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Eugenio Wolk e gli uomini Gamma della Decima

aquilotto1973

New member
film d'azione del 1959 diretto da Michael Anderson con Gary Cooper, Charlton Heston e Richard Harris, tratto dal romanzo di Il naufragio del Mary Deare di Hammond Innes.

La trama è la seguente, un capitano della marina mercantile (interpretato da Gary Cooper) rimane a bordo della sua nave mentre questa affonda durante una tempesta sulla Manica per trovare le prove che la nave è stata sabotata dai suoi dirigenti per poter intascare l'assicurazione sul prezioso carico, che invece si trova al sicuro a Rangoon.
La colpa viene data al primo ufficiale, che ha quasi rischiato la vita nel tentativo di portare la nave in secca sugli scogli. Con l'aiuto di un altro marinaio (interpretato da Charlton Heston) affronterà il processo e gli sgherri mandati dalla compagnia navale che vogliono insabbiare l'incidente facendo ricadere tutta la colpa sul capitano.
Questo film oltre a essere uno degli ultimi del grande Gary Cooper all'inizio doveva essere diretto da Alfred Hitchcock che abbandonò il progetto perché il film non prometteva bene come sperava preferendo girare Intrigo Internazionale.
 

aquilotto1973

New member
Eugenio Wolk e gli uomini Gamma della Decima

Eugenio Wolk (Černigov, 4 febbraio 1915 – Magliaso, 17 giugno 1995) è stato un militare e pioniere della subacquea italiano.

La famiglia, facente parte della nobiltà russa, durante la Rivoluzione d'ottobre fu costretta a fuggire, inizialmente riparò a Costantinopoli, successivamente a Taranto e nel 1919 a Roma. Nel 1927 Wolk prese la cittadinanza italiana.
Nel giugno 1940 presso l'Accademia Navale di Livorno fu creata la Scuola sommozzatori il cui comando fu affidato a Wolk[1]. In seguito Wolk fu trasferito a La Spezia per seguire i corsi per sommozzatori sull'incrociatore "San Marco". Per contrastare le contromisure assunte dagli inglesi, dopo il riuscito attacco alla Baia di Suda del 25 marzo 1941, per impedire ai mezzi della X MAS di forzare i porti alleati Wolk studiò la possibilità di utilizzare dei minisommergibili che potessero trasportare sommozzatori dei Gruppi Gamma fin all'interno dei porti Alleati. Durante un periodo trascorso a Livorno, nell'estate 1941, ebbe modo di conoscere il sottotenente di vascello Eugenio Massano che era il nuovo vicecomandante della scuola di Livorno che lo stesso Wolk aveva comandato fino a poco tempo prima a cui espose la sua idea. Wolk aveva già presentato la sua idea a Vittorio Moccagatta, comandante dei mezzi d'assalto di superficie della Xª Flottiglia MAS, il quale l'aveva però bocciata. Ciononostante Wolk aveva egualmente iniziato a fare delle prove con l'aiuto di un comandante dei CB. Quando l'attività di Wolk fu scoperta fu trasferito nuovamente a Livorno ma le prove avevano comunque suscitato l'interesse del comando che chiamò proprio Massano a proseguire il progetto.
Dopo l'Armistizio di Cassibile incontra Junio Valerio Borghese, il quale lo invita a prendere il comando del Gruppo Gamma della Xª Flottiglia MAS che al completo aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana. Come vice comandante ebbe il tenente di vascello Luigi Ferraro.
Destinato al campo di prigionia di Venezia Lido, fu ospitato nella caserma Pepe. Nel giugno 1945, Lionel Crabb della Royal Navy propose a Wolk e ai suoi uomini rana di porsi al suo comando e di collaborare allo sminamento del porto di Venezia e al recupero del naviglio[3]. I prigionieri che accettarono furono trasferiti sull'isola di sant'Andrea, dove era il comando della Allied Navies Experimental, in cui godettero di ampia libertà su tutta l'isola non essendo presenti né recinti, né guardie armate.
Alla fine di questa attività, partì con la famiglia per l'Argentina dove ebbe l'incarico di istituire la Scuola per Palombari-Sommozzatori.

