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Costa Victoria - Giallo Zafferano - 11 aprile - 2 maggio 2012

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Continuiamo la nostra avventura?

..........................................Phuket 2° giorno

Il giorno seguente, mi sveglio di buon ora, decisa a cercare e ad acquistare un abito da sposa in stile thai.
È un’idea che ho da quando sono partita dall’Italia, tanto che ho ben chiaro in mente su quale debba essere il modello e il colore del vestito.
Quando mi sposo? Bella domanda.
Intanto prendo l’abito, che posso indossare benissimo anche durante una serata di gala, poi si vedrà. Nella vita mi capita spesso di acquistare le galline prima del pollaio.

“Karon beach! Kata beach!” è l’offerta urlata animatamente dai taxisti ai crocieristi che escono dal cancello del porto.
Faccio intendere che non mi interessano i chiassosi centri turistici che altro non sono che una accozzaglia di alberghi, ristoranti, locali e discoteche.
Passo avanti guardando tutti i taxisti mentre mi invitano a salire sulle loro auto.
Fra tanti uomini scorgo, ad un certo punto, la figura esile di Niki, una signora sorridente e con il fare deciso.
Chi meglio di una donna può accompagnarmi a fare shopping nei migliori negozi di Phuket?
Niki parla un inglese stentato e mi occorre una buona dose di intuizione per capire ciò che vuol dire.

“You like pals?”, mi chiede con una vocina acuta capace di coprire il suono rimbombante del motore della sua fiammeggiante Toyota.
“Pals??” ripeto io, corrugando la fronte.
Me lo faccio ripetere varie volte e alla fine, mediante il linguaggio dei gesti, capisco che sarebbe disposta a portarmi in negozi dove poter acquistare le perle.
“Ah, you mean pearls!” (ah, intendi dire perle!)
“Yes, yes, pals!”
“No, no, thank you, Niki. I just want to buy a thai wedding dress”, le rispondo tagliando corto. (No, no grazie, Niki. Voglio soltanto comprare un abito da sposa in stile thai)
Annuisce sorridendo.

Durante la marcia, la mano destra abbandona il volante e con una disarmante naturalezza, tipica di alcuni popoli, porta il dito indice a perlustrare ben bene la cavità della narice. Sgrano gli occhi, assistendo alla scena inaspettata e cerco di non farci caso, ammirando, invece, il paesaggio che scorre dal finestrino dell’auto.
Percorriamo velocemente la Highway 4022 e dopo quasi 20 minuti, arriviamo nei pressi del grande tempio di Chalong, dove si trova il primo negozio di abiti da sposa tradizionali.
Appena entrate, veniamo accolte come ospiti attese da secoli.
I pavimenti di marmo dell’ampia hall luccicano come quelli della Basilica di San Pietro a Roma.
Salviettine di cotone rinfrescate al profumo di lemongrass e un chai freddissimo, ci ristorano dal calore, in attesa di essere portate all’interno della boutique.
Due elegantissime e impeccabili commesse ci conducono, subito dopo, a guardare l’ampia esposizione di abiti.
Mi rendo conto, immediatamente, che le graziose fanciulle non parlano inglese ma conoscono qualche parolina convenevola e di rito.
Niki, per fortuna, mi fa da traduttrice e le spiego che desidero vedere un abito tradizionale in seta, color panna, dalle linee essenziali e con una lunga stola che parte dalla spalla.

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Durante la traduzione, trovo il tempo per scorrere velocemente i campioni esposti e dire a Niki che possiamo pure andare, tanto qui non c’è quello che cerco.
La mia fermezza viene sciolta come neve al sole dalle commesse che riescono a trascinarmi, con dolce veemenza, nel camerino dove da lì a poco, mi trasformano in una principessa thai.
Metto subito in chiaro che non sono interessata all’acquisto dell’abito in quanto, tutto questo oro, si addice più ad una fanciulla di sangue blu che ad una giramondo come me.
“No, no money, only photo for you!” mi assicurano con una vocina appena udibile.
Va bene - penso fra me e me - se tanto ci tenete!

