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C.Voyager grande crociera del mar rosso 20/11/2011

  • Autore discussione Autore discussione Utente cancellato
  • Data d'inizio Data d'inizio
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Vorrei chiedere un favore a tutti coloro che hanno risposto in questo forum citando qualche immagine.
Purtroppo ho avuto dei problemi con il gestore delle foto. Ora ho risistemato tutto (che lavorone) e quindi è possibile modificare gli eventuali post dove trovate che la foto non è più visibile.
Grazie a tutti.
Alessandra
 
Sabato 3 dicembre 2011.
In Porto ad Aqaba (Giordania) dalle ore 8,00 alle ore 18,00, tutti a bordo alle 17,30.
Temperatura min 10° C - max 18° C. Cielo sereno. Mare poco mosso.

La moneta in uso è il dinaro: 1 dinaro = 0,95 euro.

Lo stipendio medio di un lavoratore giordano è di 300,00 dinari mensili (circa 300 euro - paragonato al nostro costo della vita, un valore di circa 900,00 euro).

Abbiamo preso l'escursione Petra casual (con il cestino preparato dalla Costa) al costo di 129,00 euro per gli adulti e 91,30 per i bambini.

Il costo dell'entrata alla città di Petra è di 50,00 dinari, 52 euro.

Se avete intenzione di prendere un taxi sappiate che il costo per 4 persone è di 100 euro mentre il pulmino da 10 posti costa 200-250 euro quindi fate voi i conti.

L'unica cosa che vi consiglio, sia se prendete l'escursione con la Costa sia che la facciate in autonomia, preparatevi qualche panino da soli (il cestino che vi danno in nave è di bassissima qualità). Evitate di andare a mangiare al ristorante fuori Petra, non perchè non sia buono, ma perchè sprechereste del tempo prezioso seduti a tavola piuttosto che vedere più possibile di Petra.

Appuntamento in teatro alle ore 8,30 e partenza alle ore 9,00.
La nostra guida si chiama Zu, è giordano, parla perfettamente l'italiano perchè ha vissuto nel Belpaese per 31 anni, ha studiato architettura e lavorato in molti campi.
Alla morte dei suoi genitori è rientrato in Giordania dove oggi vive facendo la guida turistica.

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Come di rito ci fermiamo dopo circa 40 minuti in un bazar posto proprio sulla strada. Io entro e acquisto un bellissimo anello d'argento. In Giordania evitate di contrattare, a differenza degli israeliani e ancor di più degli egiziani, si considerano più vicini agli arabi e quindi provate con un sorriso e con la richiesta di un piccolo sconto ma mai con il gioco del ribasso.

Fuori il panorama è meraviglioso

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e nascosto alla vista scopro l'esistenza di un cimitero islamico.

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Ho una grande passione per i cimiteri monumentali, vi si può trovare arte, storia e anche molta malinconia, ma attraverso essi si può risalire alla vera esistenza di una città. La quiete dei cimiteri non mi spaventa, anzi, lì non c'è nessuno che ti può fare del male. Molte tombe sono vere e proprie opere d'arte.
Si deve guardare oltre il freddo e triste loculo, dove il silenzio regna sovrano, ma all'anima e alla storia dell'esistenza di chi oggi li giace.
Peccato non avere del tempo in più per entrare e cogliere i segreti di quel luogo.

Ci rimettiamo in viaggio e dopo altri 40 minuti circa arriviamo a destinazione.

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Scendiamo dal pullman e ordinatamente ci dirigiamo verso la biglietteria.
Da subito notiamo gli asinelli e i cavalli, utilizzati per trasportare le persone per circa 300 metri fino all'entrata del Siq. Da qui è possibile proseguire o a piedi o sulle carrozzelle. Per due persone ci vogliono 25 euro.
Il mio consiglio più accorato è quello di non utilizzare questi mezzi di trasporto.
Gli animali vengono maltrattati, tenuti in condizioni pietose, condotti allo stremo delle forze su percorsi sconnessi e pericolosi. Ne muoiono decine ogni anno perchè si rompono le zampe scivolando. Per di più non vi è nessuna assicurazione che copra il passeggero nel caso dovesse cadere (lo scorso anno due tedeschi sono morti a causa del ribaltamento della carrozzella sualla quale viaggiavano).
Inoltre, visto che i conduttori devono poter coprire le distanze il più velocemente possibile, per poter poi trasportare altri clienti, non si curano di chi percorre a piedi la stretta via e spesso te li ritrovi subito dopo una curva a velocità inaccettabili.
Un'ultima cosa. Questo sito merita veramente di essere visitato con tutta l'attenzione e la cura ai dettagli. Percorrendo a piedi il sentiero è molto più facile cogliere tutti i minimi particolari che altrimenti sfuggirebbero a bordo delle carrozzelle.

Petra si trova nel sud-ovest della Giordania a circa 130 Km a nord-est di Aqaba nei pressi della città di Wadi Musa, in una posizione elevata sul livello del mare in mezzo ad alte montagne, quindi, anche se nel periodo estivo fa molto caldo, non è raro trovare la neve durante l'inverno.
All'entrata c'è il Visitors Center dove si acquistano i biglietti per l'ingresso al sito e da qui è necessario percorrere una strada sterrata divisa in due parti da un basso muretto, una parte è utilizzata per i cavalli a l'altra per i pedoni.
Dopo circa un chilometro si arriva all'inizio del SIQ.

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Lungo questo percorso si incontra, circa a metà strada, il primo monumento nabateo la "Tomba degli obelischi".
Scolpita nella roccia con uno stile di chiara influenza egiziana, la tomba risale al regno di Malichos II (40-70). La facciata, dove è l'ingresso alle camere mortuarie, è costituita da quattro colossali obelischi, o piramidi ("nefesh"), ognuno dei quali rappresenta il defunto, le cui spoglie erano conservate nella sala interna. Nella parte inferiore, purtroppo danneggiata dagli agenti atmosferici, il triclinium era sede di banchetti e veglie in onore dei morti.

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Ecco da dove abbiamo preso la forma del panettone.

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Stefalex mi piace come hai interpretato ´escursione di Petra, come l´hai impostata con le foto, complimenti.
Tragitto stupendo, mi piace anche que ltuo interesse per i cimiteri.

Un saluto.
 
Petra è patrimonio dell'Unesco, descritta come una delle otto meraviglie del mondo antico, sicuramente il tesoro più prezioso della Giordania e la sua maggiore attrattiva turistica. E' una grande città dalle caratteristiche uniche: i Nabatei, industriosa civiltà araba insediatasi in questa zona oltre 2.000 anni fa, la scavarono dalla nuda roccia e la trasformarono in uno snodo determinante per le rotte commerciali della seta e delle spezie, grazie alle quali Cina, India e Arabia del Sud poterono entrare in contatto con Egitto, Siria, Grecia e Roma. Il Regno dei Nabatei è durato secoli, e Petra fu ammirata per la sua cultura raffinata, l'architettura monumentale e l'ingegnoso complesso di dighe e canali. Tuttavia, l'imperatore romano Traiano incorporò il regno. A partire dal XIV secolo, nel mondo occidentale non si ebbero più notizie di Petra per quasi 300 anni quando nel 1812 il viaggiatore svizzero Johann Ludwig Burckhardt la riportò alla luce.
Per visitarla occorre almeno una giornata intera, ma anche un soggiorno di una settimana potrebbe non bastare per esplorarla completamente.

All'inizio la gola è profondissima, stretta e tortuosa, scavata nella roccia che, complice anche quel poco di sole che filtra, diventa di mille colori, da rosa ad arancio a violacea.
Questa stretta gola, ingresso principale a Petra, è stata creata da sommovimenti tettonici e, in origine, era il letto del Wadi Musa il cui percorso è stato deviato dai nabatei. Il suo ingresso era abbellito da un arco di pietra almeno fino gli ultimi anni dell'ottocento prima che fosse abbattuto da un terremoto e di cui oggi rimangono solo i segni scavati nella roccia.

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Lungo il percorso si incontrano, scolpiti nella roccia, vari capitelli. Si pensa che in origine contenessero delle statuette di divinità. Attualmente questi capitelli sono molto rovinati a causa dell'erosione.

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All'ingresso del SIQ i nabatei avevano costruito una diga per impedirne le inondazioni durante le forti pioggie. Un'altro sbarramento, che convoglia le acque in un tunnel fu costruito dopo il 1963 quando un gruppo di turisti perse la vita a causa di un forte temporale.

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Il SIQ è una stretta gola lunga poco più di un chilometro e larga, in alcuni punti, solo pochi metri. È delimitata da alte pareti spioventi, fino 100 metri, di roccia arenaria.
Entrati nel SIQ si prova una sensazione di oppressione per le alte pareti rocciose che circondano il visitatore e che lasciano trasparire solo una piccola porzione del cielo azzurro. Questa sensazione, continuando ad addentrasi nel SIQ, viene sostituita dallo stupore per i colori e le forme sempre diversi ad ogni curva.

