Giorno 3 (parte prima) – Un tuffo dove l’acqua è più blu: la sorprendente Albania
Giorno 3 (parte prima) – Un tuffo dove l’acqua è più blu: la sorprendente Albania
Finalmente
oggi si scende! Stare a bordo a bighellonare è sempre piacevole, ma non vediamo l’ora di
esplorare la sconosciuta Albania, ben felici che il comandante ci abbia concesso
due ore in più (ripartiremo alle 17.00 invece che alle 15.00).
La discesa a Sarande è prevista coi
tender, per cui ci alziamo piuttosto presto e, memori delle code degli anni passati, ci prepariamo a dover sopportare un po’ di caos, cosa che invece non avverrà.
In tutti e tre gli scali effettuati coi tender, abbiamo notato
un’ottima organizzazione. Probabilmente ha influito il fatto che molti degli ospiti hanno usufruito delle escursioni Holland, fatto sta che non è stato necessario presentarsi un’ora prima per avere i biglietti con i primi numeri (come accaduto negli ultimi due anni con Celebrity).
Inoltre, appena ritirato il numerino, si viene chiamati quasi immediatamente per la discesa.
In
meno di 20 minuti, quindi, mettiamo piede in terra albanese.
Come potete immaginare dall’incipit del racconto, per questo scalo, al pari degli altri, la nostra idea iniziale era quella di affittare un
mezzo a due ruote e spostarci tra
Ksamil, Blu Eye (bellissima sorgente in un parco naturale) e il castello di Lekures (con vista su Sarande).
Stando alle poche informazioni che troviamo online, però, quello di Sarande pare uno scalo ancora poco attrezzato e non sembrano esserci agenzie che noleggino scooter.
Scendiamo quindi con l’intenzione di ripiegare su un
comodo taxi (sempre online, dicono di non fidarsi troppo dei mezzi pubblici); appena approdati col tender, vediamo una discreta folla consultare la mappa della zona e ci aggreghiamo anche noi.
Sentiamo una bionda signora che annuncia con foga al marito
“We must go to Ksamil!” e decidiamo di intervenire proponendo di
condividere il taxi.
Sarà una scelta azzeccatissima poiché, oltre ad ottimizzare i costi, conosceremo due persone splendide.
Entriamo in una delle due agenzie che si incontrano sulla strada per chiedere informazioni su come raggiungere Ksamil e sul tariffario per il taxi (gran parte dei taxi presenti hanno l’etichetta con il nome delle compagnie) ma, forse perché la signorina non mastica bene l’inglese, ci viene data in mano una piantina sbiadita, stampata su un foglio a4, e nessuna risposta.
Cerchiamo, quindi, direttamente un taxista e, quando pensiamo di averne trovato uno, veniamo gentilmente reindirizzati da una sorta di “vigile” (nel senso di attento e operoso individuo con un fare abbastanza intimidatorio) verso un’altra vettura.
Iniziano ad arrivare anche altri crocieristi e si forma
parecchio caos (stile uscita dal porto del Pireo), per cui ci lasciamo ispirare dall’istinto e intercettiamo un giovane con cui concordiamo il prezzo di
40 euro a/r per Ksamil.
Dopo un minuto si presenta con una vecchia golf tre porte, scusandosi se staremo un po’ stretti.
Fabio viene gentilmente fatto sedere davanti in quanto definito “the biggest”, mentre io mi posiziono sul retro in mezzo a
Valya e David, i nostri due amici canadesi che scopriremo alloggiare in una cabina attigua alla nostra.
Impieghiamo parecchio ad uscire dal centro di Sarande a causa del
super traffico provocato dai taxi che trasportano croceristi.
Ci rendiamo subito conto che il nostro mezzo non è uno dei taxi ufficiali ma poco importa,
Flore, l’autista, è molto disponibile a chiacchierare e raccontarci aneddoti sull’Albania.
Ci domanda se vogliamo recarci al sito archeologico di Butrinto ma noi optiamo per le spiagge di Ksamil. David, in particolare è esaltatissimo e non vede l’ora di tuffarsi nel mare cristallino; ci mostra orgoglioso le immagini che ha portato con sé come promemoria che, nemmeno a farlo apposta, sono le stesse nostre trovate in un articolo online. “OMG we have the same pictures!” Iniziano grasse risate che proseguono per tutto il viaggio; come età anagrafica, i due potrebbero essere i nostri genitori ma hanno lo spirito (e il fisico, mannaggia a loro!) di due ventenni.