Una delle ragazze, vestita come una invitata a nozze, afferra il pettine e nel giro di pochi minuti mi acconcia i capelli, facendo cadere, alla fine dell’opera, una nuvola di lacca sulla mia testa;
l’altra mi aiuta ad indossare una parure dorata, costituita, oltre che da un paio di orecchini ed una collana, anche da una graziosa coroncina e da un bracciale che mi cinge ben stretto il bicipite.
Insieme, infine, mi infilano il delicato abito in seta e mi fanno scegliere il numero di scarpa da un’ampia scarpiera, che potrebbe, da sola, far invidia a quella posseduta da Sua Grazia la regina Sirikit.

Appena pronta, mi guardo allo specchio incredula.

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La taxista sgrana gli occhi e tutto quello che riesce ad esclamare è:
“Nice, you very nice. Woow. When you friends in Italy see you...woow!!!”
“You look like a very thai girl” mi dice una delle ragazze, accennando un leggero inchino.

Con la mia Olympus, mi vengono scattate alcune fotografie all’ingresso del negozio. La situazione è davvero inconsueta e mi sento una buffa e impacciata principessa.
Ma cosa ci faccio conciata cosi? - mi chiedo rivolgendomi a Niki.
Divertita, lei ride portando pudicamente la mano davanti alle labbra e sprofondando il collo fra le spalle.

Ritorno alla realtà cambiandomi di abiti e ringraziando la responsabile delle vendite per la cortesia offerta. Accetto il loro biglietto da visita, pur consapevole che il mio abito lo troverò, forse, altrove.

Prima di partire verso un altro negozio, Niki mi invita a visitare il tempio di Chalong, uno dei più belli e spettacolari di Phuket.
Alcune guglie d’oro fiammeggiano contro lo sfondo grigio del cielo, altre riflettono la propria immagine nelle pozzanghere d’acqua, ridestate alla vita dalla delicatezza della pioggia.
Vi sono tanti pellegrini qui intorno, ma nonostante ciò, il silenzio pervade i saloni pregni di profumo d’incenso e le vie esterne adornate da alberi di frangipane.

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Questo cielo plumbeo mi ricorda il colore dello stagno di cui era ricca l’isola.
Nel lontano 1518 i portoghesi stabilirono un centro florido per il commercio del minerale. Lo stagno era richiesto, oltre che per la produzione di armi, anche per coniare le monete e per realizzare le tegole della città di Bangkok.
Trecento anni dopo, frotte di minatori cinesi, fiutando l’affare, si catapultarono con avarizia, arrivando in poco tempo a destabilizzare l’ordine civile, attuando rivolte in tutta l’isola.
Fu proprio in questo tempio buddista di Chalong che la popolazione locale trovò rifugio e dove ideò un piano per scacciare gli aggressori.

Il tour dele boutique continua....

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Niki, immedesimata appieno nella figura della wedding planner, entra nei negozi con fare deciso, prende contatti con le responsabili delle vendite, spiegando minuziosamente i particolari del vestito che vorrei.
Queste purtroppo, pur sapendo di non avere in casa quel specifico modello, ci invitano a visionare l’intera collezione, nella speranza di poter battere cassa.
Passo a rassegna velocemente tutti gli abiti:
“ Questo no. Questo neanche....