La fonte viene da Wikipedia, tempo fa lessi un articolo sulla rivista Raids che parlava di lui. Purtroppo la rivista la persi durante un trasloco, è un peccato averla persa perché l'articolo parlava dell'attività di Wolk anche nel dopoguerra che non istruì solo i palombari della marina argentina ma anche gli incursori egiziani e fu anche consulente della neonata marina israeliana.
 

aquilotto1973

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Film Siluri Umani

Film Siluri Umani

Il film ricostruisce l'attacco della Marina Italiana nel 1941 a quella Inglese ancorata nella baia di Suda a Creta effettuata con dei veloci barchini esplosivi e che si risolse con l'affondamento nella baia dell'Incrociatore pesante inglese York.
Il film è stato prodotto con la consulenza dell'ammiraglio Marcantonio Bragadin che nel dopoguerra oltre che consulente fu autore di un libro interessante dal titolo "Che ha fatto la Marina? 1940-45" in cui parla degli eventi bellici che coinvolgono la Regia Marina durante l'ultima guerra mondiale.
Tra i protagonisti del film vi è Raf Vallone, Franco Fabrizi e uno sconosciuto Bud Spencer.
 

aquilotto1973

New member
Continuiamo con le vicende degli Uomini Gamma con un altro eroe e un'altra missione portata a termine dalla nostra marina


Luigi Durand de La Penne







Luigi DURAND DE LA PENNE
Tenente di vascello

Medaglia d'oro al Valor Militare



Ufficiale coraggioso e tenace, temprato nello spirito e nel fisico da un duro e pericoloso addestramento, dopo aver mostrato, in due generosi tentativi, alto senso del dovere e di iniziativa, forzava, al comando di una spedizione di mezzi d'assalto subacquei, una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con una azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l'abnegazione degli uomini.
Dopo aver avanzato per più miglia sott'acqua e superando difficoltà ed ostacoli di ogni genere fino all'esaurimento di tutte le sue forze, disponeva la carica sotto una nave da battaglia nemica a bordo della quale veniva poi tratto esausto. Conscio di dover condividere l'immancabile sorte di coloro che lo tenevano prigioniero, si rifiutava di dare ogni indicazione sul pericolo imminente e serenamente attendeva la fine, deciso a non compromettere l'esito della dura missione.
Rimasto miracolosamente illeso, vedeva, dalla nave ferita a morte, compiersi il destino delle altre unità attaccate dai suoi compagni. Col diritto alla riconoscenza della Patria conquistava il rispetto e la cavalleresca ammirazione degli avversari; ma non pago di ciò, una volta restituito alla Marina dopo l'armistizio, offriva nuovamente se stesso per la preparazione e l'esecuzione di altre operazioni, sublime esempio di spirito di sacrificio, di strenuo coraggio e di illuminato amor di Patria.
Alessandria d'Egitto, 18 - 19 dicembre 1941.

Nacque a Genova l'11 febbraio 1914. Dopo aver conseguito il diploma di Capitano Marittimo presso l'Istituto Nautico San Giorgio di Genova, nell'ottobre 1934 frequentò, presso l'Accademia Navale di Livorno, il Corso Ufficiali di complemento, al termine del quale, nel grado di Guardiamarina, imbarcò sul cacciatorpediniere Fulmine.Nel 1935 passò ad operare nell'ambito della 6a Squadriglia MAS di La Spezia e, trattenuto in servizio per esigenze eccezionali, connesse al conflitto italo-etiopico, nel 1938 conseguì la promozione a Sottotenente di Vascello.Nel secondo conflitto mondiale partecipò a numerose missioni con i MAS nel Mediterraneo e nell'ottobre 1940 conseguì la promozione a Tenente di Vascello.
Passato ad operare con il Gruppo mezzi d'assalto, partecipò alla missione di Gibilterra (30 ottobre 1940) e all'impresa di forzamento della base inglese di Alessandria - Capogruppo dei "maiali" 221, 222 e 223 condotti rispettivamente dallo stesso Luigi Durand de la Penne, da Vincenzo Martellotta, e Antonio Marceglia, coadiuvati dai capi palombari Emilio Bianchi e Mario Marino e dal sottocapo Spartaco Schergat - che portò, all'alba del 19 dicembre 1941 all'affondamento delle navi da battaglia inglesi Valiant e Queen Elizabeth, della petroliera Sagona e al danneggiamento del cacciatorpediniere Jervis.De la Penne, dopo aver superato con notevoli difficoltà le ostruzioni del porto, da solo collocò la carica esplosiva sotto le torri di prora della Valiant e, risalito in superficie, venne scoperto e fatto prigioniero.
Portato a bordo con il 2° capo Emilio Bianchi, secondo operatore del suo mezzo, fu rinchiuso in un locale adiacente al deposito munizioni e vi fu tenuto anche dopo che ebbe informato il comandante dell'unità inglese, Capitano di Vascello Morgan, dell'imminenza dello scoppio della carica, al fine di far porre in salvo l'equipaggio.Uscito indenne dall'esplosione che affondò la nave, tradotto prigioniero in India, nel febbraio 1944 rimpatriò a partecipò alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d'Assalto.Tutti gli operatori vennero poi decorati di Medaglia d'Oro al Valore Militare e promossi per merito di guerra. La consegna della decorazione a Luigi Durand de la Penne avvenne a Taranto nel marzo 1945 e fu l'occasione di uno storico episodio: fu infatti lo stesso comandante della Valiant nel 1941, Capitano di Vascello Sir Charles Morgan, divenuto ammiraglio, che decorò Luigi Durand de la Penne, su invito del luogotenente del Regno Umberto di Savoia che presiedeva la cerimonia.
Promosso Capitano di Corvetta in data 31 dicembre 1941, Capitano di Fregata nel 1950 e Capitano di Vascello a scelta eccezionale nel 1954, nell'ottobre 1956 fu Addetto Navale in Brasile quindi, per mandato politico a seguito della sua elezione a Deputato al Parlamento (2a, 3a , 4a, 5a e 6a legislatura), fu collocato in aspettativa ed iscritto nel Ruolo d'Onore, dove raggiunse il grado di Ammiraglio di Squadra.
L'Ammiraglio di Squadra (R.O.) Luigi Durand de la Penne morì a Genova il 17 gennaio 1992.

Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
•Medaglia d'Argento al Valore Militare sul Campo (Gibilterra, 1940);
•Trasferimento in s.p.e. nel grado di Tenente di Vascello (1941);
•Promozione al grado di Capitano di Corvetta (1941).

Fonte http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/medaglie/Pagine/duranddelapenne.aspx
 

aquilotto1973

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L'attacco ad Alessandria (18 - 19 dicembre 1941)

L'attacco ad Alessandria (18 - 19 dicembre 1941)

L'attacco ad Alessandria (18 - 19 dicembre 1941)

Verso la fine del 1941, la situazione strategica nello scacchiere mediterraneo e nord africano era in rapida evoluzione.
Mentre nel canale di Sicilia e lungo le rotte libiche infuriava la battaglia dei convogli, il 19 novembre l'armata inglese del deserto passava nuovamente all'offensiva costringendo le truppe italo-tedesche, nel corso di due settimane di violenti combattimenti, a ritirarsi lentamente verso l'arco della Sirte.
Operazioni di forzamento della base di Alessandria erano già state tentate due volte nel 1940, all'inizio delle ostilità, ed in entrambi i casi erano fallite in seguito all'affondamento dei sommergibili avvicinatori, Iride e Gondar.

La pianificazione per un nuovo attacco fu ripresa nel novembre del 1941, quando furono raccolte notizie più attendibili sulla vigilanza e sugli sbarramenti antistanti il porto. Dopo un intenso ed accurato addestramento venne deciso di effettuare la missione durante il novilunio di dicembre.
Protagonisti di questa epica impresa furono tre S.L.C. trasportati dal sommergibile-appoggio Scirè nella notte tra il 18 e 19 dicembre 1941 nelle vicinanze del porto di Alessandria d'Egitto, la base principale della Mediterranean fleet inglese.

Approfittando della momentanea apertura delle ostruzioni di protezione dell'ingresso, i tre S.L.C., condotti dal tenente di vascello Luigi Durand de la Penne, dal capitano del Genio Navale Antonio Marceglia e dal capitano delle Armi Navali Vincenzo Martellotta coadiuvati dai capi palombari Emilio Bianchi e Mario Marino e dal sottocapo Spartaco Schergat, riuscirono a penetrate all'interno della base navale.

Superate notevoli difficoltà, tra cui lo scoppio di cariche di profondità lanciate in mare dagli inglesi per scoraggiare eventuali attacchi subacquei, i tre equipaggi riuscirono a piazzare le cariche esplosive dei tre S.L.C. sotto gli scafi delle corazzate Valiant e Queen Elizabeth e della petroliera Sagona, che aveva ormeggiato affianco il cacciatorpediniere Jervis. Gli scoppi delle cariche, avvenuti all'ora prevista, provocarono gravi danni alle unità nemiche.

