Grazie ancora di cuore a Stromboli
E visto che ci siamo, aggiungo qui la notizia di uno studio (rilanciato dall'agenzia Ansa) secondo cui i ghiacciai della Groenlandia sarebbero a forte rischio per il riscaldamento globale. E' un fenomeno fortemente avvertito nella zona e, a Ilulissat, un'area del museo - ospitato nella casa che fu dell'esploratore Rasmussen - è dedicata proprio a questo allarme ambientale. C'erano anche dei residenti "bastian contrari" che si dicevano contenti: sostenevano che avendo più giorni di caldo all'anno l'economia e il turismo ne avrebbero avuto giovamento. Contenti loro...
Intanto gli scienziati dicono questo:
CLIMA: GHIACCIAI GROENLANDIA 'MANGIATÌ DA CORRENTI CALDE
Le correnti sempre più calde stanno
letteralmente 'mangiandò i ghiacciai della Groenlandia,
accelerandone lo scioglimento. Lo ha scoperto una ricercatrice
italiana che lavora al Woods Hole Oceanographic Institute con
uno studio pubblicato dalla rivista Nature Geoscience oltre che
sulla rivista dell'istituto americano.
«I ghiacciai non si stanno semplicemente sciogliendo a causa
delle temperature più alte - spiega Fiamma Straneo - si muovono
più velocemente, si assottigliano, si spezzano e si ritirano,
riversando sempre più acqua nell'oceano. Stanno cambiando
proprio il loro comportamento».
Secondo l'esperta, una forte responsabilità per questi
cambiamenti potrebbe essere di ciò che avviene sotto le masse
di ghiaccio. Durante alcuni viaggi in Groenlandia il team
guidato dalla ricercatrice italiana ha misurato la temperatura
dell'acqua al di sotto di alcune 'linguè dei ghiacciai, cioè
delle parti che si protendono sull'acqua e che sono fondamentali
per garantirne la stabilità, trovando che dopo un primo strato
di 150 metri di acqua fredda ce n'è uno molto più caldo e
salato: «L'acqua è a circa 3,5 gradi - spiega Straneo - una
temperatura elevatissima a queste latitudini, sufficiente a
sciogliere il ghiaccio».
Questa acqua calda starebbe erodendo i ghiacciai dal di
sotto, e sarebbe responsabile della perdita delle 'linguè, che
sta già avvenendo in diverse aree: «Questo fattore non è preso
in considerazione dai modelli sui cambiamenti climatici -
conclude Straneo - anche perchè stiamo iniziando ora a
comprenderlo, ma di sicuro è indispensabile capirne di più per
predire il comportamento dei ghiacciai nel futuro».
E visto che ci siamo, aggiungo qui la notizia di uno studio (rilanciato dall'agenzia Ansa) secondo cui i ghiacciai della Groenlandia sarebbero a forte rischio per il riscaldamento globale. E' un fenomeno fortemente avvertito nella zona e, a Ilulissat, un'area del museo - ospitato nella casa che fu dell'esploratore Rasmussen - è dedicata proprio a questo allarme ambientale. C'erano anche dei residenti "bastian contrari" che si dicevano contenti: sostenevano che avendo più giorni di caldo all'anno l'economia e il turismo ne avrebbero avuto giovamento. Contenti loro...
Intanto gli scienziati dicono questo:
CLIMA: GHIACCIAI GROENLANDIA 'MANGIATÌ DA CORRENTI CALDE
Le correnti sempre più calde stanno
letteralmente 'mangiandò i ghiacciai della Groenlandia,
accelerandone lo scioglimento. Lo ha scoperto una ricercatrice
italiana che lavora al Woods Hole Oceanographic Institute con
uno studio pubblicato dalla rivista Nature Geoscience oltre che
sulla rivista dell'istituto americano.
«I ghiacciai non si stanno semplicemente sciogliendo a causa
delle temperature più alte - spiega Fiamma Straneo - si muovono
più velocemente, si assottigliano, si spezzano e si ritirano,
riversando sempre più acqua nell'oceano. Stanno cambiando
proprio il loro comportamento».
Secondo l'esperta, una forte responsabilità per questi
cambiamenti potrebbe essere di ciò che avviene sotto le masse
di ghiaccio. Durante alcuni viaggi in Groenlandia il team
guidato dalla ricercatrice italiana ha misurato la temperatura
dell'acqua al di sotto di alcune 'linguè dei ghiacciai, cioè
delle parti che si protendono sull'acqua e che sono fondamentali
per garantirne la stabilità, trovando che dopo un primo strato
di 150 metri di acqua fredda ce n'è uno molto più caldo e
salato: «L'acqua è a circa 3,5 gradi - spiega Straneo - una
temperatura elevatissima a queste latitudini, sufficiente a
sciogliere il ghiaccio».
Questa acqua calda starebbe erodendo i ghiacciai dal di
sotto, e sarebbe responsabile della perdita delle 'linguè, che
sta già avvenendo in diverse aree: «Questo fattore non è preso
in considerazione dai modelli sui cambiamenti climatici -
conclude Straneo - anche perchè stiamo iniziando ora a
comprenderlo, ma di sicuro è indispensabile capirne di più per
predire il comportamento dei ghiacciai nel futuro».