pmanlio
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Avrei voluto scrivere quanto di seguito in un modo diverso, ma l'incidente di Concordia ha un po' mutato lo spirito con cui scrivo questo diario, ed oggi è un giorno importante per la Grecia, quindi opto per una modalità di scrittura meno poetica di quella che volevo proporre..
Nei tre giorni che siamo stati in Grecia il parlamento era alle prese con decisioni difficilissime, ed oggi 12/02/2012 questo è il titolo di Repubblica.it:
Per contro questo è il titolo nella pagina Italiana:
Ora torniamo ad Atene, siamo nel 461 Avanti Cristo, il Partenone non esiste ancora, la città è in preda a fortissime tensioni e lotte politiche..
Torniamo lì.. nella collina, nel centro della vita di Atene.. per l'occasione ritiriamo fuori dal cappello Alvaro e Maurizio..
Alvaro: "Maurì.. secondo te stà storia come va a finì?"
Maurizio: "Arvà.. se nùn se trova oggi un accordo, se nùn arriva quarchiduno che la mette a belle parole, ma coi SIGNIFICANTI qui va à finì a guerra civile..''
Alvaro: "Ahò.. mhò parla Pericle.. quello sà parlà.. sentìmo un pò e speramo.."
Voce: "Cittadini Ateniesi, mhò parla Pericle.. sentimo che ce deve dà dì.."
Ora la Democrazia Ateniese ha fallito molti dei suoi obiettivi, ha anche un lato oscuro, perchè, come ben sa Eumeo, non la applicavano certo agli altri, la città aveva gli schiavi ecc. tutto quello che vogliamo dirgli contro possiamo dirglielo..
Ma nel 461 AC su quella collina sono state pronunciate parole che riecheggiano nei millenni, sono nate istituzioni (il tribunale, la scuola pubblica, l'idea di onorare con aiuti i cittadini meritevoli) che sono la base di una democrazia moderna..
Lì si è detto che viene prima l'uomo, il suo sviluppo, poi il resto..
Non è un caso che il vero pensiero scientifico organizzato nasce su quella collina, dove nascono anche grandi filosofi (la matematica e la fisica nascono dalla filosofia), non è un caso che quella gente abbia trovato la compatezza per respingere l'immenso esercito Persiano, non è un caso che nei millenni studiosi e studiosi abbiano guardato lì..
Non è un caso che nelle costituzioni occidentali si dice che le repubbliche tutelino le persone e la loro formazione..
Se ora accettiamo di sacrificare tutto questo, che ce ne rendiamo conto o no, sacrifichiamo noi stessi: inutile illudersi, la storia è maestra, e questo insegnamento ce lo ha dato mille volte..
In tanti lo sanno ed altri lo stanno capendo: se ne sono accorti in Grecia, se sono accorti nel parlamento Europeo dove (la stampa lo dice poco) ci sono pressioni fortissime contro l'atteggiamento Europeo verso la Grecia.
Mi scuso, il mio è un discorso politico, per una volta mi sono permesso di farlo, mi limito a queste battute e non lo porto oltre..
Vi invito poi a riguardare per un attimo questa bandiera:
per fare la Grecia ci sono volute lotte pesanti, come per fare l'Italia, e per arrivare al ritorno definitivo della Democrazia si è dovuto abbattere il regime dei colonnelli (anni settanta).
Dietro la Grecia ci sono sacrifici sofferenze e spirito nazionale, tutto questo merita rispetto, come lo merita la vocazione Europeista che la Grecia ha sempre avuto..
Ora lasciamo Atene, ma prima, con le orecchie, rubiamo ancora due parole a Maurizio ed Alvaro:
Maurizio: "Arvà.. hai visto stì due?"
Alvaro: "Come no? Ammazza che t'hanno fatto!!"
Maurizio: "Certo che erano in bona compagnia.. "
Alvaro: "Oddio, uno dei cuccioli nùn c'era mai.."
Alvaro: "Maurì.. tu che dichi? A prossima vortà fanno 'n giro simile.. che cce sarà da scrivè.. tu li leggerai?"
Maurizio: "Arvà.. sarà n'antro viaggio, n'antrà storia, ma vedrai che ce sarà eccome dà vedè.. "
Alvaro: "Maurizio, me sà che ciai ragione.. io li seguo.. "
E voi?
Un salutone
Manlio
Nei tre giorni che siamo stati in Grecia il parlamento era alle prese con decisioni difficilissime, ed oggi 12/02/2012 questo è il titolo di Repubblica.it:
Grecia
Il Parlamento al voto sui tagli
I manifestanti assediano il palazzo
Per contro questo è il titolo nella pagina Italiana:
Articolo 18, [..]
Ora torniamo ad Atene, siamo nel 461 Avanti Cristo, il Partenone non esiste ancora, la città è in preda a fortissime tensioni e lotte politiche..
Torniamo lì.. nella collina, nel centro della vita di Atene.. per l'occasione ritiriamo fuori dal cappello Alvaro e Maurizio..
Alvaro: "Maurì.. secondo te stà storia come va a finì?"
Maurizio: "Arvà.. se nùn se trova oggi un accordo, se nùn arriva quarchiduno che la mette a belle parole, ma coi SIGNIFICANTI qui va à finì a guerra civile..''
Alvaro: "Ahò.. mhò parla Pericle.. quello sà parlà.. sentìmo un pò e speramo.."

