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Gli Italiani in Vacanza......fra mito e realtà

Felix, sono d'accordo con ciò che dici, ci mancherebbe.
È che la mia esperienza è percentualmente più devastata dal popolo italico che da altri.
Ammetto la forzatura del "sempre e comunque", che a dirla tutta ho in parte tentato di smentire ;), e di certo non posso che parlare per me stessa e le mie esperienze.
Ho pazienti emiratini, russi, scozzesi...perché non si sognerebbero MAI di contestare il fatto che un mio ritardo derivi da questioni maggiormente urgenti?
Una signora tunisina, solvente tra l'altro, addirittura si fece vedere per ultima considerando che in fondo lei pagava e dava la precedenza a chi veniva assistito in ssn.
Come mai (molti) pazienti locali si risentono se gli viene impedito di tenere in camera tutta la famiglia fino alla 13' generazione?
E potrei darti mille altri esempi, che certamente non derivano dalla nazionalità e dalla geografia, ma da certe forme di educazione sociale che ci siamo portati dietro da tanto tempo.
Poi sarò impopolare, ma onesta nelle mie esperienze.
Pensa se a me che sono misantropa di natura non viene da mettermi di "neutra disposizione": mi trovi ai ponti alti senza nessun altro, con cuffie e iPad per leggere. Rifuggo tutte le situazioni in cui potrei arrivare ad osservare le persone ed esprimere un'opinione (perché "giudicare" è politically uncorrect sebbene tutti lo facciamo!) e faccio i miei viaggi solitaria in mezzo alla gente, ma questo è per casualità e convenienza ;)
 
Ultima modifica:
ovviamente da italiani si notano forse di piu' gli episodi spiacevoli compiuti da connazionali rispetto a quelli fatti da altri...
Tuttavia se in alcuni posti ho effettivamente visto una segregazione degli italiani (locali in spagna ad esempio) qualche motivo ci sarà?
Ovvio che gli stereotipi in quanto tale per fortuna non si applicano a tutti....
Altrimenti avremmo genovesi tutti tirchi, milanesi tutti baucha ecc...
Se poi vogliamo andare a vedere anche altre nazionalità sono piene di difetti e comportamenti anche proprio incivili, vedasi ad esempio varie tifoserie calcistiche sopratutto nord europee in giro per l'europa a far danni....
Certo che lo spirito di adattamento Italiano all'estero e' scarso in tutti i campi....
Un mio parente ha vissuto 20 anni, non una settimana in ungheria, avesse imparato l'ungherese 4 parole in crocie ma ha insegnato l'italiano ad amici e parenti :) ;)
A new york ho visto e sentito una signora lamentarsi in malo modo della mancanza del menu in italiano essendo in una pizzeria italiana.
La mia compagna e' straniera e certe cose le noto spesso proprio perche' e' lei a farmele notare altrimenti mi sembrerebbero normali... lunge da me purtroppo essere perfetto...
 
Concordo anch'io con Max che scrivere che sono sempre e solo gli Italiani è una forzatura...esempi "contro" gli stranieri potrei farne un bel po'...gli Italiani spesso li notiamo di più perchè li capiamo senza alcuno sforzo!
Con questo anch'io ultimamente preferisco viaggiare sulle straniere...ma non mi sento di dire che siano la perfezione assoluta.
 
Iniziò OT.
Ah, perché noi milanesi non siamo tutti imbruttiti?!?!? :rolleyes:
Ed io che sono anche piemontese non sono l'emblema del "falso e cortese"?!?!?
No, parliamone eh!!! Io voglio essere lo stereotipo degli stereotipi!!!!
Fine OT.
 
Ma chi l' ha detto che lo spirito italiano all' estero è scarso in tutti i campi ?

