Incontriamo la guida sotto nave e ci dice che presto sarà attivo il nuovo terminal, di fronte a quello attuale. Attraversiamo la strada e ci troviamo direttamente in città, nel punto di inizio del percorso guidato.
Vediamo a lato della strada il “carro trionfale di Santa Rosalia” e dalle domande rivolte alla guida veniamo a sapere che il comune lo ha parcheggiato in quel luogo al termine dei festeggiamenti dello scorso anno.
È una delle celebrazioni religiose siciliane, riconosciuta ufficialmente come patrimonio immateriale d'Italia.
Si ritiene che a Palermo un periodo di epidemia da peste si concluse grazie al miracolo di Santa Rosalia.
“ Il 9 giugno 1625 l'arcivescovo di Palermo, Giannettino Doria, seguito da tutto il clero, dal senato palermitano e da alcuni cittadini eminenti fece una solenne processione attraverso le strade della città con le reliquie della santa. Al passaggio dei sacri resti, all'intonazione del "Te Deum Laudamus" , si bloccò il contagio della peste (da quel momento non furono più registrati nuovi casi di peste) e le persone guarivano dal morbo. Inoltre, Santa Rosalia protegge la città di Palermo da terremoti, tempeste e temporali, da cui ha difeso la città stessa anche in tempi recenti.”
Il rito dei festeggiamenti e della processione si interrompe solo nel 2020 e nel 2021 per ordine delle autorità sanitarie nazionali e locali, nonostante le pressioni della popolazione che sperava si potesse ripetere il miracolo e quindi terminare l’epidemia da covid.
La festa si è svolta solo nel luglio 2022. Da quella data il carro è fermo nel punto di arrivo della processione.
Il Teatro Politeama Garibaldi costruito tra il 1867 e il 1874, in stile romano antico.
La sua funzione era quella di essere un’arena per spettacoli, compreso il circo.
Il Teatro Massimo è il più grande edificio teatrale lirico d'Italia e uno dei più grandi d'Europa (terzo per ordine di grandezza architettonica dopo l'Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna).
Raggiungiamo il mercato storico “del Capo”, frequentato dai palermitani e aperto tutti i giorni dell’anno.
Ora conosciuto dai turisti e inserito nei percorsi consigliati, sta perdendo la sua peculiarità, diminuiscono le bancarelle tipiche, sostituite da più remunerativi punti ristoro con prodotti locali.
Anche noi “tocchiamo con mano” questo cambiamento e ci vengono date due piccole arancine.
Prima che mi cada qualcosa ne mangio una (fatico a gestire tutto quello che ho in mano: telefono, bottiglia d’acqua e arancine), poi scatto una foto a quella rimasta, non vi nascondo la mia delusione per quanto siano piccole (ad uso turistico?) e resto col desiderio.