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...troppo oscuro...troppo corto...molto pomposo...ma questo lo trovo anche in Italia, su!...non questo modello, ne voglio uno tradizionale...”, ma le commesse sembrano non capire.
Il “Sogno di Panna” che avevo visto tempo fa su internet, non salta fuori dai lunghi teli di plastica fine che conte...ngono e proteggono gli abiti stile principessa che non mi si addicono affatto.
Niki non si arrende e mi porta di volata nella parte vecchia di Phuket a caccia di altri negozi.
Qui, la singolare architettura sino-portoghese caratterizza lo stile delle case. Alcune di queste sono finemente abbellite con decorazioni europee risalenti al 19° secolo.
Per un attimo vengo distolta dalla ricerca frenetica e mi immergo a respirare il profumo dell’antica Phuket.
Molti negozi hanno ampie vetrine a dispetto dello spazio interno a disposizione.
Entro, non convinta, in uno di questi.
La proprietaria, intenta a realizzare un abito con l’aiuto della macchina da cucire, sobbalza dalla sedia appena ci vede e ci accoglie con un inchino.
Mentre le due donne parlano in lingua thai, io passo a rassegna tutti gli abiti presenti.
Ad un certo punto mi avvicino ad uno di questi, attratta dal colore e dalla finezza del tessuto.
Mi illumino di felicità e, incantata, esclamo rivolgendomi a Niki:
“Finalmente!!! Eccolo, eccolo, Niki!!! L’ho trovato!!!!”.
Cerco, scuotendolo con delicatezza, di estrarlo dalla fila degli abiti in cui si trova schiacciato per ammirarlo in tutta la sua bellezza.
Lo provo immediatamente in uno stanzino più piccolo del vano di un’ascensore.
L’abito mi si appiccica addosso; fa un caldo tremendo e già vedo volteggiare una zanzarina pronta ad assaggiarmi in tutta la mia bontà.
La signora del negozio avverte il mio disagio e accende un ventilatore appeso al soffitto.
“E’ proprio lui! Il corpetto è perfetto! Per 180$ lo prendo subito!”
Trattengo il respiro, lo allaccio con difficoltà.
Che disdetta, è troppo corto!
La signora mi fa capire che, allargandolo un po’, si riusciranno a recuperare dei centimentri in lunghezza ma, essendo io stessa un’esperta in taglio e cucito, le rispondo che riusciremo si e no a recuperare uno, due centimetri al massimo, mentre ne servirebbero addirittura sei, se non otto, perché l’abito cada alla perfezione.
La signora sarebbe disposta a farmelo uno uguale su misura, ma purtroppo fra un paio di ore devo imbarcarmi.
Anche Niki sembra sinceramente dispiaciuta.

Come ultima tappa ci portiamo verso il ristorante dove la sera prima ho cenato con Monique e Lorena.
La invito a pranzare con me per ringraziarla del servizio reso.
Ci consoliamo tuffandoci su un profumatissimo piatto di riso basmati con le verdure e su un delizioso Khao Niaow Ma Muang, che da solo mi fa dimenticare la delusione.
Il mango è maturo, dolcissimo ed ha il colore vivido del giallo zafferano!

“You come again, no worry!”
Ci puoi scommettere, Niki, che ritorno ancora su questa meravigliosa terra!

Victoria saluta Phuket staccandosi impercettibilmente dalla banchina con la stessa delicatezza di una farfalla che lascia il suo fiore più bello: la Thailandia.
Percorreremo insieme altre miglia fino a giungere al termine di questo meraviglioso viaggio...le stesse miglia che ci separano, purtroppo, dal nostro arrivederci.....
 
Ultima modifica:
Racconto sempre più coinvolgente...mi sembrava di essere lì a cercare con te l'abito!:)
Grazie Herminia...questo diario è stupendo ;)
 
...mi sembrava di essere lì a cercare con te l'abito!:)
e scommetto che se tu ci fossi venuta per davvero, ci saremmo divertite come matte!!! :-)

Grazie Herminia...questo diario è stupendo ;)
Ne riconosci le forme, perche' sai cosa c'e' dietro a tutto questo....


Herminia, una sola parola: unica!!!!
È un'emozione costante seguirti...grazie cara per come riesci a portarmi in altre dimensioni...

Cara mia, solo che sono riuscita a trascinare questo diario per troppi mesi.....e a pensare che fra un mese ed una settimana riparto per l'altro capo del mondo!!!


OH Dio che buon piatto " semplice" e poi....il mango. Adoro il mango !!!! Faccio gelato al mango, squisito !!!!!

Sai quindi quale gelato ti ordinero' quando vengo in Germania, Tanito lindo! :-)


Ma ammetto di sentire anche un po' di malinconia: con il volgere al termine del tuo viaggio anche Vic
inizia a distaccarsi..