Dopo circa
40 minuti di tragitto, veniamo “scaricati” a Ksamil, nella sua spiaggia più famosa, situata di fronte a tre isolotti. La località è vicinissima alla Grecia:
Ksamil significa “6 miglia” e indica, la distanza, appunto, dal continente greco.
In spiaggia notiamo subito la grande ressa; purtroppo è sabato e, oltre ai turisti (ci sono anche alcuni italiani), vi sono molti locali che trascorrono la giornata al mare con la famiglia.
L’area della
spiaggia libera è ridotta a un fazzoletto e ovviamente interamente occupata. L’impresa per trovare quattro lettini è abbastanza ardua: tentiamo di accaparrarci alcune postazioni libere ma ci viene detto che sono prenotate (mah!); alla fine troviamo
quattro lettini (spendendo 10 euro in tutto) all’ombra di alcune piante accanto a un bar/ristorante con un gestore molto simpatico che ci omaggia di
4 bicchierini di grappa locale. In realtà sembra pura vodka e, essendo le 10.30 del mattino, le due donne rifiutano mentre i due uomini sono costretti a brindare alla goccia e a scolarsi due bicchierini a testa per non far offendere il ragazzo che è stato così gentile… in realtà lo sguardo fisso del nostro simpatico gestore dei lettini sembra dire
“Bevete! Il vostro rifiuto sarà la più grande delle offese e qualcuno potrebbe farsi del male!”… Completamente disorientato, Fabio si accascia sul lettino e lì resta per circa 10 minuti in preda ai più pesanti fumi dell’alcool.
Trascorriamo alcune ore in spiaggia e in acqua, che è davvero meravigliosa come appare nelle foto online. Questo mare batterà persino quello della Grecia. Se vi sembra strano, eccovi le prove…
Avendo fatto una
colazione molto corposa, non abbiamo fame, quindi beviamo qualcosa di fresco al bar. I nostri nuovi amici, invece, decidono di pranzare con due piatti di cozze, un’insalata e una birra e spenderanno la bellezza di
13 euro in due. Per la spiaggia passano spesso delle signore e dei bambini a vendere frutta fresca e dolci tipici.
È inoltre possibile affittare
pedalò, moto d’acqua, canoe e barchette a cifre molto convenienti. Noi, complice un bagno in acqua lunghissimo e lo stato di ubriachezza di Fabio (che sembra averci preso gusto e si fa un altro cicchetto con David), rinunciamo alle attività sportive.
Purtroppo il
tempo passa velocissimo e il nostro autista arriva a prenderci puntuale…
Rientriamo a Sarande e ci facciamo lasciare all’inizio della
passeggiata, circa 2 km dal porto e dai tender che ci riporteranno in nave.
Qui notiamo parecchi
noleggi di scooter e quad che non ci faremo sicuramente mancare per una prossima visita!
Nelle strade interne ci sono anche diversi negozi e un centro commerciale, oltre a un museo gratuito.
Sgranocchiamo qualche snack e percorriamo il viale pedonale, pieno di localini e bar. C’è anche una spiaggia, sia attrezzata che libera, molto frequentata (anche se decisamente non all’altezza di Ksamil).
Il caldo inizia a farsi sentire, quindi decidiamo di
rientrare in nave, anche se manca ancora un po’ al “tutti a bordo”. Col senno di poi avremmo trascorso un’altra oretta in spiaggia…
Il rientro in nave è
molto tranquillo, il mare è davvero immobile e il nostro timoniere, per la prima volta al comando di una scialuppa, ci riporta lentamente verso la Oosterdam…
Fila tutto liscio e alla fine ci congratuliamo con lui per il suo primo viaggio
La sosta albanese è giunta al termine e ringraziamo Holland per averci fatto scoprire questa tappa interessante fuori programma.
Grazie anche ai nostri nuovi amici e compagni di viaggio. Per par condicio, ecco una foto di Valya.
Dopo un salto al buffet e un tuffo in piscina, via di corsa in camera. Tra poco più di un’ora saremo a
Corfù…
Continua….