Vi avevo lasciato un po in sospeso ma purtroppo ho avuto impegni.
Eravamo arrivati alla 5^ udienza, parte pomeridiana alla pausa pranzo
Amedeone si, qualche notizia in più sulla nuova perizia a bordo della nave. Ci ho capito poco a dire il vero.
Neanche io per la verità, magari insieme ci capiamo qualcosa
Come dicevo dopo la pausa si riprende con un bel po di cose.
......................Poi arriva il discorso sulle pompe di sentina, quella collegata all’impianto di emergenza, compartimenti allagati, sulla falla oltre al ridicolo video del consulente codacons, i dissequestri e altro ma ora devo scappare, nel caso vi aggiorno più tardi…..
Ma quali pompe di sentina esistono al mondo in grado di gettare fuori bordo il flusso d'acqua che penetra da uno squarcio di una settantina di metri per uno due di altezza? Anche se avessero funzionato cosa potevano o avrebbero potuto fare davanti ad un "buco" del genere? Si stan attaccando agli specchi.
Ecco appunto.
Ma cerco di andare per ordine e senza “sporcare” la giornata con considerazioni personali che possono apparire di parte, che comunque inevitabilmente filtrano ugualmente.
Ora vado un po a memoria e ho pochissimi appunti quindi non mi linciate se riporto qualche dato tecnico che è palesemente errato o qualche nome non appropriato. Per me è arabo comunque.
L’udienza riprende con la richiesta al pool di periti di spiegare quante pompe di sentina (o pompe normali, non ho capito bene) potevano attivarsi per lo svuotamento dei comparti allagati e altre richieste specifiche.
Al riguardo viene proiettato un disegno che riguarda lo squarcio con vari riferimenti.
Da qui si salta un po da una domanda ad un’altra. Cerco di riassumere il discorso.
Lo squarcio nella sua lunghezza ha interessato 4 compartimenti.
Nel primo l’apertura era minima, circa 0,15 mq
Nel secondo circa 23,1 mq
Nel terzo (superiore a 20 mq – non ricordo il dato)
Nel quarto (non ricordo ma mi pare inferiore ai 10 mq)
Tralasciando la prima apertura che è piccola, nella seconda penetravano 151 metri cubi di acqua al
secondo, nella terza 150 metri cubi di acqua al
secondo e nella quarta 30 metri cubi di acqua, sempre al
secondo.
Le pompe sono 4 (non saprei dire se solo per quella zona o per tutta la nave) e con una portata variabile tra i 200 e 400 metri cubi
l’ora.
Collegata al generatore d’emergenza (che non funzionò) c’era solo una pompa che ha una portata di 240 metri cubi
l’ora ed è collegata tramite tubazioni a tutti i compartimenti della nave.
Detto questo la falla era talmente grande che permetteva il passaggio di un milione di metri cubi
l’ora. Per compensare servivano circa 5.500 pompe analoghe a quelle presenti che funzionavano in contemporanea.
Alla domanda se la pompa collegata al generatore d’emergenza avesse funzionato, si sarebbe salvata la nave, la risposta è stata ovviamente: NO! Neanche con tutte le pompe in funzione.
Poi arriva il discorso di quanti compartimenti si sono allagati.
Fin’ora era emerso che sono stai allagati il compartimento 4-5-6, parte del 7 ed i sottofondi dell’8.
A quanto pare anche il 3 è stato totalmente allagato a causa del trafilamento di acqua proveniente dal compartimento 4. Questo si è appreso da fonti testimoniali che saranno sentite durante il processo.
I periti sostengono che anche con 3 compartimenti allagati, la nave è persa.
Qua si parla di almeno 5.
Con questa novità (cioè con un compartimento in più allagato) le parti civili (sostanzialmente codacons) chiedono se la nave sia affondata più velocemente rispetto a quanto si poteva prevedere.
I periti al momento non sanno rispondere.
Poi si arriva alla proiezione di un breve video (appena stilizzato, tipo autocad) relativa ad una simulazione da parte della parte civile codacons che ricostruisce (con sovraesposizione di immagini) la rotta della nave a causa dell’errore del timoniere e la eventuale rotta se il timoniere avesse ubbidito prontamente all’ordine dato dal comandante.
La procura non si oppone ma specifica che il consulente ha usato un simulatore che non tiene conto del beccheggio, del rollio, dell’abbrivio e del vento e che lo reputa un’opera di fantasia piuttosto che una fonte probatoria.