Per me era impossibile venire, sono contento che almeno tu e gli altri ci abbiate fatto quello che forse è il viaggio più bello che abbia mai offerto ai suoi ospiti..
Manlio

Caro Presidente, la malinconia e' stata soprattutto mia quando ho dovuto lasciarla a Singapore....l'ho guardata fino all'ultimo millimetro che mi e' stato concesso, prima che sparisse dalla mia vista, velata dai drappeggi della citta'.... :-(

Ti quoto in pieno....E' stato davvero il viaggio piu' bello in assoluto fatto a bordo della Nostra Bella Signora dei Mari! [smilie=pianto_02[1:[smilie=pianto_02[1:[smilie=pianto_02[1:[smilie=pianto_02[1:
 
Quando mi sposo? Bella domanda.
Intanto prendo l’abito, che posso indossare benissimo anche durante una serata di gala, poi si vedrà. Nella vita mi capita spesso di acquistare le galline prima del pollaio.

Questo si chiama spirito costruttivo!!! Poi quando avverrà avverrà..

... a meno che..

Non è che vi siete fatti furbetti.. visto che per la cerimonia 'intima' il forum aveva pensato di attrezzare Vic, la NOS e la Fantasia per venirvi a trovare??? :o

:) :) :) :)



Prima di partire verso un altro negozio, Niki mi invita a visitare il tempio di Chalong, uno dei più belli e spettacolari di Phuket.
Alcune guglie d’oro fiammeggiano contro lo sfondo grigio del cielo, altre riflettono la propria immagine nelle pozzanghere d’acqua, ridestate alla vita dalla delicatezza della pioggia.

Si vede che non stava lavorando e basta, ma che voleva darti di più.. emerge in tutto il racconto.. ed è bello.. ;)


Questo cielo plumbeo mi ricorda il colore dello stagno di cui era ricca l’isola.
Nel lontano 1518 i portoghesi stabilirono un centro florido per il commercio del minerale. Lo stagno era richiesto, oltre che per la produzione di armi, anche per coniare le monete e per realizzare le tegole della città di Bangkok.
Trecento anni dopo, frotte di minatori cinesi, fiutando l’affare, si catapultarono con avarizia, arrivando in poco tempo a destabilizzare l’ordine civile, attuando rivolte in tutta l’isola.
Fu proprio in questo tempio buddista di Chalong che la popolazione locale trovò rifugio e dove ideò un piano per scacciare gli aggressori.

E' amaro, e ricorda troppi cose simili, avvenute in ogni tempo e parte del mondo.. mi ha colpito proprio per questo..

“You come again, no worry!”
Ci puoi scommettere, Niki, che ritorno ancora su questa meravigliosa terra!

me ne hai fatta venire di voglia.. che si fa? :confused:

Voglia di andare..

Victoria saluta Phuket staccandosi impercettibilmente dalla banchina con la stessa delicatezza di una farfalla che lascia il suo fiore più bello: la Thailandia.
Percorreremo insieme altre miglia fino a giungere al termine di questo meraviglioso viaggio...le stesse miglia che ci separano, purtroppo, dal nostro arrivederci.....

mi manca assai la mia 'amica', e qui rivivo anche il distacco..

Un salutone!
Manlio
 
è troppo bello il vestito color oro....ti sta benissimo [smilie=saltellare_:[/QUOTE]
Grazie cara....ma riuscivo a respirare a malapena :-)


Ma dimmi dimmi, dove te ne andrai?

Tesorona, avevo dimenticato di risponderti, l'altro giorno!
Partenza l'11 alla volta dell'Australia e la Nuova Zelanda, in crociera a ordo della Solstice!!!!

Non è che vi siete fatti furbetti.. visto che per la cerimonia 'intima' il forum aveva pensato di attrezzare Vic, la NOS e la Fantasia per venirvi a trovare???

Cough, cough cough...ehm, come diceva Signor Presidente?
Bhe, potrebbe aver anche ragione..... :-D


me ne hai fatta venire di voglia..di andare.... che si fa? :confused:

In questi casi, (di contagio) i medici consigliano una bella crociera, o un bel volo dall'altra parte del mondo :-)



e ora sshhhh....mi metto al lavoro per la conclusione finale!!!! [smilie=pc_07[1].gi:
Un bacione
 
La taxista sgrana gli occhi e tutto quello che riesce ad esclamare è:
“Nice, you very nice. Woow. When you friends in Italy see you...woow!!!”