La storia ci parla dei nostri migranti , che hanno oltrepassato l' oceano e si sono creati la loro vita in America , Argentina e via dicendo. Si sono adattati con grande sacrificio, cominciando dal nulla.... imparando la loro lingua e pian piano ad integrarsi nel loro tessuto sociale..... E i giovani di oggi ?? Che vanno all' estero per lavorare. Sono apprezzati da tutti....
Non mi sentirei di formulare verità assolute ....
Per ritornare in ambito crociere, non ho mai viaggiato su compagnie straniere , tra poco sperimentero' , ma credo , come in tutte le cose , che non dipenda dalla nazionalità ma da come ci si pone dinnanzi alle persone....italiani e non.
 
Ma chi l' ha detto che lo spirito italiano all' estero è scarso in tutti i campi ?

A me capita spesso che appena dici ad un Americano che vieni dall'Italia si illumina e ti fa capire che adora il nostro paese...subito dopo cerca di fare conversazione essendo estremamente comprensivo dove non riesci a spiegarti al meglio (sfatiamo anche il mito che solo l'italiano fa di tutto per capire lo straniero) e se conosce qualche parola di italiano cerca di usarla...e ogni volta che ti incontra ti fa capire che è felice...ci apprezzano molto più di quanto ci apprezziamo noi!
 
A me capita spesso che appena dici ad un Americano che vieni dall'Italia si illumina e ti fa capire che adora il nostro paese...subito dopo cerca di fare conversazione essendo estremamente comprensivo dove non riesci a spiegarti al meglio (sfatiamo anche il mito che solo l'italiano fa di tutto per capire lo straniero) e se conosce qualche parola di italiano cerca di usarla...e ogni volta che ti incontra ti fa capire che è felice...ci apprezzano molto più di quanto ci apprezziamo noi!

Concordo
 
Tuttavia se in alcuni posti ho effettivamente visto una segregazione degli italiani (locali in spagna ad esempio) qualche motivo ci sarà?
Ovvio che gli stereotipi in quanto tale per fortuna non si applicano a tutti....
..

Parimenti però. ... siamo anche un popolo molto amato.... molto più di quanto noi amiamo noi stessi.
Se mi soffermassi solo all'ultimo viaggio.... nei ristoranti. .. nelle città. .. ad essere italiano mi sentivo quasi un privilegiato. ....
Laura si ricorderà a Seattle la sera che abbiamo cenato insieme nel ristorante del lungomare....
Ed altri episodi li ho avuti io.... ed anche lei...
Quindi... dipende. ....

Anche le riflessioni di Oriana aggiungono tanti "dipende" all'esperienza del tuo parente in Ungheria....

Alla fine, se ci pensate... potremmo fare degli elenchi infiniti con casistiche personali, filtrate dalla nostra soggettività, a supporto dell'una o dell'altra tesi....

Ma ci ritroveremmo comunque senza arrivare ad una conclusione.... e con in mano solo un bel mucchietto di "dipende".....

P.s: BZ, io sono "giargiana" :)
 
A me capita spesso che appena dici ad un Americano che vieni dall'Italia si illumina e ti fa capire che adora il nostro paese...subito dopo cerca di fare conversazione essendo estremamente comprensivo dove non riesci a spiegarti al meglio (sfatiamo anche il mito che solo l'italiano fa di tutto per capire lo straniero) e se conosce qualche parola di italiano cerca di usarla...e ogni volta che ti incontra ti fa capire che è felice...ci apprezzano molto più di quanto ci apprezziamo noi!
Non ti avevo ancora letto, ma vedo che abbiamo scritto gli stessi concetti contemporaneamente :)
 
Ma chi l' ha detto che lo spirito italiano all' estero è scarso in tutti i campi ?

La storia ci parla dei nostri migranti , che hanno oltrepassato l' oceano e si sono creati la loro vita in America , Argentina e via dicendo. Si sono adattati con grande sacrificio, cominciando dal nulla.... imparando la loro lingua e pian piano ad integrarsi nel loro tessuto sociale..... E i giovani di oggi ?? Che vanno all' estero per lavorare. Sono apprezzati da tutti....
Non mi sentirei di formulare verità assolute ....
Per ritornare in ambito crociere, non ho mai viaggiato su compagnie straniere , tra poco sperimentero' , ma credo , come in tutte le cose , che non dipenda dalla nazionalità ma da come ci si pone dinnanzi alle persone....italiani e non.

