vinniem
Member
Vinniem, credo che qui si stiano sovrapponendo due discorsi diversi.. uno è questo:
Può una compagnia crocieristica rischiare di portare le sue navi in luoghi che vengono definiti pericolosi da organismi internazionali, può prendersi questa responsabilità?
Ed anche, pensando alla compagnia come azienda che ha fini di lucro, può una compagnia crocieristica rischiare di portare le sue navi in luoghi che, essendo PERCEPITI come pericolosi dai turisti, non hanno più attrattiva verso il mercato?
Penso che la risposta sia scontata, anche se implica la 'vittoria' di chi vuole proprio quello..
Ma il tuo discorso:
Dimentica che ti basta prendere un aereo e sarai ad Istanbul, dove purtroppo troverai, per ovvi motivi, prezzi ottimi, e magari tante agenzie che ti aiuteranno a visitare la città..
Insomma, una parte della limitazione è anche tua.. nessuno ti vieta di andare dove vuoi..
Ho sempre pensato questo, ma in Tunisia, in poco tempo, gli attentati si sono ripetuti.. certo non a Tunisi, ma è avvenuto..
Anche io, sono stato in Egitto in un momento in cui nessuno voleva andare, ed è stata una crociera sul Nilo meravigliosa..
Sono tornato per andare nel Mar Rosso in un momento difficile, e la nave era occupata a metà, ne è uscito un viaggio indimenticabile..
Un saluto
Manlio
Mah... oddio... vedi Manlio, faccio una doverosa premessa prima di risponderti.
E' chiaro che un forum è un po' una piazza virtuale, per cui diciamo che dibattere qui sopra di questi problemi, per me ha un po' il sapore di una simpatica chiacchierata (ancorché magari dai toni "vivaci"), fatta al bar assieme agli amici, mentre si gusta una buona tazza di caffè.
Detto questo, io invece non credo che qui stiamo sovrapponendo due discorsi diversi. O quantomeno, in effetti sì, stiamo facendo due discorsi diversi. Ma sono discorsi di stampo puramente soggettivo e NON oggettivo. Se posso fare un esempio banalissimo, la logica è la stessa di chi in questi giorni si sta appassionando al caso Sarri contro Mancini. Anche in questo contesto ci sono due fazioni: chi è a favore di Sarri e chi a favore di Mancini.
Ora, parafrasando l'esempio, anche qui sopra, ci sono due scuole di pensiero: c'è chi propende perché le compagnie di crociere mantengano certe destinazioni. E chi invece è convinto che la cosa migliore da fare, almeno per ora, sia quella di "tagliare" e basta. Beninteso, ambedue le fazioni portano a sostegno delle loro tesi argomentazioni più o meno valide. E comunque tutte più o meno legittime. Che vanno comunque rispettate. Anche perché, parliamoci chiaro: non è che i top manager di Carnival o Costa vengono a leggersi i forum dei crocieristi per prendere le loro decisioni... Questo credo sia pacifico.
Insomma, ogni parere è benvenuto e merita rispetto a mio modesto giudizio. Non fosse altro perché ci aiuta a vedere le cose sotto una prospettiva diversa che, magari, ci era sfuggita.
Ora, io vorrei sommessamente ricordare un post fatto da Enrico qualche giorno fa. E che è sfuggito praticamente a tutti. Copio e incollo la notizia: il 10 ottobre 2015, un attentato suicida terroristico verificatosi ad Ankara nei pressi della stazione ferroviaria, in occasione di una manifestazione di movimenti per la pace, ha provocato oltre 100 morti e centinaia di feriti. Come giustamente detto da Enrico, e cito testualmente, si è trattato di:
un tremendo attentato nella sua capitale, il quale ha provocato piu' morti di quanti ne abbiano visti Parigi e la Tunisia messe insieme...
