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COSTA LUMINOSA - Gran Tour d'Europa dal 20 Agosto al 2 Settebre 2016

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
A questo punto vorrei completare il diario, non mi piace lasciare le cose incomplete, non me ne vogliano chi è rimasto un po' più indietro.

1 Settembre 2016 - Barcellona
Mi era sfuggito un semplice fatto, la sosta a Barcellona era solo dalle 8 alle 13 con tutti a bordo alle 12.30. Qualsiasi cosa avevo pensato di fare l'ho cancellata, così accontentiamo le ragazze e facciamo una semplice passeggiata a caccia di gadget da portare a casa o da regalare.
Usciamo dal porto con il bus cittadino dove incontriamo gli amici del tavolo a cena, una bellissima famiglia, di quelle che ti auguri sempre di incontrare, con un figlio speciale, Ettore, al quale ci siamo affezionati subito.

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Questa è l'ultima tappa di questo meraviglioso giro, Ormai non contiamo più quante volte siamo stati a Barcellona, visitati le principali opere di Gaudì, allora ora cosa si fa? Una cosa è certa, andiamo da Starbucks Coffe ad aggiungere un altro pezzo alla nostra collezione, si perchè abbiamo iniziato ad Amsterdam una collezione di tazza di questa catena, prendendone una per ogni città ove ci è stato possibile, così adesso ne abbiamo anche di Londra, Parigi e Lisbona. ne è venuta fuori una piccola collezione carina che ci ricorda le città dove siamo stati.

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Proseguendo per la Rambla arriviamo fino a Piazza della Catalinya a ultimare gli acquisti dei pensierini da portare in Italia, per poi scendere dall'altra parte e arrivare sino alla Cattedrale di Barcellona, Arrivati li notiamo che c'è aperta la Porta Santa per cui l'ingresso è anche gratis, bene questa è la volta buono che ci possiamo entrare, solo che all'ingresso uno della sicurezza non fa passare mia moglie perchè aveva i pantaloni corti e si vedevano le gambe, prova a mettersi una giacchetta legata in vita ma niente da fare, una gamba sempre si vedeva e non poteva entrare, dopo ci ricordiamo che avevamo un'altra giacchetta e con due è stato possibile entrare. Sembravano messi d'accordo, ma proprio li vicino c'erano delle donne che vendevano degli scialli a 10 euro cadauno!
Ritorniamo per direzione Rambla bassa attraversando i vicoli del centro storico, molto carino e suggestivo.

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Tutte le volte che ho fatto un diario l'ho convertito dopo in fotolibro. Stavolta l'ho già fatto, stampato e messo vicino a gli altri, ogni volta che lo sfoglieremo ci ricorderemo di questi momenti condivisi con questo forum di crocieristi.

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Ultima modifica:
Ottimo diario Luigi e splendida crociera… l’idea del foto diario (anch’io lo faccio :D) è sicuramente un modo valido, come tu dici, per riportare alla memoria, dall’angolino dei ricordi, tutti quei momenti gioiosi che tu e la tua famiglia avete trascorso insieme ad altri amici… :rolleyes:

Gianni
 
Dopo qualche settimana di assenza dal diario (di cui mi scuso) rieccomi a terminare la mia stesura

30 agosto navigazione

Anche se cambiano i fusi orari ormai la mia sveglia è sempre puntata alle 6.00. Non mi resta che alzarmi ed ammirare l'alba.

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Come sempre, i giorni di navigazione sono apprezzabili perché consentono di riposarsi, di rilassarsi e di apprezzare la vita di bordo.
Al pari dei precedenti giorni, ne approfitto per fare la passeggiata mattutina sui ponti, il risveglio muscolare con il mitico Alberto
che ormai ci chiama per nome e ci fa l'appello, le lezioni di ballo e qualche quiz. La sera partecipiamo anche noi al cocktail di gala
con il comandante e successivamente vedremo lo spettacolo.
Durante la giornata si tengono le sfilate delle principesse e dei giovani comandanti. Alcuni di essi, tra cui anche qualche femminuccia,
saranno a cena nel tavolo vicino al nostro e noi ne approfittiamo per salutarli e immortalarli in qualche foto

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31 agosto - Valencia

La giornata inizia con la solita passeggiata sui ponti all'alba

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Qualche nuvola sembra scherzare col sole mattutino

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mentre la Luminosa imbarca il pilota puntualissima alle 7.45

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Conosciamo già Valencia. Nella precedente crociera con Costa Magica ne avevamo già apprezzato il Museo delle Belle Arti, con la sua stanza
del Goya e una mostra personale che vi si teneva in quel periodo, del pittore valenciano Joaquín Sorolla, egregio esponente dell'impressionismo
in Spagna. Quel giorno avevamo avuto poco tempo per visitare la Cattedrale e ne approfittiamo per vederla oggi.

Nello stesso luogo dove un tempo sorgeva un tempio romano e successivamente, dopo la conquista della penisola iberica da parte degli arabi, una
moschea musulmana, dopo cacciata dei Mori da parte di Jaime I, nell’anno 1238 inizia la costruzione dell’attuale cattedrale
Essa si presenta come una splendida sisntesi di tre stili architettonici diversissimi (romanico, gotico e barocco) che convivono in una strana e affascinante armonia.
La visita avviene con audioguida e prevede anche la discesa al sito archeologico sotterraneo dove sono presenti le antiche vestigia della cattedrale (non ho foto decenti per la poca luce presente)
Le diverse aggiunte e rimaneggiamenti della struttura susseguitesi nei secoli sono ottimanente descritti dai plastici esposti nel museo all'interno della cattedrale:

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La chiesa presenta un impianto a croce latina con tre navate tipicamente romanica ma una volta entrati è il ricco abside in stile rinascimentale a catturare l’attenzione.

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Su entrambi i lati ci sono varie cappelle in onore di alcune personalità sacre. Tra le opere pittoriche più importanti spiccano due dipinti di Goya.

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Terminiamo la visita all'esterno con una foto per ognuno degli stili architettonico degnamente rappresentati dai portali:
quello romanico ...

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Quello gotico...

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e quello rinascimentale...