GRANDE

^_^

bellissimo esempio , sono molto d'accordo
 
A me capita spesso che appena dici ad un Americano che vieni dall'Italia si illumina e ti fa capire che adora il nostro paese...subito dopo cerca di fare conversazione essendo estremamente comprensivo dove non riesci a spiegarti al meglio (sfatiamo anche il mito che solo l'italiano fa di tutto per capire lo straniero) e se conosce qualche parola di italiano cerca di usarla...e ogni volta che ti incontra ti fa capire che è felice...ci apprezzano molto più di quanto ci apprezziamo noi!

esattamente Laura
è quello che nel mio piccolo ho riscontrato anche io .

mi è capitato a volte di dire che sono italiana ed ho visto proprio tanto interesse e apprezzamento e voglia di colloquiare . Peccato che io sono ignorante con le lingue e mi tocca sempre dire " Sorry, I don't understand . I don't speack english "

io lo dico sempre , siamo più noi italiani a criticarci e denigrarci piuttosto che gli altri
 
mi dispiace sciverlo ma........non mi piace questo post e,in genere ,diffido sempre "dei censori" dei comportamenti altrui
quando non sono diretti a singoli e dettagliati episodi,ma tendono a generalizzare.

per fare un esempio.........mi è capitato chi ,lamentandosi della maleducazione a bordo,
intanto cercava di passarti avanti nella fila...................;)
 
Ultima modifica:
Intervengo anche io in questa discussione che tratta un argomento interessante e abbastanza "caldo" perché ognuno ha le sue esperienze... Anche io ho viaggiato un po', poco rispetto ad alcuni di voi, pochissimo rispetto al mondo. Ma in tutti questi anni qualcosa ho capito. Innanzitutto, mi sento di spezzare una lancia a favore nostro, di noi italiani, che ci critichiamo sempre anche quando non dovremmo. Come tutti i popoli, anche a noi hanno affibiato dei cliché, dal più famoso "mandolino e spaghetti" alla filastrocca che ci hanno recitato i venditori di souvenir in Egitto "accusando" noi italiani di guardare e non comprare mai nulla. Per non parlare del fatto che siamo tutti mafiosi... Gli stereotipi riguardano tutti i popoli...Ma se è vero che esistono maleducati italiani, state pur certi che ne esistono anche di inglesi, tedeschi, francesi... Per farla breve, in (quasi) 9 anni di viaggi, io ho capito che avere dei preconcetti su questo o quello è sbagliato. Perché ognuno di noi è diverso dall'altro. Andarsene in giro per il mondo è una cosa bellissima, ma va fatta con la giusta mentalità: ottimismo, voglia di osservare e di scoprire, gentilezza verso le persone che si incontrano, siano esse spagnole o cinesi. La cosa più importante che i viaggi mi hanno insegnato è di andare oltre la superficie... Perché a volte le cose sono molto diverse da come noi le immaginiamo. Chiudo con un aforisma di Mark Twain, secondo me bellissimo. E scusate per il papiro.

"Il viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi e alle menti ristrette."