E aveva ragione !! Eri splendida !!

...e ancora grazie per tutte le meravigliose sensazioni che mi stai facendo vivere, non è solo il portarmi in quei Mondi, è proprio ripercorrere quello che i tuoi occhi hanno visto. Sei Grande Herminia!! [smilie=saltellare[:


[QUOTE="Concordia, post: 0"]
Partenza l'11 alla volta dell'Australia e la Nuova Zelanda, in crociera a ordo della Solstice!!!!
[/QUOTE]

Non sai quanto ti penserò !! :)

Ciao :[smilie=stella_mari:
 
--------------------------------------- Singapore - Arrivederci Bella Victoria

Durante la notte raggiungiamo la punta meridionale della penisola malese,
Poche miglia, ormai, ci separano dal porto di Singapore.
Dall’oblò riesco a vedere i primi scorci della città in lontananza e le sagome scheletriche delle gru nei cantieri.

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Victoria procede silenziosissima verso l’ultima tappa di questo meraviglioso viaggio.
Al suo passare, smuove il mare in profondità, la melma riaffiora, colorando l’acqua di un verde giada sbiadito.
Dai comignoli fuoriesce una nebbiolina azzurrognola che, non dando ascolto alla voce del vento, prende una direziona propria.
Sembra che in un'unica espirazione Victoria svuoti i propri polmoni d’acciaio, prima di un successivo respiro, profondo e liberatorio, che la porterà ad adagiarsi contro la banchina.

La malinconia mi afferra con il suo pugno duro e deciso e mi tiene in ostaggio.
Il cocktail dell’arrivederci con il Comandante, l’ultimo saluto ad alcuni compagni di viaggio, che sbarcheranno per primi, ecco, queste cose portano in sé molta mestizia.
Non ci sarà alcun Today dedicato a noi fra tre giorni.

La nave si svuota; c’è un fuggi fuggi generale, ma non stiamo affondando.
Mi aggiro come un fantasma lungo i suoi ponti; inciampo in borse e valigie dei primi ospiti che si preparano per sbarcare; vedo volti nuovi che si confondono con quelli abituali. Sembra tutto così irreale.

Sento i rumori sordi provenire dai boccaporti che si preparano ad accogliere le nuove derrate alimentari, contenute in grossi container, pronte per un nuovo viaggio, per una nuova avventura, alla quale però, non prenderemo parte.
Mi consola pensare, almeno, che il più bello dei viaggi l’abbiamo vissuto noi e che il tornare a casa darà un significato profondo al nostro peregrinare.

Ma non voglio perdermi d’animo, d’altronde, ho ancora tre giorni a disposizione per poter visitare la città.
La metropolitana si rivela essere un mezzo eccezionale e sicuro per arrivare nei punti di maggior interesse: dalla caotica e variopinta Little India al grazioso quartiere musulmano di Kampong Glam; dalla ricca strada dello shopping, Orchard Road a Chinatown, per nominarne solo alcuni.
Singapore si presenta come un piatto dal quale si possono assaggiare le specialità cinese, i sapori agrodolci e speziati dell’India e cogliere i bagliori scintillanti del mondo arabo.
E’ un invitante pot-pourri multietnico da scoprire giorno dopo giorno.

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Antichità e modernità coesistono in armonia; templi, natura, lunghi snodi stradali, ordine, pulizia ed efficienza dei servizi, regnano ovunque.
A Singapore non si attraversa la strada a casaccio, non si fuma, non si masticano le gomme in pubblico.

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Percorro in lungo e in largo tutte le strade, giungo a Marina Bay Sands, dove un’incantevole baia mi accoglie.... il sole mi accoglie...

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....e mi invita per una crociera che mi porta sotto ai piedi del sorprendente Sky Park, un complesso turistico caratterizzato dalla presenza di una “nave” ad alta quota, sostenuta da 3 imponenti grattacieli!...

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...per 20 dollari acquisto il biglietto che mi consente di salire ai suoi quasi 200 metri di altezza e dove si trova la piscina più alta del mondo.

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Un ristorante thailandese a Clarke Quay? Entro, non entro?
Non resisto!
“Sawadee kaaaa!” - un sorriso e l’inchino della cameriera mi accolgono all’interno dell’elegante ristorante.
Che delizia questo riso al cocco, morbido e tiepido che contrasta con il sapore dolce e fresco del mango!!!

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Quando esco è ormai sera. Clark Quay è un tripudio di luci riflesse sulle acque del fiume Singapore.
Il blu elettrico dei neon, il rosa e il giallo delle luci dei numerosi locali, affacciati sulla sponda, esaltano la bellezza del luogo.
Sembra che tutti gli abitanti si siano dati appuntamento per assistere allo spettacolo offerto da questo anfiteatro di bagliori.

Gli occhi a mandorla delle ragazze, sorridono sotto le ciglia cariche di mascara; le pupille brillano alla notte come stelle felici e cariche di promesse.
Le vedo abbracciate ai loro fidanzati; la loro pelle, bianca come la porcellana, viene esaltata dai colori sgargianti degli abitini in tessuto acrilico.
Le gambe avanzano sulla promenade sostenute da vertiginosi trampoli. L’andatura un po’ goffa tradisce il loro portamento grazioso.

Il giorno dopo giungo sull’isola di Sentosa, luogo di relax e di divertimento; un parco giochi per grandi e piccini. Fra le attrattive più interessanti c’è proprio il Tiger Sky Tower, una torre di osservazione alta 131 metri.
La cabina-ascensore mi porta in alto, girando a 360 gradi e offrendo una panoramica completa e magnifica della città.

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L’ultimo giorno della mia permanenza qui a Singapore, lo dedico alla visita del paradiso delle orchidee, il Botanic Gardens.


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Nonostante il tempo minaccioso, che ci coglie di li a poco con un fragoroso temporale, le fragili creaturine, simbolo di Singapore, riescono ad accendersi di colori propri ed a regalare, ad un occhio attento e pieno di immaginazione, momenti pieni di emozioni.
Si elevano dalla folta vegetazione come le vetrate delle cattedrali, sfoggiando labelli e sepali che vanno dal magenta al giallo, dall’arancione al rosa antico.

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Alcuni steli vengono piegati dalla mano dell’uomo fino a creare delle cascate vaporose.
È un tripudio, un trionfo infinito che bisogna vedere per credere nella sua esistenza.
Al tatto, le infinite orchidee, sembrano finte, senza vita; molte specie sono addirittura inodori.
Ma a guardarle bene, si notano delle venature pulsanti che corrono lungo i petali carnosi e che vanno a convogliarsi in tepali che assumono forme bizzarre.
Sembra davvero di poter riconoscere, in alcuni esemplari, la testa di un leone o quella di un coniglietto con le orecchie che cadono a ventaglio.
E più le guardo, più mi sembrano creature aliene provenienti da chissà quali meandri sconosciuti del mondo vegetale.
Se fossi una farfallina mi farei facilmente catturare dal vortice infinito dei calici e suggerei, fino ad annullarmi, il nettare divino che secernano.


E cosi, dopo quasi un mese fuori casa, in navigazione sull’oceano indiano, mi ritrovo in aeroporto a farmi massaggiare i piedi e i polpacci dai massaggiatori automatici posti lungo gli interminabili corridoi.
Le ampie vetrate che si affacciano sulla notte e sulle piste di atterraggio, sono attraversati da rigagnoli di pioggia.
Ogni tanto, un fulmine illumina a giorno il cielo, facendo intravedere la sagoma mastodontica del Airbus 380, della Lufthansa, che mi porterà a casa.
Durante il decollo, sento tutta la potenza dei motori che spingono l’aereo verso l’alto, fino a superare lo strato consistente delle nuvole.
Sembra una piuma sospinta in cielo dal soffio di un bambino.

