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Sai, parlando di storia e non di politica, ed anche considerando che in quel momento storico io avrei fatto una scelta opposta a quella loro, va però detto che per capirla bisogna entrare nello spirito e nella mentalità dell'epoca, occorre capire i tempi e come si pensava allora..
Prova a ragionare su questo:
Per venti anni sei stato indottrinato con concetti come ''Onore'', ''Traditori'', ''Vigliacchi'', ''Vincere o morire''
Hai vissuto in una stranissima situazione nella quale il capo del paese è il Re, al Re hai giurato fedeltà, ma la realtà è che in ogni atto la parola di riferimento è '''Duce'', da venti anni te la senti riproporre tutti i giorni..
Sei stato una parte integrante di un Nucleo di persone che nel nome dell'esercito Italiano ci hanno messo preparazione, sacrificio, coraggio, esperienza, eroismo
Hai lottato a fianco dei Tedeschi, con cui collaboravi già prima..
Hai sempre avuto (e in Italia c'era questo sentimento e diffuso) vergogna per aver attaccato Tedeschi ed Austriaci quando avevi stretto con loro la triplice Alleanza..
Le autorità Fasciste avevano esplicitamente dichiarato prima della guerra che l'Italia sarebbe entrata in uno schieramento e non avrebbe mai voltato la faccia ai compagni d'armi.. non avrebbe mai 'tradito' come era successo nella prima guerra mondiale.
A questo punto ti ritrovi un Duce defenestrato, un Re che scappa lasciando Roma in balia del nemico, un general Badoglio che non è certo l'immagine dell'eroe che ti può attirare, due 'governi' di riferimento, e tutto un sistema di ''Vincere o morire'' che è scappato con la coda tra le gambe lasciando l'esercito a se stesso..
Che il governo del Re e di Badoglio, che aveva mentito agli stessi Italiani, persino i suoi ministri non sapevano che era in corso un accordo con gli alleati, fosse alla fin fine più legittimo di quello di Mussolini che continuava a lottare al fianco del vecchio alleato pur essendo in netta inferiorità era poi così chiaro e scontato?
In più mettici il Romanticismo, che era una parte dello spirito dell'epoca, meglio morire con onore sui biondi campi di grano, per una causa 'ideale' che vivere da traditore sconfitto..
Prova a pensare in questi termini e forse quella scelta, ripeto, assolutamente opposta a quella che avrei fatto io, la puoi però capire..
Un saluto
Manlio
Aquilotto, cerca però di non disperdere i temi, non potevi scriverlo sul post che hai aperto precedentemente?
Un salutone!
Manlio
Sai, parlando di storia e non di politica, ed anche considerando che in quel momento storico io avrei fatto una scelta opposta a quella loro, va però detto che per capirla bisogna entrare nello spirito e nella mentalità dell'epoca, occorre capire i tempi e come si pensava allora..
Prova a ragionare su questo:
Per venti anni sei stato indottrinato con concetti come ''Onore'', ''Traditori'', ''Vigliacchi'', ''Vincere o morire''
Hai vissuto in una stranissima situazione nella quale il capo del paese è il Re, al Re hai giurato fedeltà, ma la realtà è che in ogni atto la parola di riferimento è '''Duce'', da venti anni te la senti riproporre tutti i giorni..
Sei stato una parte integrante di un Nucleo di persone che nel nome dell'esercito Italiano ci hanno messo preparazione, sacrificio, coraggio, esperienza, eroismo
Hai lottato a fianco dei Tedeschi, con cui collaboravi già prima..
Hai sempre avuto (e in Italia c'era questo sentimento e diffuso) vergogna per aver attaccato Tedeschi ed Austriaci quando avevi stretto con loro la triplice Alleanza..
Le autorità Fasciste avevano esplicitamente dichiarato prima della guerra che l'Italia sarebbe entrata in uno schieramento e non avrebbe mai voltato la faccia ai compagni d'armi.. non avrebbe mai 'tradito' come era successo nella prima guerra mondiale.
A questo punto ti ritrovi un Duce defenestrato, un Re che scappa lasciando Roma in balia del nemico, un general Badoglio che non è certo l'immagine dell'eroe che ti può attirare, due 'governi' di riferimento, e tutto un sistema di ''Vincere o morire'' che è scappato con la coda tra le gambe lasciando l'esercito a se stesso..
Che il governo del Re e di Badoglio, che aveva mentito agli stessi Italiani, persino i suoi ministri non sapevano che era in corso un accordo con gli alleati, fosse alla fin fine più legittimo di quello di Mussolini che continuava a lottare al fianco del vecchio alleato pur essendo in netta inferiorità era poi così chiaro e scontato?
In più mettici il Romanticismo, che era una parte dello spirito dell'epoca, meglio morire con onore sui biondi campi di grano, per una causa 'ideale' che vivere da traditore sconfitto..
Prova a pensare in questi termini e forse quella scelta, ripeto, assolutamente opposta a quella che avrei fatto io, la puoi però capire..
