Eccomi ragazzi, non mi ero perso, ma Lisbona meritava un po di attenzione in più.
Capitolo 11: Lisbona
“E se tutti noi fossimo sogni che qualcuno sogna, pensieri che qualcuno pensa?”
(Fernando Pessoa)
Lisbona era una delle città che più mi incuriosivano. Non avevo la più pallida idea di cosa mi sarei trovato davanti. In un primo momento avevo intenzione di fare l’escursione in libertà ma poi, avendo visto delle spettacolari foto di Sintra (foto che rimarranno la mia unica conoscenza della parte interessante di questo Borgo) decido di prenotare l’escursione con Ancora tours, la terza con loro di tutta la crociera. Con il senno del poi, ne avrei fatto a meno volentieri, una delusione profonda, almeno per me e non voglio entrare nel merito di giudizi altrui.
La mattina riesco a sedermi, per fare colazione, ad un tavolo vicino alle finestre, lato sinistro per la precisione, mi riusciva di rado, e quindi mentre cerco di svegliarmi del tutto tra un sorso di succo di ananas e la mia collezione di cornettini alla crema, mi godo l’entrata nell’estuario del Rio Tajo, sulle cui sponde si specchia la città di Lisbona. Le prime sensazioni sono positive, meglio così.
Lisbona + Ancora Tours = DISASTRO!!. In una mia recente recensione specificavo che, umanamente, non avrei voluto infierire sulla guida ma allora che valore e motivazione avrebbe avuto la mia recensione?? Alle 08.00, come da programma, iniziamo a sbarcare dalla nave ed ognuno inizia a dirigersi verso i pullman che li accompagneranno nelle escursioni odierne. Per noi che siamo organizzati con ancora tours, la partenza è prevista alle 8.30. Io sono tra i primi ad arrivare e mi metto alla ricerca della guida o del pullman con i riferimenti dell’agenzia, ero convinto come per altro successo a Londra e Parigi, che avrei già visto da lontano la mia guida con un bel cartello in mano. Invece non riesco a trovare la guida e tantomeno l’autobus. Vabbè! arriveranno. Anche gli altri passeggeri si presentano abbastanza presto e, come me, fanno un infruttuoso giro di perlustrazione per trovare Isabel, quella che, scopro solo al momento, sarà nostra guida di nazionalità portoghese. Cerchiamo di riunirci, ci sono anche diversi amici del nostro gruppo. Iniziava ad esserci un po di fermento, vedevo gente irrequieta e preoccupata, allora per cercare di tenere alto il morale, prendo un cartone e faccio una specie di cartello con scritto “Ancora tours” e qualche altra gag, non riesco a ricordarmi cosa, giusto per sdrammatizzare e farci qualche risata intanto che aspettiamo. Utilizzando il numero inviato dall’agenzia tramite sms, qualcuno cerca di contattare Isabel. Al telefono risulta irraggiungibile e quando sono passate le 8.30 un signore chiama direttamente il responsabile dell’agenzia in Italia. Poco prima delle 9.00 veniamo rassicurati che la guida è in arrivo. In effetti si presenta poco dopo, chiedendo scusa in quanto era convinta che l'appuntamento fosse verso le 9.30, e cerca di giustificarsi dicendo: “ La nave che arriva dal Marocco attracca sempre dopo le 9.30, forse siete arrivati in anticipo”. Peccato che il Marocco non sia mai stata una meta della nostra crociera e quindi, oltre all’assurdo ritardo, abbiamo dedotto che questa non sapesse nulla della nostra crociera e tantomeno, e questo mi sembra ancora più grave, non era al corrente degli orari degli incontri, come se uno va a lavorare ma non sa bene a che ora inizia il proprio turno. Anche la spiegazione della storia della città e dei suoi monumenti è stata spesso molto confusionaria e poco chiara, le notizie erano ridotte al minimo indispensabile e, oltretutto, ripeteva spesso le stesse cose riempiendo i tempi morti con banalità che avremmo volentieri fatto a meno di sentire. Alla fine mi sono reso conto che la città è molto bella ma avrei fatto meglio a girarla da solo oppure con i giri hop on hop off, anche perché la maggior parte delle zone d’interesse storico si trova non distante dal Porto, proprio dietro la zona medievale della città e quindi fattibile a piedi senza troppo impegno.
