Izmir 29/11/2014
Discreta giornata, pure con un po' di sole, fresca di primo mattino (attorno ai 10°C) decisamente più calda col passare delle ore.
Prima di partire per la crociera, pensando alla giornata di oggi pensavo pure di non scendere neanche dalla nave: primo perché erano relativamente poche le ore dello scalo e secondo perché ad Efeso vi eravamo già stati in occasione di una precedente crociera, ma poi ho cambiato idea e, dopo la colazione fatta in cabina, siamo scesi per conto nostro per fare un giro in città e col senno di poi, alla luce di tutto, direi che tutto sommato è stata una scelta corretta.
Abbiamo quindi preso il Bus Turistico (che qui a Smirne è bianco ed organizzato dalla Municipalità, non rosso e "privato" come si trova quasi ovunque) che trovi davanti a te appena usciti dal porto (200/300 mt. dalla nave) ed il cui costo è di 10 Euro a persona. Come al solito puoi salire e scendere quanto vuoi. Quando fai il biglietto ti danno la cartina della città (che comunque trovi gratuitamente anche negli espositori all’interno del terminal) e sul bus ci sono le cuffie per ascoltare le spiegazioni anche in Italiano.
Al porto c’è la fermata n. 1 del Bus e, partiti da lì siamo rimasti a bordo fino alla n. 10, la fermata più vicina alla Torre dell’Orologio. Precedentemente però, una volta arrivati alla n. 7, quella proprio davanti all’antica Agorà Romana, risalente ai tempi di Marco Aurelio, il Bus si è fermato per alcuni minuti, giusto il tempo di scattare qualche foto.
L’Agorà attualmente è di fatto ancora un cantiere e non merita a mio avviso di essere visitata più a lungo e/o dall’interno, sebbene il costo del biglietto di ingresso sia irrisorio (poche Lire Turche).
Come dicevo sopra, una volta raggiunta la fermata n. 10 siamo scesi e camminando per circa 100 metri abbiamo raggiunto la Torre dell’Orologio, simbolo della città di Smirne che tutto sommato merita una visita in quanto non è che in città vi sia così tanto da vedere.
Mentre vi trovate qui, attenzione a dove mettete i piedi ed a dove camminate perché è facile imbattersi in escrementi vari di animali lasciati in giro, anche se questo vale un po’ ovunque, specialmente nella piazza antistante la torre che è molto scivolosa a causa del guano continuativamente lasciato lì dagli innumerevoli piccioni che vi si trovano, e non potrebbe essere altrimenti visto che vi sono pure i venditori di granaglie ad ogni angolo della stessa.
Dopo qualche scatto fotografico abbiamo proseguito a piedi verso il Bazar Kemeralti, un mercato all’aperto, o per meglio dire una serie di negozi di vario genere, che si estende su una vasta area pedonale.
Se si vuole, e se si trova quello che si cerca, consapevoli che qui è il regno della contraffazione, fare acquisti in Turchia conviene. E poi i prezzi, anche a parità di articoli di “marca” (l’ho notato questo pure in un grande negozio di elettronica ad Istanbul) sono sensibilmente inferiori rispetto che in Italia ed in taluni casi il risparmio è proprio rilevante. Consiglio però di cambiare l’Euro con la Lira Turca negli appositi cambiavaluta (all’interno del Kemeralti ne abbiamo trovati almeno tre o quattro) e non di comprare con l’Euro perché altrimenti, ed inevitabilmente direi, ci mangiano sopra nel cambio.
Sempre all’interno del Kemeralti abbiamo trovato dei bagni pubblici nei quali era possibile fare i propri bisogni per la modica cifra di una Lira Turca. Segnalo questo solo perché ci siamo meravigliati della pulizia degli stessi, visto che di solito, in posti analoghi, seppur a pagamento si trovano spesso e volentieri solo delle vere e proprie latrine.
Dopo un giro di un’oretta abbondante qui abbiamo ripreso il Bus Turistico alla fermata n. 6 e, completando l’intero percorso (le fermate in totale sono 17) senza scendere di nuovo. Siamo risaliti in nave.
Abbiamo poi pranzato (bene!) per la prima ed unica volta al ristorante, che è stato sempre aperto in ogni giorno della crociera pure per pranzo ed il cui servizio è stato oggi piuttosto veloce (circa 50 minuti dall'antipasto al dessert).
Null’altro da raccontare per il resto della giornata, se non una tranquilla navigazione verso Istanbul con la passaggio dei Dardanelli in tarda serata.