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La nostra seconda tappa è la Basilica della "Vergine degli Abbandonati" (Virgen de los Desamparados) che ha un gran significato per i valenciani
perché è la Patrona della città. Costruita nel XVII secolo, presenta tre aspetti significativi: è l’unica chiesa del centro storico
che non si innalza su antichi edifici o conventi; la cupola non è ubicata centralmente ma è spostata verso la Cattedrale; infine, manca una vera e propria facciata.

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L'interno è molto scuro e le mie foto purtroppo rendono pochissimo.

La visita di Valencia prevedeva un giro per il parco di Turia ma il gran caldo si fa sentire e decidiamo così di gironzolare un pochino ma poi torniamo
verso il centro alla ricerca di qualche scorcio interessante prima di ritornare sulla Luminosa.

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Il resto della giornata procede tra l'ozioso crogiolarsi al sole e la successiva attività ginnica, per concludersi, dopo la cena con piatti tipici della Campania e lo
spettacolo di flamenco Fuego con la serata di 'Rock sotto le stelle' con il duo Strange, al ponte 9 a poppa.

A domani con Barcellona.
 
31 agosto - Valencia......

...e quello rinascimentale...

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Ottimo Artemide, stavo aspettando il tuo racconto di Valencia, vedo che sei stata nella Cattedrale. Non so se hai fatto caso, più a destra nella piccola facciata di cui ho ripreso nella tua foto, c'era un grande cartello con l'immagine del Sacro Graal che mi sarebbe piaciuto andare a visitare, ma avevo la troupe piuttosto stanca... Anche perché si collegava all'escursione che ho fatto a Lisbona, pare che il Sacro Graal sia stato nascosto e custodito per molto tempo anche dai massoni in strutture misteriose del parco del Palazzo de Pena di Sintra. La guida ci spiegò, proprio ne pressi dove hai scattato la foto, che il Sacro Graal che si trova nella Cattedrale è stato datato primo secolo a.C. e dalla ricostruzione del giro che ha fatto per sfuggire alla persecuzione cristiana, potrebbe essere il calice utilizzato da Gesù, arricchito nei secoli dopo con oro e pietre preziose. Mi ricordo la battuta finale della guida, diceva "e se non è veramente il calice utilizzato nell'ultima cena, è comunque un prezioso e molto antico calice." :D
Sei riuscita a vederlo tu che sei entrata?
 
Ok! Ok! sono rimasto un po indietro, ma non sono scomparso. Ho risolto qualche problema e sono riuscito a liberarmi un po di tempo da dedicare al diario. Ci sto lavorando e Valencia è quasi pronta. Aspettatemi e, specialmente, non chiudete il discorso. La parola fine crea ansia e quindi non abbiate fretta a metterla. Risolveremo prima di Natale, ma non troppo "prima".

Luigi una info cortesemente, e non essere tirchio nelle risposte. Ho da subito pensato di fare una specie di libro/diario alla fine di tutto, raccogliendo i vari capitoli e le foto che sto pubblicando. Adesso ho visto che tu hai fatto una cosa simile che chiami fotolibro. Mi è piaciuto e corrisponde a l'idea che mi ero fatto. Solo che io pensavo di fare dei file e portare in qualche negozio di grafica per farmelo stampare ma, evidentemente, ci sono delle strade alternative. Tu come hai fatto. Mandi il tutto a qualche sito e te lo preparano??? hai qualche programma di montaggio?? quanto costa???

Sapete che tra 4 giorni la Luminosa finisce il giro del mondo??? sono passati più di 3 mesi, stasera in navigazione il mare era calmo anche se piovigginava un po. Vi sembra che sia passato tanto?? mha!!!

Grazie e buonanotte con un abbraccio circolare a tutti.
 
Carlo, per il fotolibro prendo dei cupon, scelgo il tipo, questo è di 140 pagine. Poi devi fare tutto tu, carichi le foto e componi le pagine. Ci sono tanti motivi che puoi scegliere vacanze, classico ecc.

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Eccomi, come promesso. Grazie Luigi adesso vedo di ricapitolare tutto e vedo quante pagine mi servono e poi mi muovo di conseguenza.
Buona serata a tutti.

Capitolo 13: Valencia
“Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare”
(Lao Tse)

Come sarebbe bello poter viaggiare all’infinito senza avere una meta prefissata. Poter cambiare destinazione continuamente asseconda dell’umore, del tempo, della curiosità del momento. Ed invece, Valencia era già una tappa che aveva tutti i canoni di una stazione finale. Sarebbe stata l’ultima città da poter visitare avendo a disposizione quasi l’intera giornata. In un modo o nell’altro, il fatto che ci stavamo approssimando alla fine della crociera, veniva inesorabilmente a galla. Ma io non volevo certamente arrivare alla fine, perché doveva esserci una fine?? Forse perché nella vita reale tutto ha un inizio e tutto ha una fine!!.

Costeggiando le coste spagnole, poco prima delle 09.00, ormeggiamo nel porto di Valencia. Nonostante non ci fossi mai stato, avevo iniziato ad apprezzare questa importante città Spagnola, nell’occasione dell’organizzazione della Coppa America di vela nell’anno 2007. Era la prima volta che le regate di questo evento si svolgevano in Europa e quindi la città, in maniera intelligente, si è rinnovata in modo da approfittare della vetrina mondiale che metteva in mostra le bellezze della città, come fosse un grande spot per la città. In effetti ricordo che intere trasmissioni tv erano state dedicate all’evento e, doverosamente, alla città che lo ospitava e che si faceva apprezzare anche grazie alle fantastiche panoramiche che facevano da contorno alle gare.

Dal mio percorso informativo ante-crociera, ero arrivato alla conclusione che difficilmente si riusciva a visitare con soddisfazione sia la parte moderna della città, con relativo acquario oceanografico, che la parte storica del centro. Questo era anche avvalorato dal fulcro centrale dell’organizzazione della giornata che corrispondeva ad un comodo pranzo a base di paella, quindi si è deciso di lasciar perdere le agenzie di escursioni e di dedicarci, in modo del tutto indipendente, a girare ed a gustarci i vicoli della città storica.

Visto anche il poco dormire della notte trascorsa, facciamo tutto con relativa calma. Scendiamo con comodo una mezz’oretta dopo che lasciano la nave tutti i viaggiatori che avevano prenotato le escursioni con le varie agenzie. In prossimità del terminal ci sono le fermate degli autobus e quindi, al costo di euro 1,50 prendiamo il pullman numero 4 che ci porterà nel cuore della città.