La Valiant rientrò in servizio solo nel luglio 1942 mentre la Queen Elizabeth, che riportò danni ancora maggiori, dopo alcune sommarie riparazioni ad Alessandria fu trasferita in un cantiere navale degli Stati Uniti dove rimase ai lavori fino al 1^ luglio del 1943. Portata a termine con successo la loro missione i 6 operatori italiani furono catturati dagli inglesi e sottoposti nei giorni seguenti a ripetuti interrogatori ed inviati successivamente in campo di concentramento.

Fu questo il più prestigioso successo italiano nel corso della seconda guerra mondiale ed avvenne in un periodo in cui una serie di disastri si era abbattuta sulla Mediterranean fleet: danneggiamento della corazzata Nelson da aerosiluranti italiani a sud-ovest della Sardegna, affondamento della corazzata Barban e della portaerei Ark Royal da sommergibili tedeschi operanti in Mediterraneo occidentale, affondamento dell'incrociatore Galatea e Neptune e danneggiamento degli incrociatori Aurora e Penelope.

Il colpo vibrato dai mezzi d'assalto italiani contro il porto di Alessandria, riducendo ulteriormente il potenziale navale inglese, sanzionò l'inizio di un lungo periodo di supremazia dell'Asse nel Mediterraneo orientale.

http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/palazzomarina/Pagine/L'attaccoadAlessandria.aspx
 

aquilotto1973

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L'affondamento della Valiant

L'affondamento della Valiant

Film di guerra che rievoca l'Impresa di Alessandria condotto dal Comandante Durand de La Penne nel 1941. E' una coproduzione italo britannica.
Rievocazione dell'attacco dei sommozzatori della Regia Marina italiana nel porto di Alessandria d'Egitto nel dicembre del 1941, quando il tenente Luigi Durand de la Penne e il sottocapo di I^ classe Emilio Bianchi, dopo essere stati portati in prossimità del bersaglio con un sommergibile, minarono con la testata esplosiva del loro "maiale", la nave da battaglia Valiant, scoperti mentre tentavano di allontanarsi vengono imprigionati a bordo della nave inglese e non parlano della loro missione se non all'ultimo momento, questo permette a tutti i marinai della nave di mettersi in salvo. L'esplosione danneggia gravemente la nave ma i due italiani riescono a salvarsi e a guerra finita il comandante inglese vorrà decorare personalmente i due marinai.
 

pmanlio

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Ma non era un Forum di crocieristi questo?

Capisco il senso della domanda.. ;)

Mi dispiace solo che uomini così eccezionali abbiano scelto di combattere per la parte sbagliata. Oggi in Italia sarebbero considerati degli eroi.

Aquilotto, erano soldati Italiani, hanno servito la nazione, è difficile dire qualcosa di diverso e credo che gli vada riconosciuto il loro valore, come vada riconosciuto ai Tedeschi, agli Inglesi, a chiunque si è sacrificato, ha rischiato di morire o è morto, e lo ha fatto senza lasciare una traccia di sangue innocente dietro di se..

Diverso è il discorso per gli autori di stragi, ma è, appunto, diverso..

Segnalo un sacro testo:

http://www.amazon.it/Rapidi-invisibili-Storie-sommergibili-Marzo/dp/8856501546

Ci sono riportate le storie narrate da Aquilotto e molte altre, è scritto benissimo ed è molto coinvolgente..

.. una volta molti salivano sui "maiali" e alcuni diventavano Eroi, ora molti salgono in nave da crociera e alcuni diventano maiali...

Grandi verità!! :)

Un salutone!
Manlio
 

aquilotto1973

New member
Capisco il senso della domanda.. ;)



Aquilotto, erano soldati Italiani, hanno servito la nazione, è difficile dire qualcosa di diverso e credo che gli vada riconosciuto il loro valore, come vada riconosciuto ai Tedeschi, agli Inglesi, a chiunque si è sacrificato, ha rischiato di morire o è morto, e lo ha fatto senza lasciare una traccia di sangue innocente dietro di se..

Diverso è il discorso per gli autori di stragi, ma è, appunto, diverso..