Dopo le scuse e le giustificazioni di rito, iniziamo a fare la nostra escursione. Secondo Isabel, vista l’ora, era meglio stravolgere la cronologia dei giri da fare in giornata. Di conseguenza decide che il primo posto da visitare è Sintra. Quando dico che l’escursione è stata una delusione, non mi riferisco solo al ritardo della guida. Come già scritto, una delle motivazioni che mi avevano fatto scegliere l’escursione organizzata era proprio la visita a Sintra. Ancora tours, in merito, proponeva letteralmente (ed è ancora leggibile sul loro sito):
<<Deliziati dalla maestosità di un Patrimonio dell'Umanità ci dirigiamo ad un altro, la magica città di Sintra, conosciuta come la capitale del romanticismo. Qui realizzeremo un tour panoramico a piedi e tra palazzi, castelli e natura, ed avremo tempo libero per mangiare qualcosa>>. A questo punto vi avrei invitato a fare una ricerca su Google, categoria immagini, di Sintra e quindi guardate un attimo com’è il borgo, ma le foto postate da Luigi sono sufficientemente eloquenti e forse anche più rappresentative. Come si fa a resistere a queste immagini? Un Borgo immerso in un meraviglioso parco e quel Castello colorato di Giallo intenso e rosso porpora era proprio accattivante. Ecco “era” è la parola giusta in quanto nulla di tutto ciò abbiamo potuto ammirare. Praticamente non ci ha fatto vedere nulla del Borgo. Arriviamo in pullman fino a ridosso del Palazzo Reale che, se non anche per la sua importanza storica per i portoghesi, rimane impresso solo per i due giganteschi camini conici alti 33 metri che lo sormontano. La guida ci lascia del tempo libero e ci indica una stradina dove ci sono dei deliziosi negozietti di souvenir e dolcetti tipici portoghesi. Praticamente a Sintra facciamo il giro dei “turisti polli”, una piazzetta e tanti bei negozietti dove lasciare un po di euro.
Di certo nel poco tempo che avevamo a disposizione non si poteva certo prendere iniziativa personale e salire fino al castello. Non voglio rovinarmi, e tanto meno voglio rovinarla ad altri, la giornata e quindi evito fastidiose polemiche e non chiedo nulla, mi prendo tutto quello che viene e cosi sia. Nell’ora prefissata ci facciamo trovare nel luogo dell’appuntamento con il pullman e ritorniamo a Lisbona.
Ci dirigiamo alla volta del quartiere di Belém dove faremo sosta davanti allo splendido Monastero dei Geronimiti, costruito per celebrare il ritorno in patria di Vasco de Gama dopo la scoperta delle rotte per le Indie. Peccato che non fosse aperto, sarebbe stato interessante visitare il suo interno. La parte esterna è completamente bianca ed ha delle dimensioni imponenti. Molto belli e particolari sono i bassorilievi che si evidenziano tra le due porte d’entrata ed anche le statue che le sovrastano hanno sono di eccelsa fattura.
