettere certi mezzi non fa quello che fa perchè non ha lavoro, lo farei più che altro per fargli il vuoto intorno, togliergli il consenso (e perchè umanamente lo ritengo anche giusto, sia chiaro).

Purtroppo è che a me sembrano sempre di più persone organizzate, altro che "disperati"!
Leggevo l'altra volta su una rivista (purtroppo poi mi sono persa le puntate successive) il racconto di uno dei sequestati della Savina Caylin e tutto faceva pensare a gente che sa bene quello che fa...

Che da una parte può anche essere un bene, in quanto concordo anch'io che a loro le navi e l'equipaggio sevono "interi", però è anche vero dall'altra che non è semplice "spaventarli"...ci vogliono azioni coordinate ed efficaci.
Ed i primi a collaborare dovrebbero proprio essere gli Stati vicini alle rotte interessate...cosa che ad esempio l'India in questo momento non sta proprio facendo.

Una cosa interessante che ho sentito a livello giornalistico....probabilmente sara' una palla, come al solito..
Ma dicevano che le regole di ingaggio sono ferree e concordate con gli armatori; l'apertura del fuoco direttamente sui pirati deve avvenire solo quando i pirati sono i primi a fare fuco contro la nave e i militari. Quindi se cosi' fosse non dovrebbe essere un problema mostrare i segni dei proiettili sulla nave italiana, rendendo anche non necessario il ritrovamento delle armi.
Se queste regole di ingaggio sono vere, e non esistono segni di proiettili pirati sulla nave.....allora e' un problema.

Anch'io ho sentito (telegiornale) qualcosa di simile...possono sparare in aria e in acqua a scopo intimidatorio, allo scafo e ai pirati solo se attaccati.
Vedremo se verranno trovati fori di proiettile sulla nave Italiana, per ora non mi sembra di averne sentito parlare.
 

pmanlio

Active member
Gli sbagli nostri sono stati:
- Quando la motovedetta indiana ha intercettato la nostra nave mercantile per costringerla a far rotta verso un porto indiano....il comandante del mercantile italiano avrebbe dovuto rifiutarsi immediatamente dichiarando di essere in acque internazionali e di non essere in alcun modo tenuto a seguire la motovedetta indiana....in più avrebbe dovuto lanciare un segnale di soccorso sulla linea internazionale dichiarando un atto di forza illegittimo compiuto a suo danno dalla motovdetta indiana
- Una volta giunti nel porto indiano, il comandante si sarebbe dovuto rifiutare di far salire a bordo la polizia indiana e tanto meno consegnare nelle sue mani i due maro'. La nave italiana è sacro suolo della Patria....ubi navis ibi patria....se la polizia avesse fatto irruzione con la forza nella nave italiana sarebbe stato un palese atto di guerra...

Non sono d'accordo: se facevano così (specie per la prima parte) il risultato sarebbe stato quello di farci passare per assassini senza morale..

Invece per la seconda parte (gli Indiani che prelevano i nostri uomini) credo che ci sarà stato un contatto tra il comandante e la Farnesina..

Ora voglio sperare che la Farnesina non abbia deciso di mollare i nostri e lasciarli soli per evitarsi problemi politici (e non lo credo per essere chiari), ma che pretenda dagli Indiani i giusti accertamenti, proprio in virtù del comportamento tenuto dall'Italia, estremamente corretto..

Il discorso dei media vale da loro come da noi, non possiamo, dopo aver visto cosa è successo nel caso del Concordia, dar retta ai nostri..

Possiamo basarci sul poco che abbiamo e sperare che sia tutto un malinteso, ma non mi sentirei di assolvere o accusare nessuno come di fidarmi dei racconti dell'uno o dell'altro..

Tutto questo è molto triste, e molto brutto..

Felix, capisco i tuoi dubbi, la verità è che nessuno di noi sa cosa è giusto, ora potrei dire che 'Lo avevo detto' ma non sarebbe vero, perchè non pensavo ad una cosa simile, assolutamente no..

Chi sa cosa è giusto? Certo io, sia sul piano militare che civile utilizzerei altri metodi, più duri per certi versi e più 'sociali' per altri, ma vai a sapere.. come posso avere ragione posso aver torto e potresti averla tu..

E' veramente una situazione complessa..

Un saluto
Manlio
 
U

unochenavigaverament

Guest
La nave italiana è sacro suolo della Patria....ubi navis ibi patria....se la polizia avesse fatto irruzione con la forza nella nave italiana sarebbe stato un palese atto di guerra...

Guarda che non e' vero.....questo vale solo per le navi da guerra.
 

pmanlio

Active member
Purtroppo è che a me sembrano sempre di più persone organizzate, altro che "disperati"!
Leggevo l'altra volta su una rivista (purtroppo poi mi sono persa le puntate successive) il racconto di uno dei sequestati della Savina Caylin e tutto faceva pensare a gente che sa bene quello che fa...