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L’Italia mi accoglie con un maggio piacevolmente caldo e luminoso. E’ un gradito prolungamento delle vacanze.
Arrivo a casa, abbandono le valigie in cameretta e corro verso il fiume Panaro a salutare la primavera.
Il richiamo del profumo dei fiori di acacia è irresistibile, mi ricorda quello dei gelsomini che abbondano nei templi indù.
La stradina di campagna è coronata da archi sospesi di rami stracolmi di bianchi boccioli.
Mi avvicino, fino a sfiorare con la punta del naso uno di questi batuffoli e sorprendo, ntenta a bagnarsi nel nettare, una piccola ape color zafferano!

---------------------------------------------------FINE


Dedico le memorie di questo viaggio agli esploratori indefessi, ai veri croceristi di un tempo;
lo dedico a mio padre che mi ha iniettato nel sangue l’amore per il mare e che da qualche anno, per motivi di salute, non è più il mio compagno di viaggi e di scorribande per i mari del mondo.
Dedico questo diario agli amici della meravigliosa comunità crocieristi.it e non ultimo, a “nonno” Giuseppe, che nonostante l’ardore che lo legava alla vita, non ha potuto concludere questa crociera insieme a noi.
 
Le immagini di queste bellissime orchidee rappresentano la poesia che hai espresso nelle tue parole... una musica dettata dal cuore!!

Complimenti!!
 
Herminia, ho letto sino all'ultima parola con stupore e meraviglia...
Più di così non si può...é troppo grande, bello, trainante... Ma è facile per te, perché tu sei davvero speciale, unica ;-)
Grazie di cuore
 
Herminia, in ogni parola esprimi un sentimento, ed ogni virgola ispira un commento..

Tutti non si possono fare, ma alcuni si..

Dedico le memorie di questo viaggio agli esploratori indefessi, ai veri croceristi di un tempo;
lo dedico a mio padre che mi ha iniettato nel sangue l’amore per il mare e che da qualche anno, per motivi di salute, non è più il mio compagno di viaggi e di scorribande per i mari del mondo.
Dedico questo diario agli amici della meravigliosa comunità crocieristi.it e non ultimo, a “nonno” Giuseppe, che nonostante l’ardore che lo legava alla vita, non ha potuto concludere questa crociera insieme a noi.

''nonno'' Giuseppe merita la tua dedica.. ed è bello che tu lo abbia inserito con gli altri.. chissà, magari con tuo padre non arriverai ai confini del mondo, ma potrai farci ancora tanti piccoli viaggi.. a volte basta girare l'angolo e si è in un mondo nuovo.. l'importante non è il luogo, ma gli occhi con i quali lo si guarda..

Antichità e modernità coesistono in armonia; templi, natura, lunghi snodi stradali, ordine, pulizia ed efficienza dei servizi, regnano ovunque.
A Singapore non si attraversa la strada a casaccio, non si fuma, non si masticano le gomme in pubblico.

E' vero, sembra diversa dalle altre grandi città che hai visto, è molto più equilibrata ed armoniosa..


L’Italia mi accoglie con un maggio piacevolmente caldo e luminoso. E’ un gradito prolungamento delle vacanze.
Arrivo a casa, abbandono le valigie in cameretta e corro verso il fiume Panaro a salutare la primavera.
Il richiamo del profumo dei fiori di acacia è irresistibile, mi ricorda quello dei gelsomini che abbondano nei templi indù.
La stradina di campagna è coronata da archi sospesi di rami stracolmi di bianchi boccioli.
Mi avvicino, fino a sfiorare con la punta del naso uno di questi batuffoli e sorprendo, ntenta a bagnarsi nel nettare, una piccola ape color zafferano!

Questo è bello.. una visione positiva alla fine di un viaggio tanto bello non appartiene a tutti.. caccia via la malinconia e ti riporta la mente alla bellezza del presente e del futuro..

La malinconia mi afferra con il suo pugno duro e deciso e mi tiene in ostaggio.
Il cocktail dell’arrivederci con il Comandante, l’ultimo saluto ad alcuni compagni di viaggio, che sbarcheranno per primi, ecco, queste cose portano in sé molta mestizia.
Non ci sarà alcun Today dedicato a noi fra tre giorni.

