Sabato 3 dicembre 2011.
In Porto ad Aqaba (Giordania) dalle ore 8,00 alle ore 18,00, tutti a bordo alle 17,30.
Temperatura min 10° C - max 18° C. Cielo sereno. Mare poco mosso.
La moneta in uso è il dinaro: 1 dinaro = 0,95 euro.
Lo stipendio medio di un lavoratore giordano è di 300,00 dinari mensili (circa 300 euro - paragonato al nostro costo della vita, un valore di circa 900,00 euro).
Abbiamo preso l'escursione Petra casual (con il cestino preparato dalla Costa) al costo di 129,00 euro per gli adulti e 91,30 per i bambini.
Il costo dell'entrata alla città di Petra è di 50,00 dinari, 52 euro.
Se avete intenzione di prendere un taxi sappiate che il costo per 4 persone è di 100 euro mentre il pulmino da 10 posti costa 200-250 euro quindi fate voi i conti.
L'unica cosa che vi consiglio, sia se prendete l'escursione con la Costa sia che la facciate in autonomia, preparatevi qualche panino da soli (il cestino che vi danno in nave è di bassissima qualità). Evitate di andare a mangiare al ristorante fuori Petra, non perchè non sia buono, ma perchè sprechereste del tempo prezioso seduti a tavola piuttosto che vedere più possibile di Petra.
Appuntamento in teatro alle ore 8,30 e partenza alle ore 9,00.
La nostra guida si chiama Zu, è giordano, parla perfettamente l'italiano perchè ha vissuto nel Belpaese per 31 anni, ha studiato architettura e lavorato in molti campi.
Alla morte dei suoi genitori è rientrato in Giordania dove oggi vive facendo la guida turistica.
Come di rito ci fermiamo dopo circa 40 minuti in un bazar posto proprio sulla strada. Io entro e acquisto un bellissimo anello d'argento. In Giordania evitate di contrattare, a differenza degli israeliani e ancor di più degli egiziani, si considerano più vicini agli arabi e quindi provate con un sorriso e con la richiesta di un piccolo sconto ma mai con il gioco del ribasso.
Fuori il panorama è meraviglioso
e nascosto alla vista scopro l'esistenza di un cimitero islamico.
Ho una grande passione per i cimiteri monumentali, vi si può trovare arte, storia e anche molta malinconia, ma attraverso essi si può risalire alla vera esistenza di una città. La quiete dei cimiteri non mi spaventa, anzi, lì non c'è nessuno che ti può fare del male. Molte tombe sono vere e proprie opere d'arte.
Si deve guardare oltre il freddo e triste loculo, dove il silenzio regna sovrano, ma all'anima e alla storia dell'esistenza di chi oggi li giace.
Peccato non avere del tempo in più per entrare e cogliere i segreti di quel luogo.
Ci rimettiamo in viaggio e dopo altri 40 minuti circa arriviamo a destinazione.
Scendiamo dal pullman e ordinatamente ci dirigiamo verso la biglietteria.
Da subito notiamo gli asinelli e i cavalli, utilizzati per trasportare le persone per circa 300 metri fino all'entrata del Siq. Da qui è possibile proseguire o a piedi o sulle carrozzelle. Per due persone ci vogliono 25 euro.
Il mio consiglio più accorato è quello di non utilizzare questi mezzi di trasporto.
Gli animali vengono maltrattati, tenuti in condizioni pietose, condotti allo stremo delle forze su percorsi sconnessi e pericolosi. Ne muoiono decine ogni anno perchè si rompono le zampe scivolando. Per di più non vi è nessuna assicurazione che copra il passeggero nel caso dovesse cadere (lo scorso anno due tedeschi sono morti a causa del ribaltamento della carrozzella sualla quale viaggiavano).
Inoltre, visto che i conduttori devono poter coprire le distanze il più velocemente possibile, per poter poi trasportare altri clienti, non si curano di chi percorre a piedi la stretta via e spesso te li ritrovi subito dopo una curva a velocità inaccettabili.
Un'ultima cosa. Questo sito merita veramente di essere visitato con tutta l'attenzione e la cura ai dettagli. Percorrendo a piedi il sentiero è molto più facile cogliere tutti i minimi particolari che altrimenti sfuggirebbero a bordo delle carrozzelle.
Petra si trova nel sud-ovest della Giordania a circa 130 Km a nord-est di Aqaba nei pressi della città di Wadi Musa, in una posizione elevata sul livello del mare in mezzo ad alte montagne, quindi, anche se nel periodo estivo fa molto caldo, non è raro trovare la neve durante l'inverno.
All'entrata c'è il Visitors Center dove si acquistano i biglietti per l'ingresso al sito e da qui è necessario percorrere una strada sterrata divisa in due parti da un basso muretto, una parte è utilizzata per i cavalli a l'altra per i pedoni.
Dopo circa un chilometro si arriva all'inizio del SIQ.
Lungo questo percorso si incontra, circa a metà strada, il primo monumento nabateo la "Tomba degli obelischi".
Scolpita nella roccia con uno stile di chiara influenza egiziana, la tomba risale al regno di Malichos II (40-70). La facciata, dove è l'ingresso alle camere mortuarie, è costituita da quattro colossali obelischi, o piramidi ("nefesh"), ognuno dei quali rappresenta il defunto, le cui spoglie erano conservate nella sala interna. Nella parte inferiore, purtroppo danneggiata dagli agenti atmosferici, il triclinium era sede di banchetti e veglie in onore dei morti.
Ecco da dove abbiamo preso la forma del panettone.