Facciamo un giro nella vicina Piazza dell’impero e nei sui splendidi giardini, qualche foto accanto la fontana che c’è al centro e poi di nuovo al pullman. Nota stonata: non appena arrivati e scesi dai pullman, siamo stati presi d’assalto da tutta una serie di persone, di chiara etnia rom, che spesso letteralmente ti circondavano apparentemente per cercare di venderti qualcosa, tipo bastoni allungabili per i selfie, ma realmente con la chiara intenzione di “alleggerirti” di cellulare, portafogli, macchina fotografica o quant’altro fosse possibile sgraffignare. Non mi ero sbagliato. Al rientro in nave, ho saputo di un passeggero, con cui avevamo anche scambiato qualche chiacchiera proprio nella piazza, a cui avevano rubato un cellulare di ultima generazione acquistato prima di partire. Rientrati sul pullman ci dirigiamo a vedere la vicina Torre di Belém (o di Betlemme). Splendida torre fortificata anticamente costruita nello stesso stile del Monastero appena visitato, che aveva lo scopo di integrare le difese della città, dagli attacchi via mare, con le sue bocche di fuoco, ancora perfettamente visibili, e posizionate tutt’attorno la torre.
Terminata la visita al quartiere di Belém, ci spostiamo verso il centro città. Dalla bella Piazza Restauradores, sempre su consiglio della nostra “efficiente” guida, prendiamo l’elevador da Gloria, una specie di funicolare che, al costo di 3,60 a/r, ci porterà direttamente dentro al belvedere di Miradouro de Sao Pedro de Alcantara, nel quartiere di Bairro alto, dove avremo modo di ammirare la città da una più alta prospettiva. Anche vista da questa altezza, Lisbona, si mostra accattivante. Il giardino panoramico del belvedere è molto ben curato. Il posto è tranquillo, ci si rilassa un poco seduti sulle panchine. Nel parco mi avventuro verso un chiosco Bar dove, tra una risata ed una battuta con i simpatici ragazzi che ci lavorano, riesco a prendere un discreto caffè espresso.
Finita la visita panoramica, scendiamo al centro e tra una sosta all’Hard rock cafè e il mangiucchiare qualche panino, facciamo un giro nel centro città. Piazza del Rossio dove capeggia la grande statua raffigurante il Re Dom Pedro IV. Accanto mi sposto su piazza De Figueria piena di stand e bancarelle, e da dove hanno inizio alcune strade molto caratteristiche e con chiara impronta commerciale. Vedo che sui lati, un po di tutte quelle strade, si possono ammirare delle splendide facciate dei palazzi portoghesi. Scelgo di percorrere Rua Augusta, anche attirato dalla curiosità di sbirciare nei menù e nei piatti degli avventori dei numerosi ristoranti che riempivano la via con i loro tavolini e con i loro “procacciatori” di clienti. Anche i mosaici del pavimento della strada sono particolari e meritano le dovute attenzioni. La via, oltre ai ristoranti, è piena di negozi, principalmente di generi alimentari, molto allegri e colorati. Visto l’ora ed il caldo, mi prendo un buon gelato e continuo verso l’Arco che delimita la fine della strada. Lungo la passeggiata ho modo di fermarmi e fare qualche foto al particolarissimo ascensore di Santa Giusta. Sarei volentieri salito sulla terrazza sovrastante, ma non c’era tempo a disposizione. Infatti subito dopo ci riuniamo di nuovo al pullman e ci spostiamo verso la cattedrale di Lisbona, dove faremo una sosta per poterla visitare insieme alla vicina Chiesa di Sant’Antonio. La guida ci racconta le origini del Santo e la spedizione missionaria in Marocco da dove, successivamente, si sposterà prima in Sicilia e dopo l’incontro con San Francesco andrà per un periodo in Francia prima di arrivare, dopo numerose peripezie, al convento di Padova.
Concludiamo la nostra escursione con una visita pedonale nei vicoli della parte storica della città, molto stretti e caratteristici specialmente nelle facciate ornate con mattonelle dei suoi palazzi. La tappa successiva è il rientro in nave.