Orbene, siccome la notizia non ha avuto lo stesso peso sui media, rispetto alle stragi di Parigi e del "Bardo", non è che, per caso, ci facciamo guidare nelle nostre reazioni dall'allarmismo e dall'ansia che ci vengono trasmessi dai media?? Anche dove magari tutto sommato non c'è un pericolo fondatissimo all'orizzonte?? (O quantomeno un rischio non maggiore di quello che si possa avere in una qualsiasi metropoli Europea o del Nord America). Orbene, perché all'indomani dell'attentato di Ankara del 10 ottobre u.s., solo alcune compagnie hanno pensato di cancellare la Turchia dalle proprie rotte?? E perché, nonostante tutto il ben di Dio che sta succedendo, la cancellazione degli scali francesi invece non è mai stata neanche presa in considerazione?? E ancora... nonostante quell'attentato ad Ankara, la gente che ha continuato a visitare istanbul e Smirne, ha continuato o no a fruire regolarmente di quelle escursioni, nei giorni seguenti o si è rifiutata di scendere dalla nave?? Ecco, ritorna la logica dei due pesi e delle due misure...
Per cui, se mi chiedi se "può una compagnia crocieristica rischiare di portare le sue navi in luoghi che vengono definiti pericolosi da organismi internazionali", io ti rispondo... quali organismi glielo vietano espressamente???
Ribadisco: sono decisioni prese solo dai top manager delle rispettive società, in piena autonomia. E al massimo solo sulla scorta dell'ondata emotiva del momento, in virtù di quella che, giustamente, tu definisci una mera PERCEZIONE di insicurezza di quei luoghi. Ma, attenzione: può una mera PERCEZIONE di insicurezza determinare se un luogo sia sicuro o meno?? Quella è una cosa meramente soggettiva!! Io posso sentirmi al sicuro in Uganda, ma magari essere terrorizzato di girare di sera nella zona Magliana o San Basilio di Roma... Voglio dire, dati di fatto, al momento, non ce ne sono. Anzi, l'ho scritto in precedenza: se vai sulla pagina ufficiale del Ministero degli Esteri, per la Turchia il livello di allerta è esattamente LO STESSO che è previsto per la Francia. Ed in ogni caso, NON E' affatto sconsigliato effettuare viaggi in quei luoghi. Al massimo, vengono forniti i soliti consigli generici di prestare la massima attenzione. Insomma, viene consigliato solo un minimo di puro buon senso. Tutto qua.
Al contrario, sono arciconvinto, che se i media non avessero dato tutta questa enfasi a questi fatti, allarmando la pubblica opinione, probabilmente non saremmo neanche qui a discutere di queste cose.
E attenzione: questo lungi da me dallo sminuire la gravità dei fatti, eh!!
Tuttavia, anche questi sono dati di fatto che vanno citati e considerati.
E ti aggiungo un'altra cosa: sono tuttora in contatto con alcune guide turche con le quali ho avuto il piacere di stringere una simpatica amicizia (uno di esse, a fine mese verrà a Roma a per lavoro e sarà mio gradito ospite). E mi è stato confermato che la situazione ad Istanbul non è meno tranquilla del solito. Tutt'altro. Però, testuali parole sue che copio e incollo dal whatsapp, "non hai idea del danno che ci hanno creato. Purtroppo la conseguenza sarà che quest'anno il turismo andrà in crisi e quelli che lavorano nel settore, almeno per un anno se ne staranno a casa...".
Che poi, mi ha anche raccontato un altro dettaglio non da poco in merito all'accaduto. Che spiega il perché, nonostante tutto ci sono stati "solo" una decina di morti nell'ultimo attentato a Sultanhamet. E mi fa capire ulteriormente quanto queste guide tengano ai turisti (in fin dei conti danno loro da vivere...) e quanto siano accorte e preparate a tutto. E riescano, col loro comportamento e le loro intuizioni, a salvare diverse vite umane, all'occorrenza.
Un caro saluto anche a te, Manlio.
Ultima modifica: