fandelmare
New member
Re: Capitali dell'Atlantico - Costa Magica - Fandelmare
La meravigliosa Lisbona:
Lo sbarco puntuale a Lisbona alle 8 del mattino avviene proprio il 13 maggio, giorno in cui si festegia la Madonna di Fatima e per giunta in coincidenza con la visita del Papa in Portogallo. La nave attracca presso un molo molto vicino al famoso ponte 25 aprile sul Tago, sembra quasi che il ponte la sovrasti. Guardando l'altra sponda siamo più o meno all'altezza della statua del Cristo che ricorda un po' quella più famosa di Rio. La statua del Cristo di Lisbona fu eretta in ringraziamento perchè il Portogallo era stato risparmiato dalla 2^guerra mondiale. La città ci accoglie con un clima autunnale e qualche scroscio di pioggia (non ditemi che l'ombrello in crociera porta male, con questo tempo capriccioso, magari piccolo, ma serve e come) il servizio navette per il centro (la solita traversa nei pressi di piazza del Commercio) è veloce e frequente. Trascurata la piazza spazzata dal vento mi diriggo subito sulla via Augusta, quella che dall'arco si dirige verso il Rossio e le grandi piazze e poichè nella precedente visita mi sono diretto verso il quartiere di Alfamà, la cattedrale e la fortezza che si trovano lasciandosi alle spalle l'arco della piazza del commercio sul lato destro, questa volta mi diriggo invece sul lato opposto salendo verso le rovine e la piazza della basilica del Carmine. Gironzolo da quelle parti fotografando strade, scalinate e vicoletti di quei quartieri caratteristici fatti di saliscendi, inconfondibili come d'altra parte è incofondibile "Lisboa antigua". Una sosta, poi, allo storico caffè A Brasileirà è d'obbligo, il caffè che ospitava spesso tra i suoi tavoli il poeta Fernando Pessoa che oggi dà il nome alla strada su cui si affaccia, conserva intatta la sua aria demodè e fuori i numerosi turisti immortalano la celebre statua del poeta seduto ad un tavolino esterno. Comunque, letteratura poesia a parte, meglio accomodarsi fuori, a godersi un timido raggio di sole, perchè all'interno la puzza di fumo taglia il fiato e la folla è tanta. A parte questo caffè a Lisbona le vetrine allettanti delle pastelleria sono tante e verrebbe voglia di provare dolci dall'aspetto invitante e dalle proporzioni assai più generose di quelli che si vedono in molte città italiane soprattutto del nord. Dopo una puntata ad una terrazza panoramica e la rincorsa a fotografare i soliti tram perchè questa volta sono vistosamente imbandierati con i colori del Vaticano, accontento finalmente le mie gambe che mi chiedono di prendere le strade in discesa che conducono verso il fiume. Sono un collaudato e discreto camminatore ma per girare Lisbona, se si va a piedi, questo non basta, occorre essere anche un buon scalatore perchè la città va su è giù per colli. D'altra parte questa volta mi ero proposto di non fare il giro in tram per un'osservazione più particolareggiata. Chiudo la mia descrizione del giretto fatto con due osservazioni: la 1^ è che mancavo da poco da Lisbona ma questa volta mi è sembrato di trovare una città dall'aria un pò triste e dimessa rispetto all'ultima visita; puo darsi che questa mia impressione sia dovuta un po' al clima ma forse soprattutto ad un notevole numero di mendicanti, storpi, accattoni e barboni di vario genere che conferivano alle strade una qualche nota di tristezza (sarà la crisi?) ; la 2^ e che, entrato in qualche chiesa, si notava un mare di candele, ceri, lumini accesi ed anche molta gente innanzi alle statue della Madonna. Non so se faccio bene, ma vi racconto queste personali sensazioni perchè per altre cose bastano guide, cartoline, immagini in rete ecc., inutile quindi che vada su temi troppo risaputi scontati. Non posso fare a meno, comunque, di far cenno alle struggenti node del fado diffuse lungo una strada da un camioncino che vendeva cd, anche questo certamente fa tanto "Lisboa" ! Verso le 15 e 30 mi avvio alla navetta che mi riporta alla nave e finalmente dopo aver preso qualcosa al bouffet puntualmente aperto con alternative fino ad ora tarda, mi godo un po' di sole sui lettini del ponte lido. Sempre a proposito di ponte, quello del 25 aprile era così vicino che quasi mi infastidiva il rumore delle auto, camion e treni che vi pasavano sopra incessantemente. Sarò però ripagato più tardi, quando la nave vi passa sotto e poi se lo lascia lentamente a poppa, con lo spettacolo che chi come me ha visto certamente ricorda bene. Lisbona che ci ha accolto imbronciata al mattino ci saluta invece con uno splendido tramonto sereno lasciandomi un po' di rimpianto perchè non sarò lì il giorno dopo, quando probabilmente con un bel cielo azzurro e sereno la città diventerà nuovamente la famosa "città de la luz". Ciao
La meravigliosa Lisbona:
Lo sbarco puntuale a Lisbona alle 8 del mattino avviene proprio il 13 maggio, giorno in cui si festegia la Madonna di Fatima e per giunta in coincidenza con la visita del Papa in Portogallo. La nave attracca presso un molo molto vicino al famoso ponte 25 aprile sul Tago, sembra quasi che il ponte la sovrasti. Guardando l'altra sponda siamo più o meno all'altezza della statua del Cristo che ricorda un po' quella più famosa di Rio. La statua del Cristo di Lisbona fu eretta in ringraziamento perchè il Portogallo era stato risparmiato dalla 2^guerra mondiale. La città ci accoglie con un clima autunnale e qualche scroscio di pioggia (non ditemi che l'ombrello in crociera porta male, con questo tempo capriccioso, magari piccolo, ma serve e come) il servizio navette per il centro (la solita traversa nei pressi di piazza del Commercio) è veloce e frequente. Trascurata la piazza spazzata dal vento mi diriggo subito sulla via Augusta, quella che dall'arco si dirige verso il Rossio e le grandi piazze e poichè nella precedente visita mi sono diretto verso il quartiere di Alfamà, la cattedrale e la fortezza che si trovano lasciandosi alle spalle l'arco della piazza del commercio sul lato destro, questa volta mi diriggo invece sul lato opposto salendo verso le rovine e la piazza della basilica del Carmine. Gironzolo da quelle parti fotografando strade, scalinate e vicoletti di quei quartieri caratteristici fatti di saliscendi, inconfondibili come d'altra parte è incofondibile "Lisboa antigua". Una sosta, poi, allo storico caffè A Brasileirà è d'obbligo, il caffè che ospitava spesso tra i suoi tavoli il poeta Fernando Pessoa che oggi dà il nome alla strada su cui si affaccia, conserva intatta la sua aria demodè e fuori i numerosi turisti immortalano la celebre statua del poeta seduto ad un tavolino esterno. Comunque, letteratura poesia a parte, meglio accomodarsi fuori, a godersi un timido raggio di sole, perchè all'interno la puzza di fumo taglia il fiato e la folla è tanta. A parte questo caffè a Lisbona le vetrine allettanti delle pastelleria sono tante e verrebbe voglia di provare dolci dall'aspetto invitante e dalle proporzioni assai più generose di quelli che si vedono in molte città italiane soprattutto del nord. Dopo una puntata ad una terrazza panoramica e la rincorsa a fotografare i soliti tram perchè questa volta sono vistosamente imbandierati con i colori del Vaticano, accontento finalmente le mie gambe che mi chiedono di prendere le strade in discesa che conducono verso il fiume. Sono un collaudato e discreto camminatore ma per girare Lisbona, se si va a piedi, questo non basta, occorre essere anche un buon scalatore perchè la città va su è giù per colli. D'altra parte questa volta mi ero proposto di non fare il giro in tram per un'osservazione più particolareggiata. Chiudo la mia descrizione del giretto fatto con due osservazioni: la 1^ è che mancavo da poco da Lisbona ma questa volta mi è sembrato di trovare una città dall'aria un pò triste e dimessa rispetto all'ultima visita; puo darsi che questa mia impressione sia dovuta un po' al clima ma forse soprattutto ad un notevole numero di mendicanti, storpi, accattoni e barboni di vario genere che conferivano alle strade una qualche nota di tristezza (sarà la crisi?) ; la 2^ e che, entrato in qualche chiesa, si notava un mare di candele, ceri, lumini accesi ed anche molta gente innanzi alle statue della Madonna. Non so se faccio bene, ma vi racconto queste personali sensazioni perchè per altre cose bastano guide, cartoline, immagini in rete ecc., inutile quindi che vada su temi troppo risaputi scontati. Non posso fare a meno, comunque, di far cenno alle struggenti node del fado diffuse lungo una strada da un camioncino che vendeva cd, anche questo certamente fa tanto "Lisboa" ! Verso le 15 e 30 mi avvio alla navetta che mi riporta alla nave e finalmente dopo aver preso qualcosa al bouffet puntualmente aperto con alternative fino ad ora tarda, mi godo un po' di sole sui lettini del ponte lido. Sempre a proposito di ponte, quello del 25 aprile era così vicino che quasi mi infastidiva il rumore delle auto, camion e treni che vi pasavano sopra incessantemente. Sarò però ripagato più tardi, quando la nave vi passa sotto e poi se lo lascia lentamente a poppa, con lo spettacolo che chi come me ha visto certamente ricorda bene. Lisbona che ci ha accolto imbronciata al mattino ci saluta invece con uno splendido tramonto sereno lasciandomi un po' di rimpianto perchè non sarò lì il giorno dopo, quando probabilmente con un bel cielo azzurro e sereno la città diventerà nuovamente la famosa "città de la luz". Ciao