• Benvenuto\a sul forum di Crocieristi.it, la più grande community italiana sulle crociere.

    Prendi confidenza con il forum leggendo le discussioni presenti, o ricerca l'argomento che più ti interessa attraverso l'apposito form. Per partecipare al forum è necessario registrarsi, ovviamente la registrazione è gratuita e non obbligatoria, non registrarti se per te non è davvero utile. Per eseguire eventuali cancellazioni il tempo previsto è di una settimana.

    Ricorda che il regolamento vieta l'uso di due o più nickname differenti relativi alla stessa persona. Se nel frattempo hai cambiato l'indirizzo e-mail di registrazione contattaci attraverso questo form e specifica il tuo problema assieme alla tua username, la tua vecchia e-mail ed il tuo nuovo indirizzo.

    Hai dimenticato la password? clicca qui

    Per qualsiasi problema TECNICO puoi contattare lo Staff attraverso questo form spiegando DETTAGLIATAMENTE il tuo problema
  • Nella sezione SONDAGGI potrai dare il tuo voto per il miglior itinerario! -->i sondaggi di Crocieristi.it
  • Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio ed i cookie stessi.
  • Ospite, seguici anche sui social!
    Seguici su Facebook Seguici su Twitter Seguici su Instagram Seguici su YouTube

  • Ti andrebbe di condividere sui social, assieme a noi, le tue fotografie ed i tuoi video? Clicca qui!

  • Ciao Ospite e benvenuto su Crocieristi.it, siamo davvero felici di averti a bordo!

    ti invitiamo a leggere il regolamento per una migliore convivenza con gli altri utenti (clicca qui) mentre qui trovi qualche dritta sull'utilizzo del forum

    e poi... che ne dici di presentarti? Clicca qui per accedere alla sezione "Mi Presento" e presentati!

Grandi disastri

Re: Grandi disastri

Grazie Adrissesanta di questa bellissima e conmovente pagina di guerra.

Un saluto.
 
Re: Grandi disastri

tano ha detto:
Grazie Adrissesanta di questa bellissima e conmovente pagina di guerra.

Un saluto.

Parola per parola..

Aggiungo solo un pò di dispiacere perchè ai tanti, sacrosanti, monumenti in ricordo di chi si è sacrificato nella prima guerra mondiale, se ne associano pochi dedicati a chi lo ha fatto per la seconda..
Come se ci fosse vergogna a ricordarli..

Saluti.
Manlio
 
Re: Grandi disastri

La prima l'abbiamo vinta, la seconda l'abbiamo persa...
Anzi sembra che la seconda sia stata combattuta solo dai partigiani... (nota bene, mio padre è stato partigiano)
 
Re: Grandi disastri

amartoni ha detto:
La prima l'abbiamo vinta, la seconda l'abbiamo persa...
Anzi sembra che la seconda sia stata combattuta solo dai partigiani... (nota bene, mio padre è stato partigiano)

Anche mio zio e tutta la mia famiglia lo è stata (mio padre aveva dieci anni circa), ma questo non vuol dire dimenticare gli altri..

Se vuoi con Tamburino ho continuato a parte..

Salutoni!
Manlio
 
Re: Grandi disastri

Armenija

Nave ospedaliera sovietica. Fu attaccata da un' aereo tedesco HE 111 ed affondò entro 4 minuti.
Ufficialmente a bordo vi si trovavano più di 5mila persone, in maggior parte feriti gravi che dovevano essere trasferiti da Sewastopol e Jalta a Noworossijsk.
Oltre alle 5mila persone registrate si parla di altre 2mila persone non registrate.

La nave fu affondata il 7 novembre del '41, anniversario della rivoluzione. Per tener alto il morale delle truppe e della popolazione, la tragedia venne trattata come segreto di stato e reso nota soltanto nel '89 durante il periodo della perestroika.

fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Armenia_(ship)
 
Re: Grandi disastri

Buonasera Manlio,quello che trovi scritto sotto e' preso dal sito dei familiari delle vittime e racconta secondo loro come sono avvenuti i fatti.
Chiedo ad Unoche e Rodolfo che se a Manlio e a qualcun'altro interessa che ci scambiamo opinioni su cosa possa essere accaduto o semplicemente discuterne si potrebbe aprire un argomento su questo, sapendo come dice Unoche che comunque si tratta di una nuova ustica ed aggiungo un nuovo italicus e una nuova Bologna. A me mi viene da chiedere come una nave alla fonda con tempo buono possa arare fino ad arrivare in mezzo al cono senza che nessuno se ne accorga.Se la nebbia c'era comunque il pilota ha poi detto che i radar funzionavano benissimo. Sotto i fatti:

"10 aprile 1991, il traghetto passeggeri Moby Prince lascia gli ormeggi alle ore 22.03 dalla banchina del porto di Livorno, destinazione Olbia...