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In origine i nabatei avevano lastricato questa stretta gola con grandi lastre di pietra calcarea e ad un'altezza di circa un metro e mezzo da quella attuale. Questa pavimentazione è quasi completamente scomparsa spazzata via dalle pioggie, se ne mossono vedere pochi resti in alcuni anfratti. La pavimentazione attuale, visibile in alcuni punti, è di origine romana.

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Ai due lati, poco sopra il livello originale, sono visibili le condotte, scavate nella roccia, che portavano l'acqua della "sorgente di Mosè" alla città.

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Lungo il percorso attraverso la gola incontriamo tombe rupestri, rappresentazioni della divinità nabatea Dusharà, ciò che resta di una carovana di uomini e cammelli scolpita nella roccia.

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Ed ora ditemi se anche secondo voi i gatti del luogo hanno preso il colore della roccia?

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Attraverso una piccolissima strettoia che si apre piano piano, vediamo dapprima come un bagliore, poi sempre più distintamente e infine in tutto il suo splendore il Tesoro, ciò che ha reso Petra celebre in tutto il mondo. Avviene tutto lentamente, senza quasi rendersene conto, si arriva alla fine del Siq dove si comincia a vedere, tra le anse della roccia, il più famoso e maestoso monumento di Petra chiamato dai beduini "Kazne Firaun" cioè "Tesoro del Faraone".

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L’emozione è immensa perché per quante volte l’abbiamo vista in fotografia o in TV, quest’immagine dal vivo lascia in ogni caso senza fiato! Il Tesoro illuminato dal sole che contrasta col buio dell’ultimo tratto del Siq, la piazza gremita di gente e i dromedari che passeggiano.

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La nostra guida Zu è stata bravissima.

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Il nome di questo monumento deriva dalla credenza beduina che all'interno dell'urna, scolpita in cima al monumento, fosse nascosto il ricco tesoro di un faraone. In realtà l'urna è di pietra massiccia ma, a causa di questa leggenda, fino a non molto tempo fa, i beduini di passaggio continuavano a sparare a questa urna nel tentativo di spezzarla. Si possono vedere distintamente i danni causati da questi colpi.
Non si conosce la funzione esatta di questo monumento ma, si ritiene, che fosse la tomba del re nabateo Areta III, vissuto nel I secolo a.C. nel periodo di maggior splendore di Petra.

Il Tesoro del Faraone è alto 40 metri e largo 25 e diviso in due piani. Il piano terra è composto da un porticato con 6 colonne corinzie, le quattro centrali sostengono un frontone. Tra le due colonne laterali si possono vedere due altorilievi raffiguranti figure maschili. All'interno del portico si aprono tre portali, quello più grande centrale porta alla grande camera principale, mentre gli altri due ad altrettanti ipogei laterali. Questi tre locali, probabilmente, avevano lo scopo di custodire i sarcofaghi. La terza colonna da sinistra è stata rimessa al suo posto e in parte ricostruita in epoca moderna.
Il piano superiore è diviso in tre parti: due quinte laterali a due colonne con semifrontoni mentre la parte centrale è un tempietto con due colonne sopra al quale si trova l'urna del mitico tesoro. Tra le colonne del tempietto sono presenti delle statue femminili, la centrale delle quali rappresenta Iside o Tyche, la dea del destino.

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sembra di vedere le stesse foto fatte da me un anno fa'................comprese le bellissime sensazioni,che custodisco gelosamente. (questo è uno dei motivi del perché non sono ritornato dopo solo un anno)
 
Dove sono 'tornato' ;)

Grazie!!! Mi ha fatto bene!!

Un saluto ed auguri (oggi è la vigilia di natale!! )

Manlio

Manlio, tantissimi auguri a te e alla tua famiglia da parte mia, di Nico, e di tutti gli altri, compresi i nostri pelosetti.
Domani continuerò con il diario su Petra, spero di poter beneficiare nuovamente dei tuoi interventi sempre molto interessanti.
Ale
 
sembra di vedere le stesse foto fatte da me un anno fa'................comprese le bellissime sensazioni,che custodisco gelosamente. (questo è uno dei motivi del perché non sono ritornato dopo solo un anno)

Ciao Mimmo, tanti auguri a te e tua moglie.

Petra è veramente una meraviglia del mondo.
Suscita emozioni uniche.
Ale
 
Ciao Mimmo, tanti auguri a te e tua moglie.

Petra è veramente una meraviglia del mondo.
Suscita emozioni uniche.
Ale
...............è tutto vero, Petra è unica ricambio gli auguri a te e nicolo'....... compreso tutti quelli che leggono il diario. buon natale
 
................sei forse il papa' "solo" insieme a quella splendida bambina?