Distinguiamo la X Mas prima dell'otto settembre 1943 che era un reparto regolarmente inquadrato nella Regia Marina, diversa era la X Mas comandata dal Principe Borghese che combatté nella RSI. Poi è chiaro che nei confronti di Wolk o di altri appartenenti alla X ci può essere il rispetto per una scelta fatta in un momento di sbandamento ma va detto anche che combattevano dalla parte sbagliata.

Segnalo un sacro testo:

http://www.amazon.it/Rapidi-invisibili-Storie-sommergibili-Marzo/dp/8856501546

Ci sono riportate le storie narrate da Aquilotto e molte altre, è scritto benissimo ed è molto coinvolgente..

Se lo trovo me lo porto in crociera


Grandi verità!! :)

Un salutone!
Manlio

Riguardo il discorso di Blueyes purtroppo credo di aver capito a chi si riferisca, probabilmente la persona di cui sta parlando all'epoca il "maiale" non glielo avrebbero fatto vedere neanche in fotografia.
 

aquilotto1973

New member
I sette dell'Orsa Maggiore

I sette dell'Orsa Maggiore

Film di guerra ispirato alle imprese di Luigi Durand De La Penne narra le imprese dell Unità Speciale della Regia Marina ”Orsa Maggiore” che compie azioni di sabotaggio durante la guerra 1940/1945: i sommozzatori utilizzano i “maiali” che sono siluri pilotabili. Svolgono la prima missione vittoriosa a Gibilterra: minano tre navi britanniche, ma perdono la vita un sommozzatore e la donna agente segreto che li supporta da terra. Poi, nella seconda azione, ad Alessandria d'Egitto gli italiani affondano una corazzata della flotta inglese.
 

pmanlio

Active member
Distinguiamo la X Mas prima dell'otto settembre 1943 che era un reparto regolarmente inquadrato nella Regia Marina, diversa era la X Mas comandata dal Principe Borghese che combatté nella RSI. Poi è chiaro che nei confronti di Wolk o di altri appartenenti alla X ci può essere il rispetto per una scelta fatta in un momento di sbandamento ma va detto anche che combattevano dalla parte sbagliata.

Sai, parlando di storia e non di politica, ed anche considerando che in quel momento storico io avrei fatto una scelta opposta a quella loro, va però detto che per capirla bisogna entrare nello spirito e nella mentalità dell'epoca, occorre capire i tempi e come si pensava allora..

Prova a ragionare su questo:

Per venti anni sei stato indottrinato con concetti come ''Onore'', ''Traditori'', ''Vigliacchi'', ''Vincere o morire''

Hai vissuto in una stranissima situazione nella quale il capo del paese è il Re, al Re hai giurato fedeltà, ma la realtà è che in ogni atto la parola di riferimento è '''Duce'', da venti anni te la senti riproporre tutti i giorni..

Sei stato una parte integrante di un Nucleo di persone che nel nome dell'esercito Italiano ci hanno messo preparazione, sacrificio, coraggio, esperienza, eroismo

Hai lottato a fianco dei Tedeschi, con cui collaboravi già prima..

Hai sempre avuto (e in Italia c'era questo sentimento e diffuso) vergogna per aver attaccato Tedeschi ed Austriaci quando avevi stretto con loro la triplice Alleanza..

Le autorità Fasciste avevano esplicitamente dichiarato prima della guerra che l'Italia sarebbe entrata in uno schieramento e non avrebbe mai voltato la faccia ai compagni d'armi.. non avrebbe mai 'tradito' come era successo nella prima guerra mondiale.

A questo punto ti ritrovi un Duce defenestrato, un Re che scappa lasciando Roma in balia del nemico, un general Badoglio che non è certo l'immagine dell'eroe che ti può attirare, due 'governi' di riferimento, e tutto un sistema di ''Vincere o morire'' che è scappato con la coda tra le gambe lasciando l'esercito a se stesso..

Che il governo del Re e di Badoglio, che aveva mentito agli stessi Italiani, persino i suoi ministri non sapevano che era in corso un accordo con gli alleati, fosse alla fin fine più legittimo di quello di Mussolini che continuava a lottare al fianco del vecchio alleato pur essendo in netta inferiorità era poi così chiaro e scontato?

In più mettici il Romanticismo, che era una parte dello spirito dell'epoca, meglio morire con onore sui biondi campi di grano, per una causa 'ideale' che vivere da traditore sconfitto..

Prova a pensare in questi termini e forse quella scelta, ripeto, assolutamente opposta a quella che avrei fatto io, la puoi però capire..

Un saluto
Manlio
 
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