Durante il tragitto ho modo di notare l’architettura civica della città che mi sembra richiamare molto il nostro comune modo di costruire, niente di speciale. In meno di mezz’ora siamo a Plaza del la Reina. Questa piazza può essere considerata un vero e proprio punto di riferimento della città in quanto, oltre a poterci arrivare comodamente con i mezzi pubblici da tutti i punti principali della città, da qui si transita spesso anche quando ci si sposta tra le varie tappe di interesse storico del centro. La piazza è abbastanza pulita e la parte coperta di verde ben curata. Tutt’attorno è densa di negozietti e localini ma, la parte del leone, la fa sicuramente la presenza imponente della torre del Micalet che non è altro che il campanile della Cattedrale che, anch’essa, si affaccia su questa piazza.

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Naturalmente il nostro giro di visite alla città non poteva che iniziare proprio dalla Cattedrale. Non è eccessivamente grande ma è molto bella da visitare. Sia nella sua architettura esterna e sia nelle opere interne, anche un ignorante come me, non può non notare i diversi stili che convivono in armonia tra di loro abbellendo ancor di più il monumento. Non vado a visitare la sala dove si può ammirare, sempre dopo un supplemento economico, il pubblicizzato “Santo Graal”. Mi sa tanto di bufala e mi fermo qui visto che non voglio essere blasfemo.

Uscendo dalla Cattedrale giriamo alla nostra destra e, costeggiando la cattedrale stessa, gli arriviamo nel retro e vediamo che c’è un’altra ampia e bella entrata, in uno stile architettonico completamente diverso da quello visto all’entrata principale.

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Adesso ci troviamo nella splendida Plaza de la Virgen, non grandissima ma che è segnata da un’ampia vivibilità oltre che da un transito pedonale molto intenso. Fermandosi a guardare bene la gente che calpesta la bella pavimentazione, si può facilmente notare che, oltre ai numerosi turisti, c’è un ampia presenza di Valenzani che l’attraversano indaffarati al telefono o con grosse buste della spesa in mano. Probabilmente la collocazione geografica, ne fa un importante crocevia pedonale.
Nella stessa piazza si trova la fontana dedicata al fiume Turia, molto importante per la città di Valencia. Infatti al centro della vasca della fontana è presente un piedistallo dove vi è collocato un uomo barbuto, che rappresenta il fiume Turia, da sempre simbolo di vita per tutti i Valenzani. La conformazione della fontana e l’ampio bordo vasca si prestano bene anche per le classiche foto ricordo. Solo un piccolo consiglio, guardate bene dove vi state sedendo per evitare qualche bel timbro ricordo dei piccioni che affollano la piazza stessa, i miei canditi bermuda bianchi ne sanno qualcosa.

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Sulla stessa piazza si affaccia anche la Basilica dedicata alla Santa patrona della città, la Vergine degli abbandonati. L’accesso è gratuito ed, anche se è un po buia, mi è sembrata parecchio bella al suo interno almeno quanto anonima appare la sua facciata.

Lasciata la piazza, ci incamminiamo nelle caratteristiche viuzze della città percorrendo un itinerario prefissato sempre con il sostanziale contributo della mappa di google scaricata in precedenza. Vicino a noi abbiamo modo di vedere i palazzi storici di Baylia e de la Generalitat che si affacciano nella piazza de Manises, solo che mentre cerco di carpirne le particolarità vedo già le signore che si intrufolano in un negozio di souvenir, normale visto che si era già fatta una certa ora ed ancora non ne era stato visitato nessuno.
Ci addentriamo, a volte anche un po a caso, per le stradine attirati dalle vetrine dei negozi o da qualche particolare facciata architettonica di qualche bel palazzo. Ad un certo punto mi accorgo che ci siamo allontanati dal quartiere del Barrio del Carmen e dalla Porta de Serrans, che avrei voluto vedere, ma non ho avuto il coraggio di dirlo, nonostante le potevo allettare parlando di una serie di interessanti negozietti alternativi di cui avevo letto in qualche recensione, penso mi avrebbero sbranato per la dimenticanza e difficilmente sarebbero tornati indietro e quindi pazienza.

Successivamente ci ritroviamo in piazza Santa Caterina ad ammirare l’omonima chiesa ed in particolare la stupenda torre barocca alta 56 metri. Di fronte alla chiesa curiosiamo un po nell’ antica Horchateria de Santa Catalina e poi facciamo un giro nel particolare mercato municipale di piazza rotonda e solo dopo aver finito la dettagliata visita di ogni negozietto e banchetto della piazza circolare, ci dirigiamo verso la nostra prossima meta, il Mercato Centrale.


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Spettacolare. Avevo visto che, praticamente, è inserito nella maggior parte dei tour offerti dalle varie agenzie di escursioni, e quindi non volevo farmi mancare quest'attrazione. In effetti è un mercato, in una spettacolare struttura di inizio '900, dove ho visto, oltre ai tanti turisti, i comuni cittadini valenzani che facevano normalmente la spesa. Solo che non è un classico mercato così come siamo abituati noi in Italia, ma una serie di banchi e stand con pesce, carni, spezie, frutta ed altro ancora, tutte pietanze che puoi comprare o anche mangiare sul posto. L'ordine con cui è presentata la mercanzia lo fa apparire come un mercato-bomboniera. Ho trovato tutto molto pulito e ben tenuto. Un po più piccolo, ma a mio giudizio più grazioso, del mercato di Barcellona, merita certamente di essere visitato. Inoltre la nostra visita al suo interno procedeva a rilento anche perché stavamo tutti usufruendo dell’ottima connessione wi-fi presente.

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Usciamo dalla parte della Piazza del mercato e ci dirigiamo, dopo aver fatto un giro intorno alla chiesa di Sant Joan, verso la Loggia della seta, nominato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, che attualmente ospita l’accademia Culturale di Valencia. Il palazzo è visitabile al modico prezzo di soli 2 euro. Noi decidiamo di non entrare in quanto era quasi ora di pranzo ed avevamo appuntamento con altri amici in piazza della Reina per andarci a mangiare una buona paella e quindi dopo averne apprezzato la struttura esterna ci rechiamo nel luogo prefissato dove incontrarci..