La nave si svuota; c’è un fuggi fuggi generale, ma non stiamo affondando.
Mi aggiro come un fantasma lungo i suoi ponti; inciampo in borse e valigie dei primi ospiti che si preparano per sbarcare; vedo volti nuovi che si confondono con quelli abituali. Sembra tutto così irreale.

Sento i rumori sordi provenire dai boccaporti che si preparano ad accogliere le nuove derrate alimentari, contenute in grossi container, pronte per un nuovo viaggio, per una nuova avventura, alla quale però, non prenderemo parte.
Mi consola pensare, almeno, che il più bello dei viaggi l’abbiamo vissuto noi e che il tornare a casa darà un significato profondo al nostro peregrinare.

Che malinconia in questa foto..

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Hai ragione, è stato il viaggio più bello, ma anche un distacco.. sono contentissimo che su quella nave c'era gente come voi, che la sa apprezzare e godere fino in fondo..

Volevo lasciare qui un ricordo di Vic.. in accordo con la vicepresidente del Fan Club..

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Qui è a Rio..

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Baia dos Santos..

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Poi proseguo, senza commenti, con foto mie..

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Lasciamo un saluto a questa creazione

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di arte e bellezza..

Manlio
 
Avrei voluto che questo diario non finisse mai...quante emozioni che sei riuscita a suscitare con la tua meravigliosa scrittura e le bellissime foto. Complimenti!![smilie=innamorato[:
 
Ho letto l'ultima parte di questo diario ieri sera, sinceramente è da quel momento che cerco di trovare le parole "giuste" per questa conclusione...beh, non le trovo...
è stupendo...questo viaggio è stato stupendo, è stato un po' come viverlo con te...rimpiango di non averlo fatto davvero...perchè questo, oltre all'essere una crociera, una splendida crociera, è stato un VIAGGIO...bellissimo.

Grazie per avercene regalato un pezzettino...grazie per averci portato con te nel suo ricordo...penso che sarà qualcosa che porterai con te per tutta la vita...il bello del viaggiare, del saper viaggiare, è questo.
Grazie...;)
 
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Lasciamo un saluto a questa creazione di arte e bellezza..

Manlio

....meravigliosa creatura!!!! Chissà quando potremo ancora estasiarci al suo cospetto....
Grazie, Manlio. E' la foto più adatta che chiude questo bellissimo capitolo....

Grazie a tutte le mie speciali fans: Maddalena, Loredana, Alessia, M.Cristina, Laura e a tutti coloro che mi hanno seguito in silenzio.


Avrei voluto che questo diario non finisse mai...quante emozioni che sei riuscita a suscitare con la tua meravigliosa scrittura e le bellissime foto. Complimenti!![smilie=innamorato[:[/QUOTE]

Ciao Martina, non darti pena.... in gennaio parto per l'Australia e la Nuova Zelanda e tornerò a scrivere, cercando di faravi sognare ancora!
 
Mia cara beataaa te che vivrai dal "vivo" un'altra emozione strepitosaaa, a noi permettici di sognare attraverso i tuoi occhi e le tue parole... ;-)
 
....meravigliosa creatura!!!! Chissà quando potremo ancora estasiarci al suo cospetto....

Bhò.. forse è il tempo di.. corrergli dietro!!

Certo che mi manca assai.. :(

Ciao Martina, non darti pena.... in gennaio parto per l'Australia e la Nuova Zelanda e tornerò a scrivere, cercando di faravi sognare ancora!

E brava!! MI raccomando.. durante il viaggio.. foto ed appunti!!!

:) :) :)

Un salutone!!
Manlio
 
grande Erminia,ho letto tutto d'un fiato questo meraviglioso diario e devo dire che riesci a coinvolgere i lettori in un modo incredibile,io e mia moglie eravamo indecisi sulla prossima crociera ,ma dopo aver letto il tuo racconto,mia moglie ha deciso,sara' questa',a meno che non venga coinvolta di piu dal prossimo diario che farai sull'Australia.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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