Il video viene proiettato con il commento del consulente che più volte calca la mano sull’errore del timoniere. In sostanza se l’ordine fosse stato correttamente eseguito la nave avrebbe o impattatp gli scogli solo con una piccola porzione di poppa o l’avrebbe mancata di un metro.
I periti fanno notare che, nella versione vera dei fatti, nella ricostruzione la nave avrebbe perso mezza poppa con relativo timone, quindi totalmente infondata.
Dal punto di vista personale ho notato una eccessiva enfasi nel far notare l’errore del timoniere.
Inoltre non è stato tralasciato nessun particolare come quello di evidenziare di rosso le linee dei timoni nella ricostruzione dell’errore del timoniere ed invece di blu le linee del timone nel caso di ordine correttamente eseguito. In sostanza, in modo subliminare hanno evidenziato ancora di più quello che loro attribuiscono sbagliato (timoniere indonesiano) rispetto a quanto ritenuto corretto (ordine del comandante)
Non è facile da spiegare la ricostruzione ma a me è parsa una buffonata
Alla fine, prima del rinvio, arrivano le varie richieste
Richieste da parte della difesa di dissequestro del passaporto e di alcuni effetti personali tra cui chiavette di memoria dell’indagato.
Il responsabile civile (Costa) chiede il dissequestro dei timoni e delle eliche della nave al fine di rimuoverle per migliorare la stabilità della nave (credo relative anche alla fase di rimozione) oltre alla autorizzazione ad asportare le casseforti dalle cabine per la restituzione dei beni.
Le parti civili (codacons + altre) chiedono di poter effettuare sopralluoghi sulla nave per appurare come mai il generatore d’emergenza non ha funzionato. Inoltre di ispezionare tutte le trombe degli ascensori in quanto ora assolutamente agibili (cosa agevole con l’utilizzo di robot). Ispezionare tutta la plancia di comando con particolare interesse sui computer di bordo e rilevare tracce di tutte le comunicazioni telefoniche in ingresso ed in uscita e cosa riporta il computer, in particolar modo se le porte stagne erano chiuse o aperte.
Questo perché da perizia emerge che tutte le porte stagne erano chiuse tranne 2 comunque non pertinenti al disastro, mentre il comandante ordina la chiusura delle porte stagne. Perché lo avrebbe fatto se erano chiuse?
Il responsabile civile (Costa) si oppone ai sopralluoghi perché si cerca tutt’altro e non le responsabilità dell’indagato.
A questo punto interviene la difesa (che in questa udienza è stata fin’ora silente) affermando che è inutile cercare le responsabilità dell’indagato. Ha già ammesso tutte le sue colpe tant’è vero che ha chiesto il patteggiamento. Piuttosto bisogna capire perché son morte 32 persone
(a me è parsa una frase già costruita a beneficio dei giornalisti in galleria)
La difesa chiede in pratica un sopralluogo su tutta la parte emersa della nave e sul resto quando sarà messa in sicurezza e tutta fuori dall’acqua.
L’accusa ritiene inutili i rilievi soprattutto sulle porte stagne a causa del notevole tempo passato e della modifica dello stato dei luoghi (raddrizzamento) ma si rimette alla decisione del giudice.
Poi su cosa ha deciso il giudice dopo la camera di consiglio mi sono un po perso.
Comunque ha disposto la restituzione del passaporto e degli effetti personali in sequestro a schettino.
Il dissequestro dei timoni ed eliche della nave al fine della rimozione.
La sola rimozione delle casseforti delle cabine con successiva custodia al deposito di Talamone. Restano ancora in sequestro in attesa di determinare l’esatta appartenenza a cabina e quindi proprietario degli eventuali beni custoditi.
Nominerà 3 periti e 4 ausiliari con il compito di effettuare i sopralluoghi sulla nave (su cosa non ho capito, una credo sia un supplemento di perizia su centralina ascensori)
Il prossimo indirizzo del dibattimento sarà verosimilmente orientato su tre blocchi.
Prima escussione dei testimoni. Poi i consulenti di parte per quanto riguarda gli aspetti medici (in sostanza le richieste delle parti civili sui danni fisici e/o psicologici riportati) ed infine i consulenti tecnici.
Rinvio alle prossime udienze del 7 ed 8 ottobre con le audizioni dei primi testimoni meglio elencati nell’articolo linkato qualche pagina indietro.
Scusate per gli eventuali errori
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