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Ascoltando anche il consiglio di chi ci ha preceduto, decidiamo di non fermarci in un posto a caso dove con 10 euro ti offrivano il pasto completo paella inclusa, la qualità sarebbe stata certamente scadente. In precedenza avevo visto qualche localino che ci desse qualche potenziale garanzia in più sulla freschezza degli ingredienti e sulla bontà della paella, una volta che c’ero non volevo rischiare di mangiarla di scarsa qualità. Approfittando anche del consiglio di mia figlia, che aveva visitato la città una settimana prima di me, ci dirigiamo con decisione verso un bel locale nelle vicinanze del centro che sia chiama Vicentino. Il locale si presentava bene, e dopo esserci accomodati nella sala superiore, facciamo l’ordinazione. Essendo in 10 decidiamo di prendere tutti la stessa cosa e, tra la paella valenciana (condita con un misto di pollo, coniglio fagioli e fagiolini) e la paella Mariscos (a base di pesce), viene preferita e ordinata quella classica di pesce. Dopo circa mezz’ora d’attesa si presentano i camerieri con questo enorme padellone dall’aspetto invitante, obbiettivo delle nostre foto, e provvedono ad impiattarci un’abbondante porzione a testa di un’eccezionale paella. Veramente una bontà che ci ha lasciato soddisfatti tutti. Alla fine, compreso di birra e servizio, paghiamo 23 euro a testa, prezzo che ritengo accettabile visto anche la qualità del prodotto che abbiamo gustato.

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Usciti sazi dal locale, decidiamo di fare un’altra passeggiata per la città per poi rientrare in nave. Proseguiamo il nostro cammino nella stessa via alberata del ristorante, che ci porterà fino a placa de l’ajuntament. Tutto il percorso che stiamo facendo è significativamente diverso al centro storico. Grandiosi palazzi, alcuni moderni ed altri con antichi stili architettonici, fanno da ornamento al nostro cammino. Sulla piazza si affacciano anche il palazzo del comune e l’edificio delle poste centrali. Lo spazio aperto della piazza è contraddistinto da una fontana e da un’ampia zona aperta dove, leggevo, vengono organizzati svariati spettacoli ed esposizioni, di cui il più famoso evento è la festa denominata "Las Fallas".

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Proseguiamo in varie direzioni attirati dai caratteristici palazzi, perlopiù di proprietà di grandi banche, e anche da strade pedonali, tipo la carrer de Don Juan d’Austria, dove importanti marchi commerciali, alternati da piccoli localini di ristoro, hanno in bella mostra i loro prodotti nelle grandi vetrine dei loro negozi. Iniziamo ad essere stanchi. Troviamo la fermata del pullman 4 che ci deve riportare al porto. Visita conclusa, si rientra. Il giudizio sulla città è sostanzialmente buono. Certo mi è mancato tanto da vedere della città tipo tutta la zona post moderna, ma anche alcuni edifici del centro storico, magari me li risparmio per la mia prossima visita. Chissà.

Al rientro in nave si cerca un po di relax sui lettini ai ponti alti bevendo qualcosa di fresco e confrontandoci con altri amici sulla giornata passata. Dopo un buon aperitivo ci dirigiamo in cabina per fare una rilassante doccia e per prepararci per lo spettacolo serale al teatro. Stasera abbiamo un simpatico spettacolo tipicamente spagnolo con i “Fuego”, non a tutti è piaciuto ma per me era anche un po una novità e quindi l’ho apprezzato abbastanza. La serata prosegue al ristorante dove gli chef ci fanno gustare alcune pietanze campane. Dopo cena si va a fare una cernita delle foto per decidere quelle da acquistare. Nonostante i prezzi non certo economici, qualche ricordo lo dobbiamo portare no??? Un po di musica dal vivo con il duo Strange e poi relax sul divano sorseggiando un buon cognac.
 
Ottimo Carlo! Come sempre ci hai fatto rivivere quella bella giornata, Valencia mi ha sorpreso piacevolmente, mi aspettavo una cittadina minore invece non lo è affatto, ci sono tante cose che mi piacerebbe fare in quella città, come un giro in bici nel parco che hanno ricavato deviando il fiume, assistere a spettacoli nella moderne strutture dell'Oceanografico e...., lasciamo stare. Invece, visto che l'hai nominata, mi piacerebbe ricordare quanto ci ha riferito la guida a proposito della Vergine degli abbandonati, chiamata anche affettuosamente "geperudeta" (gobbetta) dai valenziani per il fatto che ha il capo chino. Questa statua si trovava prima attorno al 1500 presso l'ospedale e serviva ad accompagnare i defunti, veniva messa coricata sopra la bara con un cuscino sotto la testa, per questo ora che è messa all'impiedi ha il capo chino. Affascinante! Io l'ho potuta fotografare, c'era un clima di raccoglimento in quel momento e ho fatto solo due scatti dall'uscio per non disturbare.

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1 settembre 2016
Troppo poche le ore a disposizione per Barcellona (scalo 8-13), così abbiamo deciso di fare 2 sole cose, ma buone. Visita alla Sagrada Familia (nel 2010 con Fantasia non andammo) e giro alle Ramblas. Ci muoviamo soli per la Sagrada perchè i nostri amici essendoci già stati andranno a Parc Guell. Acquistati i biglietti on-line con tanto di audioguida, dopo diverse simulazioni e tante domande su internet, decisi di prenderli con orario di ingresso alle 9. Sembrava risicata una sola ora di scarto con lo sbarco e, invece, devo dire che basta e avanza. Tragitto: scendiamo dalla nave e prendiamo il famoso T3 (4 euro a testa per andata e ritorno) che ci lascia al monumento di Colombo, attraversiamo la strada e dopo 500 metri sulle Ramblas scendiamo a Drassanes, stazione metro. Qui acquistiamo il biglietto t10 valido per 10 corse al costo di 9.95 euro. Conveniente, sì anche perché utilizzabile da più persone. In alternativa si può scegliere il biglietto di corsa singola a 2,15 euro a testa. Da Dressanes prendiamo la metro (L3, verde) verso Diagonal e dopo la L5 blu ancora verso la Sagrada Familia e alle 8.40 saremo già davanti il capolavoro di Gaudì. Visita di circa 2 ore e poi, dopo un veloce shopping e i solit scatti, riprendiamo la metro per andare a la Bouqueria e alle Ramblas (prima Sagrada - Passeig de Gracia, L2 viola, poi nuovamente L3 verde fino a Liceu) per spuntare davanti al mercato e alla promenade famosa. Qui passeggeremo fino alle 11.45, per poi riprendere il t3 e arrivare sotto Luminosa per l’ultimo rientro in nave. Pomeriggio in piscina, all’aperto, per l’ultimo sole. Ah dimenticavo, nessun wifi libero al porto di Barcellona!