Si Mimmo è Renato, il papà di Marianna, mi ha fatto cambiare idea circa la visita a Luxor, promettendomi tempi più brevi e facendomi conoscere un pazzo che diceva di fare il taxista.
Che paura Mimmo, non puoi nemmeno immaginare. Il rientro la sera nel deserto buio è stato un vero e proprio incubo.
Ale
 
Allontanandosi dal Tesoro, lungo Outer Siq, la valle si allarga e si possono vedere altre piccole tombe sempre scavate nella roccia

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fino ad arrivare presso il Teatro e la necropoli.

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Il teatro fu costruito dal re Areta IV tra gli anni 4 a.C. e il 27 d.C. e successivamente ampliato dai romani. Fu distrutto, probabilmente, dal terremoto del 365 e riscoperto durante degli scavi all'inizio del 1960 da degli aercheologi americani. Le gradinate sono scavate nella roccia arenaria e in origine contenenevano 3000 posti disposti su 33 file. Nell'immagine si possono vedere le grotte scavate di fianco e sopra le gradinate utilizzate, anche di recente, come abitazioni e tombe dai beduini.

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Continuando lungo la valle, sulla destra, si possono ammirare una serie di sepolcri chiamati nel loro insieme le Tombe Dei Re. Nome giustificato da recenti studi che hanno dimostrato che vi erano sepolti membri della famiglia reale e dignitari di corte.

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La più imponente di queste tombe è quella dell'Urna anche detta Tribunale, la si raggiunge tramite una scala costruita recentemente.
La facciata è divisa da due colonne centrali e due pilastri laterali, la parte alta di questa facciata è abbellita da un'architrave con un frontone sopra del quale è presente un'urna. Ha una camera di 17 × 18 metri che ne fa la più grande delle tombe rupestri nabatee. Il cortile davanti alla facciata ha due porticati laterali, di cui solo uno ancora intatto, composti da un piccolo colonnato di cinque colonne. In epoca bizantina questa tomba veniva utilizzata per la celebrazione di messe.

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Alla sinistra della Tomba dell'Urna è scolpita la Tomba Dipinta o della Seta, il suo nome è dovuto dall'intensa colorazione rossa della roccia sulla quale è stata scolpita.

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Ogni cosa merita di essere fotografata, e tutto quello che si tralascia da l'impressione di lasciare un vuoto incolmabile.

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Continuando sempre a sinista si incontra la Tomba Corinzia e la Tomba del Palazzo.

La Tomba Corinzia è molto simile come aspetto nella parte superiore al Tesoro del Faraone ma, purtroppo, più danneggiata. Questa somiglianza fa ritenere che entrambe le tombe siano state costruite nello stesso periodo. I capitelli che ne hanno dato il nome, in realtà non sono corinzi ma nabatei.

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La Tomba del Palazzo (a sinistra) è molto danneggiata dall'erosione, ma rimane uno dei monumenti più maestosi di Petra. Non si conosce l'esatta funzione di questo monumento, si ritiene che nel cortile antistante si tenessero le cerimonie funebri di alti dignitari, ma non si sono trovati resti di sepolture. D'altronde, nonostante l'imponente facciata con tre ordini di colonne, si esclude che fosse una residenza reale a causa delle sole quattro camere di 10 × 7 metri, in cui è diviso l'interno, non sufficienti per un palazzo reale.

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Questa è l'ultima cosa che posso vedere, ci vorrebbero ancora molte altre ore per potermi beare di sittanta bellezza, ma purtroppo bisogna tornare indietro.

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Questa meraviglia era sulla strada del ritorno, vicino al teatro, stessi colori della roccia.

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Per tornare dal teatro al parcheggio dei pullman ci vogliono circa 40 minuti.

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Purtroppo qui finisce il mio diario su Petra, non avendo avuto altro tempo per proseguire e vedere il Cardo Maximus,la strada principale della città, parallela al percorso del Wadi Musa, il Qasr al-Bint Firaun "la fortezza della figlia del faraone", la Tomba della Finestra chiamata anche Tempio dell'arcobaleno a causa delle striature di vari colori della roccia, il maestoso "ed-Deir" (Il Monastero), e tanto altro ancora.
Tornerò, presto, e questa volta voglio fermarmi in questo sito più giorni, con un pernottamento e la possibilità di ammirare i colori di Petra all'alba e al tramonto.
Arrivederci vera meraviglia del mondo, a presto.
Mi sei entrata nell'anima.
 
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