Voce: "Cittadini Ateniesi, mhò parla Pericle.. sentimo che ce deve dà dì.."
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo
viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di
altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una
ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non
siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro
prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia
siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle
proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici
affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato
anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo
proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che
risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è
buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo,
ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una
politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà
sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni
ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso,
la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la
nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così
Ora la Democrazia Ateniese ha fallito molti dei suoi obiettivi, ha anche un lato oscuro, perchè, come ben sa Eumeo, non la applicavano certo agli altri, la città aveva gli schiavi ecc. tutto quello che vogliamo dirgli contro possiamo dirglielo..
Ma nel 461 AC su quella collina sono state pronunciate parole che riecheggiano nei millenni, sono nate istituzioni (il tribunale, la scuola pubblica, l'idea di onorare con aiuti i cittadini meritevoli) che sono la base di una democrazia moderna..
Lì si è detto che viene prima l'uomo, il suo sviluppo, poi il resto..
Non è un caso che il vero pensiero scientifico organizzato nasce su quella collina, dove nascono anche grandi filosofi (la matematica e la fisica nascono dalla filosofia), non è un caso che quella gente abbia trovato la compatezza per respingere l'immenso esercito Persiano, non è un caso che nei millenni studiosi e studiosi abbiano guardato lì..
Non è un caso che nelle costituzioni occidentali si dice che le repubbliche tutelino le persone e la loro formazione..
Se ora accettiamo di sacrificare tutto questo, che ce ne rendiamo conto o no, sacrifichiamo noi stessi: inutile illudersi, la storia è maestra, e questo insegnamento ce lo ha dato mille volte..
In tanti lo sanno ed altri lo stanno capendo: se ne sono accorti in Grecia, se sono accorti nel parlamento Europeo dove (la stampa lo dice poco) ci sono pressioni fortissime contro l'atteggiamento Europeo verso la Grecia.
Mi scuso, il mio è un discorso politico, per una volta mi sono permesso di farlo, mi limito a queste battute e non lo porto oltre..
Vi invito poi a riguardare per un attimo questa bandiera:

per fare la Grecia ci sono volute lotte pesanti, come per fare l'Italia, e per arrivare al ritorno definitivo della Democrazia si è dovuto abbattere il regime dei colonnelli (anni settanta).
Dietro la Grecia ci sono sacrifici sofferenze e spirito nazionale, tutto questo merita rispetto, come lo merita la vocazione Europeista che la Grecia ha sempre avuto..
Ora lasciamo Atene, ma prima, con le orecchie, rubiamo ancora due parole a Maurizio ed Alvaro:
Maurizio: "Arvà.. hai visto stì due?"


Alvaro: "Come no? Ammazza che t'hanno fatto!!"
Maurizio: "Certo che erano in bona compagnia.. "

Alvaro: "Oddio, uno dei cuccioli nùn c'era mai.."

Alvaro: "Maurì.. tu che dichi? A prossima vortà fanno 'n giro simile.. che cce sarà da scrivè.. tu li leggerai?"
Maurizio: "Arvà.. sarà n'antro viaggio, n'antrà storia, ma vedrai che ce sarà eccome dà vedè.. "
Alvaro: "Maurizio, me sà che ciai ragione.. io li seguo.. "
E voi?

Un salutone
Manlio