Il mare era una tavola e chiunque guardasse l’orizzonte antistante il porto poteva vedere nitidamente alcune navi ormeggiate nella rada e il Moby Prince, tutto illuminato, che iniziava la sua traversata per la Sardegna.

Sembrava una tranquilla notte di primavera, una delle solite traversate che l’equipaggio del Moby Prince stava affrontando. I passeggeri si stavano preparando alla notte, ognuno con i suoi pensieri, speranze, aspettative, sogni.

Ma qualcosa ha cambiato il destino di 140 persone e quella notte il Moby Prince da confortevole mezzo di trasporto diventa una bara incandescente.

Qualcosa di misterioso che ha fatto si che oltre un centinaio di persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, si trovasse riunito nel salone principale della nave. Poi lo schianto con la petroliera, Agip Abruzzo, il petrolio che ha innaffiato il Moby Prince, le fiamme che hanno circondato il traghetto. Dentro a quel salone la disperazione deve essere stava enorme, ma c’era la speranza che i soccorsi sarebbe arrivati quanto prima...

I soccorsi arrivano, ma sono tutti per la petroliera, dove nessuno dell’equipaggio fa qualcosa per il traghetto in fiamme, né tanto meno comunica a chi di dovere della sua esistenza.

Dopo ben un’ora e mezzo qualcuno dei soccorsi individua il Moby Prince, e poco dopo l’unico sopravissuto, il mozzo Alessio Bertrand, viene recuperato e dice che ci sono ancora persone sulla nave.

Pur nell’evidenza del traghetto in fiamme e con le prime testimonianze del Bertrand, i soccorsi continuano ad essere dirottati sulla petroliera e così le speranze di 140 persone vengono ridotte in cenere.

Alle 2 del mattino dell’11 aprile un marinaio di un rimorchiatore sale sulla poppa del Moby Prince e aggancia un cavo. Le lamiere sono calde, ma non incandescenti, una prova che, se i soccorsi fossero arrivati per tempo, tante persone si sarebbero salvate.

Ma i soccorsi schizofrenici, disordinati, inconcludenti, sono solo un capitolo di tutta la vicenda. La nebbia, tirata in causa fina dalle prime ore dal Comandante del Porto, l’ammiraglio Sergio Albanese, si è poi diffusa su indagini e processi, portati avanti senza una logica e con imputati di secondo ordine. Alcune parti civili, in particolare i familiari della nostra associazione, già a suo tempo avevano tentato di dare un contributo costruttivo alla ricerca della verità. Ma a quanto pare i percorsi erano scritti da tempo, forse anche prima della collisione.

Dopo la sentenza del processo d’appello del 1997, che decretava la chiusura definitiva della vicenda processuale del Moby Prince, le speranze di giungere alla verità erano diventare irrisorie, ma in fondo tutti noi covavamo la speranza che qualcosa di sarebbe prima o poi mosso.

La presenza, quella notte nella rada di Livorno, di navi “americanizzate” cariche di materiale bellico, rimaneva un tarlo nella mente di alcuni di noi. Angelo Chessa e l’avvocato Carlo Palermo, già illustre magistrato, famoso per tanti processi contro la mafia ed il traffico d’armi, rivisitano le carte processuali. Dopo quasi due anni di lavoro, Carlo Palermo prepara una corposa istanza di richiesta di riapertura delle indagini, che riprende tanti spunti lasciati cadere durante la fase investigativa e la successiva fase processuale. In particolar modo evidenzia che quella notte nel porto di Livorno, mentre il Moby Prince lasciava gli ormeggi e usciva dal porto, stava avvenendo una importante movimentazione di materiale bellico, ovviamente non autorizzato.

Depositata ad ottobre scorso, pochi giorni dopo il Procuratore reggente, Antonio Giaconi, esprime il suo parere positivo e così riapre il fascicolo. Speriamo che tutto ciò sia solo l’inizio di nuove indagini e di un nuovo processo con imputati “veri”, che dovranno rispondere sui fatti accaduti, senza se e senza ma".
 