Manca l'ultimo giorno, lo sbarco! E sto rivivendo quella malinconia....
 
E allora ragazzi, io mi accingo a chiudere il diario. Proprio ieri pensavo che l'anno scorso di questi tempi (e i post sul forum sono la conferma) ero elettrizzato nell'organizzazione del viaggio.... e vabbè... andiamo con l'ultima puntata....

2 settembre 2016

A tutti gli effetti il giorno dello sbarco è stato come un giorno di viaggio intero, intenso, pieno e vissuto fino all’ultimo. Dovevamo rientrare in Sicilia da Savona e quando abbiamo prenotato i voli di rientro l’unico interessante era un EasyJet che partiva da Malpensa alle 19.10. Così acquisteremo il transfert (27 euro a persona) direttamente con Costa: la partenza da Savona è prevista alle 11 ma già alle 10.30 iniziano le procedure di sbarco. Avevamo lasciato la cabina alle 8.10 (di regola era alle 8 ma abbiamo fatto con calma), colazione al buffet e poi a ponte 2 abbiamo aspettato il nostro turno. Il bus è arrivato a Malpensa, terminal 2, poco dopo le 14.30 e qui è cominciata la lunga attesa: il volo ci viene dato in ritardo di 2 ore, salvo poi recuperare un’ora nel pomeriggio. Non ci resta che aspettare: alle 16.10, 3 ore prima come da asterischi, si apre la consegna dei bagagli e lasciamo quelli da imbarcare. Passiamo i controlli e per ingannare il tempo aspettiamo il passaggio del Milan che stava per partire verso l’Inghilterra. Ci piazziamo in sala d’attesa per conoscere il gate e alle 19.15 lo conosciamo e ci mettiamo in fila. Avevamo suddiviso i ricordini per evitare che si rompessero e speravamo di poter portare con noi entrambi i bagagli a mano, ma così non è stato: il mio sì, quello di mia moglie no, perchè nel frattempo era stata superata quota 60 bagagli a mano. Recuperiamo quello che c’è di fragile e consegnamo la valigia, praticamente vuota, agli addetti. Saliamo sull’aereo e poco prima delle 22 siamo nella nostra Sicilia, a Catania. Recuperati i bagagli nel breve tempo, dritti in macchina per rientrare a Noto, a casa, dove ci aspettava la solita vita.


Un po’ di conclusioni a caso…Che vi devo dire sull’itinerario, semplicemente magnifico. Magnifico perché mi è sembrato di vivere 2 crociere: una al nord fino a Le Havre, e l’altra al sud. Non c’entra la sensazione di aver mangiato diversamente proprio dallo scalo francese in poi. Otto destinazioni fantastiche e la cosa più bella è che anche volendo rifare lo stesso giro, non hai nessun problema: ogni scalo ti offre tanti luoghi da visitare. Difficile stilare una classifica, però penso che nella percezione di ciascuno scalo conta anche il tipo di escursione organizzata o a cui si è partecipato. Sul questionario Costa che mi è arrivato una settimana dopo lo sbarco ho lasciato un po’ di opinioni generali e giudizi. Non mi piace il discorso delle mance obbligatorie, bene i totem, male il circuito con Bancoposta (mi hanno chiamato 3 volte per problemi di natura contabile). Su alcuni prezzi bisognerebbe rivedere le scelte. Conosciamo quelli per le foto (bravissimo il fotografo Salvo, tra l’altro mio conterraneo - è di Pozzallo, provincia di Ragusa) e quindi nulla da dire. Mi è dispiaciuto il discorso sulle prenotazioni future per cui non hanno riconosciuto lo sconto Premium ai nostri compagni di viaggio. Nota a margine sulla valigia: pensavamo che 2 settimane in crociera fossero tante (mai fatta crociera oltre le 7 notti) e la differenza di clima tra nord e sud europa ci ha convito a portarci qualche ricambio in più. Avevamo a disposizione 60 chili in 2 (voli aerei andata e ritorno ci hanno condizionato) e posso dire che bastano e avanzano.

E’ stato un piacere condividere con voi questo diario, ma anche la preparazione del viaggio e alcuni momenti in nave. Mi scuso se non ho partecipato all’incontriamoci al bordo e se comunque non mi sono presentato a quasi nessuno (solo a Luigi, già in aeroporto). E’ stata una scelta personalissima, non dovuta a chissà cosa di particolare ma avevo necessità/voglia di staccare al massimo da tutto quello che mi circonda. Forse ho peccato, forse ho sbagliato, ma sentivo il bisogno di non essere riconoscibile e di limitare saluti e discussioni considerando che per il lavoro che faccio (giornalista) e la città in cui vivo (Noto, provincia di Siracusa), non riesco a passeggiare tranquillamente senza gente che mi cerchi, che mi fermi per parlare e prendersela col tizio o col caio di turno. Con molti di voi, comunque, non è servito presentarsi: mi è apparso subito chiaro di avere davanti alcuni utenti del forum e vorrei ringraziarli anche per aver rispettato la mia scelta. Penso che l’unione ha fatto la forza e se questa crociera è andata così bene è merito di quella famosa discussione sull’incontriamoci a bordo!

Se mi dovesse venire in mente qualche altro dettaglio lo aggiungerò…nel frattempo da Noto è tutto! Alla prossima!
Ottavio
 
E allora ragazzi, io mi accingo a chiudere il diario. Proprio ieri pensavo che l'anno scorso di questi tempi (e i post sul forum sono la conferma) ero elettrizzato nell'organizzazione del viaggio.... e vabbè... andiamo con l'ultima puntata....

