T
tano
Guest
Re: Costa riduce la capacità negli USA nella stagione 2008-2009.
Sono molto d´accordo con questo tuo riassunto Italian Cruise.
Voglio aggiungere che per me Costa ha sbagliato nella construzione delle navi dal 90 al 96:Non erano per niente per il mercato Americano.Infatti Classica,che doveva rimanere a Miami´,é stata subito portata in Mediterraneo.
Anche se a noi non ci piace lo stile Farcus,Costa é forte sul mercato Europeo dopo l´entrata di Atlantica.Le navi prima Carnival sicuramente lascieranno la flotta nei prossimi anni.
Un saluto.
Farcus non viene abbandonato semplicemente perché sul mercato europeo, che è il mercato di riferimento di Costa, ha avuto successo con un'ampia fascia di passeggeri. E quindi le meganavi viaggiano piene. Il mercato statunitense invece sta diventando sempre più marginale per Costa a ragione delle difficoltà di riempimento che vi incontra. Inutile negare l'evidenza: la riduzione da due ad una nave dalla Florida è legata a queste difficoltà. Costa Mediterranea verrà levata da quel mercato perché ha fatto il suo tempo lì, non perché serva necessariamente in Sud America. La riposizioneranno su quel mercato perché sono convinti che le chances di successo sono maggiori che negli Stati Uniti.
Il problema sul mercato americano non è di Carnival o di altre compagnie del gruppo, ma solo di Costa.
Carnival è stata la compagnia delle "fun ships", il suo design dalla ex Festivale è sempre stato legato a Farcus. Anzi dovrei dire ai Farcus visto che ai suoi esordi l'esimio designer collaborava con la moglie Carol. La compagnia ha il suo target di riferimento in una precisa fascia di passeggeri, e non ha grossi problemi a riempire le sue navi. Carnival ha una sua immagine ben precisa insomma.
Per Costa parlerei di perdita dell'immagine. In sostanza si è passati dal 2000 in poi da una compagnia di stile italiano, al clone europeo di Carnival per navi e design. Il target di riferimento di Costa negli Stati Uniti, nel periodo che potremmo circoscrivere da Carla Costa a Costa Victoria, non è stato il mercato di massa, ma una precisa fascia di passeggeri, moltissimi Italo-Americani, che amavano la cucina e lo stile di classe. Un prodotto magari non premium, ma che veniva comunque percepito di qualità superiore rispetto ad altre compagnie, Carnival Cruises e Royal Caribbean comprese. Con Carnival Costa ha perso progressivamente questa sua identità, quindi questa fascia di passeggeri ha in buona parte abbandonato Costa. Negli Stati Uniti la compagnia si trova oggi a rivolgersi ad un mercato di massa dove parte svantaggiata. Gli Americani, disponendo di una scelta di compagnie ben maggiore rispetto a noi Italiani e ad altri Europei, preferiscono queste, semplicemente perché ottengono prezzi più bassi, hanno meno extras da pagare, e si risparmiano ben 4 lingue ufficiali di bordo.
In sostanza, perdita per buona parte del suo stile italiano, appiattimento in negativo su Carnival, minore competitività sul mercato di altre compagnie: da qui nasce la riduzione di capacità negli USA.
Concludo dicendo che per il gruppo Carnival, presente in forze sul mercato statunitense, una Costa forte come presenza su questo mercato non interessa. Non ne sentono il bisogno. Non è vitale come questione. A loro basta che Costa continui a garantire profitti, riposizionando su altri mercati le proprie unità.
Sono molto d´accordo con questo tuo riassunto Italian Cruise.
Voglio aggiungere che per me Costa ha sbagliato nella construzione delle navi dal 90 al 96:Non erano per niente per il mercato Americano.Infatti Classica,che doveva rimanere a Miami´,é stata subito portata in Mediterraneo.
Anche se a noi non ci piace lo stile Farcus,Costa é forte sul mercato Europeo dopo l´entrata di Atlantica.Le navi prima Carnival sicuramente lascieranno la flotta nei prossimi anni.
Un saluto.