Sono dei professionisti, ed hanno anche una strana forma di impunità: il governo Bush ha bombardato villaggi in Somalia perchè 'forse' ci potevano essere i terroristi, e questi non li tocca nessuno..

Ed i primi a collaborare dovrebbero proprio essere gli Stati vicini alle rotte interessate...cosa che ad esempio l'India in questo momento non sta proprio facendo.

Questo non è vero, l'India collabora eccome, anzi è più dura di noi..

Un saluto
Manlio
 

Cokj72

New member
Hanno sparato in aria e poi in acqua. non verso lo scafo....comunque i tracciati radar risolveranno il caso, i due episodi, ben distinti, si sono verificati in orari ( 4 ore di sfalsamento) e in posizioni diverse....40 miglia e 25 miglia dalla coste indiane....se verrà fatta l'autopsia si scoprirà che le pallottole che hanno ammazzato i due pescatori sono di calibro diverso ( 7.62 Kalashnikov) dai nostri 5.56 Beretta AR70/90 o 5.56 Minimi) si potrà consatare anche il calibro delle pallottole che hanno raggiunto il pescherecchio...tutto questo avverrà se i giudici indiani non saranno prevenuti e sull'onda dell'opinione pubblica indiana,( manipolata e manipolabile, che sta già manifestando in piazza contro l'Italia) decideranno per condannare dei comodi capri espietori come i nostri marò....
Gli sbagli nostri sono stati:
- Quando la motovedetta indiana ha intercettato la nostra nave mercantile per costringerla a far rotta verso un porto indiano....il comandante del mercantile italiano avrebbe dovuto rifiutarsi immediatamente dichiarando di essere in acque internazionali e di non essere in alcun modo tenuto a seguire la motovedetta indiana....in più avrebbe dovuto lanciare un segnale di soccorso sulla linea internazionale dichiarando un atto di forza illegittimo compiuto a suo danno dalla motovdetta indiana
- Una volta giunti nel porto indiano, il comandante si sarebbe dovuto rifiutare di far salire a bordo la polizia indiana e tanto meno consegnare nelle sue mani i due maro'. La nave italiana è sacro suolo della Patria....ubi navis ibi patria....se la polizia avesse fatto irruzione con la forza nella nave italiana sarebbe stato un palese atto di guerra...

Grazie.

PS:quindi un altro Comandante che non ci ha capito un fiasco?

PS:25 o 45 miglia dalle Coste Indiane sono sempre molte, molte, tantissime miglia dal golfo di Aden...
 

Rodolfo

Super Moderatore
Gigi

Codice della Navigazione



Art. 4 - Navi e aereomobili italiani in località non soggette alla sovranità di alcuno Stato


Le navi italiane in alto mare e gli aeromobili italiani in luogo o spazio non soggetto alla sovranità di alcuno Stato sono considerati come territorio italiano.
 

Gigi

New member
Gigi

Codice della Navigazione



Art. 4 - Navi e aereomobili italiani in località non soggette alla sovranità di alcuno Stato


Le navi italiane in alto mare e gli aeromobili italiani in luogo o spazio non soggetto alla sovranità di alcuno Stato sono considerati come territorio italiano.
Appunto, io dicevo che mai e poi mai il mercantile italiano avrebbe dovuto seguire in un porto indiano la motovedetta indiana, ma lanciare richiesta di soccorso sul canale internazionale, avvertendo del tentativo di dirottamento e del del sopruso perpetrato dalla motovedetta indiana...
 

Gigi

New member
Grazie.

PS:quindi un altro Comandante che non ci ha capito un fiasco?

PS:25 o 45 miglia dalle Coste Indiane sono sempre molte, molte, tantissime miglia dal golfo di Aden...

Cokj, io non cerco la polemica, ma tu e qualcun altro sì, io esprimo giudizi ed opinioni, tu e qualcun altro cercate di punzecchiarmi per scatenare una polemica che io non sto assolutamente cercando. Ma possibile che voi non riusciate ad esprimere un concetto compiuto senza tirarmi in ballo con provocazioni capziose?
 

Rodolfo

Super Moderatore
Appunto, io dicevo che mai e poi mai il mercantile italiano avrebbe dovuto seguire in un porto indiano la motovedetta indiana, ma lanciare richiesta di soccorso sul canale internazionale, avvertendo del tentativo di dirottamento e del del sopruso perpetrato dalla motovedetta indiana...

E chi ha consigliato il Comandante a dirigere nel porto indiano? Avrà pure lanciato il "Distress", comunicato con l'Armatore, i Marò informato il Comando Marina, la Farnesina avvisata, insomma in Italia lo "sapevamo" praticamente tutti.
 

Cokj72

New member
io non cerco la polemica (se voglio la creo!). Però non faccio l' avvocato difensore di nessuno.