... Mi scuso se non ho partecipato all’incontriamoci al bordo e se comunque non mi sono presentato a quasi nessuno (solo a Luigi, già in aeroporto). E’ stata una scelta personalissima, non dovuta a chissà cosa di particolare ma avevo necessità/voglia di staccare al massimo da tutto quello che mi circonda. Forse ho peccato, forse ho sbagliato, ma sentivo il bisogno di non essere riconoscibile e di limitare saluti e discussioni considerando che per il lavoro che faccio (giornalista) e la città in cui vivo (Noto, provincia di Siracusa), non riesco a passeggiare tranquillamente senza gente che mi cerchi, che mi fermi per parlare e prendersela col tizio o col caio di turno. Con molti di voi, comunque, non è servito presentarsi: mi è apparso subito chiaro di avere davanti alcuni utenti del forum e vorrei ringraziarli anche per aver rispettato la mia scelta. Penso che l’unione ha fatto la forza e se questa crociera è andata così bene è merito di quella famosa discussione sull’incontriamoci a bordo!

Se mi dovesse venire in mente qualche altro dettaglio lo aggiungerò…nel frattempo da Noto è tutto! Alla prossima!
Ottavio
Che bello risentirsi Ottavio, permettimi solo qualche parola in merito a quello che hai scritto.
Non credo ci sia nulla da scusarsi, ognuno di noi vive la sua vacanza come gli pare. Poi non è che il gruppo abbia fatto chissà che cosa, eravamo in molti e ognuno di noi aveva il suo gruppo, la famiglia, l'amico ecc., ci siamo visti appena per conoscerci e per scambiare opinioni quando ci si incontrava in un luogo, magari con qualche risata per stare in allegria.
In altri incontriamoci a bordo, sicuramente perché meno numerosi, in uno ero anche più disponibile io perché non avevo le mie figlie, ma sono nate delle splendide amicizie, ci sentiamo ancora e ci siamo rincontrati più volte anche in crociera. Se hai deciso di fare una crociera più riservata non vedo cosa ci sia di male, è la tua crociera. ;)
 
Ho ripreso a leggere questo diario "a più mani" e lo trovo sempre più interessante... ognuno di voi porta considerazioni varie e personali sui vari scali e questo lo arricchisce in modo gradevole.... :rolleyes:

Luigi, se puo fari piacere, dato che non hai visto il famoso "Sacro Graal" ti posto la foto che ho scattato un paio di anni fa in occasione di una scalo a Valencia... ciao ;)

Gianni

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Ho ripreso a leggere questo diario "a più mani" e lo trovo sempre più interessante... ognuno di voi porta considerazioni varie e personali sui vari scali e questo lo arricchisce in modo gradevole.... :rolleyes:

Luigi, se puo fari piacere, dato che non hai visto il famoso "Sacro Graal" ti posto la foto che ho scattato un paio di anni fa in occasione di una scalo a Valencia... ciao ;)

Gianni

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Grazie Gianni, bentornato. Mi sto gustando la foto, penso ai misteri che ci girano attorno.

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Siate clementi, ma forse è il mio sub-conscio che non vuole farmi finire in tempi decenti, neanche lui vuole staccare la spina. Comunque approfitto per augurarvi uno spettacolare 2017 a tutti gli amici del gruppo ed anche a chi, con nostro grande piacere, ci legge. Ci sarà mai qualcuno che lo fa ancora?? siamo rimasti in pochi del gruppo, figuriamoci glia altri. :) :) Non fa niente, io scrivo primo per me stesso.
Un abbraccione circolare a tutti. Manca solo il capitolo del rientro e poi è finita, ahimè!!

Capitolo 14: Barcellona
“Mentre rimandiamo, la vita passa”
(Seneca)

Siamo arrivati all’ultima città da visitare. Adesso non posso che dare ragione a Seneca. Non c'è cosa più vera. Prima di questa crociera, ho avuto modo di visitare altri posti e di fare altri viaggi ma mai una vacanza di questa portata. Barcellona è la giusta chiusura di un corollario di destinazioni e di esperienze che difficilmente potrà avere eguali in una mia prossima futura vacanza. Quanto tempo perdiamo impiegandolo nel non fare nulla. Quante volte nel mio passato avrei potuto visitare queste stesse città ed invece, anche avendone la possibilità, non l’ho fatto. Ho sempre rimandato, e la stessa cosa ho fatto per la crociera. Avrei potuto provare prima questa vacanza diversa dall’ordinario. Questo strano modo di partire che ti porta a visitare, anche se non in maniera approfondita, tanti posti diversi e lontani tra loro, nello stesso viaggio. Ho snobbato, ahimè, la crociera rimandandola sempre a quando avrei dovuto festeggiare i miei 25 anni di matrimonio, doveva essere un evento. L’evento che avrebbe caratterizzato quella data, e così è stato. Intanto che rimandavo di vita ne è passata abbastanza. Se la vita vorrà darmi altre possibilità, vedrò di recuperare.

Se Vigo è stata, a mio modesto parere, la tappa più “inutile” Barcellona è stata quella più insoddisfacente. Città bellissima con un mare di cose da vedere e visitare. Il tempo era così poco che solo a pensarci creava il panico. Meno di cinque ore per visitare una delle mete più ambite in assoluto. Quasi non si voleva scendere per non fare torto a niente ed a nessuno. Ma oltre ad essere poco il tempo a disposizione per visitare la città io, probabilmente, non sono stato in grado di ottimizzarlo efficacemente come invece ho fatto altre volte. Se tutte le altre tappe free le avevo minuziosamente preparate, organizzandomi ed informandomi molto tempo prima di partire, su Barcellona ho sbagliato. I miei compagni di viaggio avevano in precedenza visitato la città in una vacanza di qualche giorno, e quindi si contava sulla loro conoscenza per spostarci in città. Primo errore: non abbiamo considerato che le loro percezione sulle visite della città, erano state fatte in un tempo molto “comodo” stando in città per 5 giorni e quindi gli era rimasta impressa un’idea del tempo, necessario per spostarsi o per visitare dei monumenti, molto più ampio di quello che invece è necessario ad un crocerista che spesso si accontenta di fare toccata e fuga. Secondo errore: “il porto è vicinissimo alla Rambla, non c’è bisogno di prendere i mezzi”. Come ho fatto a non pensare che loro vedevano solo una parte del porto, cosa ne potevano sapere del molo di attracco della nostra nave?? mi sarei dovuto documentare io!! Terzo errore: non aver capito, eppure di tempo ne avevo avuto, i primi due errori ponendogli il giusto rimedio, magari sarei riuscito a fare la qualche visita in più. Mha!!, forse sono solo scuse, il vero ed unico problema è stato il tempo ridottissimo dello scalo.