Un saluto
Manlio
Aquilotto, cerca però di non disperdere i temi, non potevi scriverlo sul post che hai aperto precedentemente?
Un salutone!
Manlio
Io farei un solo argomento in cui si parla di tutti. Del resto non siamo un sito di recensioni cinematografiche. Se mi dici il titolo che vorresti impostare provvedo ad unirli.
Grazie per la comprensione.
Io farei un solo argomento in cui si parla di tutti. Del resto non siamo un sito di recensioni cinematografiche. Se mi dici il titolo che vorresti impostare provvedo ad unirli.
Grazie per la comprensione.
http://www.ibs.it/code/9788804433927/rocca-gianni/fucilate-gli-ammiragli.html Hai letto per caso questo libro?
No, non lo conoscevo..
Prendo nota..
Per il resto del discorso, penso che quando si va a fondo nelle cose si capisce che la realtà non è mai netta, e che da tutte le parti è pieno di gente in buona ed in cattiva fede, ma la prima in genere è la maggioranza..
Per fotografare quel momento, che purtroppo da noi ha avuto tanti antecedenti e qualche seguito basta questo breve spezzone di un capolavoro ("Tutti a casa")
Un saluto
Manlio
Nel giro di pochi minuti stiamo dicendogli la stessa cosa in diversi ;-)
Sai, parlando di storia e non di politica, ed anche considerando che in quel momento storico io avrei fatto una scelta opposta a quella loro, va però detto che per capirla bisogna entrare nello spirito e nella mentalità dell'epoca, occorre capire i tempi e come si pensava allora..
Prova a ragionare su questo:
Per venti anni sei stato indottrinato con concetti come ''Onore'', ''Traditori'', ''Vigliacchi'', ''Vincere o morire''
Hai vissuto in una stranissima situazione nella quale il capo del paese è il Re, al Re hai giurato fedeltà, ma la realtà è che in ogni atto la parola di riferimento è '''Duce'', da venti anni te la senti riproporre tutti i giorni..
Sei stato una parte integrante di un Nucleo di persone che nel nome dell'esercito Italiano ci hanno messo preparazione, sacrificio, coraggio, esperienza, eroismo
Hai lottato a fianco dei Tedeschi, con cui collaboravi già prima..
Hai sempre avuto (e in Italia c'era questo sentimento e diffuso) vergogna per aver attaccato Tedeschi ed Austriaci quando avevi stretto con loro la triplice Alleanza..
Le autorità Fasciste avevano esplicitamente dichiarato prima della guerra che l'Italia sarebbe entrata in uno schieramento e non avrebbe mai voltato la faccia ai compagni d'armi.. non avrebbe mai 'tradito' come era successo nella prima guerra mondiale.
A questo punto ti ritrovi un Duce defenestrato, un Re che scappa lasciando Roma in balia del nemico, un general Badoglio che non è certo l'immagine dell'eroe che ti può attirare, due 'governi' di riferimento, e tutto un sistema di ''Vincere o morire'' che è scappato con la coda tra le gambe lasciando l'esercito a se stesso..
Che il governo del Re e di Badoglio, che aveva mentito agli stessi Italiani, persino i suoi ministri non sapevano che era in corso un accordo con gli alleati, fosse alla fin fine più legittimo di quello di Mussolini che continuava a lottare al fianco del vecchio alleato pur essendo in netta inferiorità era poi così chiaro e scontato?
In più mettici il Romanticismo, che era una parte dello spirito dell'epoca, meglio morire con onore sui biondi campi di grano, per una causa 'ideale' che vivere da traditore sconfitto..
Prova a pensare in questi termini e forse quella scelta, ripeto, assolutamente opposta a quella che avrei fatto io, la puoi però capire..
Un saluto
Manlio
Modelli del 'maiale' se ne trovano in giro, oltre che a Milano ed al sacrario delle bandiere, se non sbaglio anche a Venezia e credo in altri musei navali..
La descrizione che qui viene fatta del loro impiego fa capire come fosse difficile e rischioso eseguire quelle operazioni..
Ma lo fa capire solo parzialmente: per un sommergibile era già pericolosissimo avvicinarsi al porto, per quelli Italiani in particolare, visto che erano meno prestanti di altri.. ma con la modifica necessaria per il 'lancio' del maiale il pericolo aumentava anche di più..
Portare poi il maiale non era affatto semplice, lo sforzo fisico era notevole, dovevi combattere il freddo, vincere la resistenza dell'acqua, ed avevi comunque sotto di te una bomba viaggiante..
Molte azioni andarono male per vari motivi, proprio perchè di fatto era difficile lavorare con questi mezzi..
Aquilotto ricorda l'attacco a Malta, che si risolse in una brutta sconfitta, io lascio un link sullo Scirè..
https://it.wikipedia.org/wiki/Scirè_(sommergibile)
che credo chiarisca qualcosa sul vero rischio di queste missioni..
Un saluto
Manlio