Il piano Nobile
All'interno di strutture che si dispiegavano in genere su tre piani (più raramente su quattro), nei palazzi il piano nobile coincideva con il primo piano. Era così chiamato perché costituiva la residenza vera e propria della famiglia e contava generalmente le migliori decorazioni interne di tutto l'edificio.
Al piano nobile si collocavano alcune stanze di rappresentanza come i saloni, poi le camere da letto e le altre stanze ad uso della famiglia padronale. Anche dall'esterno il piano nobile era in genere riconoscibile per le finestre più ampie e le decorazioni sulla facciata. Balconi e terrazze erano pure segno di distinzione, anche se sono elementi più tardi, divenuti popolari dal Seicento in poi.
Per accedere al piano nobile dal piano terreno era presente uno scalone, di impianto spesso monumentale, che in genere partiva dal cortile centrale. Tra il piano terreno e il piano nobile potevano collocarsi dei mezzanini, cioè piani intermedi ad uso della servitù, accessibili attraverso altre scale.
Il piano nobile è un elemento tradizionale e tipico dei palazzi nobiliari urbani dal primo rinascimento fino al XIX secolo circa, quando la distinzione di funzione fra i vari piani e ambienti di un palazzo perse il rigido carattere schematico verso una maggiore libertà di destinazione degli ambienti.
Quindi si sale....noi lo faremo attraverso alcune scale secondarie e non attraverso lo scalone d'onore, questo per logistica. Siamo alla fine dell'ala del piano terreno e qui, ben nascoste, vi erano delle scale utilizzate soprattutto per arrivare più velocemente al giardino posto sul retro della dimora.
Un primo ambiente si apre a noi e non possiamo fare a meno di notare lo splendido soffitto a cassettoni decorato.
La Galleria delle statue è qualcosa che ti lascia letteralmente senza fiato!
Evidenti sono le valenze culturali espresse nel ricco apparato di affreschi parietali della sala: scandite da riquadrature architettoniche arricchite da motivi floreali, sulle pareti si fronteggiano finestroni reali e finestre dipinte; gli intercolumni sono occupati da figure a monocromo dorato che rappresentano le Arti liberali e, dirimpetto, i personaggi che hanno eccelso in queste discipline.
La "Galleria delle Statue" è l'unico ambiente del piano nobile in cui anche i cassettoni del soffitto sono dipinti con, al centro, una serie di putti che recano gli emblemi delle arti e delle scienze e, agli angoli, gli stemmi familiari dei proprietari del palazzo.
Un'iscrizione dipinta reca la data 1663, da intendersi come l'anno di inizio dei lavori di decorazione; differenti mani sono intervenute in questo ambiente: Antonio Busca, Giovanni Ghisolfi e dei fratelli Giovanni Stefano e Giuseppe Doneda detti i Montalto.