Re: Grandi disastri

Adriatic, ti ringrazio del contributo, forse (ti dirò) ho sbagliato a tirare fuori questa storia: il fatto è che continuo a non capire come si siano scontrate..
Tanto che sono arrivato a pensare che effettivamente una bettolina fiammeggiante che fu vista da diverse persone, potrebbe essere una delle cause dell'incidente, oltra alla presenza della petroliera nel corridoio di uscita dal porto.
Però la cosa è approfondita in vari topic, tra cui:

http://www.crociereforum.it/viewtopic.php?f=57&t=5388&p=81621

e se ne vogliamo discutere forse è meglio partire da lì, ma una parte di me si rifiuta perchè non riesce ad accettare tutto quello che è avvenuto dopo il disastro..

Manlio
 
Re: Grandi disastri

pmanlio ha detto:
Adriatic, ti ringrazio del contributo, forse (ti dirò) ho sbagliato a tirare fuori questa storia: il fatto è che continuo a non capire come si siano scontrate..
Tanto che sono arrivato a pensare che effettivamente una bettolina fiammeggiante che fu vista da diverse persone, potrebbe essere una delle cause dell'incidente, oltra alla presenza della petroliera nel corridoio di uscita dal porto.
Però la cosa è approfondita in vari topic, tra cui:

http://www.crociereforum.it/viewtopic.php?f=57&t=5388&p=81621

e se ne vogliamo discutere forse è meglio partire da lì, ma una parte di me si rifiuta perchè non riesce ad accettare tutto quello che è avvenuto dopo il disastro..

Manlio

Come non detto Manlio,forse e' meglio come dici tu, anche a me non piace parlare di questo fatto , soprattutto per le consegueze che ha portato.
Una delle cose che mi e' rimasta piu' impressa e' quel filmato dell'elicottero dove si vede la seconda persona rimasta viva che passata la notte avendo sentito i soccorsi e' uscita a poppa, dopodiche si e' accasciata a terra e dopo un po' e' rimasta carbonizzata, il tutto perche' le lamiere erano ancora incandescenti,veramente scioccante.
 
Re: Grandi disastri

È una storia molto aghiacciante, per me aprire un argomento sarebbe molto interessante ed intercambiare opinioni, sempre e quando gli amministratori lo permettano.

Un saluto.
 
Re: Grandi disastri

E' molto difficile dare un giudizio in base a tutta la ridda di informazioni ed ipotesi che si son susseguite nel corso degli anni. Forse solo coloro che erano a bordo della nave avrebbero potuto svelare un fondamento di verità e di concrete ipotesi sulla dinamica assurda dell'incidente.

Ho letto anche io parecchia documentazione sull'episodio, ma è davvero una soluzione intricata e a volte contraddittoria.

Probabilmente è una verità che deve rimaner nascosta, come le altre che avete citato, persa nell'oblio del tempo, fra le tante protette dal "Segreto di Stato".
 
Il Lancastria
26484.jpg
foto da Mer et Marine
Oggi corrono i 70 anni dell'affondamento del Lancastria.
Questa bella nave di 168 metri era entrata in servizio nel 1922 come nave da crociera per la Cunard con il nome di Tyrrenhia.
Nel 1924 era stata ribattezzata e all'epoca dell'affondamento era stata requisita dall'ammiragliato britannico cone nave da trasporto truppe.
Il 17 giugno 1940 era appena salpata dal porto di Saint Nazaire carica di soldati inglesi che tornavano in patria ricacciati dalla avanzata germanica in terra di Francia, quando, alle 15.50, poco dopo la partenza, venne attaccata da 4 bombardieri tedeschi Junkers Ju 88 e venne colpita, tra l'altro, nel fumaiolo.
La nave affondò in circa 20 minuti trascinando con se. sul gelido fondo dell'Atlantico, si stima circa 5200 morti, la seconda più grande tragedia del mare dopo quella della Gustloff.
Fonti:
Mer et Marine http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=113482
http://www.lelancastria.com/
 
Approfitto di questo spazio per rendervi partecipi di un disastro di quelli che non passano alla storia ma che hanno segnato la vita di una piccola comunità a Sud Ovest della Sardegna; parlo dell'affondamento della M/N Fusina avvenuto il 16 Gennaio 1970 a largo dell'Isola di San Pietro. Questo avvenimento ha sconvolto la popolazione di un'isola di 5mila abitanti, quasi tutti pescatori o marittimi, anche se non coinvolti direttamente nella tragedia avvenuta la notte che precede i festeggiamenti per l'inizio del carnevale carolino.