Nei sondaggi di Costa che mi hanno inviato successivamente alla crociera, tra altri suggerimenti, mi sono molto lamentato di queste poche ore dedicate alla città di Barcellona, forse avrebbero potuto meglio pianificare il viaggio recuperando prima una giornata (Vigo ad esempio) per dedicarla in aggiunta a Barcellona, o anche facendo durare la crociera un giorno in più,(mica male come idea, no??). Immaginate se fossimo stati un giorno e mezzo nella città catalana, magari con possibilità di viverla anche in notturna, sai che spettacolo. Invece ho visto poco ed ho visto male.

Ma, come si suol dire, “piuttosto che niente, meglio piuttosto!” quindi veniamo al racconto. Alle 08.00 cerchiamo di farci trovare pronti per poter scendere velocemente. Giù nel terminal (unico terminal di tutte le tappe senza uno straccio di Wi-fi, una vergogna) ci avviamo subito a piedi, come già detto non ci eravamo informati sui mezzi da prendere visto che eravamo tutti convinti di essere vicini alla città. Dopo un 500 metri, ci rendiamo conto che non è fattibile. Prendiamo atto di essere relativamente distanti e che avremmo perso ulteriore tempo prezioso solo per approssimarci alla città. Abbiamo visto passare dei Bus, ma nessuno si fermava lungo il tragitto bisognava ritornare al capolinea. Invece di tornare indietro decidiamo di fermare un taxi e di farci portare via, considerando che eravamo in 6 il costo non sarebbe stato tanto più alto (12 euro la corsa taxi per 6 persone). I taxi di Barcellona, comunque, meritano un piccolo appunto. Non vi fidate mai dei tassisti, cercano di propinarvi di tutto a prezzi inizialmente esagerati per poi finire ad una sorta di trattativa tipo mercato arabo. Sono sempre in agguato ed in movimento come dei falchi e pur di fare una corsa vi fermano per strada dandovi un sacco di consigli su dove è meglio andare offrendosi di farvi fare giri meravigliosi, in ogni area di sosta puoi facilmente vedere il gesticolare ed il prostrarsi degli autisti per convincerti a salire. A noi, il vecchio tassista dell’andata, ci ha anche fregato dei soldi aumentando la cifra del tassametro raccontandoci di una presunta maggiorazione dovuta al fatto che eravamo in sei, non avevo tempo per mettermi a litigare e quindi i 3 euro di supplemento gli ho augurato che se li spendesse in medicine. Al ritorno invece, l’onesto autista, ci ha chiesto solo di pagare la cifra segnata confermandoci che non esisteva alcuna maggiorazione.
Ci facciamo portare fino al Mirador de Colom, la statua dedicata a Cristoforo Colombo, alta circa 60 metri, che si trova proprio tra la fine della Ramblas ed il porto di Barcellona.

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A quel punto insieme ad i nostri amici, che avevano cognizione su come muoversi velocemente in città e quindi questa volta avevano il ruolo dei cicerone, scendiamo nella metropolitana ed al costo di 2,15 euro, compriamo un biglietto che è stato utilizzato anche nella seconda metro che abbiamo dovuto prendere per arrivare alla nostra meta, la Sagrada Familia.

Imponente!! La mia prima espressione appena ci arrivo di fronte. Se penso che ancora deve essere costruita, secondo il progetto di Gaudì, la torre centrale che sarà quella più alta, posso dire che è impressionante per imponenza e per la complessità della sua eccentrica architettura. Particolare è anche la variegata simbologia, tipica dell’artista, che appare in ampi spazi delle sue facciate. Bisogna sicuramente girarci attorno e vederla per intero per goderne di tutte le sfaccettature che solo a prima vista appaiono uguali mentre sembrano esprimere diversi stati d’animo e i diversi momenti della sua realizzazione. Rimango entusiasta e soddisfatto per aver avuto la possibilità di vederla dal vivo, le foto che avevo visto non gli rendevano giustizia, ma nello stesso tempo mi rimane il cruccio per non averla visitata dal suo interno e magari sarei anche salito sulla torre della passione. Sarà per la prossima volta. Intanto continuano alacremente i lavori di costruzione su tutti i lati, vuol dire che avrò altro da gustarmi anche nella parte esterna.

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Riprendiamo, in senso inverso, la metropolitana e scendiamo nell’ampia piazza de Catalunya, da dove ha inizio la parte alberata della più famosa Rambla di Barcellona. Facciamo un giro in qualche negozio della piazza, tra i quali non manca l’Hard Rock Cafè di Barcellona dove, questa volta anche io, oltre che a mia figlia, mi compro una delle famose magliette.

Iniziamo a scendere la Rambla. Man mano che scendiamo, e con il trascorrere della mattinata, la trovo sempre più “rumorosa”, tanti turisti chiassosi, una serie di artisti da strada che rappresentavano i loro numeri, chioschi che vendevano un po’ di tutto. Uno stupendo viale alberato molto movimentato anche se, forse, un poco troppo sopravvalutato. Forse in tempi diversi è stato più caratteristico ed affascinante, probabile che anche la sera si animi così tanto da renderlo unico. Ai lati della Rambla vedo che ci sono tanti e svariati negozi, tra i quali numerosi (troppo numerosi) sono quelli gestiti da asiatici che vendono souvenir di scarsa qualità. Già solo entrare in quei negozi, con musica etnica ad alto volume e con una persistente puzza di spezie sconosciute ai più, mi sembra un azzardo, figuriamoci se poi, come hanno fatto le nostre gentili signore, si doveva perdere tempo a scegliere cosa comprare facendo anche un paragone di prezzi tra i vari negozi. Comunque sia, tra negozi e chioschi, anche qui non è mancata la collezione di ricordini Barcellonesi. Ci sta anche questo dai. Proseguiamo.

