Accolgo i nuovi compagni di viaggio che si sono aggiunti a quest'itinerario con il consueto Benvenuti a bordo!
2 febbraio 2014: Tangeri
Un ottimo risveglio, questa mattina, in coincidenza con il sorger del sole e l’arrivo a Tangeri.
Arrivando a Tangeri: rosa e blu
Arrivando a Tangeri: al sorger del sole
Stamattina, il pilota del porto arriva dal lato sinistro della nave e quindi immortalo il suo avvicinamento; poi, affascinata dal modo leggiadro con cui l’immensa Serena si infila nello spazio assegnatole per l’ormeggio, scatto una foto pure a questo momento. Ma non è sufficiente a dar conto di come questi quasi 300m di nave, sembrino danzare lievi sulle onde.
La pilotina del porto di Tangeri
Costa Serena in manovra per entrare nel porto di Tangeri
Di solito non ambisco a posizioni di alta responsabilità, ma questa mattina provo una leggera invidia per chi può cimentarsi, attraverso il tocco gentile delle leve e dei comandi, in questa lieve danza con la nave sul palcoscenico del mare. Ma forse ne vedo solo il lato romantico, magari a farlo tutti i giorni diventa un’abitudine come qualsiasi altro lavoro, per non dire delle grandi rotture di zebedei. Chissà…
Colazione, e poi via, alla scoperta dell’intricata e pittoresca Medina, che ha fatto da scenario a numerosi film, tra i quali The Bourne Ultimatum (dove si svolge un inseguimento spettacolare tra il protagonista, Matt Damon, ed uno dei suoi antagonisti) ed Inception (dove il grand souk di Tangeri sostituisce la città di Mombasa, in alcune scene).
Tangeri: la Medina vista dal porto
Tangeri: avvicinandosi alla Medina (Medina, in lingua araba, significa città)
Tangeri: l’azzurro del cielo ed i colori delle case
Nell’atrio, in attesa di sbarcare, incontro gli amici di facebook che sono già esperti di questa destinazione ed accetto gioiosamente l’invito ad unirmi a loro: hanno già contattato una fidata guida locale che per 5€ a persona ci condurrà nei meandri della Medina sino al mercato della carne e e del pesce, e ritorno.
Tangeri: baab el medinat (la porta della Medina, anzi… una delle porte)
Tangeri: finestra azzurra
Tangeri: scorcio bianco rosso e blu
Visitiamo un panificio locale con il tradizionale forno a legna, la farmacia berbera dove acquistiamo il tipico olio di argan (ed io anche un set di incensi hashmi, aroma tipico dei paesi arabi e praticamente introvabile in occidente), il negozio di pelletteria e manufatti in argento… e via, di bottega in bottega, nei vicoli ripidi e stretti e colorati, tra donne velate con le sporte della spesa gonfie di verdure e pane, e ragazzini che giocano con le trottole di legno come accadeva tanti anni fa pure da noi.
Tangeri: bianco, azzurro e verde
Tangeri: ritagli di cielo turchese
Tangeri: vicolo nella Medina
Questa Medina offre scorci di impareggiabile bellezza: i vicoli stretti fan da cornice a ritagli di cielo color turchese e lapislazzulo; le tinte accese di alcune case si accostano armoniosamente con il bianco di altre, alcune delle quali finemente decorate.
Tangeri: arco d’ingresso decorato
Tangeri: gioco di luce e d’ombra con un tocco di giallo
Tangeri: muri colorati di cielo e di sole
Tangeri: merlature nel cielo turchese
Tangeri: cielo prezioso di lapislazzuli
Ci riposiamo un momento in un giardino pubblico, subito dopo aver ricevuto la notizia che un passeggero francese della nostra stessa nave è stato investito da una motocicletta e che stanno portandolo in ospedale. Siamo un po’ scossi, ma più tardi sapremo che, nonostante lo spavento e le ferite – non gravi – proseguirà regolarmente la crociera. Meno male!
Tangeri: case con dettagli color di cielo
Tangeri: il mare visto dalla sommità della Medina
Tangeri: residenza di uno scrittore
Tangeri: fresco riparo dal sole
Tangeri: colori della Medina
Tangeri: archi-tetture in Medina
Tangeri: in rosa
Concludiamo la nostra gita alla medina di Tangeri visitando il mercato alimentare: un trionfo di carni in tagli più o meno pregiati, frattaglie, pesci di ogni foggia e dimensione, spezie, verdure e frutta disposte in modo cromaticamente evocativo. L’odore che aleggia in questo spazio coperto ed affollatissimo è intenso e a tratti molto gradevole o nauseante, dipende dalle merci esposte nella sezione che si attraversa. E’ difficile districarsi tra la folla e rimanere uniti in gruppo; il terreno è un po’ sconnesso e in mezzo alle corsie su cui si affacciano i banchi dei venditori si aprono dei rigagnoli di acque di scolo. Alzando lo sguardo si può apprezzare lo stato fatiscente di questa costruzione che certamente ha conosciuto ben altri splendori.
Spezie ed alimentari, al mercato
Tangeri: il banco del macellaio e la sua merce
Tangeri: le triglie al mercato del pesce
Tangeri: il pesce azzurro
E’ il momento di rientrare alla nave, perciò ci incamminiamo in una strada in discesa, trafficata di auto e carretti, al fondo della quale scorgiamo la nostra bellissima Serena che ci attende al di là della stazione portuale.
Si intravede Costa Serena
E’ stata una lunga e soddisfacente passeggiata, e la guida si è ben meritata il compenso pattuito. Il mio grazie di gran cuore va a Stefania ed a tutto il gruppone che mi ha adottata in quella ed altre escursioni.
Mi reco al grill al lido sole per un rapido spuntino e poi mi sistemo sul balcone della cabina a godere di un po’ di sole sbocconcellando pigramente un mango e qualche acino d’uva dal cesto di frutta che è una delle coccole preferite che mi allietano la giornata.
Tangeri: Mediterraneo di smeraldo e zaffiro, e la costa spagnola all’orizzonte
A metà pomeriggio ho appuntamento con l’amica Adriana al buffet per un the con i pasticcini, per giocare un po’ a fare le signore d’altri tempi in viaggio e, suvvia, per qualche ameno ma innocuo pettegolezzo.
E’ sera: abbiamo lasciato Tangeri nel primo pomeriggio con un mare calmo, e stiamo viaggiando accompagnati da un tramonto bellissimo di nuvole rosa piumate nel cielo, seguito poi da una sottile falce di luna crescente nel blu sempre più profondo della notte; ed ecco poi le stelle.
Costa Serena lascia Tangeri (notare la scia, e come è appena leggermente inclinata verso l’esterno della traiettoria)
I colori del tramonto, ormai lontani da Tangeri
Il sole si tuffa nel mare
Nuvole come piume rosa nel cielo
Questa sera saranno in molti a lamentarsi e dell’influenza, che sta scatenando concerti di tosse e starnuti tra passeggeri ed equipaggio, e dell’onda oceanica. All’influenza oppongo una fiera resistenza, a base di frutta fresca e integratori di vitamine; l’onda oceanica, invece, mi piace assai quando fa dondolare pigramente con ampie oscillazioni la nave. Mi chiedo, però, con un poco di inquietudine se questo beccheggio non proprio dolcissimo sia il preludio ad un mare più scontroso ed agitato, e se proprio non vi sia modo per affrontare meno di petto queste onde.
E’ ora di andare a riposare, ché domani arriveremo a Lisbona.
... To be continued ...