I miei nonni mi raccontano che quel pomeriggio il mare era in burrasca e, vedendo il "Fusina" in difficoltà fra le onde guardandosi negli occhi si dissero:"quella barca non supera la notte" anticipando quello che sarebbe accaduto da lì a qualche manciata di ore. Il naufragio si verificò a causa di un repentino spostamento del carico dovuto alle condizioni del mare (le successive indagini stabilirono che il carico imbarcato non era regolare) e l'affondamento avvenne in meno di un'ora, come testimoniato dall'unico superstite,il 28enne cameriere veneziano Ugo Freguja, e poi confermato dalle indagini. La notizia si è subito fatta spazio fra i preparativi per la festa cittadina turbando l'animo si tutta la comunità che dal mare otteneva la maggior parte della sua ricchezza.
Mi raccontano i miei nonni che è stata la peggior tragedia mai vissuta; i corpi man mano che venivano recuperati e ricomposti furono trasferiti alla Chiesa per la celebrazione dei solenni funerali, che avvenne il 19 Gennaio, giorno in cui fù proclamato il lutto cittadino e ai quali partecipò unita tutta la popolazione nonchè le autorità.
Alle ricerche ognuno diede il suo contributo, perfino gli studenti dell'Istituto Tecnico Nautico locale.
Ogni anno viene ricordata la tragedia con una Messa celebrata dal Parrocco dell'epoca e dal 1972 vi è una lapide con i nomi dei caduti ai piedi della Madonna del mare nel porto di Carloforte:

Mario Catena Comandante
Giacinto Gimma 1° Ufficiale di Coperta
Giordano Voltolina 2° Ufficiale di Coperta
Giorgio Renier Direttore di Macchine
Erminio Doria 1° Ufficiale di Macchine
Giacomo Canova 2° Ufficiale di Macchine
Giovanni Nordio Ufficiale Radiotelegrafista
Duilio Padoan Nostromo
Domenico Bonaldo Marinaio
Giuseppe Ballarin Marinaio
Giuseppe De Gennaro Marinaio
Felice Spanio Marinaio
Angelo Menotti Barbieri Mozzo
Sergio Doria Fuochista
Francesco Ravalico Operaio Meccanico
Nicola Farinola Ingrassatore
Giuliano Scienzo Ingrassatore
Giovanni Lenzovich Cuoco



Non tutti morirono annegati durante l'affondamento, infatti quattro marinai sono morti per traumi provocati da ripetuti colpi al cranio e al torace contro gli scogli della "terra ferma" con conseguenti emorragia e commozione cerebrale, un quinto è invece deceduto per assideramento.

Nome: FUSINA
Anno di costruzione: 1957
Cantiere: Cantiere Navale Pellegrino Napoli
Armatore: Società Armatrice S.A.N.A. Trieste
Nazionalità: Italiana
Stazza lorda: 2.706 tonnellate
Stazza netta: 1.474 tonnellate
Portata lorda: 4.275 tonnellate
Lunghezza: 95,60 metri
Larghezza: 13,45 metri
Altezza: 7,06 metri
Immersione: 6,68 metri
Apparato motore: 1 motore Fiat diesel ( 2 tempi - 7 cilindri)
Cavalli asse: 1.750
Eliche: 1
Velocità massima: 14,20 nodi
 
Depa, il fatto che hai raccontato, in un certo senso, mi può riguardare da vicino dato che la nave, come dice il nome, apparteneva al compartimento marittimo di Venezia e gran parte del suo equipaggio era composto da "ragazzi" di Venezia.

Molti di quelli che hai citato li conoscevo, ed in particolare Erminio, l'Ufficiale di Macchina e Ugo il cameriere, unico superstite, entrambi miei vicini di casa. La tragedia colpì duramente la nostra comunità.
Erminio era un appassionato di basket e dei bambini che lo praticavano, tant'è che ancora oggi esiste, al Lido di Venezia, una scuola di minibasket ed un torneo dedicati alla sua memoria.
 