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Intervengo anche io in questa discussione che tratta un argomento interessante e abbastanza "caldo" perché ognuno ha le sue esperienze... Anche io ho viaggiato un po', poco rispetto ad alcuni di voi, pochissimo rispetto al mondo. Ma in tutti questi anni qualcosa ho capito. Innanzitutto, mi sento di spezzare una lancia a favore nostro, di noi italiani, che ci critichiamo sempre anche quando non dovremmo. Come tutti i popoli, anche a noi hanno affibiato dei cliché, dal più famoso "mandolino e spaghetti" alla filastrocca che ci hanno recitato i venditori di souvenir in Egitto "accusando" noi italiani di guardare e non comprare mai nulla. Per non parlare del fatto che siamo tutti mafiosi... Gli stereotipi riguardano tutti i popoli...Ma se è vero che esistono maleducati italiani, state pur certi che ne esistono anche di inglesi, tedeschi, francesi... Per farla breve, in (quasi) 9 anni di viaggi, io ho capito che avere dei preconcetti su questo o quello è sbagliato. Perché ognuno di noi è diverso dall'altro. Andarsene in giro per il mondo è una cosa bellissima, ma va fatta con la giusta mentalità: ottimismo, voglia di osservare e di scoprire, gentilezza verso le persone che si incontrano, siano esse spagnole o cinesi. La cosa più importante che i viaggi mi hanno insegnato è di andare oltre la superficie... Perché a volte le cose sono molto diverse da come noi le immaginiamo. Chiudo con un aforisma di Mark Twain, secondo me bellissimo. E scusate per il papiro.

"Il viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi e alle menti ristrette."

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Semplicemente splendido!


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Intervengo anche io in questa discussione che tratta un argomento interessante e abbastanza "caldo" perché ognuno ha le sue esperienze... Anche io ho viaggiato un po', poco rispetto ad alcuni di voi, pochissimo rispetto al mondo. Ma in tutti questi anni qualcosa ho capito. Innanzitutto, mi sento di spezzare una lancia a favore nostro, di noi italiani, che ci critichiamo sempre anche quando non dovremmo. Come tutti i popoli, anche a noi hanno affibiato dei cliché, dal più famoso "mandolino e spaghetti" alla filastrocca che ci hanno recitato i venditori di souvenir in Egitto "accusando" noi italiani di guardare e non comprare mai nulla. Per non parlare del fatto che siamo tutti mafiosi... Gli stereotipi riguardano tutti i popoli...Ma se è vero che esistono maleducati italiani, state pur certi che ne esistono anche di inglesi, tedeschi, francesi... Per farla breve, in (quasi) 9 anni di viaggi, io ho capito che avere dei preconcetti su questo o quello è sbagliato. Perché ognuno di noi è diverso dall'altro. Andarsene in giro per il mondo è una cosa bellissima, ma va fatta con la giusta mentalità: ottimismo, voglia di osservare e di scoprire, gentilezza verso le persone che si incontrano, siano esse spagnole o cinesi. La cosa più importante che i viaggi mi hanno insegnato è di andare oltre la superficie... Perché a volte le cose sono molto diverse da come noi le immaginiamo. Chiudo con un aforisma di Mark Twain, secondo me bellissimo. E scusate per il papiro.

"Il viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi e alle menti ristrette."

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Ma che fantastico post!! Sei molto giovane.... ma altrettanto matura e saggia.
 
Si potrebbero fare altrettanti esempi di turisti stranieri. Mettete da parte i pregiudizi. Cerchiamo di rispettarci di più e valorizziamo il ns Paese e la bella e solare gente che vi abita.

Proprio sulle navi Royal poi .........
La bruttissima abitudine di mettere vassoi e piatti sporchi x terra nei corridoi delle cabine ......
Vogliamo parlarne ?

Che il modus operandi abituale italiano sia fatto di maleducazione/approssimazione... beh, è un "falso mito" abbastanza veritiero purtroppo... e da italiani bisogna ammetterlo appunto per evitare di essere pregiudizievoli bensì realisti ed onesti nell'ammettere alcuni limiti nostrani...
Ma è altrettanto vero che in egual modo gli spagnoli, i francesi, gli stessi americani (in misura minore), giapponesi (ho assistito ad una scena dove è giunto l'esercito per sedare la situazione, proprio pochi giorni fa al porto di Venezia mentre lasciavamo la nave)... son altrettanto molto opinabili nei loro modi ed usi.
Questo non per generalizzare verso una nazione/popolo ma per dire che è proprio nella "cultura/indole" umana esserlo, chi più chi meno.