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Se non ne avessi trovato traccia in qualche recensione turistica, probabilmente come tanti, non mi sarei accorto del mosaico del “Pla de l’Os” e lo avrei tranquillamente calpestato senza notarne i particolari. Mi fermo un attimo e, nonostante la mia scarsa cultura artistica, collego facilmente quelle forme e quei colori alla linea artistica di Joan Mirò. Anche se semplice, mi sembra carino e particolare, e poi da un ulteriore tocco di esclusività originale alla rambla.

A circa metà della Rambla arriviamo ad una delle entrate del grande mercato di S. Joseph, meglio conosciuto come la Boqueria. Spettacolare, penso che sia tra i mercati più belli e grandi in assoluto. Che non si facciano inutili ed impossibili paragoni con i nostri classici mercati. La Boqueria è un’altra cosa. Un immensa esposizione di ogni mercanzia culinaria presente in tutta la Catalogna. Si trovano distese di frutta e verdura, pesce freschissimo, spezie, carni, dolci tipici e, naturalmente, la parte del leone la fanno i salumi rappresentati da una miriade dei famosi prosciutti tutti allineati e coperti come fossero un plotone di rappresentanza. Ordinati, puliti, colorati ed attraenti i banchi sono curati in ogni particolare una boutique alimentare anche nella loro rappresentazione. Naturalmente era stracolmo di turisti, ma non solo, visto che ho notato parecchie massaie riempirsi i carrelli e divincolarsi velocemente nella ressa. Oltre che a comprare la merce esposta, la boqueria offre la possibilità di consumare anche sul posto. Frutta esotica in succhi oppure tagliata a pezzettini in grossi bicchieri. Fritture di pesce o Tapas spagnole. Carni arrosto e taglieri di salumi. C’era tanto e tutto presentato in maniera gustosa ed attraente. Se un giorno ci ritornerò un pranzetto sfizioso lo merita di sicuro. Intanto mi son comprato un po di salami tipici che mi sembra un appropriato souvenir da portare a casa. Avevo visitato il mercato di Valencia, che mi è piaciuto di più a livello di struttura architettonica sia esterna che interna, ma questo di Barcellona è sostanzialmente più grande come estensione ed anche la “ressa” di frequentatori è molto più fitta.

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E’ quasi ora di rientrare in nave. Continuiamo a percorrere fino alla fine la Rambla, fermandoci di tanto in tanto a gustarci gli spettacolini improvvisati degli artisti da strada. Arrivati sotto la statua di Colombo e si ferma subito un taxi da dove l’autista, rammaricato per non poterci portare tutti e sei visto che ha un’auto piccola, ci sconsiglia di recarci alla fermata dell’autobus e si prodiga subito al telefono per contattare qualche amico suo con l’auto adatta per caricarci tutti e sei. Lo vediamo indaffaratissimo, vorremo andar via ma quasi ci dispiace. Ad un certo non avendo soddisfazione al telefono, parte dicendoci che avrebbe fatto un giro per vedere se poteva trovare qualcuno per risolverci il problema. Dopo qualche minuto ripassa e ci dice che il giro di perlustrazione non ha avuto l’esito sperato, ci saluta e se ne va. Il tempo di ammirare lo splendido palazzo della dogana di Barcellona e vediamo transitare un taxi 6 posti, lo fermiamo e quindi rientriamo in nave.

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Anche Barcellona è finita. Comunque la città mi è piaciuta, almeno in quello che ho potuto vedere, mi ha dato una sensazione di grandiosità con aria sofisticata ed apparentemente snob, merita una visita accurata.

Pranzo al ristorante, quest’oggi abbiamo menù tipico laziale, giustamente il caso si beffa di me ricordandomi che dal giorno dopo sarò di nuovo presso la mia residenza laziale e sarà tutto di nuovo monotono ed ordinario. Le prime ore pomeridiane sono dedicate alla preparazione dei bagagli. Non avendo più il problema della stiva dell’aereo, ottimizziamo le valigie senza tener conto del loro peso. Nella cassetta fuori dalla cabina ci hanno fatto trovare le etichette colorate da apporre alle valigie. Le mie sono di colore verde con la lettera “E”, significa che inizieremo a sbarcare con il turno delle ore 09.00. Siamo stati fortunati, non faremo tardi ma siamo comodi per prepararci e fare colazione. Un consiglio, nei bagagli di partenza, considerate di lasciare sempre un ampio spazio per gli acquisti che farete nelle città visitate, sembra poco ma vi assicuro che non è stato semplice sistemare tutto adeguatamente. Finiti i bagagli, metto le etichette e li accatasto ad un lato della cabina, dovranno essere lasciate nei corridoi fuori dalla porta, entro mezzanotte. Nella cassetta c’era anche il riepilogo del conto economico della carta Costa, nessuna sorpresa e quindi mi sono evitato la fila alla reception per sistemare eventuali disguidi o discrasie.

Vagabondiamo tra i ponti in mezzo a tutta quella gente che abbiamo imparato a vedere in tutte le ore e, anche se siamo tanti, ormai pensi di conoscere tutti quanti. Ci stendiamo un po sul lettino a bordo piscina e dopo poco passiamo alle poltrone. Da una parte si ride e dall’altra si racconta e si promette di risentirci alla prima occasione. Vedo la faccia triste di mia figlia che si prepara all’ultima serata di una vacanza pazzesca. Incontriamo parecchi amici del mitico gruppo, in molti abbiamo lo stesso sguardo spento ma altri, gli abitué, già parlano della loro prossima crociera e capisco che per loro questa è la normalità e quindi meglio affrontano l’ultimo giorno in navigazione. La sera, con aperitivo alla mano, ci gustiamo l’ultimo giorno di teatro con una bella esibizione di alcuni artisti “Adam Medini” che ci propongono uno spettacolo divertente e di vario genere. Dopo cena riunione e saluti tra i componenti del gruppo. Domani mattina non ci sarà tempo, saremo tutti indaffarati con bagagli e l’attesa di scendere, quindi anticipiamo i saluti. Non ricordo tanti particolari di quel pomeriggio, molte cose le ho fatte quasi come un automa, ero sotto effetto di una malattia a me sconosciuta, un effetto amnesia dovuta a stress di fine crociera. Depressione. Buonanotte.
 
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