Per quel che ne so, non ha più navigato, e l'ho anche perso di vista; ora qui sono rimasti i parenti. Quest'anno dalle tue parti è stata fatta la commemorazione del 40° anniversario della tragedia e nella messa di suffragio ha partecipato anche lui leggendo la famosa "Preghiera del Marinaio".
 
Per quel che ne so, non ha più navigato, e l'ho anche perso di vista; ora qui sono rimasti i parenti. Quest'anno dalle tue parti è stata fatta la commemorazione del 40° anniversario della tragedia e nella messa di suffragio ha partecipato anche lui leggendo la famosa "Preghiera del Marinaio".

Si lo sò :) ma non ho partecipato perchè non vivo a Carloforte...ripeto è molto sentita la cosa fra chi l'ha vissuta e ad ogni incidente marittimo viene rievocata. La lapide è un pò nascosta alla vista del pubblico perchè la si vede all'arrivo con il traghetto ma non dal paese perchè è proprio a ridosso della stazione marittima ma le corone vengono portate in occasione di non ricordo quale ricorrenza (se non sbaglio 1 Novembre)



http://www.isoladisanpietro.org/storia/fusina/index.html
 
Ho letto questi racconti con emozione. Quanta tristezza ! Quanto poi alla Moby Prince mi vengono i brividi pensando ai tanti miei viaggi in traghetto da e per la Sardegna. Peraltro ho viaggiato di notte sul traghetto gemello Moby Fantasy. A parte le circostanze non chiarite dell'incidente, è noto che i traghetti sono una "santabarbara" con tutti i veicoli che trasportano, insomma incendi con reazione a catena; figuriamoci, poi, se di mezzo c'è anche una petroliera carica. In casi del genere, poi, credo che il fumo uccida ancora prima del fuoco. Comunque la vicenda del traghetto Moby Prince resta veramente molto inquietante.
 
Ciao Adrisessanta,

Ho letto con estremo interesse la parte del diario di tuo Padre quando racconta il soccorso portato ai superstiti del TARIGO affodato dagli inglesi il 16 aprile 1941.
Io avevo mio zio, il II Capo Cannoniere ANTONIO RE (classe 1915), imbarcato su quella nave e dove purtroppo ha trovato la morte.
Io non l'ho mai conosciuto ma, anche a distanza di molti anni, ho sentito il desiderio di fare chiarezza sulla sua fine per i motivi che ti elenco:

1) Una testimonianza di un superstite fatta a mia madre alla fine della guerra dove racconta di averlo visto morire al pezzo, colpito da una scheggia di granata.
2) Una seconda testimonianza ( non confermata) dove qualcuno ha detto di aver visto la sua tomba nel cimitero di KERKENNAH.
3) Il rimpatrio della salma avvenuto alla fine degli anni 60' a cura del Ministero della Difesa con gli onori militari e la sepoltura nel cimitero del paese natale.
4) Il resoconto che fa tuo Padre circa il recupero delle salme e dei superstiti : "Recuperammo molti naufraghi e lasciammo i cadaveri ancora tenuti a galla dai salvagenti. Li lasciammo così al mare... quella doveva esser la loro tomba... il loro camposanto."
5) le coordinate dell'affondamento: secondo il sito http://www.wrecksite.eu/ la posizione indicata del relitto del TARIGO è distante da quella del MOHAWK almeno 30 miglia nautiche mentre tuo Padre parla di soli 500 metri
quindi deduco che il sito sopracitato sbaglia. Ho ricalcolato la posizione in riferimento ad ulteriori dati (relitto della ANTONIETTA LAURO, BOA N.3 delle secche di Kerkennah vicino alla quale è avvenuto l'affondamento e
ho dedotto che è avvenuto a 20 miglia circa dall'isola di Kerkennah. E' quindi difficile ipotizzare il recupero delle salme per portarle in un cimitero sull'isola.

Non posso avere accesso alla documentazione che aveva raccolto suo fratello 40 anni fa perchè anche lui è morto e per altri motivi di natura familiare, però sarei curioso di sapere se abbiamo sepolto una bara vuota o contenente
i poveri resti di un altro eroe.

Vorrei quindi pregare te o chiunque altro leggesse questo post e avesse informazioni, documenti, fotografie o altro in merito a questa vicenda di avere la gentilezza di comunicarmele.

Ringrazio tutti anticipatamente.
Cordialità
 
Top