Il sole è ancora alto e la temperatura è ideale per rilassarsi su un bel lettino sui ponti alti della Luminosa in attesa di sentire quando la nave inizia le manovre per lasciare il molo. Anche l’uscita dal porto di Lisbona, lungo il fiume Tago, merita di essere vissuta per intero. Dalla parte opposta della nostra rotta d’uscita sul mare, si riesce ad ammirare la skyline del ponte Vasco De Gama. Con i suoi 17,200 km. è il ponte più lungo d’Europa e si ha l’impressione che stia soavemente steso sul fiume. Non meno interessante è il ponte 25 aprile sotto cui passeremo con la nave prima di arrivare al mare. Lungo più di 2 km, è di aspetto imponente. La costruzione in acciaio è costituita da un'autostrada nella parte superiore e una linea ferroviaria in quella inferiore e proprio mentre noi ci passiamo sotto si trova a transitare un rumoroso treno starnazzante con la chiara intenzione di salutare i croceristi.
La nave salpa in orario e come facilmente era prevedibile, lo spettacolo di Lisbona è veramente da spezzare il fiato. Sulla nostra sinistra si scorge l’immensa statua del Cristo Rei costruita sulla falsa riga del Cristo redentore di Rio.
Quando siamo proprio sotto il ponte si assiste ad uno stato di emozione generale fra tutti i passeggeri, presenti in abbondanza sui ponti superiori, in quanto sembra quasi che il comignolo della nave stia per accarezzare la base del ponte. Abbiamo modo di ammirare nuovamente, ma da una prospettiva diversa, la torre di Bélem e tutta la parte antica della città. Rimaniamo affacciati ai ponti fino a che non lasciamo il fiume per immetterci nel mare aperto. A prescindere dall’escursione con Ancora tours, mi rimane la visita ad una delle città più belle e sorprendenti tra quelle che abbiamo visitato. Mi rilasso ancora un po facendo un po di chiacchiere con alcuni amici di viaggio e poi, all’imbrunire, mi ritiro in cabina a prepararmi. La serata si preannuncia intensa ed emozionante quindi bisogna arrivarci belli carichi.
Rientrati dall’escursione, come sempre siamo rientrati in cabina per posare lo zaino e cambiarci e, oltre alla cabina come sempre in perfetto ordine, troviamo sul letto un invito del Comandante della nave per un cocktail. Tutte le coppie che festeggiavamo l’anniversario di nozze e, naturalmente, anche quelle in luna di miele, eravamo stati invitati per un brindisi di festeggiamento insieme al Comandante. Poco prima dell’ora prevista ci rechiamo al Piano Bar Antares, dove era tutto riservato alla cerimonia. Ci sono tante hostess e camerieri con vassoi pieni di flute di prosecco o di aperitivo analcolico. Ci controllano l’invito e ci fanno accomodare ad un tavolo. La sala si riempie completamente. Vedo con piacere che ci sono parecchie coppie di giovani in viaggio di nozze ma non mancano le coppie più anziane per gli anniversari. Quando siamo tutti seduti il Comandante inizia una breve cerimonia con la finalità di un generale rinnovo della promessa di matrimonio. Inizia a dettare le formule in tedesco ed in spagnolo. L’ultimo atto è dedicato a noi Italiani anche perché siamo in larga maggioranza, circa l’ottanta per cento dei presenti. Tutti in piedi ad ascoltare, anche con un filo d’emozione, il rito dei buoni propositi e poi un “SI” in coro, brindisi e bacio di saldatura. In rappresentanza di tutti i presenti, il Comandante chiama a brindare con lui una bellissima coppia che festeggiava i 60 anni di matrimonio. Sembravano due ragazzini, facevano tenerezza nel vederli emozionati ma fieri di quel traguardo raggiunto. Applauso sentito da parte di tutti.
Dopo la cena dedicata alla cucina trentina, chiudiamo la serata con gli amici ascoltando musica e sorseggiando un buon cognac. La giornata è stata pregna di emozioni ma nonostante la stanchezza andiamo a dormire tardi. Domani mattina si entra nel mediterraneo. Inizio ad avere una sgradevole sensazione. Cerco di non pensarci. Ogni giorno dura un giorno e se inizio a pensare che siamo prossimi al closing rischio di rovinarmi il poco tempo rimasto. Meglio continuare senza aver la consapevolezza del tempo.