Hai scritto che l' incidente si è avuto a 25/45 miglia (che non sono 150 metri di differenza) dalle Coste Indiane, hai presente dovè la zona di competenza dei pirati?
Inoltre hai scritto che la nave (quindi il Comandante) non doveva fare questo e quello, quindi un altro Comandante che come Schettino (e quello del cargo MSC in Nuova Zelanda) non ci ha capito una miglia nautica.

Poi se vuoi vedere le mie considerazioni come polemiche, lo puoi fare benissimo.

L' India vuole soldi ed altro visto che ci è rimasto in mezzo è un paesino he non conta un razzo!
 

Cokj72

New member
E chi ha consigliato il Comandante a dirigere nel porto indiano? Avrà pure lanciato il "Distress", comunicato con l'Armatore, i Marò informato il Comando Marina, la Farnesina avvisata, insomma in Italia lo "sapevamo" praticamente tutti.

... perchè l' Armatore ha un' unità di crisi che segue le proprie navi?
 

Gigi

New member
E chi ha consigliato il Comandante a dirigere nel porto indiano? Avrà pure lanciato il "Distress", comunicato con l'Armatore, i Marò informato il Comando Marina, la Farnesina avvisata, insomma in Italia lo "sapevamo" praticamente tutti.
Il rapporto / Chi ha deciso di obbedire ai militari indiani dirigendo la nave in porto?
Le raffiche, gli orari, la rotta
I punti oscuri della vicenda
La conferma del satellite: erano in acque internazionali. La Marina aveva ordinato di non assecondare le richieste delle autorità locali e di non far scendere a terra i militari

- La terza raffica di avvertimento «è stata sparata in acqua, a prua del peschereccio che non è stato colpito, tanto che ha invertito la rotta e si è allontanato». Così, nella relazione trasmessa due giorni fa ai carabinieri del Ros e alla Procura di Roma, Massimiliano Latorre ricostruisce i momenti cruciali del conflitto a fuoco avvenuto al largo delle coste indiane, relazione che indica gli autori della sparatoria. E nega che l'azione abbia potuto provocare feriti, tanto meno vittime. Era lui il capo del «nucleo di protezione» imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie per contrastare gli atti di pirateria. E proprio lui - adesso accusato insieme con Salvatore Girone dell'omicidio di due pescatori che erano a bordo del St. Antony - firma il rapporto con foto allegate, che servirà al pubblico ministero Francesco Scavo Lombardo a verificare quanto accaduto. Nel fascicolo sono contenute le testimonianze degli altri cinque soldati presenti a bordo e le conclusioni del responsabile del team. Sono ancora numerosi i dubbi che avvolgono la vicenda, le incongruenze tra la versione fornita dai militari italiani e quella delle autorità di New Delhi. E ruotano attorno a tre misteri: l'orario dell'azione, il luogo esatto dove è avvenuta, l'imbarcazione che ha attaccato la petroliera. Ma c'è pure un altro interrogativo: perché, nonostante gli italiani abbiano comunicato di essere in acque internazionali, sono poi entrati nell'area controllata dagli indiani così consentendo il fermo dei due marò. E lo hanno fatto dopo il parere contrario espresso dalla Marina Militare.
http://www.corriere.it/esteri/12_fe...da_1b9b8508-5b8c-11e1-9554-12046180c4ab.shtml
A questo punto, nelle zone infestate dai pirati, bisogna militarizzare la Marina Mercantile e metter sul ponte di comando pure un ufficiale della Marina Militare, come si faceva nella seconda guerra mondiale ai tempi della Regia Marina, visto che gli ufficiali della marina mercantile non ne azzeccano una e non rispondono agli ordini dei militari...
 
Ultima modifica:

Gigi

New member
io non cerco la polemica (se voglio la creo!). Però non faccio l' avvocato difensore di nessuno.

Hai scritto che l' incidente si è avuto a 25/45 miglia (che non sono 150 metri di differenza) dalle Coste Indiane, hai presente dovè la zona di competenza dei pirati?
Inoltre hai scritto che la nave (quindi il Comandante) non doveva fare questo e quello, quindi un altro Comandante che come Schettino (e quello del cargo MSC in Nuova Zelanda) non ci ha capito una miglia nautica.

Poi se vuoi vedere le mie considerazioni come polemiche, lo puoi fare benissimo.

L' India vuole soldi ed altro visto che ci è rimasto in mezzo è un paesino he non conta un razzo!


- Perché adesso i pirati sono un ente che ha una zona di competenza?
- So che 25/45 miglia non sono 150 metri di differenza....
- Putroppo i fatti mi stanno dandio ragione...il comandante non doveva fare questo e quello, ma non ho mai sctitto che fosse un altro Schettino...
http://www.corriere.it/esteri/12_fe...da_1b9b8508-5b8c-11e1-9554-12046180c4ab.shtml
 
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