Riguardo questo discorso inserito in ambito prettamente crocieristico, tu hai citato Royal... ti assicuro che sulla crociera Msc che ho appena concluso vi erano abitudini pessime ben oltre il semplice poggiare vassoi nei corridoi...
 
Più che pregiudizi mi sembrano constatazioni. Chi constata certi atteggiamenti è infastidito, che non li constata si sente a proprio agio.
Io ad esempio non critico (ognuno ha la propria educazione ed il proprio carattere), semplicemente evito ;-)

Anche il criticare i pregiudizi è un cliché. Niente di male invece a narrare le proprie constatazioni. Inoltre, ricorrere alla presenza di "difetti" anche negli altri mi sembra una giustificazione alquanto semplicistica...

Le parole di JuniorOfficer sono nobili, così come la citazione, e le condivido pienamente. Ma esulano in buona misura da questo tema. Scoprire il mondo, viaggiare, conoscere le persone che si incontrano, imparare dai viaggi...tutto meraviglioso ma cosa c'entra con il comportamento degli italiani in vacanza?
 
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Più che pregiudizi mi sembrano constatazioni. Chi constata certi atteggiamenti è infastidito, che non li constata si sente a proprio agio.
Io ad esempio non critico (ognuno ha la propria educazione ed il proprio carattere), semplicemente evito ;-)

Anche il criticare i pregiudizi è un cliché. Niente di male invece a narrare le proprie constatazioni. Inoltre, ricorrere alla presenza di "difetti" anche negli altri mi sembra una giustificazione alquanto semplicistica...

Le parole di JuniorOfficer sono nobili, così come la citazione, e le condivido pienamente. Ma esulano in buona misura da questo tema. Scoprire il mondo, viaggiare, conoscere le persone che si incontrano, imparare dai viaggi...tutto meraviglioso ma cosa c'entra con il comportamento degli italiani in vacanza?

Applausi....
Tu si hai capito in pieno il senso del mio post.
E aggiungo negare quella che purtroppo molte volte e' un evidenza e andar a cercare i difetti degli altri come scusante per i propri difetti o volendo non essere denigratori le proprie caratteristiche non e' che un altro grosso difetto.. ;) Che mi riporta alla mente il vecchio detto "ma se gli altri si buttano nel pozzo ti ci butti anche tu?".
 
Mi viene in mente, con un sorrisetto sornione, che a "constatare" certe situazioni, comportamenti, abitudini si scatena sempre il putiferio...non si sa Bene per quale motivo.
Offesa generica del sentimento nazionale? Stereotipi in cui non ci riconosciamo/vogliamo riconoscere?
Oppure in fondo, più o meno razionalmente e più o meno da vicino ci sentiamo toccati e colti in flagranza di reato in alcune di queste constatazioni?
Come se taluni segreti di pulcinella non fossero dominio comune.
In fin dei conti chi non ci si ritrova, vive sereno.
E chi trae la spada del filone controcorrente, si siede dalla parte del torto trovando tutti i posti già occupati.
 
Le parole di JuniorOfficer sono nobili, così come la citazione, e le condivido pienamente. Ma esulano in buona misura da questo tema. Scoprire il mondo, viaggiare, conoscere le persone che si incontrano, imparare dai viaggi...tutto meraviglioso ma cosa c'entra con il comportamento degli italiani in vacanza?

Ringrazio tutti voi per aver condiviso il mio pensiero. Con il mio messaggio intendevo dire che non si può affermare (o meglio si potrebbe, ma andrebbe fatto un accurato studio statistico) che un popolo è maleducato o viceversa educato. Chiaramente discuterne è sacrosanto. Tenendo solo conto di non fare di tutta l'erba un fascio, come a volte accade.
Un saluto :)



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